https://www.edueda.net/api.php?action=feedcontributions&user=S.m.quiesa&feedformat=atomEduEDA - The EDUcational Encyclopedia of Digital Arts - Contributi di questo Utente [it]2024-03-29T13:21:39ZContributi di questo UtenteMediaWiki 1.26.0https://www.edueda.net/index.php?title=Categoria:Oscillographic_art&diff=27166Categoria:Oscillographic art2007-03-07T22:39:18Z<p>S.m.quiesa: </p>
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<div>[[Categoria:Computer graphic]]</div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=Brown_Paul&diff=27165Brown Paul2007-03-07T22:34:35Z<p>S.m.quiesa: </p>
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<div>==Titolo== Brown Paul<br />
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== Biografia ==<br />
Paul Brown (nato nel 1947) è un artista e scrittore che si è dedicato all’arte e tecnologia per più di 30 anni. Nel 1984 è stato il principale fondatore del National Centre for Computer Aided Art and Design della Gran Bretagna e nel 1994 è ritornato in Australia dopo la nomina per due anni come Professore di Arte e Tecnologia alla Mississippi State University per capeggiare la Multimedia Unit alla Griffith University. Nel 1996 è stato Professore aggiunto e fondatore della Communication Design alla Queensland University of Technology. Dal 1997 al 1999 è stato Capo del Management Board of the Australian Network for Art Technology e membro dell’Editorial Advisory Boards for LEA, il giornale dell’International Society fro the Arts, Sciences and Technology, e del giornale Digital Creatività. Dal 1992 al 1999 ha organizzato il forum fineArt, uno dei primi siti sull’arte in Internet e attualmente è il moderatore della lista DASH (Digital Arts Histories). I suoi lavori generati al computer sono stati esposti internazionalmente dal 1967 e attualmente in mostre in Europa, Russia, USA e Australia. Durante il 2000/2001 è stato New Media Arts Yellow dell’Australia Council e ha trascorso il 2000 come artista in residenza al Centre for Computational Neuroscience and Robotica all’University Sussex a Brighton, Inghilterra. Dal 2002 al 2005 è stata persona in visita alla School of History of Art, Film and Visual Media al Birkbeck College, University of London, dove ha lavorato al progetto CACHe (Computer Arts, Contexts, Histories, etc…) e attualmente (2005/2008) è artista in residenza alla University of Sussex dove sta lavorando su un progetto per evolvere artisti robot. <br />
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==Sito web== <br />
* http://www.paul-brown.com/<br />
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== Poetica ==<br />
Durante la sua carriera di artista, durata 38 anni, la sua preoccupazione principale è stata l’esplorazione sistematica della superficie. Dal 1974 il suo mezzo principale è stato il processo computazionale generativo. Ha ottenuto una significativa reputazione internazionale in questo campo di lavoro ed è stato descritto da Mitchell Whitelaw come… “uno dei pionieri precursori dell’arte a-life”. Il suo lavoro è basato sul campo della scienza computazionale chiamata Cellular Automata. Sono semplici sistemi che si possono propagare nel tempo. CA sono parte delle origini della disciplina conosciuta come Vita Artificiale o A-Life. Durante tutti gli anni della sua carriera ha applicato questi processi alle opere basate sul tempo, stampe su carta e alle opere pubbliche di larga scala. Brown scrive: “Nella mia arte tento di creare luoghi che incoraggiano i partecipanti a impegnarsi sia visualmente che psicologicamente. Perché il mio lavoro emerge (nel senso computazionale) dal gioco dei processi, includo elementi di gioco per catturare e sostenere l’attenzione del partecipante. Piuttosto che essere costruiti o disegnati, questi lavori evolvono (come accade in SwinningPool). Aspetto ansiosamente un futuro in cui i processi computazionali che io creo faranno opere senza il bisogno dell’intervento umano. La creazione di tali processi è qualcosa che mi affascina sempre”.<br />
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== Opere ==<br />
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* Swimming Pool, 1997<br />
[[Image: brownpaul.jpg|left|frame|]]<br />
SwimmingPool (Piscina) è stata creata da semplici elementi a mattonella uniti insieme in diversi modi. Ogni mattonella è una cella-automa che si sviluppa nel tempo secondo qualche semplice regola. L’immagine risultante è un vettore grafico, o opera lineare, che è stata sottoposta a un numero di filtri grafici raster a tono continuo, per creare la superficie texturata e colorata che compone l’opera finale stampata.<br />
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== Bibliografia ==<br />
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== Webliografia ==<br />
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* http://www.dam.org/brown/index.htm<br />
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[[Categoria:Brown Paul]]<br />
[[Categoria:Algoritmic art]]<br />
[[Categoria:Computer graphic]]<br />
[[Categoria:Computer art]]<br />
[[Categoria:Arte e tecnologia]]<br />
[[Categoria:1947 d.c.]]<br />
[[Categoria:Australia]]<br />
[[Categoria:Inghilterra]]<br />
[[Categoria:Europa]]<br />
[[Categoria:Scheda]]</div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=Verostko_Roman&diff=26789Verostko Roman2007-03-05T21:15:04Z<p>S.m.quiesa: </p>
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<div>[[Image: verostko.jpg|right|frame|]]<br />
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==Titolo== Verostko Roman<br />
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== Biografia ==<br />
L’artista e storico Roman Verostko nacque nel 1929 nelle miniere di carbone della Pennsylvania occidentale (Stati Uniti). Nei primi anni ‘80, dopo 30 anni dedicati alla pittura, cominciò ad eseguire disegni algoritmici con un plotter a penna. Oggi il suo studio è composto da una rete di computer accoppiata a plotter a penna comandati dal suo software originale. Vincitore del Golden Plotter First Prize (Germania) del 1994, il suo lavoro è stato incluso in molte esposizioni internazionali come “The Algorithmic Revolution” (ZKM, 2005), l’Ars Electronica shows on “Code: the language of our time” (2003) e “Genetic Art- Artificial Life” (1993). I suoi progetti includono una edizione illustrata limitata della “Derivation of the Laws...” di Gorge Boole (1990), un murale di 40 piedi per il New Science and Engineering Center all’University of St. Thomas a St. Paul, MN (1997) ed una installazione di 24 piedi, The Flowers of Learning, all’Academic Learning Center della Spalding University, Louisville, KY, (2006).<br />
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==Sito web== <br />
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* http://www.verostko.com/<br />
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== Poetica ==<br />
Nel 1967 incominciò ad informarsi sul mondo dei computer. Durante i primi anni ’80 scoprì che i plotter ( le macchine di impressione utilizzate dagli architetti) potevano rappresentare graficamente istruzioni date a partire dal proprio software, erano sistemi creativi generatori di forme. Prima del 1987 creò il primo software al mondo capace di generare quelle che chiama “pitture spazzolate” mediante l’utilizzo di pennelli orientali montati nel suo plotter. Con gli algoritmi scritti personalmente creó procedimenti per poter tracciare disegni con un tipo di testine di inchiostro molto speciali, mediante pennelli orientali per la pittura. Le sue investigazioni integrano due tipi di procedimenti, da una parte la programmazione digitale e dall’altra le risorse dell’arte più tradizionale. Presentò i suoi lavori algoritmici su carta come disegni e pitture robotiche. Egli non disegna, ma istruisce i suoi computer, mediante la programmazione del suo software, affinché guidino i plotter che tracciano i disegni. Anche Verostko è un componente del gruppo “The Algorists” e il suo lavoro va sotto il nome di Arte Algoritmica. L’arte algoritmica trasforma l’artista nel creatore di sistemi generatori di forme. Questi generatori, sono la forma più bassa del programma di un computer, e lo stesso Verostko li descrive come “lo spartito dell’opera d’arte.” <br />
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== Opere ==<br />
* Pathway 1, 1989<br />
[[Image: verostko4.jpg|left|frame|]]<br />
In questi lavori si osservano mescolanze di scarabocchi distribuiti su superfici di carta, queste distribuzioni sono realizzate a caso, attraverso gli ordini del software creato da Verotsko e creano insiemi molto numerosi di ripetizioni di tratti aleatori. La scrittura ed il disegno “automatico” tentavano di esplorare regioni incoscienti dell’esperienza umana usando metodi spontanei o non-razionali dando luogo a scarabocchi incoscienti, insensati.<br />
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* Flowers of Learning, 2006 <br />
[[Image: verostko6.jpg|left|frame|]]<br />
La sua ultima opera, riassunto di tutta la sua produzione con il mezzo digitale, è Cyberflow. Sette disegni a penna d’inchiostro sono stati creati in memoria delle Suore di Nazareth che furono la prima generazione di insegnanti della Spalding University. Ognuna di queste forme colorite sono chiamate dall’artista “cyberflow”. Sotto ogni cyberflow l’artista ha scritto, sotto forma di geroglifici, discorsi tratti da differenti campi dell’insegnamento e della cultura. [[Image: verostko7.jpg|right|frame|]]Alice Wagstaff, che si è laureata nel 1941 alla Spalding quando ancora si chiamava Nazareth College, lo ha aiutato a scegliere i testi messi in codice associati a ciascun fiore. Con una nota ha anche associato ciascun fiore ad una insegnante. Mentre ogni cyberflow è associato ad una insegnante specifica, l’insieme di forme è dedicato a tutti gli educatori, presenti e futuri, di questa Università. I fiori sono incorniciati come un “hortus conclusus”, un giardino recintato. La tradizione dei giardini recintati si trova con vari e ricchi significati in culture che risalgono fino alla preistoria. L’artista presenta qui l’hortus conclusus come un abbraccio alle alte aspirazioni simboleggiate dai giardini di molte culture - un Paradiso di pace e la tranquillità, il Giardino dell’Eden, i campi Elisi, una utopia di fratellanza e sorellanza - il luogo che ancora cerchiamo un luogo di pienezza oltre la nostra portata. Questo giardino onora coloro che alla Spalding, nel passato e nel presente, hanno dedicato le loro vite come insegnanti, aiutando gli allievi ad apprendere gli strumenti per il viaggio della vita. Questi Flowers of Learning incarnano le idee che occupano Roman fin dal 1969 quando vide per la prima volta le forme visuali generate con gli algoritmi. Da allora si impegnò nella realizzazione del suo sistema personale: algoritmi per perfezionare le sue idee di “forma-generata”. Con linguaggi di programmazione relativamente elementari, ha imparato da solo a scrivere le istruzioni in codice che permettessero ai plotter a penna di disegnare, le macchine da disegno utilizzate dagli ingegneri e architetti. Attraverso prove ed errori ha imparato a scrivere il codice per disegnare le forme meravigliose che aveva nella sua mente. Dopo anni di sperimentazione è giunto ai “cyberflowers”, fiori nati nel cyberspazio. <br />
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== Bibliografia ==<br />
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== Webliografia ==<br />
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* http://www.dam.org/verostko/index.htm <br />
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[[Categoria: Verostko Roman]]<br />
[[Categoria:Computer graphic]]<br />
[[Categoria:Algoritmic art]]<br />
[[Categoria:Computer art]]<br />
[[Categoria:Arte e tecnologia]]<br />
[[Categoria:1929 d.c.]]<br />
[[Categoria:Stati Uniti]]<br />
[[Categoria:Nord America]]<br />
[[Categoria:Scheda]]</div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=Verostko_Roman&diff=26788Verostko Roman2007-03-05T21:12:10Z<p>S.m.quiesa: </p>
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==Titolo== Verostko Roman<br />
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== Biografia ==<br />
L’artista e storico Roman Verostko nacque nel 1929 nelle miniere di carbone della Pennsylvania occidentale (Stati Uniti). Nei primi anni ‘80, dopo 30 anni dedicati alla pittura, cominciò ad eseguire disegni algoritmici con un plotter a penna. Oggi il suo studio è composto da una rete di computer accoppiata a plotter a penna comandati dal suo software originale. Vincitore del Golden Plotter First Prize (Germania) del 1994, il suo lavoro è stato incluso in molte esposizioni internazionali come “The Algorithmic Revolution” (ZKM, 2005), l’Ars Electronica shows on “Code: the language of our time” (2003) e “Genetic Art- Artificial Life” (1993). I suoi progetti includono una edizione illustrata limitata della “Derivation of the Laws...” di Gorge Boole (1990), un murale di 40 piedi per il New Science and Engineering Center all’University of St. Thomas a St. Paul, MN (1997) ed una installazione di 24 piedi, The Flowers of Learning, all’Academic Learning Center della Spalding University, Louisville, KY, (2006).<br />
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==Sito web== <br />
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* http://www.verostko.com/<br />
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== Poetica ==<br />
Nel 1967 incominciò ad informarsi sul mondo dei computer. Durante i primi anni ’80 scoprì che i plotter ( le macchine di impressione utilizzate dagli architetti) potevano rappresentare graficamente istruzioni date a partire dal proprio software, erano sistemi creativi generatori di forme. Prima del 1987 creò il primo software al mondo capace di generare quelle che chiama “pitture spazzolate” mediante l’utilizzo di pennelli orientali montati nel suo plotter. Con gli algoritmi scritti personalmente creó procedimenti per poter tracciare disegni con un tipo di testine di inchiostro molto speciali, mediante pennelli orientali per la pittura. Le sue investigazioni integrano due tipi di procedimenti, da una parte la programmazione digitale e dall’altra le risorse dell’arte più tradizionale. Presentò i suoi lavori algoritmici su carta come disegni e pitture robotiche. Egli non disegna, ma istruisce i suoi computer, mediante la programmazione del suo software, affinché guidino i plotter che tracciano i disegni. Anche Verostko è un componente del gruppo “The Algorists” e il suo lavoro va sotto il nome di Arte Algoritmica. L’arte algoritmica trasforma l’artista nel creatore di sistemi generatori di forme. Questi generatori, sono la forma più bassa del programma di un computer, e lo stesso Verostko li descrive come “lo spartito dell’opera d’arte.” <br />
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== Opere ==<br />
* Pathway 1, 1989<br />
[[Image: verostko4.jpg|left|frame|]]<br />
In questi lavori si osservano mescolanze di scarabocchi distribuiti su superfici di carta, queste distribuzioni sono realizzate a caso, attraverso gli ordini del software creato da Verotsko e creano insiemi molto numerosi di ripetizioni di tratti aleatori. La scrittura ed il disegno “automatico” tentavano di esplorare regioni incoscienti dell’esperienza umana usando metodi spontanei o non-razionali dando luogo a scarabocchi incoscienti, insensati.<br />
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* Flowers of Learning, 2006 <br />
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La sua ultima opera, riassunto di tutta la sua produzione con il mezzo digitale, è Cyberflow. Sette disegni a penna d’inchiostro sono stati creati in memoria delle Suore di Nazareth che furono la prima generazione di insegnanti della Spalding University. Ognuna di queste forme colorite sono chiamate dall’artista “cyberflow”. Sotto ogni cyberflow l’artista ha scritto, sotto forma di geroglifici, discorsi tratti da differenti campi dell’insegnamento e della cultura. Alice Wagstaff, che si è laureata nel 1941 alla Spalding quando ancora si chiamava Nazareth College, lo ha aiutato a scegliere i testi messi in codice associati a ciascun fiore. Con una nota ha anche associato ciascun fiore ad una insegnante. Mentre ogni cyberflow è associato ad una insegnante specifica, l’insieme di forme è dedicato a tutti gli educatori, presenti e futuri, di questa Università. I fiori sono incorniciati come un “hortus conclusus”, un giardino recintato. La tradizione dei giardini recintati si trova con vari e ricchi significati in culture che risalgono fino alla preistoria. L’artista presenta qui l’hortus conclusus come un abbraccio alle alte aspirazioni simboleggiate dai giardini di molte culture - un Paradiso di pace e la tranquillità, il Giardino dell’Eden, i campi Elisi, una utopia di fratellanza e sorellanza - il luogo che ancora cerchiamo un luogo di pienezza oltre la nostra portata. Questo giardino onora coloro che alla Spalding, nel passato e nel presente, hanno dedicato le loro vite come insegnanti, aiutando gli allievi ad apprendere gli strumenti per il viaggio della vita. Questi Flowers of Learning incarnano le idee che occupano Roman fin dal 1969 quando vide per la prima volta le forme visuali generate con gli algoritmi. Da allora si impegnò nella realizzazione del suo sistema personale: algoritmi per perfezionare le sue idee di “forma-generata”. Con linguaggi di programmazione relativamente elementari, ha imparato da solo a scrivere le istruzioni in codice che permettessero ai plotter a penna di disegnare, le macchine da disegno utilizzate dagli ingegneri e architetti. Attraverso prove ed errori ha imparato a scrivere il codice per disegnare le forme meravigliose che aveva nella sua mente. Dopo anni di sperimentazione è giunto ai “cyberflowers”, fiori nati nel cyberspazio. <br />
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== Bibliografia ==<br />
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== Webliografia ==<br />
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* http://www.dam.org/verostko/index.htm <br />
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[[Categoria: Verostko Roman]]<br />
[[Categoria:Computer graphic]]<br />
[[Categoria:Algoritmic art]]<br />
[[Categoria:Computer art]]<br />
[[Categoria:Arte e tecnologia]]<br />
[[Categoria:1929 d.c.]]<br />
[[Categoria:Stati Uniti]]<br />
[[Categoria:Nord America]]<br />
[[Categoria:Scheda]]</div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=File:Verostko7.jpg&diff=26787File:Verostko7.jpg2007-03-05T21:11:29Z<p>S.m.quiesa: </p>
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<div></div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=File:Verostko.jpg&diff=26784File:Verostko.jpg2007-03-05T21:10:27Z<p>S.m.quiesa: </p>
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<div></div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=Categoria:Verostko_Roman&diff=26783Categoria:Verostko Roman2007-03-05T21:10:02Z<p>S.m.quiesa: </p>
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<div>[[Categoria:Personaggi]]</div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=Verostko_Roman&diff=26782Verostko Roman2007-03-05T21:09:34Z<p>S.m.quiesa: </p>
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==Titolo== Verostko Roman<br />
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== Biografia ==<br />
L’artista e storico Roman Verostko nacque nel 1929 nelle miniere di carbone della Pennsylvania occidentale (Stati Uniti). Nei primi anni ‘80, dopo 30 anni dedicati alla pittura, cominciò ad eseguire disegni algoritmici con un plotter a penna. Oggi il suo studio è composto da una rete di computer accoppiata a plotter a penna comandati dal suo software originale. Vincitore del Golden Plotter First Prize (Germania) del 1994, il suo lavoro è stato incluso in molte esposizioni internazionali come “The Algorithmic Revolution” (ZKM, 2005), l’Ars Electronica shows on “Code: the language of our time” (2003) e “Genetic Art- Artificial Life” (1993). I suoi progetti includono una edizione illustrata limitata della “Derivation of the Laws...” di Gorge Boole (1990), un murale di 40 piedi per il New Science and Engineering Center all’University of St. Thomas a St. Paul, MN (1997) ed una installazione di 24 piedi, The Flowers of Learning, all’Academic Learning Center della Spalding University, Louisville, KY, (2006).<br />
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==Sito web== <br />
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* http://www.verostko.com/<br />
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== Poetica ==<br />
Nel 1967 incominciò ad informarsi sul mondo dei computer. Durante i primi anni ’80 scoprì che i plotter ( le macchine di impressione utilizzate dagli architetti) potevano rappresentare graficamente istruzioni date a partire dal proprio software, erano sistemi creativi generatori di forme. Prima del 1987 creò il primo software al mondo capace di generare quelle che chiama “pitture spazzolate” mediante l’utilizzo di pennelli orientali montati nel suo plotter. Con gli algoritmi scritti personalmente creó procedimenti per poter tracciare disegni con un tipo di testine di inchiostro molto speciali, mediante pennelli orientali per la pittura. Le sue investigazioni integrano due tipi di procedimenti, da una parte la programmazione digitale e dall’altra le risorse dell’arte più tradizionale. Presentò i suoi lavori algoritmici su carta come disegni e pitture robotiche. Egli non disegna, ma istruisce i suoi computer, mediante la programmazione del suo software, affinché guidino i plotter che tracciano i disegni. Anche Verostko è un componente del gruppo “The Algorists” e il suo lavoro va sotto il nome di Arte Algoritmica. L’arte algoritmica trasforma l’artista nel creatore di sistemi generatori di forme. Questi generatori, sono la forma più bassa del programma di un computer, e lo stesso Verostko li descrive come “lo spartito dell’opera d’arte.” == Opere ==<br />
* Pathway 1, 1989<br />
[[Image: verostko4.jpg|left|frame|]]<br />
In questi lavori si osservano mescolanze di scarabocchi distribuiti su superfici di carta, queste distribuzioni sono realizzate a caso, attraverso gli ordini del software creato da Verotsko e creano insiemi molto numerosi di ripetizioni di tratti aleatori. La scrittura ed il disegno “automatico” tentavano di esplorare regioni incoscienti dell’esperienza umana usando metodi spontanei o non-razionali dando luogo a scarabocchi incoscienti, insensati.<br />
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* Flowers of Learning, 2006 <br />
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La sua ultima opera, riassunto di tutta la sua produzione con il mezzo digitale, è Cyberflow. Sette disegni a penna d’inchiostro sono stati creati in memoria delle Suore di Nazareth che furono la prima generazione di insegnanti della Spalding University. Ognuna di queste forme colorite sono chiamate dall’artista “cyberflow”. Sotto ogni cyberflow l’artista ha scritto, sotto forma di geroglifici, discorsi tratti da differenti campi dell’insegnamento e della cultura. Alice Wagstaff, che si è laureata nel 1941 alla Spalding quando ancora si chiamava Nazareth College, lo ha aiutato a scegliere i testi messi in codice associati a ciascun fiore. Con una nota ha anche associato ciascun fiore ad una insegnante. Mentre ogni cyberflow è associato ad una insegnante specifica, l’insieme di forme è dedicato a tutti gli educatori, presenti e futuri, di questa Università. I fiori sono incorniciati come un “hortus conclusus”, un giardino recintato. La tradizione dei giardini recintati si trova con vari e ricchi significati in culture che risalgono fino alla preistoria. L’artista presenta qui l’hortus conclusus come un abbraccio alle alte aspirazioni simboleggiate dai giardini di molte culture - un Paradiso di pace e la tranquillità, il Giardino dell’Eden, i campi Elisi, una utopia di fratellanza e sorellanza - il luogo che ancora cerchiamo un luogo di pienezza oltre la nostra portata. Questo giardino onora coloro che alla Spalding, nel passato e nel presente, hanno dedicato le loro vite come insegnanti, aiutando gli allievi ad apprendere gli strumenti per il viaggio della vita. Questi Flowers of Learning incarnano le idee che occupano Roman fin dal 1969 quando vide per la prima volta le forme visuali generate con gli algoritmi. Da allora si impegnò nella realizzazione del suo sistema personale: algoritmi per perfezionare le sue idee di “forma-generata”. Con linguaggi di programmazione relativamente elementari, ha imparato da solo a scrivere le istruzioni in codice che permettessero ai plotter a penna di disegnare, le macchine da disegno utilizzate dagli ingegneri e architetti. Attraverso prove ed errori ha imparato a scrivere il codice per disegnare le forme meravigliose che aveva nella sua mente. Dopo anni di sperimentazione è giunto ai “cyberflowers”, fiori nati nel cyberspazio. <br />
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== Bibliografia ==<br />
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== Webliografia ==<br />
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* http://www.dam.org/verostko/index.htm <br />
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[[Categoria: Verostko Roman]]<br />
[[Categoria:Computer graphic]]<br />
[[Categoria:Algoritmic art]]<br />
[[Categoria:Computer art]]<br />
[[Categoria:Arte e tecnologia]]<br />
[[Categoria:1929 d.c.]]<br />
[[Categoria:Stati Uniti]]<br />
[[Categoria:Nord America]]<br />
[[Categoria:Scheda]]</div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=Youngerman_Jack&diff=26781Youngerman Jack2007-03-05T20:58:36Z<p>S.m.quiesa: </p>
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==Titolo== Youngerman Jack<br />
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== Biografia ==<br />
Jack Youngerman nacque a Louisville, Kentucky. Ha studiato all’University of North Carolina, all’University of Missouri e all’Ecole des Beax-Arts di Parigi. Gli onori di Youngerman includono il National Council of Arts and Sciences Award del 1966, un National Endowment for the Arts Award del 1972, ed un Guggenheim Fellowship Award del 1976. Tra il 1950 ed il 1982 ha fatto 35 personali ed ha partecipato a più di 66 mostre di gruppo. Le collezioni pubbliche con i suoi lavori includono l’Art Institute di Chicago, la Corcoran Gallery of Art, Washington, D.C., il Museum of Modern Art, New York , il Carnegie Institute, Pittsburgh, ed il Museum of Fine Art, Houston.<br />
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==Sito web== <br />
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== Poetica ==<br />
[[Image: youngerman1.jpg|right|frame|Fire/Orange II]]<br />
Fin dall’inizio della sua carriera di artista, Nancy Burson è stata interessata all’interazione dell’arte con la scienza. Nei primi anni ottanta presentò “il morphing”, un programma al computer che era capace di creare compositi facciali. Più tardi il suo metodo è stato utilizzato dalle autorità per ritrovare bambini scomparsi o per individuare criminali. La faccia umana, la sua morfologia ed il codice genetico sono argomenti presenti in quasi tutti i lavori della Burson. Nelle sue immagini possiamo incontrare guaritori e perfino Gesù, composizioni di icone moderne come Bette Davis e Marilyn Monroe e leader politici, ma anche facce deformate, ermafroditi e nuove chimere. La visione transgenica della Burson di razze e generi pone domande fondamentali: Chi siamo, e quanto di chi siamo possiamo cambiare? Che cosa noi tutti abbiamo in comune come esseri umani? Burson ha affrontato il moderno contesto dell’arte transgenica ponendosi domande, indagando. Il suo percorso riflette le difficoltà morali di tutti i correnti dibattiti che girano intorno ai possibili usi della genetica. Sembra che la Burson sia passata da un atteggiamento apprensivo e di critica ad una positività che sfiora la fede. <br />
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== Opere ==<br />
<br />
<br />
== Bibliografia ==<br />
<br />
<br />
== Webliografia ==<br />
<br />
* http://www.hamptons.com/hamptons_article_magazine_853.htm <br />
* http://www.rogallery.com/youngerman_jack/youngerman-biography.htm<br />
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[[Categoria: Youngerman Jack]]<br />
[[Categoria:Computer graphic]]<br />
[[Categoria:Printmaker]]<br />
[[Categoria:Computer art]]<br />
[[Categoria:Arte e tecnologia]]<br />
[[Categoria:1950 d.c.]]<br />
[[Categoria:Stati Uniti]]<br />
[[Categoria:Nord America]]<br />
[[Categoria:Scheda]]</div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=File:Youngerman1.jpg&diff=26780File:Youngerman1.jpg2007-03-05T20:58:13Z<p>S.m.quiesa: </p>
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<div></div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=File:Youngerman.jpg&diff=26779File:Youngerman.jpg2007-03-05T20:57:57Z<p>S.m.quiesa: </p>
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<div></div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=Categoria:Youngerman_Jack&diff=26778Categoria:Youngerman Jack2007-03-05T20:57:38Z<p>S.m.quiesa: </p>
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<div>[[Categoria:Personaggi]]</div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=Youngerman_Jack&diff=26777Youngerman Jack2007-03-05T20:57:19Z<p>S.m.quiesa: </p>
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==Titolo== Youngerman Jack<br />
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== Biografia ==<br />
Jack Youngerman nacque a Louisville, Kentucky. Ha studiato all’University of North Carolina, all’University of Missouri e all’Ecole des Beax-Arts di Parigi. Gli onori di Youngerman includono il National Council of Arts and Sciences Award del 1966, un National Endowment for the Arts Award del 1972, ed un Guggenheim Fellowship Award del 1976. Tra il 1950 ed il 1982 ha fatto 35 personali ed ha partecipato a più di 66 mostre di gruppo. Le collezioni pubbliche con i suoi lavori includono l’Art Institute di Chicago, la Corcoran Gallery of Art, Washington, D.C., il Museum of Modern Art, New York , il Carnegie Institute, Pittsburgh, ed il Museum of Fine Art, Houston.<br />
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==Sito web== <br />
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== Poetica ==<br />
[[Image: youngerman1.jpg|right|frame|Fire/Orange II]]<br />
Fin dall’inizio della sua carriera di artista, Nancy Burson è stata interessata all’interazione dell’arte con la scienza. Nei primi anni ottanta presentò “il morphing”, un programma al computer che era capace di creare compositi facciali. Più tardi il suo metodo è stato utilizzato dalle autorità per ritrovare bambini scomparsi o per individuare criminali. La faccia umana, la sua morfologia ed il codice genetico sono argomenti presenti in quasi tutti i lavori della Burson. Nelle sue immagini possiamo incontrare guaritori e perfino Gesù, composizioni di icone moderne come Bette Davis e Marilyn Monroe e leader politici, ma anche facce deformate, ermafroditi e nuove chimere. La visione transgenica della Burson di razze e generi pone domande fondamentali: Chi siamo, e quanto di chi siamo possiamo cambiare? Che cosa noi tutti abbiamo in comune come esseri umani? Burson ha affrontato il moderno contesto dell’arte transgenica ponendosi domande, indagando. Il suo percorso riflette le difficoltà morali di tutti i correnti dibattiti che girano intorno ai possibili usi della genetica. Sembra che la Burson sia passata da un atteggiamento apprensivo e di critica ad una positività che sfiora la fede. <br />
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== Opere ==<br />
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== Bibliografia ==<br />
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== Webliografia ==<br />
<br />
* http://www.hamptons.com/hamptons_article_magazine_853.htm <br />
* http://www.rogallery.com/youngerman_jack/youngerman-biography.htm<br />
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[[Categoria: Youngerman Jack]]<br />
[[Categoria:Computer graphic]]<br />
[[Categoria:Printmaker]]<br />
[[Categoria:Computer art]]<br />
[[Categoria:Arte e tecnologia]]<br />
[[Categoria:1950 d.c.]]<br />
[[Categoria:Stati Uniti]]<br />
[[Categoria:Nord America]]<br />
[[Categoria:Scheda]]</div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=Wilson_Mark&diff=26775Wilson Mark2007-03-05T20:51:15Z<p>S.m.quiesa: </p>
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<div>[[Image: wilsonmark.jpg|right|frame|]]<br />
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==Titolo== Wilson Mark <br />
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== Biografia ==<br />
Durante gli anni settanta, Mark Wilson (nato nel 1943) ha esibito attivamente dipinti e disegni a New York. Il suo lavoro è stato profondamente incentrato sull’immagine geometrica che aveva un fascino distintamente tecnologico. Nel 1980, Wilson acquistò un microcomputer e cominciò ad imparare la programmazione per poter creare le sue opere. Questo lavoro è continuato, ed il suo computer ha generato opere che sono state esibite sia in Europa che negli Stati Uniti. Ha partecipato alle esposizioni di computer art più importanti tra cui sette edizioni della SIGGRAPH e Computer and Art all’IBM Gallery di New York.<br />
<br />
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==Sito web== <br />
<br />
* http://mgwilson.com/<br />
<br />
== Poetica ==<br />
Mark Wilson ha avuto un approccio unico alle tecnologie fin dai suoi primi esperimenti con il computer nel 1980. Agli inizi usa una tecnica che chiama “pixel mapping”, nata per risolvere il problema, inerente alle prime visualizzazioni grafiche, della differenza di potenziale tra lo schermo del computer e la stampa del plotter. Infatti il plotter era capace di indirizzare un numero smisuratamente più grande di punti su un grande foglio di carta rispetto a ciò che lo schermo del computer poteva far vedere. Usando i pixel sullo schermo per rappresentare elementi geometrici, come quadrati o cerchi, piuttosto che un singolo punto, Wilson ha creato la sua propria tecnica e linguaggio visivo. Più recentemente i computer possono immagazzinare mappe di pixel (bitmap) ad alta risoluzione che vengono rappresentate nel dettaglio nella stampa finale, ed allo stesso tempo è emersa la stampa inkjet. Wilson ha adattato il suo stile per approfittare dei vantaggi dati da questi sviluppi, in un modo simile al plotter virtuale di Jean-Pierre Hébert. Come lo stesso artista scrive: “Fin dai primi anni settanta, il mio lavoro è stato coinvolto con i disegni astratti e le elaborazioni di immagini lineari complesse. Nel 1980, Ho iniziato a lavorare con il computer ed a sviluppare il mio software. Negli anni recenti, mi sono concentrato su disegni monocromatici. Queste immagini sono create tramite un processo in due parti. Prima, le immagini sono generate sullo schermo del computer usando alcuni programmi. Alcuni di questi assumono semplici procedure random, altri utilizzano le permutazioni di elementi grafici. Successivamente, una sezione rettangolare dell’immagine viene stampata, pixel per pixel. I pixel possono essere disegnati come cerchi, caselle ecc.. Possono essere larghi o piccoli, e possono essere progettati in varie superfici geometriche, come piani, cilindri, coni. Alla fine, queste superfici sono proiettate nello spazio prospettico e stampate su carta. Il computer possiede due importanti qualità in questo processo. Le immagini altamente complesse possono essere create rapidamente. Più importante è il fatto che il computer ha stimolato gli artisti con la promessa di una nuove estetica, una nuova visione del mondo. Ho tentato di usare direttamente la natura digitale di questo mezzo. Effettivamente queste mie composizioni non sarebbero state eseguibili con altri mezzi. Piuttosto che tentare di nascondere i pixel, essi sono diventati l’elemento centrale del mio fare arte. La mia speranza è che questa tecnica rivelerà una nuova geometria visuale che non poteva essere perfezionata prima dell’arrivo dei computer”.<br />
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== Opere ==<br />
<br />
* HT9, 2003 <br />
[[Image: wilsonmark2.jpg|left|frame|]]<br />
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== Bibliografia ==<br />
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== Webliografia ==<br />
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* http://www.dam.org/wilson/2000.htm<br />
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[[Categoria: Wilson Mark]]<br />
[[Categoria:Computer graphic]]<br />
[[Categoria:Immagini digitali]]<br />
[[Categoria:Computer art]]<br />
[[Categoria:Arte e tecnologia]]<br />
[[Categoria:1943 d.c.]]<br />
[[Categoria:Stati Uniti]]<br />
[[Categoria:Nord America]]<br />
[[Categoria:Scheda]]</div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=File:Wilsonmark2.jpg&diff=26774File:Wilsonmark2.jpg2007-03-05T20:50:39Z<p>S.m.quiesa: </p>
<hr />
<div></div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=File:Wilsonmark.jpg&diff=26773File:Wilsonmark.jpg2007-03-05T20:50:19Z<p>S.m.quiesa: </p>
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<div></div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=Categoria:Wilson_Mark&diff=26772Categoria:Wilson Mark2007-03-05T20:50:03Z<p>S.m.quiesa: </p>
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<div>[[Categoria:Personaggi]]</div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=Wilson_Mark&diff=26771Wilson Mark2007-03-05T20:49:40Z<p>S.m.quiesa: </p>
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<div>[[Image: wilsonmark.jpg|right|frame|]]<br />
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==Titolo== Wilson Mark <br />
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== Biografia ==<br />
Durante gli anni settanta, Mark Wilson (nato nel 1943) ha esibito attivamente dipinti e disegni a New York. Il suo lavoro è stato profondamente incentrato sull’immagine geometrica che aveva un fascino distintamente tecnologico. Nel 1980, Wilson acquistò un microcomputer e cominciò ad imparare la programmazione per poter creare le sue opere. Questo lavoro è continuato, ed il suo computer ha generato opere che sono state esibite sia in Europa che negli Stati Uniti. Ha partecipato alle esposizioni di computer art più importanti tra cui sette edizioni della SIGGRAPH e Computer and Art all’IBM Gallery di New York.<br />
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==Sito web== <br />
<br />
* http://mgwilson.com/<br />
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== Poetica ==<br />
Mark Wilson ha avuto un approccio unico alle tecnologie fin dai suoi primi esperimenti con il computer nel 1980. Agli inizi usa una tecnica che chiama “pixel mapping”, nata per risolvere il problema, inerente alle prime visualizzazioni grafiche, della differenza di potenziale tra lo schermo del computer e la stampa del plotter. Infatti il plotter era capace di indirizzare un numero smisuratamente più grande di punti su un grande foglio di carta rispetto a ciò che lo schermo del computer poteva far vedere. Usando i pixel sullo schermo per rappresentare elementi geometrici, come quadrati o cerchi, piuttosto che un singolo punto, Wilson ha creato la sua propria tecnica e linguaggio visivo. Più recentemente i computer possono immagazzinare mappe di pixel (bitmap) ad alta risoluzione che vengono rappresentate nel dettaglio nella stampa finale, ed allo stesso tempo è emersa la stampa inkjet. Wilson ha adattato il suo stile per approfittare dei vantaggi dati da questi sviluppi, in un modo simile al plotter virtuale di Jean-Pierre Hébert. Come lo stesso artista scrive: “Fin dai primi anni settanta, il mio lavoro è stato coinvolto con i disegni astratti e le elaborazioni di immagini lineari complesse. Nel 1980, Ho iniziato a lavorare con il computer ed a sviluppare il mio software. Negli anni recenti, mi sono concentrato su disegni monocromatici. Queste immagini sono create tramite un processo in due parti. Prima, le immagini sono generate sullo schermo del computer usando alcuni programmi. Alcuni di questi assumono semplici procedure random, altri utilizzano le permutazioni di elementi grafici. Successivamente, una sezione rettangolare dell’immagine viene stampata, pixel per pixel. I pixel possono essere disegnati come cerchi, caselle ecc.. Possono essere larghi o piccoli, e possono essere progettati in varie superfici geometriche, come piani, cilindri, coni. Alla fine, queste superfici sono proiettate nello spazio prospettico e stampate su carta. Il computer possiede due importanti qualità in questo processo. Le immagini altamente complesse possono essere create rapidamente. Più importante è il fatto che il computer ha stimolato gli artisti con la promessa di una nuove estetica, una nuova visione del mondo. Ho tentato di usare direttamente la natura digitale di questo mezzo. Effettivamente queste mie composizioni non sarebbero state eseguibili con altri mezzi. Piuttosto che tentare di nascondere i pixel, essi sono diventati l’elemento centrale del mio fare arte. La mia speranza è che questa tecnica rivelerà una nuova geometria visuale che non poteva essere perfezionata prima dell’arrivo dei computer”.<br />
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== Opere ==<br />
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* HT9, 2003 <br />
[[Image: wilsonmark2.jpg|left|frame|]]<br />
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== Bibliografia ==<br />
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== Webliografia ==<br />
<br />
* http://www.dam.org/wilson/2000.htm<br />
<br />
[[Categoria: Wilson Mark]]<br />
[[Categoria:Computer graphic]]<br />
[[Categoria:Immagini digitali]]<br />
[[Categoria:Computer art]]<br />
[[Categoria:Arte e tecnologia]]<br />
[[Categoria:1943 d.c.]]<br />
[[Categoria:Stati Uniti]]<br />
[[Categoria:Nord America]]<br />
[[Categoria:Scheda]]</div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=Williams_Casey&diff=26770Williams Casey2007-03-05T20:45:12Z<p>S.m.quiesa: </p>
<hr />
<div>==Titolo== Williams Casey<br />
<br />
<br />
== Biografia ==<br />
Casey Williams ha ricevuto il suo B.F.A. dall’University of Texas nel 1970 ed il suo M.F.A. dal San Francisco Art Institute nel 1976. Nel 1999 ha ricevuto un lui ricevette un Individual Artist Grant and Fellowship Award dal CACHH, il Cultural Arts Council of Houston Harris County. Fin dal 1970 i suoi lavori sono stati inclusi in numerose mostre sia singole che di gruppo incluse: Industrial Ingenuit, Art Museum of Southeast Texas, Beaumont, Texas; 5 Artists New Works, Diverseworks, Houston, Texas; New Orleans Triennia, New Orleans Museum of Art, New Orleans, Louisiana; Texas Between Two Worlds, Contemporary Arts Museum, Houston, Texas; Casey Williams: Recent Work, Laguna Gloria Art Museum, Austin, Texas; The Texas Landscape, The Museum of Fine Arts, Houston, Texas; Big Pictures by Contemporary Photographers, The Museum of Modern Art, New York; The New Photograph, Contemporary Arts Museum, Houston, Texas. Il lavoro di Williams può essere visto nelle raccolte del Museum of Modern Art di New York City, Museum of Fine Arts di Houston, Bibliotheque Nationale di Parigi, Laguna Gloria Art Museum di Austin, University of Texas di Austin, Atlantic Richfield Company di Los Angeles, SBC Collection di San Antonio, Frito, Lay Collection in Plano e Federal Reserve Bank di Dallas. <br />
<br />
==Sito web== <br />
<br />
<br />
== Poetica ==<br />
Casey Williams fotografa il porto di Houston da quindici anni trovandolo di una bellezza ed estetica tutta sua. Sfruttando le somiglianze fra le superfici corrose delle navi e le superfici dei dipinti molto lavorati questi lavori alludono intenzionalmente agli Espressionisti Astratti. I suoi nuovi lavori cambiano le nostre assunzioni circa il contenuto del nostro mondo e ci ricordano che è ancora importante stare in piedi ed osservare. Le opere di Casey uniscono l’arte della fotografia con la pittura, le sue opere digitalizzate sono stampate su tela.<br />
<br />
<br />
== Opere ==<br />
<br />
* Tokyogaze II, 2002 [[Image: williams.jpg|left|frame|]]<br />
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== Bibliografia ==<br />
<br />
* Cristiane Paul (2000), Digital Art, Singapore, Thames & Hudson.<br />
<br />
<br />
== Webliografia ==<br />
<br />
* http://www.hollyjohnsongallery.com/html/exhibinfo.asp?exnum=32 <br />
* http://www.flatbedpress.com/Artist-Info.cfm?ArtistsID=508&Object<br />
<br />
[[Categoria: Williams Casey]]<br />
[[Categoria:Computer graphic]]<br />
[[Categoria:Immagini digitali]]<br />
[[Categoria:Computer art]]<br />
[[Categoria:Arte e tecnologia]]<br />
[[Categoria:1970 d.c.]]<br />
[[Categoria:Stati Uniti]]<br />
[[Categoria:Nord America]]<br />
[[Categoria:Scheda]]</div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=File:Williams.jpg&diff=26769File:Williams.jpg2007-03-05T20:44:39Z<p>S.m.quiesa: </p>
<hr />
<div></div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=Categoria:Williams_Casey&diff=26768Categoria:Williams Casey2007-03-05T20:44:18Z<p>S.m.quiesa: </p>
<hr />
<div>[[Categoria:Personaggi]]</div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=Williams_Casey&diff=26767Williams Casey2007-03-05T20:43:59Z<p>S.m.quiesa: </p>
<hr />
<div>==Titolo== Williams Casey<br />
<br />
<br />
== Biografia ==<br />
Casey Williams ha ricevuto il suo B.F.A. dall’University of Texas nel 1970 ed il suo M.F.A. dal San Francisco Art Institute nel 1976. Nel 1999 ha ricevuto un lui ricevette un Individual Artist Grant and Fellowship Award dal CACHH, il Cultural Arts Council of Houston Harris County. Fin dal 1970 i suoi lavori sono stati inclusi in numerose mostre sia singole che di gruppo incluse: Industrial Ingenuit, Art Museum of Southeast Texas, Beaumont, Texas; 5 Artists New Works, Diverseworks, Houston, Texas; New Orleans Triennia, New Orleans Museum of Art, New Orleans, Louisiana; Texas Between Two Worlds, Contemporary Arts Museum, Houston, Texas; Casey Williams: Recent Work, Laguna Gloria Art Museum, Austin, Texas; The Texas Landscape, The Museum of Fine Arts, Houston, Texas; Big Pictures by Contemporary Photographers, The Museum of Modern Art, New York; The New Photograph, Contemporary Arts Museum, Houston, Texas. Il lavoro di Williams può essere visto nelle raccolte del Museum of Modern Art di New York City, Museum of Fine Arts di Houston, Bibliotheque Nationale di Parigi, Laguna Gloria Art Museum di Austin, University of Texas di Austin, Atlantic Richfield Company di Los Angeles, SBC Collection di San Antonio, Frito, Lay Collection in Plano e Federal Reserve Bank di Dallas. <br />
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==Sito web== <br />
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<br />
== Poetica ==<br />
Casey Williams fotografa il porto di Houston da quindici anni trovandolo di una bellezza ed estetica tutta sua. Sfruttando le somiglianze fra le superfici corrose delle navi e le superfici dei dipinti molto lavorati questi lavori alludono intenzionalmente agli Espressionisti Astratti. I suoi nuovi lavori cambiano le nostre assunzioni circa il contenuto del nostro mondo e ci ricordano che è ancora importante stare in piedi ed osservare. Le opere di Casey uniscono l’arte della fotografia con la pittura, le sue opere digitalizzate sono stampate su tela.<br />
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== Opere ==<br />
<br />
* Tokyogaze II, 2002 [[Image: williams.jpg|left|frame|]]<br />
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== Bibliografia ==<br />
<br />
* Cristiane Paul (2000), Digital Art, Singapore, Thames & Hudson.<br />
<br />
<br />
== Webliografia ==<br />
<br />
* http://www.hollyjohnsongallery.com/html/exhibinfo.asp?exnum=32 <br />
* http://www.flatbedpress.com/Artist-Info.cfm?ArtistsID=508&Object<br />
<br />
[[Categoria: Williams Casey]]<br />
[[Categoria:Computer graphic]]<br />
[[Categoria:Immagini digitali]]<br />
[[Categoria:Computer art]]<br />
[[Categoria:Arte e tecnologia]]<br />
[[Categoria:1970 d.c.]]<br />
[[Categoria:Stati Uniti]]<br />
[[Categoria:Nord America]]<br />
[[Categoria:Scheda]]</div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=Wasow_Oliver&diff=26766Wasow Oliver2007-03-05T20:39:41Z<p>S.m.quiesa: </p>
<hr />
<div>==Titolo== Wasow Oliver<br />
<br />
<br />
== Biografia ==<br />
Il fotografo Oliver Wasow è nato nel 1960 a Madison, Winsconsin. Ha condotto Media Studies all’Hunter College di New York e successivamente ha frequentato il master in Media Studies alla New School for Social Research di New York anche se non lo ha completato. Ha iniziato ad esporre nel 1984 e la sua prima personale risale al 1986. Ha avuto mostre personali alla Janet Borden Gallery; alla Tom Solomon Gallery, Los Angeles, South Eastern Center for Contemporary Art, Winston-Salem, North Carolina; alla Galerie de Poche, Parigi. Il suo lavoro è stato incluso anche in esposizioni come Image World (Whitney Museum of American Art) e The Photography of Invention (National Gallery of Art, Washington, D.C.). È rappresentato in molte collezioni sia pubbliche che private tra cui Museum of American Art, Museum of Modern Art, e Milwaukee Art Museum. Nella sua carriera ha vinto un New York State Council on the Arts Grant nel 1988, un Louis Comfort Tiffany Foundation Award nel 1995 ed un New York Foundation of the Arts nel 2000. Dal 1997 insegna al Bard College, Annendale-on-Hudson, NY, ed alla School of Visual Arts, New York City, critica e immagini digitali. <br />
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==Sito web== <br />
<br />
* http://www.oliverwasow.com<br />
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== Poetica ==<br />
Nelle opere dell’artista è presente il concetto della rappresentazione di una natura edulcorata. I suoi panorami suggeriscono altri mondi ed allo stesso tempo rappresentano una realtà credibile che potrebbe esistere in un luogo ignoto. Il panorama è né “qui” né “la”, la vista pittorica pur mantenendo di base referenze spazio temporali reali crea un’immagine senza luogo.<br />
<br />
<br />
== Opere ==<br />
<br />
* Untitled #339, 1996 [[Image: wasow.jpg|left|frame|]]<br />
Wasow ha creato una serie di paesaggi che vanno verso il fantastico, e sono particolarmente interessati alla sintesi della finzione e della realtà.<br />
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== Bibliografia ==<br />
<br />
* Cristiane Paul (2000), Digital Art, Singapore, Thames & Hudson.<br />
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<br />
== Webliografia ==<br />
<br />
<br />
[[Categoria: Wasow Oliver]]<br />
[[Categoria:Computer graphic]]<br />
[[Categoria:Immagini digitali]]<br />
[[Categoria:Computer art]]<br />
[[Categoria:Arte e tecnologia]]<br />
[[Categoria:1960 d.c.]]<br />
[[Categoria:Stati Uniti]]<br />
[[Categoria:Nord America]]<br />
[[Categoria:Scheda]]</div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=File:Wasow.jpg&diff=26765File:Wasow.jpg2007-03-05T20:39:04Z<p>S.m.quiesa: </p>
<hr />
<div></div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=Categoria:Wasow_Oliver&diff=26764Categoria:Wasow Oliver2007-03-05T20:38:41Z<p>S.m.quiesa: </p>
<hr />
<div>[[Categoria:Personaggi]]</div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=Wasow_Oliver&diff=26763Wasow Oliver2007-03-05T20:38:17Z<p>S.m.quiesa: </p>
<hr />
<div>==Titolo== Wasow Oliver<br />
<br />
<br />
== Biografia ==<br />
Il fotografo Oliver Wasow è nato nel 1960 a Madison, Winsconsin. Ha condotto Media Studies all’Hunter College di New York e successivamente ha frequentato il master in Media Studies alla New School for Social Research di New York anche se non lo ha completato. Ha iniziato ad esporre nel 1984 e la sua prima personale risale al 1986. Ha avuto mostre personali alla Janet Borden Gallery; alla Tom Solomon Gallery, Los Angeles, South Eastern Center for Contemporary Art, Winston-Salem, North Carolina; alla Galerie de Poche, Parigi. Il suo lavoro è stato incluso anche in esposizioni come Image World (Whitney Museum of American Art) e The Photography of Invention (National Gallery of Art, Washington, D.C.). È rappresentato in molte collezioni sia pubbliche che private tra cui Museum of American Art, Museum of Modern Art, e Milwaukee Art Museum. Nella sua carriera ha vinto un New York State Council on the Arts Grant nel 1988, un Louis Comfort Tiffany Foundation Award nel 1995 ed un New York Foundation of the Arts nel 2000. Dal 1997 insegna al Bard College, Annendale-on-Hudson, NY, ed alla School of Visual Arts, New York City, critica e immagini digitali. <br />
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==Sito web== <br />
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* http://www.oliverwasow.com<br />
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== Poetica ==<br />
Nelle opere dell’artista è presente il concetto della rappresentazione di una natura edulcorata. I suoi panorami suggeriscono altri mondi ed allo stesso tempo rappresentano una realtà credibile che potrebbe esistere in un luogo ignoto. Il panorama è né “qui” né “la”, la vista pittorica pur mantenendo di base referenze spazio temporali reali crea un’immagine senza luogo.<br />
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== Opere ==<br />
<br />
* Untitled #339, 1996 [[Image: wasow.jpg|left|frame|]]<br />
Wasow ha creato una serie di paesaggi che vanno verso il fantastico, e sono particolarmente interessati alla sintesi della finzione e della realtà.<br />
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== Bibliografia ==<br />
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* Cristiane Paul (2000), Digital Art, Singapore, Thames & Hudson.<br />
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== Webliografia ==<br />
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[[Categoria: Wasow Oliver]]<br />
[[Categoria:Computer graphic]]<br />
[[Categoria:Immagini digitali]]<br />
[[Categoria:Computer art]]<br />
[[Categoria:Arte e tecnologia]]<br />
[[Categoria:1960 d.c.]]<br />
[[Categoria:Stati Uniti]]<br />
[[Categoria:Nord America]]<br />
[[Categoria:Scheda]]</div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=Warhol_Andy&diff=26761Warhol Andy2007-03-05T19:29:03Z<p>S.m.quiesa: </p>
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<div>[[Image: warohl.jpg|right|frame|]]<br />
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==Titolo== Warhol Andy<br />
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== Biografia ==<br />
Andrew Warhola, noto come Andy Warhol, nasce il 28 ottobre 1930 a Forest City in Pennsylvania. Passa la maggior parte della sua infanzia afflitto da una grave forma di malattia nota come Ballo di San Vito che lo costringe a letto. Trascorre le lunghe giornate passate in casa, disegnando e leggendo giornali e fumetti, che saranno fonte d’ispirazione fondamentale per la sua realizzazione artistica. Andy Warhol manifesta subito il suo carattere molto particolare iniziando da piccolo a collezionare fotografie di star del cinematografo, era irresistibilmente attratto dalla fama, esorcizzando la miseria e la costante privazione in cui è costretto a vivere. Appena quattordicenne perde il padre che muore di peritonite tubercolare, lasciando la famiglia in condizioni precarie. La madre di Warhol, emigrata di origini cecoslovacche, sbarca il lunario confezionando fiori di carta. A quindici anni, Warhol prende parte ad un corso d’arte presso il Carnegy Intistute of Tecnology (oggi Carnegy Mellon University) di Pittsburgh, dove studia pittura, disegno e alcune tecniche grafiche (Blotted-Line, serigrafia) fino al diploma. Per mantenersi agli studi impartisce lezioni di disegno e durante l’estate lavora in un grande magazzino; poi, al terzo anno, vince il Mrs John L.Porter Prize for Progress e inizia a curare i giornali studenteschi come Art Editor. Dopo il diploma, nell’estate del 1949, si trasferisce a New York subito e comincia a lavorare per il periodico Glamour. I primissimi anni a New York non furono assolutamente facili per il giovane artista che nonostante le numerose collaborazioni con importanti riviste come Vogue”, “Seventeen”, “The New Yorker”, “Harper’s Bazaar”, sembra non riuscire a trovare la strada verso la desiderata notorietà. Notorietà che sembra finalmente arrivare, nel 1952, quando riceve l’Art Directors Club Medail per la pubblicità da lui creata per alcuni giornali. Poco dopo tiene la sua prima mostra personale alla Hugo Gallery di New York. Tra gli anni Sessanta e Settanta, nascono le prime opere propriamente pop nelle quali compaiono personaggi dei fumetti come Batman, Dick Tracy, Nancy, Saturday’s Popeye e Superman. Successivamente Warhol inizia a riprodurre la realtà che lo circonda, la realtà dei mass media, la realtà che tanto lo aveva interessato e affascinato nella sua attività di grafico. Inizialmente la critica lo ignora del tutto ma nel corso degli anni ‘60, le cose cambieranno. Per lui l’opera d’arte è un prodotto della cultura di massa e lui un’interprete partecipe di quel mondo e di quella civiltà che gli hanno dato il successo, il denaro e una fama mondiale. Egli sembra porsi un unico obiettivo: “Demistificare” l’opera d’arte e la sua originalità, distaccarsi dall’idea di “pezzo unico, dove la mano dell’autore ha un peso pari almeno a quello dell’idea. Il 3 giugno 1968 Valerie Solanas spara a Warhol ferendolo gravemente e mettendolo in serio pericolo di morte. Tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, riprende l’attività artistica dapprima con la produzione d’alcuni film di Paul Morrissey, già suo stretto collaboratore nei suoi film, poi con nuove opere tra cui la serie dei Mao del 1972 e i ritratti su commissione di personaggi dello spettacolo e politici. Dal 1972 sino alla morte, Warhol eseguirà da 50 a 100 ritratti l’anno componendo. Nel 1969, fonda la rivista “Interview”, dedicata inizialmente solo al mondo del cinema, di cui acquistò nel 1975 la quota di proprietà dello stampatore, diventando così anche l’editore del magazine di cui cura personalmente anche la promozione. Anche questa sua iniziativa diventa un vero e proprio successo commerciale. Nel corso degli anni Ottanta insieme a lavori di carattere giocoso e autoironico, Warhol realizza opere dal carattere lirico e inquietante. Ormai accolto nel Gotha della cultura e dell’arte, Warhol vede esporre le sue opere nei maggiori musei e nelle più importanti gallerie del mondo. Il 22 febbraio 1987, muore nel corso della convalescenza da un intervento chirurgico alla cistifellea in circostanze ancora oggi inspiegate e oggetto di indagini giudiziarie. <br />
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==Sito web== <br />
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== Poetica ==<br />
Nel 1986, Andy Warhol adotta l’Amiga come suo ultimo strumento di lavoro. Lavora moltissimo con gli effetti per la manipolazione dell’immagine. Le immagini basate sui pixel – “l’incarnazione del nuovo look, il più popolare dei nostri giorni – sono un estetismo con il quale Warhol si è sentito immediatamente a suo agio”. Il computer gli permette una velocità di realizzazione che prima non poteva avere, lavori di una settimana si riducono ad un giorno. <br />
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== Opere ==<br />
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* Self-Portrait, 1986 [[Image: warohl1.jpg|left|frame|]]<br />
Warhol è stato intrigato dalla manipolazione delle immagini video-digitali, che avrebbe potuto utilizzare per i ritratti. L’abilità di modificare elettronicamente i colori è simile come concetto alle sue popolari serie di immagini proiettate sulla tela – il computer, chiaramente, offre la possibilità per infinite serie di immagini. L’accentuazione dei singoli pixel nel suo autoritratto è stata realizzata attraverso un solo comando al computer. Sopra: Andy Warhol ed il suo autoritratto in fase di realizzazione sul monitor.<br />
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* Deborah Harry, 1986<br />
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== Bibliografia ==<br />
<br />
* Cynthia Goodman (1987), Digital Visions Computers and Art, New York, Harry N. Abrams.<br />
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== Webliografia ==<br />
<br />
* http://www.wikiartpedia.org/index.php?title=Andy_Warhol<br />
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[[Categoria: Warhol Andy]]<br />
[[Categoria: Andy Warhol]]<br />
[[Categoria:Computer graphic]]<br />
[[Categoria:Immagini digitali]]<br />
[[Categoria:Computer art]]<br />
[[Categoria:Arte e tecnologia]]<br />
[[Categoria:1948 d.c.]]<br />
[[Categoria:Stati Uniti]]<br />
[[Categoria:Nord America]]<br />
[[Categoria:Scheda]]</div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=Warhol_Andy&diff=26760Warhol Andy2007-03-05T19:28:13Z<p>S.m.quiesa: </p>
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==Titolo== Warhol Andy<br />
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== Biografia ==<br />
Andrew Warhola, noto come Andy Warhol, nasce il 28 ottobre 1930 a Forest City in Pennsylvania. Passa la maggior parte della sua infanzia afflitto da una grave forma di malattia nota come Ballo di San Vito che lo costringe a letto. Trascorre le lunghe giornate passate in casa, disegnando e leggendo giornali e fumetti, che saranno fonte d’ispirazione fondamentale per la sua realizzazione artistica. Andy Warhol manifesta subito il suo carattere molto particolare iniziando da piccolo a collezionare fotografie di star del cinematografo, era irresistibilmente attratto dalla fama, esorcizzando la miseria e la costante privazione in cui è costretto a vivere. Appena quattordicenne perde il padre che muore di peritonite tubercolare, lasciando la famiglia in condizioni precarie. La madre di Warhol, emigrata di origini cecoslovacche, sbarca il lunario confezionando fiori di carta. A quindici anni, Warhol prende parte ad un corso d’arte presso il Carnegy Intistute of Tecnology (oggi Carnegy Mellon University) di Pittsburgh, dove studia pittura, disegno e alcune tecniche grafiche (Blotted-Line, serigrafia) fino al diploma. Per mantenersi agli studi impartisce lezioni di disegno e durante l’estate lavora in un grande magazzino; poi, al terzo anno, vince il Mrs John L.Porter Prize for Progress e inizia a curare i giornali studenteschi come Art Editor. Dopo il diploma, nell’estate del 1949, si trasferisce a New York subito e comincia a lavorare per il periodico Glamour. I primissimi anni a New York non furono assolutamente facili per il giovane artista che nonostante le numerose collaborazioni con importanti riviste come Vogue”, “Seventeen”, “The New Yorker”, “Harper’s Bazaar”, sembra non riuscire a trovare la strada verso la desiderata notorietà. Notorietà che sembra finalmente arrivare, nel 1952, quando riceve l’Art Directors Club Medail per la pubblicità da lui creata per alcuni giornali. Poco dopo tiene la sua prima mostra personale alla Hugo Gallery di New York. Tra gli anni Sessanta e Settanta, nascono le prime opere propriamente pop nelle quali compaiono personaggi dei fumetti come Batman, Dick Tracy, Nancy, Saturday’s Popeye e Superman. Successivamente Warhol inizia a riprodurre la realtà che lo circonda, la realtà dei mass media, la realtà che tanto lo aveva interessato e affascinato nella sua attività di grafico. Inizialmente la critica lo ignora del tutto ma nel corso degli anni ‘60, le cose cambieranno. Per lui l’opera d’arte è un prodotto della cultura di massa e lui un’interprete partecipe di quel mondo e di quella civiltà che gli hanno dato il successo, il denaro e una fama mondiale. Egli sembra porsi un unico obiettivo: “Demistificare” l’opera d’arte e la sua originalità, distaccarsi dall’idea di “pezzo unico, dove la mano dell’autore ha un peso pari almeno a quello dell’idea. Il 3 giugno 1968 Valerie Solanas spara a Warhol ferendolo gravemente e mettendolo in serio pericolo di morte. Tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, riprende l’attività artistica dapprima con la produzione d’alcuni film di Paul Morrissey, già suo stretto collaboratore nei suoi film, poi con nuove opere tra cui la serie dei Mao del 1972 e i ritratti su commissione di personaggi dello spettacolo e politici. Dal 1972 sino alla morte, Warhol eseguirà da 50 a 100 ritratti l’anno componendo. Nel 1969, fonda la rivista “Interview”, dedicata inizialmente solo al mondo del cinema, di cui acquistò nel 1975 la quota di proprietà dello stampatore, diventando così anche l’editore del magazine di cui cura personalmente anche la promozione. Anche questa sua iniziativa diventa un vero e proprio successo commerciale. Nel corso degli anni Ottanta insieme a lavori di carattere giocoso e autoironico, Warhol realizza opere dal carattere lirico e inquietante. Ormai accolto nel Gotha della cultura e dell’arte, Warhol vede esporre le sue opere nei maggiori musei e nelle più importanti gallerie del mondo. Il 22 febbraio 1987, muore nel corso della convalescenza da un intervento chirurgico alla cistifellea in circostanze ancora oggi inspiegate e oggetto di indagini giudiziarie. <br />
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==Sito web== <br />
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== Poetica ==<br />
Nel 1986, Andy Warhol adotta l’Amiga come suo ultimo strumento di lavoro. Lavora moltissimo con gli effetti per la manipolazione dell’immagine. Le immagini basate sui pixel – “l’incarnazione del nuovo look, il più popolare dei nostri giorni – sono un estetismo con il quale Warhol si è sentito immediatamente a suo agio”. Il computer gli permette una velocità di realizzazione che prima non poteva avere, lavori di una settimana si riducono ad un giorno. <br />
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== Opere ==<br />
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* Self-Portrait, 1986 [[Image: warohl1.jpg|left|frame|]]<br />
Warhol è stato intrigato dalla manipolazione delle immagini video-digitali, che avrebbe potuto utilizzare per i ritratti. L’abilità di modificare elettronicamente i colori è simile come concetto alle sue popolari serie di immagini proiettate sulla tela – il computer, chiaramente, offre la possibilità per infinite serie di immagini. L’accentuazione dei singoli pixel nel suo autoritratto è stata realizzata attraverso un solo comando al computer. Sopra: Andy Warhol ed il suo autoritratto in fase di realizzazione sul monitor.<br />
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* Deborah Harry, 1986<br />
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== Bibliografia ==<br />
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* Cynthia Goodman (1987), Digital Visions Computers and Art, New York, Harry N. Abrams.<br />
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== Webliografia ==<br />
<br />
* http://www.wikiartpedia.org/index.php?title=Andy_Warhol<br />
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[[Categoria: Warhol Andy]]<br />
[[Categoria: Andy Warhol]]<br />
[[Categoria:Computer graphic]]<br />
[[Categoria:Immagini digitali]]<br />
[[Categoria:Computer art]]<br />
[[Categoria:Arte e tecnologia]]<br />
[[Categoria:1948 d.c.]]<br />
[[Categoria:Stati Uniti]]<br />
[[Categoria:Nord America]]<br />
[[Categoria:Scheda]]</div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=File:Warohl2.jpg&diff=26759File:Warohl2.jpg2007-03-05T19:26:33Z<p>S.m.quiesa: </p>
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<div></div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=Warhol_Andy&diff=26756Warhol Andy2007-03-05T19:25:36Z<p>S.m.quiesa: </p>
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==Titolo== Warhol Andy<br />
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== Biografia ==<br />
Andrew Warhola, noto come Andy Warhol, nasce il 28 ottobre 1930 a Forest City in Pennsylvania. Passa la maggior parte della sua infanzia afflitto da una grave forma di malattia nota come Ballo di San Vito che lo costringe a letto. Trascorre le lunghe giornate passate in casa, disegnando e leggendo giornali e fumetti, che saranno fonte d’ispirazione fondamentale per la sua realizzazione artistica. Andy Warhol manifesta subito il suo carattere molto particolare iniziando da piccolo a collezionare fotografie di star del cinematografo, era irresistibilmente attratto dalla fama, esorcizzando la miseria e la costante privazione in cui è costretto a vivere. Appena quattordicenne perde il padre che muore di peritonite tubercolare, lasciando la famiglia in condizioni precarie. La madre di Warhol, emigrata di origini cecoslovacche, sbarca il lunario confezionando fiori di carta. A quindici anni, Warhol prende parte ad un corso d’arte presso il Carnegy Intistute of Tecnology (oggi Carnegy Mellon University) di Pittsburgh, dove studia pittura, disegno e alcune tecniche grafiche (Blotted-Line, serigrafia) fino al diploma. Per mantenersi agli studi impartisce lezioni di disegno e durante l’estate lavora in un grande magazzino; poi, al terzo anno, vince il Mrs John L.Porter Prize for Progress e inizia a curare i giornali studenteschi come Art Editor. Dopo il diploma, nell’estate del 1949, si trasferisce a New York subito e comincia a lavorare per il periodico Glamour. I primissimi anni a New York non furono assolutamente facili per il giovane artista che nonostante le numerose collaborazioni con importanti riviste come Vogue”, “Seventeen”, “The New Yorker”, “Harper’s Bazaar”, sembra non riuscire a trovare la strada verso la desiderata notorietà. Notorietà che sembra finalmente arrivare, nel 1952, quando riceve l’Art Directors Club Medail per la pubblicità da lui creata per alcuni giornali. Poco dopo tiene la sua prima mostra personale alla Hugo Gallery di New York. Tra gli anni Sessanta e Settanta, nascono le prime opere propriamente pop nelle quali compaiono personaggi dei fumetti come Batman, Dick Tracy, Nancy, Saturday’s Popeye e Superman. Successivamente Warhol inizia a riprodurre la realtà che lo circonda, la realtà dei mass media, la realtà che tanto lo aveva interessato e affascinato nella sua attività di grafico. Inizialmente la critica lo ignora del tutto ma nel corso degli anni ‘60, le cose cambieranno. Per lui l’opera d’arte è un prodotto della cultura di massa e lui un’interprete partecipe di quel mondo e di quella civiltà che gli hanno dato il successo, il denaro e una fama mondiale. Egli sembra porsi un unico obiettivo: “Demistificare” l’opera d’arte e la sua originalità, distaccarsi dall’idea di “pezzo unico, dove la mano dell’autore ha un peso pari almeno a quello dell’idea. Il 3 giugno 1968 Valerie Solanas spara a Warhol ferendolo gravemente e mettendolo in serio pericolo di morte. Tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta, riprende l’attività artistica dapprima con la produzione d’alcuni film di Paul Morrissey, già suo stretto collaboratore nei suoi film, poi con nuove opere tra cui la serie dei Mao del 1972 e i ritratti su commissione di personaggi dello spettacolo e politici. Dal 1972 sino alla morte, Warhol eseguirà da 50 a 100 ritratti l’anno componendo. Nel 1969, fonda la rivista “Interview”, dedicata inizialmente solo al mondo del cinema, di cui acquistò nel 1975 la quota di proprietà dello stampatore, diventando così anche l’editore del magazine di cui cura personalmente anche la promozione. Anche questa sua iniziativa diventa un vero e proprio successo commerciale. Nel corso degli anni Ottanta insieme a lavori di carattere giocoso e autoironico, Warhol realizza opere dal carattere lirico e inquietante. Ormai accolto nel Gotha della cultura e dell’arte, Warhol vede esporre le sue opere nei maggiori musei e nelle più importanti gallerie del mondo. Il 22 febbraio 1987, muore nel corso della convalescenza da un intervento chirurgico alla cistifellea in circostanze ancora oggi inspiegate e oggetto di indagini giudiziarie. <br />
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==Sito web== <br />
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== Poetica ==<br />
Nel 1986, Andy Warhol adotta l’Amiga come suo ultimo strumento di lavoro. Lavora moltissimo con gli effetti per la manipolazione dell’immagine. Le immagini basate sui pixel – “l’incarnazione del nuovo look, il più popolare dei nostri giorni – sono un estetismo con il quale Warhol si è sentito immediatamente a suo agio”. Il computer gli permette una velocità di realizzazione che prima non poteva avere, lavori di una settimana si riducono ad un giorno. <br />
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== Opere ==<br />
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* Self-Portrait, 1986 [[Image: warohl1.jpg|left|frame|]]<br />
Warhol è stato intrigato dalla manipolazione delle immagini video-digitali, che avrebbe potuto utilizzare per i ritratti. L’abilità di modificare elettronicamente i colori è simile come concetto alle sue popolari serie di immagini proiettate sulla tela – il computer, chiaramente, offre la possibilità per infinite serie di immagini. L’accentuazione dei singoli pixel nel suo autoritratto è stata realizzata attraverso un solo comando al computer. Sopra: Andy Warhol ed il suo autoritratto in fase di realizzazione sul monitor.<br />
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* Deborah Harry, 1986<br />
[[Image: warohl2.jpg|left|frame|]]<br />
== Bibliografia ==<br />
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* Cynthia Goodman (1987), Digital Visions Computers and Art, New York, Harry N. Abrams.<br />
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== Webliografia ==<br />
<br />
* http://www.wikiartpedia.org/index.php?title=Andy_Warhol<br />
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[[Categoria: Warhol Andy]]<br />
[[Categoria:Computer graphic]]<br />
[[Categoria:Immagini digitali]]<br />
[[Categoria:Computer art]]<br />
[[Categoria:Arte e tecnologia]]<br />
[[Categoria:1948 d.c.]]<br />
[[Categoria:Stati Uniti]]<br />
[[Categoria:Nord America]]<br />
[[Categoria:Scheda]]</div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=Rubin_Cynthia_Beth&diff=26749Rubin Cynthia Beth2007-03-05T19:17:08Z<p>S.m.quiesa: </p>
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==Titolo== Rubin Cynthia Beth<br />
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== Biografia ==<br />
Cynthia-Beth Rubin ha cominciato a fare l’esperienza dei media digitali all’inizio degli anni ‘80, ed il passaggio dalla pittura alle arti elettroniche che ne è conseguito ha fornito l’impulso e le risorse di un cambiamento nei temi del suo lavoro. Sebbene sia stata formata alla pittura nell’era dell’astrazione, incorpora nel suo lavoro riferimenti storici e personali forti. Utilizza le sorgenti fotografiche come punto di partenza per le sue immagini che ricordano le eredità culturali dei periodi e dei luoghi al di là delle sue esperienze personali, visualizzando così l’esperienza soggettiva della memoria. È stata beneficiaria di una sovvenzione, la prima donazione ad un artista nei nuovi media, dalla Commission of Arts del Connecticut. Rubin ha ricevuto anche numerosi altri premi, in particolare delle borse di studio dalla Memorial Foundation for Jewish Culture e dalla New England Foundation on the Arts, così come delle borse come artista in residenza. Le Sue creazioni sono state presentate in esposizioni dal Nord America a tutto il mondo. Le sue esposizioni più recenti comprendono: una mostra in duetto alla LeVall Gallery in Siberia, al New York Digital Salon, Pixxelpoint in Slovenia, ARCADE III (e II), molte edizioni della SIGGRAPH (2003, 2002, 2001,1999,1995), e ISEA 2000 a Parigi (e ISEA 1991, 1995, 1997). Il lavoro della Rubin è stato descritto in numerose pubblicazioni. Un vasto articolo sul suo lavoro scritto da Jef Trombeur ed un CD di accompagnamento sono stati pubblicati da Création Numérique nel febbraio 2001. Altri articoli sono apparsi in Russia, Corea, Giappone, Olanda, Francia, Brasile e nel Regno Unito. Il suo lavoro è descritto in dettaglio in The Computer in the Visual Arts di Anne Morgan Spalter, ed in Painter Wow! Libro di Cher Threinen-Pendarvis. Rubin è nata a Rochester, New York, e vive e lavora a New Haven, Connecticut. Rubin è diplomata alla Antioch College and the Maryland Institute, College of Art (BA e MFA). Attualmente insegna part-time alla Rhode Island School of Design ed è attiva in organizzazioni professionali come l’ISEA e la SIGGRAPH.<br />
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==Sito web== <br />
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* http://www.cbrubin.net/<br />
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== Poetica ==<br />
L’artista afferma: “Il mio lavoro è un’investigazione sui fili del tessuto della memoria culturale che sento sia dalle mie esperienze visuali che attraverso quella trasmissione misteriosa di sensibilità che viene da qualche parte al di là dell’individuo. Io sono interessata al modo in cui le tradizioni culturali collidono ed uniscono, e come questo è immerso in tutti noi. Le nuove tecnologie hanno ampliato il mio vocabolario visuale, e tutto il mio lavoro, sia video che dell’immagine, ora è prodotto attraverso il computer. Queste immagini nascono dall’incontro tra la mia vita di americana contemporanea e quella che considero la mia eredità, che si estende a tempi, luoghi, e filosofie lontane dalla mia esperienza personale. Anche se molto del mio lavoro si concentra sulla cultura ebrea dell’Europa Orientale, molti altri lasciti culturali hanno toccato il mio lavoro. Facendo eco all’ambiguità della memoria, il computer è lo strumento che permette ad alcune immagini di cantare, ad altre di emergere chiaramente ed ad altre ancora di sfumare in sogni di tessiture e colori”...“il mio lavoro si è concentrato sul comunicare il senso del collegamento tra il passato ed il presente”. L’artista scrive che appena fu inventata la scansione la incorporò immediatamente nel suo lavoro. Le sue immagini sono fortemente influenzate dai manoscritti israelitici che la ricongiungono con il passato. Questi libri antichi fanno un grande uso di motivi architettonici che la portano a creare immagini con riferimenti a luoghi specifici. Per fotografare tali luoghi viaggia ed entra in contatto con gli echi del passato, va oltre il proprio tempo, tale ricerca è il filo conduttore del suo lavoro. <br />
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== Opere ==<br />
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* Synagogue de Bruxelles, 1999 [[Image: rubin1.jpg|left|frame|]]<br />
Le stampe in questa serie sono formate da frammenti fotografici, relativi ad un solo luogo, carichi di significato storico e spirituale. Il processo di creazione di ogni immagine è una sorta di narrativa che riflette la complessità della rimembranza.<br />
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== Bibliografia ==<br />
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== Webliografia ==<br />
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[[Categoria: Rubin Cynthia Beth]]<br />
[[Categoria:Computer graphic]]<br />
[[Categoria:Immagini digitali]]<br />
[[Categoria:Collage fotografico]]<br />
[[Categoria:Computer art]]<br />
[[Categoria:Arte e tecnologia]]<br />
[[Categoria:Stati Uniti]]<br />
[[Categoria:Nord America]]<br />
[[Categoria:Scheda]]</div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=File:Rubin1.jpg&diff=26748File:Rubin1.jpg2007-03-05T19:16:35Z<p>S.m.quiesa: </p>
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<div></div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=File:Rubin.jpg&diff=26747File:Rubin.jpg2007-03-05T19:16:17Z<p>S.m.quiesa: </p>
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<div>[[Categoria:Personaggi]]</div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=Rubin_Cynthia_Beth&diff=26744Rubin Cynthia Beth2007-03-05T19:15:30Z<p>S.m.quiesa: </p>
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<div>[[Image: rubin.jpg|right|frame|]]<br />
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==Titolo== Rubin Cynthia Beth<br />
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== Biografia ==<br />
Cynthia-Beth Rubin ha cominciato a fare l’esperienza dei media digitali all’inizio degli anni ‘80, ed il passaggio dalla pittura alle arti elettroniche che ne è conseguito ha fornito l’impulso e le risorse di un cambiamento nei temi del suo lavoro. Sebbene sia stata formata alla pittura nell’era dell’astrazione, incorpora nel suo lavoro riferimenti storici e personali forti. Utilizza le sorgenti fotografiche come punto di partenza per le sue immagini che ricordano le eredità culturali dei periodi e dei luoghi al di là delle sue esperienze personali, visualizzando così l’esperienza soggettiva della memoria. È stata beneficiaria di una sovvenzione, la prima donazione ad un artista nei nuovi media, dalla Commission of Arts del Connecticut. Rubin ha ricevuto anche numerosi altri premi, in particolare delle borse di studio dalla Memorial Foundation for Jewish Culture e dalla New England Foundation on the Arts, così come delle borse come artista in residenza. Le Sue creazioni sono state presentate in esposizioni dal Nord America a tutto il mondo. Le sue esposizioni più recenti comprendono: una mostra in duetto alla LeVall Gallery in Siberia, al New York Digital Salon, Pixxelpoint in Slovenia, ARCADE III (e II), molte edizioni della SIGGRAPH (2003, 2002, 2001,1999,1995), e ISEA 2000 a Parigi (e ISEA 1991, 1995, 1997). Il lavoro della Rubin è stato descritto in numerose pubblicazioni. Un vasto articolo sul suo lavoro scritto da Jef Trombeur ed un CD di accompagnamento sono stati pubblicati da Création Numérique nel febbraio 2001. Altri articoli sono apparsi in Russia, Corea, Giappone, Olanda, Francia, Brasile e nel Regno Unito. Il suo lavoro è descritto in dettaglio in The Computer in the Visual Arts di Anne Morgan Spalter, ed in Painter Wow! Libro di Cher Threinen-Pendarvis. Rubin è nata a Rochester, New York, e vive e lavora a New Haven, Connecticut. Rubin è diplomata alla Antioch College and the Maryland Institute, College of Art (BA e MFA). Attualmente insegna part-time alla Rhode Island School of Design ed è attiva in organizzazioni professionali come l’ISEA e la SIGGRAPH.<br />
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==Sito web== <br />
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* http://www.cbrubin.net/<br />
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== Poetica ==<br />
L’artista afferma: “Il mio lavoro è un’investigazione sui fili del tessuto della memoria culturale che sento sia dalle mie esperienze visuali che attraverso quella trasmissione misteriosa di sensibilità che viene da qualche parte al di là dell’individuo. Io sono interessata al modo in cui le tradizioni culturali collidono ed uniscono, e come questo è immerso in tutti noi. Le nuove tecnologie hanno ampliato il mio vocabolario visuale, e tutto il mio lavoro, sia video che dell’immagine, ora è prodotto attraverso il computer. Queste immagini nascono dall’incontro tra la mia vita di americana contemporanea e quella che considero la mia eredità, che si estende a tempi, luoghi, e filosofie lontane dalla mia esperienza personale. Anche se molto del mio lavoro si concentra sulla cultura ebrea dell’Europa Orientale, molti altri lasciti culturali hanno toccato il mio lavoro. Facendo eco all’ambiguità della memoria, il computer è lo strumento che permette ad alcune immagini di cantare, ad altre di emergere chiaramente ed ad altre ancora di sfumare in sogni di tessiture e colori”...“il mio lavoro si è concentrato sul comunicare il senso del collegamento tra il passato ed il presente”. L’artista scrive che appena fu inventata la scansione la incorporò immediatamente nel suo lavoro. Le sue immagini sono fortemente influenzate dai manoscritti israelitici che la ricongiungono con il passato. Questi libri antichi fanno un grande uso di motivi architettonici che la portano a creare immagini con riferimenti a luoghi specifici. Per fotografare tali luoghi viaggia ed entra in contatto con gli echi del passato, va oltre il proprio tempo, tale ricerca è il filo conduttore del suo lavoro. <br />
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== Opere ==<br />
<br />
* Synagogue de Bruxelles, 1999 [[Image: rubin1.jpg|left|frame|]]<br />
Le stampe in questa serie sono formate da frammenti fotografici, relativi ad un solo luogo, carichi di significato storico e spirituale. Il processo di creazione di ogni immagine è una sorta di narrativa che riflette la complessità della rimembranza.<br />
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== Bibliografia ==<br />
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== Webliografia ==<br />
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[[Categoria: Rubin Cynthia Beth]]<br />
[[Categoria:Computer graphic]]<br />
[[Categoria:Immagini digitali]]<br />
[[Categoria:Collage fotografico]]<br />
[[Categoria:Computer art]]<br />
[[Categoria:Arte e tecnologia]]<br />
[[Categoria:Stati Uniti]]<br />
[[Categoria:Nord America]]<br />
[[Categoria:Scheda]]</div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=Prueitt_Melvin_L.&diff=26741Prueitt Melvin L.2007-03-05T19:10:33Z<p>S.m.quiesa: </p>
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<div>[[Image: prueitt.jpg|right|frame|]]<br />
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==Titolo== Prueitt Melvin L.<br />
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<br />
== Biografia ==<br />
Il Dott. Prueitt per oltre trenta anni ha lavorato come teorico e fisico in progetti per la difesa nazionale ai Los Alamos Laboratori. I suoi studi comprendono Science in Physics alla Brigham Young University, 1960; un Master of Science in Physics, University of Arizona, 1962; Ph.D. in Physics, University of New Mexico, 1970. Attualmente deteniene diciotto brevetti nei campi dell’enerigia rinnovabile, desalazione, scorte energia magnetica e prodotti di consumo. È un pioniere riconosciuto della computer grafica e conta numerose pubblicazioni dei suoi lavori in molti media.<br />
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<br />
==Sito web== <br />
<br />
<br />
== Poetica ==<br />
Melvin Prueitt come David Em utilizza le capacità matematiche del computer per creare paesaggi affascinanti e surreali. Mentre era ai Los Alamos Laboratori, nel 1981, lasciò il campo della progettazione delle armi nucleari per lavorare a tempo pieno sullo sviluppo di arti grafiche avanzate. Prueitt crea visioni bizzarre di terreni striati di luce e a punta. Frequentemente, i suoi paesaggi immaginari sono abitati da forme dall’aspetto di uova che sono calcolate separatamente come ellissi. In una composizione come Elation programmi diversi determinano l’angolarità delle cime striate e la direzione nella quale si rivolgono, così come per il piazzamento delle uova sulle superfici brillanti. Prueitt disse: “il computer dà a quelli di noi che non possono disegnare la possibilità di esprimere le nostre idee artistiche più profonde”. Tale sottolineatura sul fatto che tali immagini fossero facili da realizzare era tuttavia un po’ ingannevole, lui era un programmatore esperto e possedeva una velocità straordinaria nell’elaborare con il potente computer Cray che aveva a disposizione.<br />
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<br />
== Opere ==<br />
<br />
* Elation, 1980 [[Image: prueitt1.jpg|left|frame|]]<br />
Prueitt, autore di Art and the Computer, una importante pubblicazione sul suo lavoro, è stato capace di realizzare immagini ad alta risoluzione che possedevano uno straordinario organicismo. Usando le tecniche di modellazione 3D, è stato capace di creare efficacemente l’illusione della densità.<br />
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* Manifold, 1983 <br />
[[Image: prueitt2.jpg|left|frame|]]<br />
La rappresentazione delle immagini computer generate dipende molto dal tipo di dispositivo grafico utilizzato. Pruiett esegue alcune delle sue composizioni con un plotter guidato dal computer; altre sono riproduzioni fotografiche di immagini create su uno schermo raster. Molto spesso disegna immagini panoramiche, richiedendo una striscia di film cinque volte più largo di un frame standard. Per realizzare questo, il computer calcola tutti i punti finali delle linee e poi divide l’immagine in cinque frame separati ognuno dei quali viene stampato sequenzialmente. Le aree solide sono create apparentemente disegnando le linee insieme molto vicine.<br />
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== Bibliografia ==<br />
<br />
* Cynthia Goodman (1987), Digital Visions Computers and Art, New York, Harry N. Abrams.<br />
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== Webliografia ==<br />
<br />
* http://www.barnabusenergy.com/en/Corporate/index.asp<br />
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[[Categoria: Prueitt Melvin L.]]<br />
[[Categoria:Computer graphic]]<br />
[[Categoria:Immagini digitali]]<br />
[[Categoria:Computer animation]]<br />
[[Categoria:Computer art]]<br />
[[Categoria:Arte e tecnologia]]<br />
[[Categoria:1960 d.c.]]<br />
[[Categoria:Stati Uniti]]<br />
[[Categoria:Nord America]]<br />
[[Categoria:Scheda]]</div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=File:Prueitt2.jpg&diff=26740File:Prueitt2.jpg2007-03-05T19:10:02Z<p>S.m.quiesa: </p>
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<div></div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=File:Prueitt1.jpg&diff=26739File:Prueitt1.jpg2007-03-05T19:09:47Z<p>S.m.quiesa: </p>
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<div>[[Categoria:Personaggi]]</div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=Prueitt_Melvin_L.&diff=26735Prueitt Melvin L.2007-03-05T19:08:51Z<p>S.m.quiesa: </p>
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<div>[[Image: prueitt.jpg|right|frame|]]<br />
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==Titolo== Prueitt Melvin L.<br />
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== Biografia ==<br />
Il Dott. Prueitt per oltre trenta anni ha lavorato come teorico e fisico in progetti per la difesa nazionale ai Los Alamos Laboratori. I suoi studi comprendono Science in Physics alla Brigham Young University, 1960; un Master of Science in Physics, University of Arizona, 1962; Ph.D. in Physics, University of New Mexico, 1970. Attualmente deteniene diciotto brevetti nei campi dell’enerigia rinnovabile, desalazione, scorte energia magnetica e prodotti di consumo. È un pioniere riconosciuto della computer grafica e conta numerose pubblicazioni dei suoi lavori in molti media.<br />
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==Sito web== <br />
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== Poetica ==<br />
Melvin Prueitt come David Em utilizza le capacità matematiche del computer per creare paesaggi affascinanti e surreali. Mentre era ai Los Alamos Laboratori, nel 1981, lasciò il campo della progettazione delle armi nucleari per lavorare a tempo pieno sullo sviluppo di arti grafiche avanzate. Prueitt crea visioni bizzarre di terreni striati di luce e a punta. Frequentemente, i suoi paesaggi immaginari sono abitati da forme dall’aspetto di uova che sono calcolate separatamente come ellissi. In una composizione come Elation programmi diversi determinano l’angolarità delle cime striate e la direzione nella quale si rivolgono, così come per il piazzamento delle uova sulle superfici brillanti. Prueitt disse: “il computer dà a quelli di noi che non possono disegnare la possibilità di esprimere le nostre idee artistiche più profonde”. Tale sottolineatura sul fatto che tali immagini fossero facili da realizzare era tuttavia un po’ ingannevole, lui era un programmatore esperto e possedeva una velocità straordinaria nell’elaborare con il potente computer Cray che aveva a disposizione.<br />
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== Opere ==<br />
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* Elation, 1980 [[Image: prueitt1.jpg|left|frame|]]<br />
Prueitt, autore di Art and the Computer, una importante pubblicazione sul suo lavoro, è stato capace di realizzare immagini ad alta risoluzione che possedevano uno straordinario organicismo. Usando le tecniche di modellazione 3D, è stato capace di creare efficacemente l’illusione della densità.<br />
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* Manifold, 1983 <br />
[[Image: prueitt2.jpg|left|frame|]]<br />
La rappresentazione delle immagini computer generate dipende molto dal tipo di dispositivo grafico utilizzato. Pruiett esegue alcune delle sue composizioni con un plotter guidato dal computer; altre sono riproduzioni fotografiche di immagini create su uno schermo raster. Molto spesso disegna immagini panoramiche, richiedendo una striscia di film cinque volte più largo di un frame standard. Per realizzare questo, il computer calcola tutti i punti finali delle linee e poi divide l’immagine in cinque frame separati ognuno dei quali viene stampato sequenzialmente. Le aree solide sono create apparentemente disegnando le linee insieme molto vicine.<br />
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== Bibliografia ==<br />
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* Cynthia Goodman (1987), Digital Visions Computers and Art, New York, Harry N. Abrams.<br />
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== Webliografia ==<br />
<br />
* http://www.barnabusenergy.com/en/Corporate/index.asp<br />
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[[Categoria: Prueitt Melvin L.]]<br />
[[Categoria:Computer graphic]]<br />
[[Categoria:Immagini digitali]]<br />
[[Categoria:Computer animation]]<br />
[[Categoria:Computer art]]<br />
[[Categoria:Arte e tecnologia]]<br />
[[Categoria:1960 d.c.]]<br />
[[Categoria:Stati Uniti]]<br />
[[Categoria:Nord America]]<br />
[[Categoria:Scheda]]</div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=Porett_Thomas&diff=26732Porett Thomas2007-03-05T19:03:46Z<p>S.m.quiesa: </p>
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<div>[[Image: porett.jpg|right|frame|]]<br />
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==Titolo== Porett Thomas<br />
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== Biografia ==<br />
Thomas Porett ha iniziato a fare fotografie fin da quando frequentava la scuola elementare e da allora non ha mai smesso. Si è diplomato in fotografia all’Institute of Design, Illinois, Institute of Technology. Ha studiato musica elettronica alla Philadelphia Musical Academy e olografia al Lake Forest College. Si è specializzato con molti media creando molte opere ed ha incominciato a produrre immagini attraverso il computer dal 1980. Le sue composizioni sono collage di fotografie ed immagini video accompagnate talvolta da pezzi sonori originali. Porett è stato pubblicato su diciassette libri di fotografia e media digitali inclusi: Art of Photography and Frontiers of Photography (cover) - a Time/Life photography; Art of the Electronic Age; Digital Visions; The New Photography; e Vision and Expression. Ha fatto esposizioni nazionali ed internazionali incluse otto edizioni della SIGGRAPH, l’ottava e la nona edizione del New York Digital Salons. È professore e direttore dell’Electronic Media a l’University of the Arts di Philadelphia. Ha tenuto molte conferenze in diverse università americane sulla fotografia e l’arte digitale. <br />
<br />
==Sito web== <br />
<br />
<br />
== Poetica ==<br />
Agli inizi degli anni ’80 Thomas Porett, a quel tempo direttore della Computer Studies al Philadelphia College of Art, spiegò che il suo coinvolgimento con i computer si è evoluto naturalmente per il suo interesse nel raggiungere un maggior controllo sulle sue immagini prodotte attraverso la fotografia. L’artista inizia tutte le sue composizioni digitalizzando una fotografia, poi ne altera elettronicamente il colore o il significato con un programma che lui stesso ha scritto, oppure, usando una penna di luce. Come ha detto rispetto alla fusione delle tecniche tradizionali e nuove: “A questo punto, le attitudini fotografiche e pittoriche si fondono in una miscela più naturale”. Gli studi di Porett sulle persone pongono accanto singole figure e gruppi o isolano parti del corpo umano, come il viso, le labbra o i seni, qualche volta ripetendo e ricomponendo un’immagine nel processo. Porett si riferisce al metodo con il quale struttura le sue composizioni usando la digitalizzazione video o fotografica come un “collage elettronico”. Nella sua descrizione, questa tecnica gli permette di “strutturare gli elementi visivi, di rivedere e di cambiare il significato in modi che sono analoghi alla flessibilità d’uso di un processore di parola quando si scrive”.<br />
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<br />
== Opere ==<br />
<br />
* Ikons: An Interactive Image Journey, 1983 [[Image: porett 1.jpg|left|frame|]]<br />
Questo ritratto è stato creato facendo un collage elettronico di molte immagini che prima sono state video digitalizzate e poi modificate con un sistema di pittura digitale.<br />
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== Bibliografia ==<br />
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* Cynthia Goodman (1987), Digital Visions Computers and Art, New York, Harry N. Abrams.<br />
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== Webliografia ==<br />
<br />
* http://www.ciren.org/artifice/artifices_1/porett.html <br />
* http://www.dimagery.com/ <br />
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[[Categoria: Porett Thomas]]<br />
[[Categoria:Computer graphic]]<br />
[[Categoria:Immagini digitali]]<br />
[[Categoria:Collage fotografico]]<br />
[[Categoria:Computer art]]<br />
[[Categoria:Arte e tecnologia]]<br />
[[Categoria:Stati Uniti]]<br />
[[Categoria:Nord America]]<br />
[[Categoria:Scheda]]</div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=File:Porett_1.jpg&diff=26731File:Porett 1.jpg2007-03-05T19:03:18Z<p>S.m.quiesa: </p>
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<div></div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=File:Porett.jpg&diff=26730File:Porett.jpg2007-03-05T19:02:56Z<p>S.m.quiesa: </p>
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<div></div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=Categoria:Porett_Thomas&diff=26729Categoria:Porett Thomas2007-03-05T19:02:36Z<p>S.m.quiesa: </p>
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<div>[[Categoria:Personaggi]]</div>S.m.quiesahttps://www.edueda.net/index.php?title=Porett_Thomas&diff=26728Porett Thomas2007-03-05T19:02:17Z<p>S.m.quiesa: </p>
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<div>[[Image: porett.jpg|right|frame|]]<br />
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==Titolo== Porett Thomas<br />
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== Biografia ==<br />
Thomas Porett ha iniziato a fare fotografie fin da quando frequentava la scuola elementare e da allora non ha mai smesso. Si è diplomato in fotografia all’Institute of Design, Illinois, Institute of Technology. Ha studiato musica elettronica alla Philadelphia Musical Academy e olografia al Lake Forest College. Si è specializzato con molti media creando molte opere ed ha incominciato a produrre immagini attraverso il computer dal 1980. Le sue composizioni sono collage di fotografie ed immagini video accompagnate talvolta da pezzi sonori originali. Porett è stato pubblicato su diciassette libri di fotografia e media digitali inclusi: Art of Photography and Frontiers of Photography (cover) - a Time/Life photography; Art of the Electronic Age; Digital Visions; The New Photography; e Vision and Expression. Ha fatto esposizioni nazionali ed internazionali incluse otto edizioni della SIGGRAPH, l’ottava e la nona edizione del New York Digital Salons. È professore e direttore dell’Electronic Media a l’University of the Arts di Philadelphia. Ha tenuto molte conferenze in diverse università americane sulla fotografia e l’arte digitale. <br />
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==Sito web== <br />
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== Poetica ==<br />
Agli inizi degli anni ’80 Thomas Porett, a quel tempo direttore della Computer Studies al Philadelphia College of Art, spiegò che il suo coinvolgimento con i computer si è evoluto naturalmente per il suo interesse nel raggiungere un maggior controllo sulle sue immagini prodotte attraverso la fotografia. L’artista inizia tutte le sue composizioni digitalizzando una fotografia, poi ne altera elettronicamente il colore o il significato con un programma che lui stesso ha scritto, oppure, usando una penna di luce. Come ha detto rispetto alla fusione delle tecniche tradizionali e nuove: “A questo punto, le attitudini fotografiche e pittoriche si fondono in una miscela più naturale”. Gli studi di Porett sulle persone pongono accanto singole figure e gruppi o isolano parti del corpo umano, come il viso, le labbra o i seni, qualche volta ripetendo e ricomponendo un’immagine nel processo. Porett si riferisce al metodo con il quale struttura le sue composizioni usando la digitalizzazione video o fotografica come un “collage elettronico”. Nella sua descrizione, questa tecnica gli permette di “strutturare gli elementi visivi, di rivedere e di cambiare il significato in modi che sono analoghi alla flessibilità d’uso di un processore di parola quando si scrive”.<br />
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== Opere ==<br />
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* Ikons: An Interactive Image Journey, 1983 [[Image: porett 1.jpg|left|frame|]]<br />
Questo ritratto è stato creato facendo un collage elettronico di molte immagini che prima sono state video digitalizzate e poi modificate con un sistema di pittura digitale.<br />
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== Bibliografia ==<br />
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* Cynthia Goodman (1987), Digital Visions Computers and Art, New York, Harry N. Abrams.<br />
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== Webliografia ==<br />
<br />
* http://www.ciren.org/artifice/artifices_1/porett.html <br />
* http://www.dimagery.com/ <br />
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[[Categoria: Porett Thomas]]<br />
[[Categoria:Computer graphic]]<br />
[[Categoria:Immagini digitali]]<br />
[[Categoria:Collage fotografico]]<br />
[[Categoria:Computer art]]<br />
[[Categoria:Arte e tecnologia]]<br />
[[Categoria:Stati Uniti]]<br />
[[Categoria:Nord America]]<br />
[[Categoria:Scheda]]</div>S.m.quiesa