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(Poetica:)
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Mario Lovergine ha iniziato a realizzare i primi lavori multimediali usando uno dei primi modelli di Mac (il mackintosh). Le opere che sono presenti nel sito sono in 3D perché ha usato programmi specifici per la realizzazione di tali opere
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In un articolo è stato definito "l’alchimista dell’eros", ma in realtà la sua poetica non è basata sul tema dell’eros, perchè l'erotismo secondo Mario Lovergine, non riguarda l’espressione del valore, è  una classificazione che non privilegia niente di preciso, ma solo una sperimentazione. L’alchimia riguardava la trasformazione, e dunque nelle sue opere è presente questa trasformazione dei soggetti, ora realizzati in un modo, ora in un altro.
Il tema dell’eros non riguarda l’espressione del valore, è  una classificazione che non privilegia niente di preciso, ma solo una sperimentazione. In un articolo è stato definito l’alchimista dell’eros. L’alchimia riguardava la trasformazione, e dunque nelle sue opere è presente questa trasformazione dei soggetti, ora realizzati in un nodo, ora in un altro.
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Gli artisti hanno sempre avuto i grandi maestri a cui ispirarsi. Ancora oggi gli artisti esordienti possono ispirarsi ad artisti di fama mondiale. Quello che è sbagliato è nella concezione dell’arte. Oggi la concezione dell’arte è molto ridotta rispetto a qualche anno fa perché è cambiata la concezione che la gente ha nei confronti degli artisti. Gli artisti emergenti al giorno d’oggi devono imparare che per essere tali non devono farsi sottomettere dalla politica, altrimenti sarebbe come vendere il proprio animo, il proprio valore. Un luogo come l’accademia prepara gli studenti  sul linguaggio, sulle sperimentazioni tecniche, sulla narrazione di come va raccontata una storia. Insegna un mestiere per chi vuole essere un dipendente, ma non insegna il talento che si cela in ogni artista. L’accademia dovrebbe insegnare ad essere espressivi, non ad essere materialisti.  Infatti essere artista non è qualcosa che si impara o si ottiene tramite gli insegnamenti, ma è uno stile di vita che si ha o non si ha. È un lavoro come un altro, solo che guarda con più attenzione e vede cose che gli altri non vedono.  Quando l’artista impara una tecnica, non lo fa per diventare bravo in quella tecnica, ma per poter esprimere al meglio ciò che prova dentro. Ma se uno non ha un animo artistico dentro, non ha una personalità singolare e particolare, diventa solo uno strumento in grado di realizzare opere commerciali per il pubblico. Un esempio sono i cantanti emergenti o i cantanti teenegers. Loro vogliono solo essere popolari, ma di talento non ne hanno, oppure sono solo stati bravi in un’unica occasione ed hanno avuto la fortuna di trovare qualcuno che ha voluto investire su di loro. E infatti il pubblico a cui si rivolgono non ha una personalità, si tratta solo di soggetti vuoti che vengono indirizzati dai media a seguire un certo stile di vita a cui tutti possono approdare. L’artista deve sempre valorizzarsi e mai adattarsi alle esigenze del sistema. Se in un paese non c’è arte o non c’è cultura deve andarsene, non può rimanere a esercitare la sua professione. Spesso in italia avviene una minimizzazione dell’arte e degli artisti. Molti studenti italiani sono solo consapevoli che, una volta terminati gli studi, non ci sia spazio per loro. Un esempio sono gli studenti che provengono dal sud, perché hanno una concezione totalmente sbagliata della cultura meridionale. Al sud c’è tantissima cultura, ma è il modo di viverla la vera rovina. I giovani sono stati cresciuti con la consapevolezza che se vogliono qualcosa basta chiedere e la otterranno. Non esiste più il valore delle cose ottenute con l’impegno, con il fare. La colpa è anche di chi non la diffonde bene. In italia infatti con i tagli del governo si sta perdendo il valore umano dell’uomo. In altre nazioni non è così perché investono sui giovani di qualità, sulle persone giuste. Non guardano alla raccomandazione, al buon nome della famiglia di appartenenza. Ormai c’è la strategia nel mondo intero di manipolare le persone che non hanno più un senso critico, in modo da manipolarle e obbligarle a fare ciò che si vuole. Se poi si infonde anche un po’ di paura (si intende la paura di fallire, di non farcela nella vita, di non arrivare a fine mese, non di paura intesa come regno del terrore) nella gente, l’effetto sarà più rapido.
 
Gli artisti hanno sempre avuto i grandi maestri a cui ispirarsi. Ancora oggi gli artisti esordienti possono ispirarsi ad artisti di fama mondiale. Quello che è sbagliato è nella concezione dell’arte. Oggi la concezione dell’arte è molto ridotta rispetto a qualche anno fa perché è cambiata la concezione che la gente ha nei confronti degli artisti. Gli artisti emergenti al giorno d’oggi devono imparare che per essere tali non devono farsi sottomettere dalla politica, altrimenti sarebbe come vendere il proprio animo, il proprio valore. Un luogo come l’accademia prepara gli studenti  sul linguaggio, sulle sperimentazioni tecniche, sulla narrazione di come va raccontata una storia. Insegna un mestiere per chi vuole essere un dipendente, ma non insegna il talento che si cela in ogni artista. L’accademia dovrebbe insegnare ad essere espressivi, non ad essere materialisti.  Infatti essere artista non è qualcosa che si impara o si ottiene tramite gli insegnamenti, ma è uno stile di vita che si ha o non si ha. È un lavoro come un altro, solo che guarda con più attenzione e vede cose che gli altri non vedono.  Quando l’artista impara una tecnica, non lo fa per diventare bravo in quella tecnica, ma per poter esprimere al meglio ciò che prova dentro. Ma se uno non ha un animo artistico dentro, non ha una personalità singolare e particolare, diventa solo uno strumento in grado di realizzare opere commerciali per il pubblico. Un esempio sono i cantanti emergenti o i cantanti teenegers. Loro vogliono solo essere popolari, ma di talento non ne hanno, oppure sono solo stati bravi in un’unica occasione ed hanno avuto la fortuna di trovare qualcuno che ha voluto investire su di loro. E infatti il pubblico a cui si rivolgono non ha una personalità, si tratta solo di soggetti vuoti che vengono indirizzati dai media a seguire un certo stile di vita a cui tutti possono approdare. L’artista deve sempre valorizzarsi e mai adattarsi alle esigenze del sistema. Se in un paese non c’è arte o non c’è cultura deve andarsene, non può rimanere a esercitare la sua professione. Spesso in italia avviene una minimizzazione dell’arte e degli artisti. Molti studenti italiani sono solo consapevoli che, una volta terminati gli studi, non ci sia spazio per loro. Un esempio sono gli studenti che provengono dal sud, perché hanno una concezione totalmente sbagliata della cultura meridionale. Al sud c’è tantissima cultura, ma è il modo di viverla la vera rovina. I giovani sono stati cresciuti con la consapevolezza che se vogliono qualcosa basta chiedere e la otterranno. Non esiste più il valore delle cose ottenute con l’impegno, con il fare. La colpa è anche di chi non la diffonde bene. In italia infatti con i tagli del governo si sta perdendo il valore umano dell’uomo. In altre nazioni non è così perché investono sui giovani di qualità, sulle persone giuste. Non guardano alla raccomandazione, al buon nome della famiglia di appartenenza. Ormai c’è la strategia nel mondo intero di manipolare le persone che non hanno più un senso critico, in modo da manipolarle e obbligarle a fare ciò che si vuole. Se poi si infonde anche un po’ di paura (si intende la paura di fallire, di non farcela nella vita, di non arrivare a fine mese, non di paura intesa come regno del terrore) nella gente, l’effetto sarà più rapido.
  

Revisione 18:28, 14 Feb 2014

Lovergine Mario

Didascalia immagine relativa al soggetto

Lovergine Mario

Mario Lovergine (1942) è un designer, illustratore, scenografo e ceramista italiano. Ha studiato all'Istituto d'arte di Bari, conseguendo nel 1960 il diploma in Ceramica. Nel 1961 lavora come ceramista, arredatore, scenografo, disegnatore di architettura e illustratore, prima di trasferirsi un anno dopo a Firenze. Nel 1962 consegue il Magistero d'arte di Firenze nel campo della Grafica pubblicitaria. Due anni dopo studia Scenografia presso l'Accademia di belle arti di Firenze. Dal 1969 al 1972 soggiorna a New York dove si occupa di graphic design, illustrazione e comunicazione. Visita dipartimenti d'arte, di architettura e grafica, alla Yale University - Harvard, Pratt Institute. Frequenta studi di progettazione grafica e grafici come: PUSH PIN, Milton Glaser , Seymour Chwast, John Alcorn, Diherb Lubalin, Leo Lionni, Massimo Vignelli, Mimmo Castellano. Incontri significativi per la formazione culturale e professionale. Tra Londra, Monaco e Parigi, sviluppa interesse per i linguaggi figurativi. Dal 1984 lavora e sperimenta nel campo della grafica e della multimedialità con l’immagine elettronica. Progetta comunicazione con sistemi interattivi. Sviluppa come ricerca artistica un linguaggio ideografico ispirato alla scrittura orientale, riscoprendo il valore manuale del “fare”. Oggi compone libri d'artista. Espone sia come graphic designer sia come artista in Italia e all’estero. Insegna composizione e progettazione della comunicazione all’Istituto Superiore per le Industrie Artistiche di Firenze ISIA. Si dedica prevalentemente all'attività di Graphic Designer e ricerca didattica nel campo delle rappresentazioni e comunicazione grafico-visive. Organizza e collabora a varie attivita' culturali nel campo delle arti visive, teatro, animazione per ragazzi, illustrazione e illustrazione per ragazzi, cinema, multivisioni, grafica computerizzata e problemi sui nuovi linguaggi della comunicazione multimediale.

Sito web:

http://lovergine.tumblr.com/

Poetica:

In un articolo è stato definito "l’alchimista dell’eros", ma in realtà la sua poetica non è basata sul tema dell’eros, perchè l'erotismo secondo Mario Lovergine, non riguarda l’espressione del valore, è una classificazione che non privilegia niente di preciso, ma solo una sperimentazione. L’alchimia riguardava la trasformazione, e dunque nelle sue opere è presente questa trasformazione dei soggetti, ora realizzati in un modo, ora in un altro. Gli artisti hanno sempre avuto i grandi maestri a cui ispirarsi. Ancora oggi gli artisti esordienti possono ispirarsi ad artisti di fama mondiale. Quello che è sbagliato è nella concezione dell’arte. Oggi la concezione dell’arte è molto ridotta rispetto a qualche anno fa perché è cambiata la concezione che la gente ha nei confronti degli artisti. Gli artisti emergenti al giorno d’oggi devono imparare che per essere tali non devono farsi sottomettere dalla politica, altrimenti sarebbe come vendere il proprio animo, il proprio valore. Un luogo come l’accademia prepara gli studenti sul linguaggio, sulle sperimentazioni tecniche, sulla narrazione di come va raccontata una storia. Insegna un mestiere per chi vuole essere un dipendente, ma non insegna il talento che si cela in ogni artista. L’accademia dovrebbe insegnare ad essere espressivi, non ad essere materialisti. Infatti essere artista non è qualcosa che si impara o si ottiene tramite gli insegnamenti, ma è uno stile di vita che si ha o non si ha. È un lavoro come un altro, solo che guarda con più attenzione e vede cose che gli altri non vedono. Quando l’artista impara una tecnica, non lo fa per diventare bravo in quella tecnica, ma per poter esprimere al meglio ciò che prova dentro. Ma se uno non ha un animo artistico dentro, non ha una personalità singolare e particolare, diventa solo uno strumento in grado di realizzare opere commerciali per il pubblico. Un esempio sono i cantanti emergenti o i cantanti teenegers. Loro vogliono solo essere popolari, ma di talento non ne hanno, oppure sono solo stati bravi in un’unica occasione ed hanno avuto la fortuna di trovare qualcuno che ha voluto investire su di loro. E infatti il pubblico a cui si rivolgono non ha una personalità, si tratta solo di soggetti vuoti che vengono indirizzati dai media a seguire un certo stile di vita a cui tutti possono approdare. L’artista deve sempre valorizzarsi e mai adattarsi alle esigenze del sistema. Se in un paese non c’è arte o non c’è cultura deve andarsene, non può rimanere a esercitare la sua professione. Spesso in italia avviene una minimizzazione dell’arte e degli artisti. Molti studenti italiani sono solo consapevoli che, una volta terminati gli studi, non ci sia spazio per loro. Un esempio sono gli studenti che provengono dal sud, perché hanno una concezione totalmente sbagliata della cultura meridionale. Al sud c’è tantissima cultura, ma è il modo di viverla la vera rovina. I giovani sono stati cresciuti con la consapevolezza che se vogliono qualcosa basta chiedere e la otterranno. Non esiste più il valore delle cose ottenute con l’impegno, con il fare. La colpa è anche di chi non la diffonde bene. In italia infatti con i tagli del governo si sta perdendo il valore umano dell’uomo. In altre nazioni non è così perché investono sui giovani di qualità, sulle persone giuste. Non guardano alla raccomandazione, al buon nome della famiglia di appartenenza. Ormai c’è la strategia nel mondo intero di manipolare le persone che non hanno più un senso critico, in modo da manipolarle e obbligarle a fare ciò che si vuole. Se poi si infonde anche un po’ di paura (si intende la paura di fallire, di non farcela nella vita, di non arrivare a fine mese, non di paura intesa come regno del terrore) nella gente, l’effetto sarà più rapido.

Opere:

Elenco esposizioni (anno, titolo, curatela, luogo, città):

File multimediali:

Video:

Audio:

Altro:

Augmented reality:

Latitudine:

Longitudine:

Link verso portali di augmented reality

Bibliografia:

Webliografia:

Note:

Tipo di scheda:

InteractiveResource

Soggetto (categoria) da Thesaurus Pico Cultura Italia:

Soggetto (categoria, tags) a testo libero:

Voci correlate:

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(nota: non inserire nella tua pagina i tag html
pre nowiki /nowiki /pre
che sono riportati qui di seguito nel codice di questa pagina)



[[categoria:scheda]]
[[categoria:cognome nome del personaggio]]
[[categoria:anno di nascita del personaggio d.c.]]
[[categoria:anno di morte del personaggio d.c.]]
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