Discussione:Decrescita: differenze tra le versioni
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Revisione 12:31, 8 Dic 2014
Argomento:
La decrescita è una "Concezione politica, economica e sociale che, mettendo in discussione radicalmente l’idea universalistica che la crescita trainata dalle economie sviluppate produca sempre e per tutti effetti positivi a lungo termine, propone un modello di sviluppo basato sulla riduzione dei consumi e sull’autoproduzione e autoconsumo dei beni."[1]
Questa ipotesi politica ed economica prende i suoi punti di riferimento dal pensiero dell'economista e filosofo francese Serge Latouche. Nell'immaginario collettivo la crescita è sempre stata sinonimo di benessere, più aumenta il PIL (prodotto interno lordo) più significa che l'economia di una nazione va bene e di conseguenza i suoi abitanti ne nutrono benefici. Ma il PIL calcola semplicemente il valore monetario delle merci ed è un indicatore riduttivo che non tiene conto di diversi fattori e questo metodo di analisi comporta una crescita sempre in aumento costante.
La decrescita mette in discussione questa idea di crescita illimitata ed ha trovato molti seguaci dando vita a movimenti che hanno trovato spazio "nel mondo del volontariato eco-pacifista, del commercio equo e solidale, di certo pensiero cattolico e tra alcuni intellettuali ed economisti critici."[2] Spesso c'è chi manifesta preoccupazione di fronte a chi propone un tipo di economia basata sulla decrescita perchè si pensa che sia la promozone di unostile di vita basato sulla rinuncia e sulla miseria. Proprio per questo Latouche accompagna alla decrescita il termine serena nel suo "Petit traité de la décroissance sereine" è Maurizio Pallante la presenta invece come felice nel suo libro "La decrescita felice. La qualità della vita non dipende dal PIL".
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