A history of art and telecommunications

Tratto da EduEDA
Jump to: navigation, search

Autore: McVeigh Daniel P.

Tratto da: http://www.oceanofk.org/technical/Historyartelecom.html

Titolo Originale: A history of art and telecommunications

Traduzione di: Francesco Stelitano

Anno: 2005

Una Storia d’arte e telecomunicazioni




Io sono interessato nel lavoro di Reis non solo nel processo che lo ha portato d inventare il telefono, che era una il modello di un orecchio umano di tre piedi montato su uno sgabello da bar, ma più che altro sono interessato alle sue dimostrazioni pubbliche create più in un contesto artistico che comunicazioni per il business. Philip Reis ha prodotto il primo evento di telepoesia e il primo network di musica dal vivo, la prima della quale fu una trasmissione ad una distanza di 150 piedi. Quindi era questa una dimostrazione di tecnologia o Reis vi aveva aggiunto qualcosa di artistico? Trent’ anni dopo gli avvocati della Bell anno portato l’apparecchio di Reis in tribunale discutendo la tesi che quest’ ultimo non funzionasse e che non fosse in grado di trasmettere un discorso articolato. Reis non ha mai costruito più di cinquanta telefoni funzionanti. Ma Reis non era brillante solo come scienzato, ma anche come artista costruendo strumenti che solo un’artista sapeva realmente far cantare Dimostrazioni pubbliche come quelle di Reis e i suoi colleghi furono riproposte 15 anni dopo dalla società Bell. Anche in Australia furono fatte delle dimostrazioni su come il telefono poteva integrare la cultura, ma durò solo un paio d’anni. Come una forma d’arte non ricevette mai una grande attenzione o divenne parte della scena musicale o teatrale. In ogni modo questi vent’anni dimostrarono al mondo una nuova tecnologia e gli artisti erano invitati a partecipare a questo processo di crescita culturale. Arti visive

La filosofia di Duchamp definisce il lavoro come avente due poli, l’artista e l’aspettatore, entambi aventi la medesima importanza. Video

Nel 1987 il progetto della nasa di un satellite artistico invitava molti artisti a partecipare, tra I quali vi erano anche Kit Galloway e Sherrie Rabonwitz, che produssero un’opera con due danzatori, ognuno in un luogo a distanza, che ballavano insieme grazie ed attraverso al satellite. Dancers in two cities. Hole in spaces 1980 connetteva due città, New York e Los Angeles concedendo alle persone di essere sia artisti e spettatori allo stesso tempo creando sculture cinetiche in scala. ELECTRONIC CAFE INTERNATIONAL Kit Galloway e Sherrie Rabonwitz dell’ Eletronic Café International concettualizzarono e lavorarono per costruire una scultura vivente. Il primo obiettivo dell’ eletronic Café International era quello di supportare il processo artistico collaborativo. Il loro primo criterio di progettazione era di rispondere alla dinamica multidimensionale dei sensi e del processo umano. Il sistema ECI era progettato come un multimedia, multi-fornitore, multiculturale sistema di telecomunicazionie multiconferenza. • Multi-media perché nessun media di comunicazione può supportare la varietà delle espressioni umane. • Perché non c’ è nessun sistema che fornisce la le capacita necessarie di produrre una telecomunicazione multimediale all’interno di un ambiente. • Multiculturale perché ci sono molti modi di esprimere l’universalità della condizione umana. Provare a documentare l’ importo di lavoro che ho fatto con l’ Electronic Cafe International poteva benissimo essere un lavoro di un anno, quindi con questo concetto proverò a farvi avere una davvero breve occhiata. ECI ha prodotto comunicazioni on-line in molte nazioni per il mondo. Furono usati video telefoni in bianco e nero e connessioni ISDN video conferenze, Dal 1992 al 1995 ho lavorato con alter persone su scala globale per aiutare a costruire un network. Ho accumulato come 12,000 ore di lavoro con una media di 12/14 per giorno. Con la produzione d’eventi di grande scala non dormivo per due giorni per l’importo del lavoro da svolgere. A quel tempo lavoravo a New York per produrre eventi di tele-poesia, una festa di capodanno sulla tele-brazione, opere collaborative sulla danza, collaborazioni di sessioni pittoriche, network music festival, un evento special per mettere insieme la vecchia Factory di Wharol, e moti altri eventi, Ho anche lavorato per fondare tutti gli eventi fatti sul network. I posti più attivi erano ECI in Santa Monica, il McLuhan Center a Toronto, Don Foresta e Eleanor Ruff a Parigi, Michael Franch e Nielsen Morten Teisner in Denimarca, Masami Kukuchi in Tokyo, Graham Smith a Toronto, Marcello Dantas a Rio, e Aileen MacKeogh e Barry O'Neill all’ Art House a Dublino. Gli artisti con cui ho lavorato a quel tempo erano Nam June Paik, Taylor Mead, Bob Holman, Emily XYZ, Miguel Alguerin, Lois Griffith, Steve Cannon, Ben Neil, Richard Bugg, Toni Childs, Mark Coniglio, Dawn Stoppiello e Ilan Egeland. La sede in New York era Viacom, The Nuyorican Poets Cafe, The Kitchen, e in fine The Knitting Factory. Don Foresta - Artists On-line Artists On-line, creata nel 1990, è un network internazionale di scambio interattivo che usa una connessione ISDN tra scuole d’arte,centri di ricerca e artisti indipendenti. Il network ha 90 corrispondenti fissi in 18 città e 8 continenti: Canada, Danimarca, Francia, Germania, Giappone, Regno Unito, Spagna eStati Uniti D’ America. Il numero di città e di paesi connessi con il network sta sempre aumentando, cercando cosi di raggiungere uno dei suoi obiettivi, in pratica di avere una massa critica necessaria di provocare uno scambio verso l’alto nell’evoluzione della creatività interattiva. Artista On-line usa l’ISDN e internet per promuovere, attraverso attività culturali ed artistiche, l’esplorazione, lo sviluppo e l’uso di comunicazioni interattive come modo per testarne il suo potenziale culturale. Il network artistico ha sempre utilizzato I nuovi sviluppi nella tecnologia come nel video conferenza, screen-sharing, e lo scambio di immagini ad alta qualità, file audio e di testo con lo sforzo di diventare multimedia prima che sia chiamata multimedia. L’estremamente velocità di progresso in queste tecnologie richiama l’attenzione a pensieri considerevoli devoti all'integrazione sociale dei nuovi significati della comunicazione. Però sfortunatamente la cultura non è una cosa che fa parte della lista delle priorità delle industrie e del commercio. In ogni caso, gli artisti della rete incorporano questi sistemi in un fotogramma filosofico della creazione e nella creazione, facendo la collaborazione creativa una delle loro maggiori preoccupazioni. Gli artisti plastici, tradizionalmente si occupano d’immagini ferme, adesso si deve prendere in considerazione l’organizzazione del tempo e il significato dell’interattività tra i vari elementi delle opere degli artisti. Gli attuali strumenti di lavoro come il video o le telecomunicazioni o il computer stesso non sono alla fine di se stessi per gli artisti-ricercatori. Quello che è dimostrato dagli artisti che partecipano all’evoluzione tecnica è l’importanza del prodotto finale e la consapevolezza della connotazione artistica, sociale, culturale e dei suoi aspetti etici. Artists On-line è il laboratorio delle comunicazioni pubbliche internazionali. E’ il posto dove artisti e studenti d’arte s’incontrano e scambiano nuove idee e interazioni, testano nuovi equipaggiamenti, esperimentano con nuove procedure e sviluppano nuovi linguaggi visuali. Questo network in crescita è uno spazio virtuale dove studenti di differenti culture possono lavorare insieme su progetti interattivi, testare il potenziale l’autostrada dell’informazione alla sua costruzione. Una volta che l’esperimento da soddisfazione all’artista, il risultato viene mostrato al pubblico in qualsiasi luogo è considerato appropriato per l’opera stessa. Essendo realizzata prima di essere messa in mostra, il progetto o l’idea, viene testata, modificata, qualche volta abbandonata, ma sempre facente parte della continua evoluzione del manuale d’interattività dell’utente. L’ artista indossa il camice bianco. Il Conservatorio di Nizza, Francia. Luc Martinez , Michel Redolfi, Dan Harris

Quando incominciai l’installazione al Mote Marine Labs ricevetti aiuto da Dan Harris, fu lui ad aiutarmi a progettare l’Hydra-Phone che usai nell’installazione subacquea per trasmettere il suono attraverso le linee dell ISDN.

Al di fuori dei miei lavori pratici devo dire che sono stato molto influenzato da Luc Martinez , Michel Redolfi e Dan Harris. Soprattutto da quello che Michel Redolfi ha fatto per spezzare le barriere fisiche del suono producendo canzoni interattive subacquee. Vederlo permise possibile il mio lavoro.

Ho parlato con loro del progetto e loro mi hanno supportato molto e non sarei arrivato cosi lontano senza l’aiuto di Dan Harris che mi ha aiutato con il progetto dell’Hydra-Phone.

Copyright © Ocean Of Know