A preliminary thesis toward the work of art in the age of cyber technology

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Titolo:

Una tesi preliminare verso "l'opera d'arte nell'età di tecnologia di Cyber

Autore:

Ueno Toshiya

Anno:

1996 d.c. (febbraio)

Luogo:

Sito web:

URL Originale: http://www.nettime.org/nettime.wárchive/199602/msg00021.html

Descrizione:

Le discussioni sull'arte della rete, di pratica artistica sulla rete, o "l'opera d'arte nell'età di tecnologia del cyber" cominciano meglio con una considerazione degli antecedenti della tecnologia di rete e di Cyberspazio. Soltanto osservando di nuovo ai relativi antecedenti possiamo liberare il nostro pensiero e la nostra pratica mentre affrontiamo il "oltre" dell'arte della rete e della tecnologia elettronica. Potremmo riferirsi a questa posizione, con Geert Lovink e Pit Schulz, come un gesto verso "la critica netta" di entrambi nel senso di critica della rete e di sviluppare una teoria netta critica. In termini di arte, le pratiche quale "l'arte della posta" e "Fluxus" non possono essere trascurati come predecessori dell'arte della rete. Sono emersi dal fuori dall’incessante trasformazioni della pratica e del metodo lungo la traiettoria dal Futurismo, a Dada, al Surrealismo al movimento Situationist. A partire dalla fine degli anni settanta, "l'arte della posta" era un esperimento specialmente terra-rompendo nell'espansione degli orizzonti di produzione artistica per includere i processi della comunicazione e del trasporto. (E’ interessante notare che un artista gradisce la genesi P. Orridge, che successivamente è diventato importante nei campi dell'arte di mezzi e della musica di rumore, è stato coinvolto una volta con l'arte della posta.) Nell'arte della posta i testi scritti ed altri articoli non soltanto sono spediti e spediti, ma gli elementi che costituiscono gli impianti sono essi stessi oggetti "mobili"; Xerocopiati, trasformati in collage e tagliati e mescolati insieme. In un certo senso, la televisione pirata e la radio libera furono forme di sviluppo che nacquero in questo contesto. Tuttavia, questi generi di mezzi liberi "free-media", persino "casting- stretto" o "accesso pubblico," tentarono di dare risalto alla compartecipazione di uno spazio fisico con quelli dal lato di trasmissione ed hanno avuto piccolo del relationality e dei collegamenti caratteristici di spazio elettronico. L'aggiunta di un collegamento di telefono all'equazione nell'interesse dell'interattività fa piccolo per cambiare questo fatto. Questi possono potere funzionare come determinato modo di pratica per l'arte di mezzi, ma erano fondamentalmente differenti nel carattere dall'arte della rete. In generale, le pratiche e l'arte che usando i mezzi elettronici possono dirsi soltanto per esistere "accanto" all'arte di mezzi ed all'arte della posta; "prima," cioè, l'avvenimento di arte della rete. (naturalmente questo non significa che sono affatto meno importanti. Il loro uso dai activists di mezzi in Iugoslavia precedente è certamente prova abbastanza di questo. Naturalmente queste non sono cosiddette "opere d'arte," ma sono technologies/techniques di vita; niente di meno che funzion-come-azione.) È possibile seguire la parte posteriore nuovo di questi "befores"? Se pensiamo al concetto della rete come riguardando fondamentalmente "i collegamenti fra la gente" o "i collegamenti fra le cose" là è ragione per la quale questo genere di relationality dovrebbe essere limitato a quello permesso da tecnologia elettronica. Effettivamente, poiché hanno funzionato "qui ed ora" per collegare un'altra data e località, reti che ad hanno esistito a prima che l'età di tecnologia elettronica debba comprendere le caratteristiche ed al vogliono simile al contemporaneo ones. Consider, per esempio, il caso of gente o altro gruppo (Comunità) che viv un posto tranne loro originale posizione. Diverso di distribuzione, di traffico, o della corsa, delle esperienze quale l'immigrazione, del rifugio, di exile semplici, l'espatrio e Diaspora provocano le reti che non possono essere prontamente percettibili ma ciò nonostante hanno un'esistenza definita. Quando la gente vive a parte (sia nello spazio che temporaneamente) dalla loro posizione originary ma collettivamente effettua un collegamento ideologico, etico, o spiritoso forte a quel posto, tipo rete o fotoricettore-come i rapporti cominci a proliferare. Non possiamo ignorare il fatto che è non soltanto il numero di gente in questa situazione che aumenta velocemente per includere più appena gli ebrei ed oltremare cinesi, ma che le nostri propri città e mezzi inoltre stanno spaccando fuori dalle loro origini e stanno trasformando essi stessi in un complesso di coltura vernacolare mobile. Senza persino accennare la tecnologia elettronica, i produttori degli studi culturali come Paul Gilroy e James Clifford già stanno usando il termine "fotoricettore di Diaspora" nel riferimento al genere di indigenousness secondario che risulta da mobilità e dalla comunicazione culturali. La roccia è stata sopportata dagli azzurri e dal gospel e dal reggae dalla convergenza di Calypso, di Ska e della roccia. Là dal sistema DJs ha tessuto insieme il Anca-luppolo e la Camera usando la tecnologia (elettronica) di campione. La musica popolare del ventesimo secolo è stata almeno un effect/result di un fotoricettore di questo genere viaggiare e di comunicazione culturali. Similmente, le reti possono evolversi in un senso che può essere giudicato soltanto con effetto retroattivo. O forse uno potrebbe dire che le reti già sul posto hanno grazie visibili semplicemente diventati a tecnologia elettronica. Per questo motivo l'arte della rete non è un genre in alcun senso, né dovrebbe esso essere. Appena poichè permette liberamente di muoversi e collegare i collegamenti ed i nodi, è trasporto-genre molto dall'inizio. È locale nello stesso momento in cui è globale, ma non è mai soltanto "glocal." È "un fotoricettore translocal" (Kogawa Tetsuo) fino al punto in cui oltrepassa questa dicotomia. Dire che qualcosa è "non una rete ma un fotoricettore" non è un aspetto di terminologia, dell'estetica, o delle categorie o delle distinzioni metodologiche. L'enfasi sull'fotoricettore coscientemente ed unconsciously d'espansione al posto di una rete tutto-all-engulfing deve inoltre essere trovata attraversare i pensieri della baia di Hakim su T.a.z e sugli usi fatti del Internet tramite il movimento di Chiapas FZLN. Gli esperimenti come all'arte di fotoricettore di Diaspora "di David Blair" di Ingo Gunther "la Repubblica del rifugiato" e "ebrei nello spazio" sono più vicino che l'arte della rete. Okazaki Kenjiro ed il luogo atopico di Tsuda Yoshinori "generato" dalle loro "piante bulbose" inoltre merita la nota speciale come esperimento importante nell'inseguimento inter(con)textual della forza critica potenziale della funzione di collegamento sul World Wide Web e sugli spostamenti semantici fra "la rete" e "il fotoricettore."

  • In breve, se ci è in effetti qualcosa che potremmo denominare l'arte della rete è soprattutto una forma di pensiero e di pratica basati sul concetto di tessitura e non semplicemente di un modo interattivo dell'arte basato su tecnologia di rete. I ponticelli che collegano le masse o i collegamenti separati della terra fra le isole che galleggiano nel mare non sono fotoricettori. Piuttosto, è importante da tenere presente che è precisamente "getta un ponte su" e "i betweens" che producono le masse e le isole discrete della terra. Una tal consapevolezza permette di concepire di e tessere insieme i mondi che non preesistono movimento e comunicazione. A questa giuntura ci è sempre determinate menti banali che portano in su l'estetica "dei ponticelli," "legami karmic" (en), o "betweenness" (mA) per sostenere che la coltura giapponese è stata caratterizzata sempre da questo genere di rete o fotoricettore-come il relationality. Proiettandosi rete-come gli elementi sulle forme culturali tradizionali quale il verse collegato (renga) provoca inevitabilmente la proposta di un certo collegamento illecito preposterous fra il pre ed iper-moderno. Tale pensare è sterile e vuoto del soddisfare quanto il postmodernism di Giapponese-stile. L'arte della rete basata su questo tipo di pensare ahistorical è in aumento nel Giappone.

È, tuttavia, possibile rileggere le forme culturali giapponesi quali il renga ed il teatro di Noh con il concetto del fotoricettore da una posizione che elude criticamente gli effetti impoverishing di questo genere "di techno-orientalism." Tal rileggere richiede i collegamenti di messa in opera che liberano "il posto denominato il Giappone" "in uno spazio che non è il Giappone." In un saggio nominato "la storia di una scatola," il critico dotato Hanada Kiyoteru (1909-1974) di mezzi e letterario ha scritto di determinato zu di rakugai di rakuchu (1) come a piattaforma-come lo schermo che esprime "la mente del gruppo" di Kano Eitoku, Oda Nobunaga ed Uesugi Kenshin. Com'è noto, ci erano parecchie versioni di questo schermo, ma qui ci preoccupiamo di quello presentato (trasmesso) a Uesugi Kenshin da Oda Nobunaga in 1574. Verniciato da Kano Eitoku, questo depiction di un tranquil Kyoto fatta in una combinazione degli stili giapponesi e cinesi ha funzionato in effetti come sfida a Kenshin da Nobunaga, che entro questo tempo già aveva grippato il controllo di Kyoto. Questo schermo di zu di rakugai di rakuchu dato a Kenshin da Nobunaga era una pittura di paesaggio del capitale, di uno schema delle comunicazioni del mercato e di un programma strategico di Kyoto come campo di battaglia. Hanada fornisce una prospettiva dinamica di questa pittura come una che rende necessario "un gruppo." L'attività agitarsi delle battaglie, dei festivals e dei mercati tutti dipende dall'esistenza dei gruppi. Lo zu di rakugai di Rakuchu è mezzi che, una volta presentato e trasmesso agli individui, trasporti ripetutamente questo fatto. Hanada si riferisce a Eitoku, a Nobunaga ed a Kenshin come compartecipazione "della mente del gruppo," a ogni di loro come un mittente e una ricevente, un interpretatore e mediatore "delle immagini." Attivamente afferma l'azione del gruppo basata sul presupposto che "non ci è comprensione reciproca fra gli individui" ed i giochi che l'elaborazione dell'informazione comunale è possibile anche nei rapporti dove i partecipanti sono comprensione reciproca di mancanza ed anonima. Ci è senza dubbio che che cosa abbiamo qui è un altro fotoricettore. Usando gli stratagems dell'arte della rete e tessendo, la critica netta deve potere riposizionare la storia e la tradizione uniformi nel contesto della comunicazione "translocal". Nota: "immagini in ed intorno al capitale" -- un genre della pittura di schermo che proviene dal periodo di Muromachi où descriva le scene ed intorno a Kyoto. Il riferimento del Ueno a "piattaforma-come gli screen[s ]" impiega il termine ha usato sia per una superficie per la pittura che per uno schermo di computer/television, ma la traduzione in inglese ulteriore complica la materia aggiungendo il senso di una piegatura "schermo" (Jpn.: byobu) come quelle su cui lo zu di rakugai di rakuchu originalmente è stato verniciato.

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