Algorithmic art: differenze tra le versioni

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==Opere:==
 
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* 1965, Nake Frieder, ''Polygonzüge'' http://www.medienkunstnetz.de/assets/img/data/3665/bild.jpg
 
* 1965, Nake Frieder, ''Polygonzüge'' http://www.medienkunstnetz.de/assets/img/data/3665/bild.jpg
* 1968, Nees George, ''Cubic Disarray'' http://www.wikiartpedia.org/index.php?title=Immagine:Nees1.jpg
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* 1968, Nees George, ''Cubic Disarray'' [[Image:Nome immagine.jpg|right|frame|testo didascalia]]
 
* 1993, Abe Yoshiyuki, ''Legend IV'' [http://www.wikiartpedia.org/index.php?title=Immagine:Abe1.jpg]
 
* 1993, Abe Yoshiyuki, ''Legend IV'' [http://www.wikiartpedia.org/index.php?title=Immagine:Abe1.jpg]
 
* 1997, Brown Paul ''Swimming Pool'' [http://www.wikiartpedia.org/index.php?title=Immagine:Brownpaul.jpg]
 
* 1997, Brown Paul ''Swimming Pool'' [http://www.wikiartpedia.org/index.php?title=Immagine:Brownpaul.jpg]

Revisione 12:20, 17 Feb 2010

Algorithmic art:

L'algorithmic art è una corrente artistica che propone la creazione di opere d'arte, mediante l'uso di algoritmi e rientra nella più ampia corrente dell' Arte generativa.

Storia:

L'algorithmic art muove i primi passi all'inizio degli anni sessanta, con la creazione delle prime opere da parte di due artisti: Nees Georg e Nake Frieder. Queste opere sfruttavano il computer, ma erano disegnate da un plotter (periferica specializzata nella stampa di oggetti dai grandi formati) ed è solo verso la fine degli anni ottanta che entrano in gioco i frattali (immagini che si ripetono create direttamente nella memoria del computer). Nel 1995 Verostko Roman e Hébert Jean-Pierre coniano il termine Algorist, per identificare tutti quegli artisti che sviluppano algoritmi del tutto nuovi per la produzione di opere d'arte.

Personaggi:

Gli Algorists si dividono in:

Poetica:

L'algorithmic art, come l'arte generativa, è una pratica che lascia all'opera una grande autonomia; l'artista limita la sua attività all'introduzione di un sistema complesso, molto spesso inserendovi elementi caotici, che comporta una difficoltà di previsione del risultato finale.

L'algorithmic art è quella parte dell'arte generativa nella quale l'artista produce algoritmi genetici che creano, tramite il computer, veri e propri sistemi complessi. Questa pratica artistica si pone come obiettivo quello di ricreare la creatività usano il computer. L'opera non viene materialmente costruita dall'artista, ma l'algoritmo che la produce deve essere ideato da esso; il fatto che l'esecuzione dell'algoritmo porti ad un risultato che può essere previsto, induce gli artisti ad introdurre elementi casuali.

Hébert esprime quello che è il lavoro di un artista algorists, tramite un algoritmo:

if (creation && object of art && algorithm && one's own algorithm) {

include * an algorist *

} elseif (!creation || !object of art || !algorithm || !one's own algorithm) {

exclude * not an algorist *

}

Ogni artista, facente parte di questa corrente, sviluppa degli algoritmi del tutto personali che producono opere riconoscibili e con uno stile distintivo; stile ed algoritmo si possono così definire come strettamente collegati.

Opere:

Correlazioni:

Arte generativa, Computer art

Bibliografia

  • Arts and Technology: First International Conference, Artsit 2009, Yi-LAN, Taiwan, September 24-25, 2009, Revised Selected Papers, Springer, 2010
  • Galanter Philip, What is generative art? Complexity Theorys a context for Art Theory, in International Conference on Generative Art, 2003
  • Oliver Grau, Virtual Art: From Illusion to Immersion (MIT Press/Leonardo Book Series). Cambridge, Massachusetts: The MIT Press, 2003
  • Wands, Bruce Art of the Digital Age, London: Thames & Hudson, 2006

Webliografia: