Anker Suzanne: differenze tra le versioni

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'''Anker Suzanne'''
 
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*Nuova iconografia scientifica
 
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== Biografia ==
 
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Nasce a Brooklyn, New York nel 1946.
 
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Suzanne Anker è una figura fondamentale nel campo dell'arte contemporanea sia come scultrice che printmaker; ha studiato arte presso il Brooklyn College sotto l'insegnamento di artisti quali Ad Reinhardt, Jimmy Ernst e Harry Holtzman. Successivamente ha completato i suoi studi all'Università del Colorado, dove ha ricevuto il suo MFA nel 1976. Dopo la laurea Suzanne Anker ha insegnato arte nell'università del Colorado e in quella di Washington, St. Louis. Nel 1978 torna nella sua città natale, New York per diventare successivamente Direttrice di Illustrazione e Pittura presso la New York University.
 
Suzanne Anker è una figura fondamentale nel campo dell'arte contemporanea sia come scultrice che printmaker; ha studiato arte presso il Brooklyn College sotto l'insegnamento di artisti quali Ad Reinhardt, Jimmy Ernst e Harry Holtzman. Successivamente ha completato i suoi studi all'Università del Colorado, dove ha ricevuto il suo MFA nel 1976. Dopo la laurea Suzanne Anker ha insegnato arte nell'università del Colorado e in quella di Washington, St. Louis. Nel 1978 torna nella sua città natale, New York per diventare successivamente Direttrice di Illustrazione e Pittura presso la New York University.
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Dai primi del 1990 in poi la Anker si concentra sulle forme primarie della natura (struttura del DNA e dei cromosomi in particolare) dando vita alle prime sue composizioni tridimensionali in cui certi elementi propri del mondo della biochimica molecolare, vengono rappresentati come espressione di simboli archetipici.
 
Dai primi del 1990 in poi la Anker si concentra sulle forme primarie della natura (struttura del DNA e dei cromosomi in particolare) dando vita alle prime sue composizioni tridimensionali in cui certi elementi propri del mondo della biochimica molecolare, vengono rappresentati come espressione di simboli archetipici.
  
== Opere ==
 
  
*''The Butterfly in the Brain:''
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'''The Butterfly in the Brain'''
 
L'installazione The Butterfly in the Brain (la farfalla nel cervello -2002) di Suzanne Anker si presenta come un'immagine di Rorschach (psicologo svizzero - 1884/1922 - che attraverso l'interpretazione di dieci tavole su cui erano riprodotte macchie d'inchiostro, valutava le risposte dei pazienti secondo criteri prefissati deducendo aspetti globali e particolari delle loro personalità) fortemente ingrandita dipinta su parete, una specie di mostruosa creatura simile ad un gigantesco pipistrello minaccioso.
 
L'installazione The Butterfly in the Brain (la farfalla nel cervello -2002) di Suzanne Anker si presenta come un'immagine di Rorschach (psicologo svizzero - 1884/1922 - che attraverso l'interpretazione di dieci tavole su cui erano riprodotte macchie d'inchiostro, valutava le risposte dei pazienti secondo criteri prefissati deducendo aspetti globali e particolari delle loro personalità) fortemente ingrandita dipinta su parete, una specie di mostruosa creatura simile ad un gigantesco pipistrello minaccioso.
 
Proseguendo per la sala espositiva si possono vedere Engram (registrazioni fatte dalla mente reattiva mentre una persona è inconscia) organizzati in una specie di griglia costituita da dodici stampe a getto di inchiostro in bianco e nero, ottenute manipolando e sovrapponendo le riproduzioni MRI delle sezioni del cervello su acetato, sino ad avere una configurazione riconoscibile e identificabile con immagini iconograficamente note.
 
Proseguendo per la sala espositiva si possono vedere Engram (registrazioni fatte dalla mente reattiva mentre una persona è inconscia) organizzati in una specie di griglia costituita da dodici stampe a getto di inchiostro in bianco e nero, ottenute manipolando e sovrapponendo le riproduzioni MRI delle sezioni del cervello su acetato, sino ad avere una configurazione riconoscibile e identificabile con immagini iconograficamente note.
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Le costellazioni emergono da questi modelli distinti mettendo in dubbio i sensi in cui la forma biologica è ripiegata nel dominio culturale.
 
Le costellazioni emergono da questi modelli distinti mettendo in dubbio i sensi in cui la forma biologica è ripiegata nel dominio culturale.
  
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'''Code. X: Genome'''
 
Il lavoro di Suzanne Anker studia la semiotica del codice genetico e delle relative corrispondenze tra le diverse forme dei sistemi linguistici.
 
Il lavoro di Suzanne Anker studia la semiotica del codice genetico e delle relative corrispondenze tra le diverse forme dei sistemi linguistici.
 
La rivoluzione genetica viene paragonata dalla Anker al deciframento di testi più antichi: il codice ereditario dei segni del DNA.
 
La rivoluzione genetica viene paragonata dalla Anker al deciframento di testi più antichi: il codice ereditario dei segni del DNA.
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== Bibliografia ==
 
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-Suzanne Anker & Dorothy Nelkin (a cura di), (2004), ''The Molecular Gaze: Art in the Genetic Age'', New York, Cold Spring Harbor Laboratory Press, in Internet, URL: http://www.galileonet.it/Lo%20Scaffale/recensioni2004/rec_0402_03.html
 
-Suzanne Anker & Dorothy Nelkin (a cura di), (2004), ''The Molecular Gaze: Art in the Genetic Age'', New York, Cold Spring Harbor Laboratory Press, in Internet, URL: http://www.galileonet.it/Lo%20Scaffale/recensioni2004/rec_0402_03.html
  
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-Pollock Barbara, (Marzo 27 - Aprile 3, 2003), ''Gene Therapy'', Time Out New York, in Internet, URL: http://www.geneculture.org/cmp/timeout.shtml
 
-Pollock Barbara, (Marzo 27 - Aprile 3, 2003), ''Gene Therapy'', Time Out New York, in Internet, URL: http://www.geneculture.org/cmp/timeout.shtml
  
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La Anker nelle sue rappresentazioni del materiale genetico si concentra, soprattutto, sui diversi livelli dell'organizzazione cellulare e molecolare: dalla struttura ad elica del DNA ai cromosomi, ai geni. Le sue opere sono una vera e propria galleria iconografica del nostro patrimonio genetico interpretato in modo creativo e artistico, assumendo gli elementi propri del DNA e della biotecnologia come espressione di simboli archetipici. La Anker esplora soprattutto la rassomiglianza tra i cromosomi e i geroglifici, quasi a voler individuare un sottile rapporto tra due realtà così apparentemente lontane e invece unite dal comune denominatore dell' impiego di un linguaggio visivo codificato e arcano, fatto di simboli.
 
La Anker nelle sue rappresentazioni del materiale genetico si concentra, soprattutto, sui diversi livelli dell'organizzazione cellulare e molecolare: dalla struttura ad elica del DNA ai cromosomi, ai geni. Le sue opere sono una vera e propria galleria iconografica del nostro patrimonio genetico interpretato in modo creativo e artistico, assumendo gli elementi propri del DNA e della biotecnologia come espressione di simboli archetipici. La Anker esplora soprattutto la rassomiglianza tra i cromosomi e i geroglifici, quasi a voler individuare un sottile rapporto tra due realtà così apparentemente lontane e invece unite dal comune denominatore dell' impiego di un linguaggio visivo codificato e arcano, fatto di simboli.
 
In una immagine iconica, la rappresentazione riproduce direttamente in maniera verosimile il soggetto ritratto, così sia la doppia elica che i cromosomi metafasici compaiono in pittura, scultura, fotografia e installazioni video come icone genetiche; del resto la scoperta della struttura del DNA ha rivoluzionato oltre al nostro modo di concepire la vita anche il modo di vedere la stessa realtà contingente con sguardi che vanno oltre alla mera apparenza esterna, indagando su ciò che non è visibile direttamente agli occhi.
 
In una immagine iconica, la rappresentazione riproduce direttamente in maniera verosimile il soggetto ritratto, così sia la doppia elica che i cromosomi metafasici compaiono in pittura, scultura, fotografia e installazioni video come icone genetiche; del resto la scoperta della struttura del DNA ha rivoluzionato oltre al nostro modo di concepire la vita anche il modo di vedere la stessa realtà contingente con sguardi che vanno oltre alla mera apparenza esterna, indagando su ciò che non è visibile direttamente agli occhi.
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Verso questa direzione è improntata anche la ricerca artistica della Anker, che inizia ad interessarsi alle funzioni invisibili della natura a partire dalla seconda metà degli anni '80.
 
Verso questa direzione è improntata anche la ricerca artistica della Anker, che inizia ad interessarsi alle funzioni invisibili della natura a partire dalla seconda metà degli anni '80.
  
== Webliografia ==
 
  
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== Webliografia ==
 
http://www.genomicart.org/anker.htm
 
http://www.genomicart.org/anker.htm
  

Revisione 20:54, 23 Feb 2006

Anker Suzanne


Anker Suzanne

è una figura fondamentale nel campo dell'arte contemporanea sia come scultrice che printmaker che indaga a fondo su diverse tematiche:

  • Nuova iconografia scientifica
  • Studio della corrispondenza tra diversi codici
  • Esplorazione delle metafore visive
  • Espressione artistica ed iconografica del DNA
  • Arte e Scienza.


Biografia

Nasce a Brooklyn, New York nel 1946. Suzanne Anker è una figura fondamentale nel campo dell'arte contemporanea sia come scultrice che printmaker; ha studiato arte presso il Brooklyn College sotto l'insegnamento di artisti quali Ad Reinhardt, Jimmy Ernst e Harry Holtzman. Successivamente ha completato i suoi studi all'Università del Colorado, dove ha ricevuto il suo MFA nel 1976. Dopo la laurea Suzanne Anker ha insegnato arte nell'università del Colorado e in quella di Washington, St. Louis. Nel 1978 torna nella sua città natale, New York per diventare successivamente Direttrice di Illustrazione e Pittura presso la New York University. I suoi scritti sono stati pubblicati su moltissime riviste d'arte e di scienza come: Art Journal, Teme Celeste, M/E/A/N/I/N/G, Leonardo, Nature Reviews Genetics, e Seed mentre il suo lavoro artistico è stato indicato sia nazionalmente che internazionalmente in musei e gallerie d'arte inclusi il Walker Art Center, il Smithsonian Institute, la Philips Collection, P.S.1 Museum, il JP Getty Museum, lo Stadkunst in Koln, e il Museum of Modern Art in Giappone. A partire dal 1974 Suzanne Anker inizia a sperimentare la combinazione tra scultura e stampa, concependo la fusione dei due mezzi espressivi come potenziale nuovo strumento per fare arte. Dai primi del 1990 in poi la Anker si concentra sulle forme primarie della natura (struttura del DNA e dei cromosomi in particolare) dando vita alle prime sue composizioni tridimensionali in cui certi elementi propri del mondo della biochimica molecolare, vengono rappresentati come espressione di simboli archetipici.


Opere

The Butterfly in the Brain L'installazione The Butterfly in the Brain (la farfalla nel cervello -2002) di Suzanne Anker si presenta come un'immagine di Rorschach (psicologo svizzero - 1884/1922 - che attraverso l'interpretazione di dieci tavole su cui erano riprodotte macchie d'inchiostro, valutava le risposte dei pazienti secondo criteri prefissati deducendo aspetti globali e particolari delle loro personalità) fortemente ingrandita dipinta su parete, una specie di mostruosa creatura simile ad un gigantesco pipistrello minaccioso. Proseguendo per la sala espositiva si possono vedere Engram (registrazioni fatte dalla mente reattiva mentre una persona è inconscia) organizzati in una specie di griglia costituita da dodici stampe a getto di inchiostro in bianco e nero, ottenute manipolando e sovrapponendo le riproduzioni MRI delle sezioni del cervello su acetato, sino ad avere una configurazione riconoscibile e identificabile con immagini iconograficamente note. Infatti la sovrapposizione delle MRI dei due emisferi cerebrali ha dato vita ad una immagine che assomiglia simultaneamente ad un Yogi, ad un Buddha, alle ali di una farfalla, ad un orifizio sessuale e via dicendo... Le scansioni delle MRI vengono paragonate alle ali delle farfalle, evidenziando il legame intercorrente fra i pattern genetici esistenti in natura e le avanzate immagini tecnologiche. Come le costellazioni del cielo, le forme delle farfalle possono essere individuate nelle immagini neurologiche cercando con le stesse modalità con cui si cerca qualcosa in una mappa urbanistica. Il punto di partenza delle riflessioni della Anker riguarda cosa è stato designato come il Tao della Fisica: il collegamento fra la scienza e il misticismo mediato attraverso l'arte. Il sistema di sovrapposizione delle immagini costruito dall'artista rispecchia la complessa organizzazione della mente e del cervello e la straordinaria corrispondenza di questi con la natura e l'intero universo. Le costellazioni emergono da questi modelli distinti mettendo in dubbio i sensi in cui la forma biologica è ripiegata nel dominio culturale.


Code. X: Genome Il lavoro di Suzanne Anker studia la semiotica del codice genetico e delle relative corrispondenze tra le diverse forme dei sistemi linguistici. La rivoluzione genetica viene paragonata dalla Anker al deciframento di testi più antichi: il codice ereditario dei segni del DNA. I pittogrammi si comportano, attraverso la dimensione spazio-temporale, come messaggeri di una nuova fase evolutiva supermolecolare. Le proteine e i cromosomi sono microscopici rappresentanti delle innumerevoli varietà di forme di vita che emergono dal tableaux genetico: pesci, coccodrilli, pipistrelli, canguri, esseri umani, ecc. L' installazione Code. X: Genome (2000) è costituita da quindici pannelli di metallo con stampe su seta dove la Anker ha impresso e messo in relazione reciproca i segni calligrafici dei movimenti dei cromosomi con la nuova calligrafia tecnologica. Queste stampe si presentano nel loro insieme come la novella visiva di un sistema iconografico, simbiotico ed eccentrico, del linguaggio biologico. Il corpo centrale dell' installazione (attorno al quale sono disposti i quindici pannelli) è rappresentato da una scultura costituita dall' assemblaggio di cinquecento simboli a forma di lettere corrispondenti alla sequenza delle basi nucleotidiche (adenina, citosina, guanina e timina) ovvero le A, C, G e T, ammassate e compresse in una struttura rettangolare. Fungendo da esemplare geometrico del tessuto microscopico questa parte include anche le enigmatiche strutture a forma di X, che rappresentano il junk DNA (ossia il DNA di scarto). Le altre parti che compongono l' installazione sono Micro Glyph (Some Font) e Constellation (Symbiotic Planet), grandi pitture dove la sensualità dell'intelletto converte la materialità in informazione. In questi scritti di vita la substruttura pittorica diventa uno strumento linguistico sovrapposto di espressione visiva. Inoltre un dispositivo ottico denominato For Leibniz, impiega un doppio obiettivo caleidoscopico per frantumare ed infinitamente decostruire la percezione stessa. Questa mostra ha lo scopo di sondare le modalità e tutte le possibilità attraverso cui il corpo viene ridotto ad un codice scritto, ai resti di una forma di vita che si mescola con altre. In una convulsa sintetizzazione e giustapposizione visiva, nell'ansia suscitata dal senso di vacuità che la natura tenta di sopprimere con le sue permutazioni profusive, il lavoro di Suzanne Anker allude ai meccanismi di sviluppo e di coscienza. Questo spostamento pittorico è irriducibile all'astrazione e al concettualismo, la poetica unisce le distanze estetiche con ulteriore intimità.


Bibliografia

-Suzanne Anker & Dorothy Nelkin (a cura di), (2004), The Molecular Gaze: Art in the Genetic Age, New York, Cold Spring Harbor Laboratory Press, in Internet, URL: http://www.galileonet.it/Lo%20Scaffale/recensioni2004/rec_0402_03.html

-Boxer Sarah, (Marzo 25, 2003), The Art of the Code, or At Play with DNA, The New York Times, in Internet, URL: http://www.geneculture.org/cmp/nytimes.shtml

-El Feki Shereen, (Aprile 26, 2003), The Art of DNA: Back to Bases, The Economist, in Internet, URL: http://www.geneculture.org/cmp/economist.shtml

-Kemp Martin, (Gennaio 23, 2003), The Mona Lisa of Modern Science, Nature, in Internet, URL: http://www.geneculture.org/cmp/nature.shtml

-Pollock Barbara, (Marzo 27 - Aprile 3, 2003), Gene Therapy, Time Out New York, in Internet, URL: http://www.geneculture.org/cmp/timeout.shtml


Sito web

http://www.geneculture.org/cmp/images.shtml


Poetica

La Anker nelle sue rappresentazioni del materiale genetico si concentra, soprattutto, sui diversi livelli dell'organizzazione cellulare e molecolare: dalla struttura ad elica del DNA ai cromosomi, ai geni. Le sue opere sono una vera e propria galleria iconografica del nostro patrimonio genetico interpretato in modo creativo e artistico, assumendo gli elementi propri del DNA e della biotecnologia come espressione di simboli archetipici. La Anker esplora soprattutto la rassomiglianza tra i cromosomi e i geroglifici, quasi a voler individuare un sottile rapporto tra due realtà così apparentemente lontane e invece unite dal comune denominatore dell' impiego di un linguaggio visivo codificato e arcano, fatto di simboli. In una immagine iconica, la rappresentazione riproduce direttamente in maniera verosimile il soggetto ritratto, così sia la doppia elica che i cromosomi metafasici compaiono in pittura, scultura, fotografia e installazioni video come icone genetiche; del resto la scoperta della struttura del DNA ha rivoluzionato oltre al nostro modo di concepire la vita anche il modo di vedere la stessa realtà contingente con sguardi che vanno oltre alla mera apparenza esterna, indagando su ciò che non è visibile direttamente agli occhi. La scienza è sempre stata pensata metaforicamente come rappresentante di un processo naturale che si serve di diagrammi per rendersi visibile. I modelli, le mappe, le tabelle e gli schemi sono una parte integrante della comunicazione scientifica, anche se queste rappresentazioni che sembrano obiettive, non sono mai totalmente neutre. L'arte ha il ruolo di interrogarsi ed esplorare il campo delle metafore visive e la nuova scienza della genetica fornisce un campo particolarmente fertile per questa ricerca artistica. L'arte adesso ha tutti gli strumenti necessari per procedere ad una indagine che va oltre alle sole apparenze esterne, resa possibile dalle straordinarie scoperte e innovazioni avvenute nel secolo scorso in campo scientifico (utilizzo del microscopio) e artistico (pittura astratta). Infatti è a partire dal XX secolo che la scienza ha a che fare con oggetti e sistemi piccolissimi rispetto a quelli solitamente incontrati nella vita di tutti i giorni: un micromondo invisibile agli occhi se non attraverso strumenti scientifici, un luogo dove l'arte può attingere liberamente dando alito alle sue fantastiche interpretazioni. Verso questa direzione è improntata anche la ricerca artistica della Anker, che inizia ad interessarsi alle funzioni invisibili della natura a partire dalla seconda metà degli anni '80.


Webliografia

http://www.genomicart.org/anker.htm

http://www.genomicart.org/genome-Anker.htm

http://mitpress2.mit.edu/e-journals/Leonardo/gallery/gallery314/anker.html

http://www.genomenewsnetwork.org/articles/01_02/Anker_art.shtml