Archiving whit attitude, the unreliable archivist and ada web

Tratto da EduEDA
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Autore: Dietz Steve

Tratto da: www.walkerart.org/gallery9/three

Titolo Originale: Archiving with Attitude, The Unreliable Archivist and äda'web

Traduzione di: Antonino Di Prinzio

Anno: 1999


Archiviare con giudizio, The Unreliable Archivist e äda'web









Cosa significa archiviare nuovi media è di crescente interesse per molte istituzioni ed artisti - giusto dopo aver capito che cosa sono i nuovi media. Tuttavia, come Dolly la pecora clonata ha chiarito - come se ci fossero dei dubbi - gli eventi non sempre aspettano la comprensione o la conclusione e così il Walker Art Center è nella condizione di conservare uno dei più significativi progetti artistici sul primo Web, äda'web, co-fondato e curato da Benjamin Weil, dal 1995 al 1998.

La missione di parte della Gallery 9 è di seguire gli artisti. A tal fine, abbiamo incaricato l’artista collaboratore di Janet Cohen, Keith Frank e Jon Ippolito di creare The Unreliable Archivist, con äda'web come suo ospite.

Read Me, di Heath Bunting) o auto-riflessivo (vedi Homework, di Natalie Bookchin ed altri). Altri progetti, come Alter Stats di John Simon o Stillman Project di Lisa Jevbratt nella Gallery 9, hanno rapporti algoritmici fra i tracciati che essi generano ed i sistemi ospiti che stanno mappando. The Unreliable Archivist, tracciando determinati metadati di äda'web, esplora il rapporto fra ospite e parassita, database e contenuto, punto di vista ed utente in modi illuminanti e sorprendenti.

Uno dei modi decisivi in cui The Unreliable Archivist non è come altri lavori sistematici e parassiti è che tutte le relazioni con l'ospite - con äda'web - sono state attentamente selezionate dagli artisti. Questa non è una mutazione casuale. Non è neppure un rapporto algoritmico obiettivo. In questo senso, Cohen, Frank e Ippolito, come molti net artisti, negano la retorica utopistica dell'interattività. Permettendo al visore di manipolare i cursori di categoria, danno l'illusione della scelta; le scelte sono, tuttavia, notevolmente circoscritte.

Il lavoro dell'archivista è complesso, con molte variabili, ma il processo può essere suddiviso in due mansioni fondamentali: protezione/conservazione ed accesso. L'accesso può ulteriormente essere suddiviso in accesso fisico ed accesso intellettuale. L'accesso intellettuale può a sua volta essere diviso in metadati e dati. Se la raccolta include una lettera a qualcuno è descritta con metadati - un indice, per esempio. Quello che la lettera dice sono i dati e possono essere rappresentati da una trascrizione manuale (copia) o da un file immagine ad alta risoluzione. La lettera in se è l'oggetto nell'archivio. Con gli oggetti fisici, la differenza fra un'immagine di una lettera e una lettera - fra accesso intellettuale ed accesso fisico - è spesso chiara. Per fornire l'accesso intellettuale, bisogna generare un sistema di metadati. Un archivista non prenderebbe una scatola piena di lettere, per esempio, per fare le fotografie delle lettere e gettarle a caso in un'altra scatola; piuttosto, lui o lei le archivierebbe basandosi sulle informazioni contenute nell'indice, i metadati. Con äda'web ed originali digitali in generale, tuttavia, la differenza fra accesso fisico ed accesso intellettuale è meno chiara. In breve, qual’è la differenza fra äda'web e una copia di äda'web?




Quando per la prima volta ho visto The Unreliable Archivist, l’ho considerato essere un omaggio agli eccessi meravigliosi e mozzafiato di äda'web ed a coloro che lo hanno creato. Inoltre l’ho considerato una parodia, un commento scherzoso sul massacro che archiviare - mettere in naftalina - un’istituzione così dinamica come il Walker potrebbe richiedere. Penso ancora che queste conclusioni siano vere, ma la mia preoccupazione è cambiata. Piuttosto che preoccuparci di come The Unreliable Archivist è, forse dovremmo mappare l'intera collezione del Walker secondo queste categorie e valori. Che cosa accadrebbe?