Art-free portals or free art portals: differenze tra le versioni

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Sebbene il tentativo di mappare il contenuto del web risulti soggettivo e complicato, CultureMap ci rammenta che possono comunque essere fatte osservazioni provvisorie. Il web non è un oggetto immutabile, ma piuttosto un sistema di simboli in flusso continuo. A dispetto della somiglianza dei portali dominanti, internet ha potenzialità e qualità che loro tendono ad oscurare. Gli artisti possono lavorare in modo da contribuire ad una scoperta popolare delle nuove informazioni digitali. Considerato l’importante ruolo giocato dai media nella creazione di idee sociali, valori ed aspettative, è ragionevole che artisti e intellettuali si interessino a come la gente ricerca informazioni. A dispetto della loro attuale visibilità, non è detto che le fragili zone autonome che sono emerse online possano un giorno essere trovate in un modo più semplice.  
 
Sebbene il tentativo di mappare il contenuto del web risulti soggettivo e complicato, CultureMap ci rammenta che possono comunque essere fatte osservazioni provvisorie. Il web non è un oggetto immutabile, ma piuttosto un sistema di simboli in flusso continuo. A dispetto della somiglianza dei portali dominanti, internet ha potenzialità e qualità che loro tendono ad oscurare. Gli artisti possono lavorare in modo da contribuire ad una scoperta popolare delle nuove informazioni digitali. Considerato l’importante ruolo giocato dai media nella creazione di idee sociali, valori ed aspettative, è ragionevole che artisti e intellettuali si interessino a come la gente ricerca informazioni. A dispetto della loro attuale visibilità, non è detto che le fragili zone autonome che sono emerse online possano un giorno essere trovate in un modo più semplice.  
 
I proto-portali come AEN, Turbolence, Subvertise, così come il net art map di jodi.org dimostrano modi di presentare prodotti d’arte online in modo indipendente. Forse nessuno di loro si evolverà interamente in un portale di utilizzo di massa. Comunque, avendo assistito alla rapida crescita di sistemi operativi gratuiti, ed avendo visto il web apparire a se stesso in modo inaspettato, si possono immaginare centinaia di migliaia di artisti dare un contributo ai Free Art Portals. In società abituate ad un continuo flusso di fresche offerte da parte di media, un apporto ben organizzato potrebbe essere fondamentale per competere coi più ricchi portali commerciali, alcuni dei quali già evocano lo spettro di una Art Free Culture. Probabilmente alla fine questi centri senza arte potranno essere, una buona volta, relegati ai margini.
 
I proto-portali come AEN, Turbolence, Subvertise, così come il net art map di jodi.org dimostrano modi di presentare prodotti d’arte online in modo indipendente. Forse nessuno di loro si evolverà interamente in un portale di utilizzo di massa. Comunque, avendo assistito alla rapida crescita di sistemi operativi gratuiti, ed avendo visto il web apparire a se stesso in modo inaspettato, si possono immaginare centinaia di migliaia di artisti dare un contributo ai Free Art Portals. In società abituate ad un continuo flusso di fresche offerte da parte di media, un apporto ben organizzato potrebbe essere fondamentale per competere coi più ricchi portali commerciali, alcuni dei quali già evocano lo spettro di una Art Free Culture. Probabilmente alla fine questi centri senza arte potranno essere, una buona volta, relegati ai margini.
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Revisione 16:56, 28 Nov 2005

Autore: Andy Deck


Titolo Originale: Art-free portals or free art portals?

Traduzione di: Simona Marini

Anno:


Portali d’arte libera o Portali d’arte gratuiti?




Il decidere come orchestrare le politiche di selezione del contenuto dei portali d’arte è un problema significativo. Gli editori volontari, così come i lavoratori temporanei di Yahoo! non sono dei buoni candidati. Chi dovrebbe essere pagato, quanto e da chi sono tutte importanti questioni. Un’ ulteriore controversia è il possesso dei contenuti. A questo riguardo può essere d’aiuto distinguere tra un archivio, che deve cercare di preservare nel tempo i lavori, e un portale. Fino a quando il ruolo primario per un portale d’arte sarà di fungere da punto di riferimento per altri luoghi, gli artisti probabilmente non vorranno rinunciare a nessun diritto di proprietà intellettuale.


Diverse persone proposero obiettivi molto ambiziosi: riscrivere completamente la legge sul copyright, promuovere una serie di principi coerenti sul copyright, convocare una convenzione costituzionale per internet. È troppo prematuro dire se qualcosa di concreto sia venuto fuori da così grandi propositi. Fa comunque pensare il fatto che liberi intellettuali si siano riuniti condividendo obiettivi e discutendo su strategie cooperative. Nel presentare una mia personale prospettiva alla Law conference, mi sono concentrato sui problemi che possono sorgere per i produttori di contenuti indipendenti nel Web. La libertà di possedere un sito internet significa poco se è talmente remoto da non poter essere raggiunto dal pubblico. Un ulteriore argomento che ho segnalato è il ruolo centrale svolto dai portali nell’influenzare ciò che la gente trova navigando nel Web. La commercializzazione di materiali di rimando, come il sistema di parole-chiave per gli acquisti messo a punto dalla Microsoft e dai suoi RealNames affiliati, offre una buona motivazione per allestire alternative guide per la navigazione in rete.


Alla stessa maniera il miglior sito di news potrebbe essere il non-profit Common Dreams Newscenter che ,nonostante eserciti in modo corretto il proprio operato, è però impossibilitato al momento ad ottenere una vasta varietà di storie da altri servizi wire. Nello spazio Web stanno emergendo diversi spazi interessanti e sia i musei che gli artisti si chiedono come potersi inserire in tali centri di attenzione. La statistica indica che molti stanno iniziando la propria esperienza online da un paio di siti, ed in particolare da Yahoo! anche se è probabile che le nuove combinazioni dei media e l’emergente sistema di web-television rovesceranno questa tendenza. Lo spazio all’interno della rete è solo simbolico e il marketing adesso svolge un ruolo fondamentale nel determinare quali siano i simboli principali. Al di fuori del cyber-spazio i musei hanno una diversa considerazione. Almeno nelle città stanno orgogliosamente di fianco a librerie e negozi. Ma online quando la gente inizia a navigare sui portali, le arti sono gerarchicamente dentro o sotto l’esteriorità commerciale.


Con i così veloci cambiamenti e con le così enormi potenzialità di internet non sarebbe saggio per i leader culturali ignorare le emergenti caratteristiche del network. Le future potenzialità della rete sono strettamente collegate al concetto che la gente ha della rete oggi. Friedric Jameson ha scritto: qualunque sia la verità delle ipotesi inerenti la rivoluzione cibernetica, è abbastanza da registrare una credenza condivisa nella popolazione degli stati più sviluppati, una credenza così radicata da costituire un fatto di grande importanza che non può essere considerato come un semplice errore. Anche se internet è mal rappresentato, adattato a semplici ragioni di marketing e sfruttato per realizzare imperativi di diverse compagnie, rimane l’euforia per le sue infinite potenzialità e per la diversità dei suoi contenuti. Consente ai media di promuovere, monopolizzare ed imporre standard tecnici, pone la propria fondazione su queste convinzioni a proposito dell’evoluzione dei media. In assenza di metafore azzeccate, l’immaginazione popolare di internet è carica di illusioni. L’enorme complessità di visualizzare e misurare la rete conferisce potere a questa dimensione immaginaria. Sebbene il tentativo di mappare il contenuto del web risulti soggettivo e complicato, CultureMap ci rammenta che possono comunque essere fatte osservazioni provvisorie. Il web non è un oggetto immutabile, ma piuttosto un sistema di simboli in flusso continuo. A dispetto della somiglianza dei portali dominanti, internet ha potenzialità e qualità che loro tendono ad oscurare. Gli artisti possono lavorare in modo da contribuire ad una scoperta popolare delle nuove informazioni digitali. Considerato l’importante ruolo giocato dai media nella creazione di idee sociali, valori ed aspettative, è ragionevole che artisti e intellettuali si interessino a come la gente ricerca informazioni. A dispetto della loro attuale visibilità, non è detto che le fragili zone autonome che sono emerse online possano un giorno essere trovate in un modo più semplice. I proto-portali come AEN, Turbolence, Subvertise, così come il net art map di jodi.org dimostrano modi di presentare prodotti d’arte online in modo indipendente. Forse nessuno di loro si evolverà interamente in un portale di utilizzo di massa. Comunque, avendo assistito alla rapida crescita di sistemi operativi gratuiti, ed avendo visto il web apparire a se stesso in modo inaspettato, si possono immaginare centinaia di migliaia di artisti dare un contributo ai Free Art Portals. In società abituate ad un continuo flusso di fresche offerte da parte di media, un apporto ben organizzato potrebbe essere fondamentale per competere coi più ricchi portali commerciali, alcuni dei quali già evocano lo spettro di una Art Free Culture. Probabilmente alla fine questi centri senza arte potranno essere, una buona volta, relegati ai margini.