Art and telematics: towards a network consciousness: differenze tra le versioni

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La maggior parte delle condotte, di transazioni, negoziazione di uguale interconnessione può essere capita in termini di miglior tavolo. Esso è un compatto luogo d’incontro, un microcosmo di grandi campi di interazione, Claude Levi-Strauss ha studiato in modo particolare la struttura dei testi mitologici dei primi popoli americani. Il grande tavolo e la forma delle richieste di scambio costituiscono un processo etico verso l’unificazione dell’inno della vita dell’uomo e l’esternazione del mondo della natura. Nella nostra cultura egli mette in evidenza, che siamo stati semplicemente coinvolti con controllo del lavoro esterno dove gli eventi della natura e delle altre persone sono state come una continua minaccia rimasta impressa. Ci sono alcune connessioni fra l’insistente verticalizzazione della visione dell’arte e l’aggressiva, alienante posizione della società?
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La maggior parte delle condotte, di transazioni, negoziazione di uguale interconnessione può essere capita in termini di "table top". Esso è un compatto luogo d’incontro, un microcosmo di grandi campi di interazione, Claude Levi-Strauss ha studiato in modo particolare la struttura dei testi mitologici dei primi popoli americani. "The table top" e la forma delle richieste di scambio costituiscono un processo etico verso l’unificazione dell’inno della vita dell’uomo e l’esternazione del mondo della natura. Nella nostra cultura egli mette in evidenza, che siamo stati semplicemente coinvolti con un controllo del lavoro esterno dove gli eventi della natura e delle altre persone sono state come una continua minaccia rimasta impressa. Ci sono alcune connessioni fra l’insistente verticalizzazione della visione dell’arte e l’aggressiva, alienante posizione della società?
grande tavolo per i più intimi e esclusivi scambi di dialogo.  
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"table top" per i più intimi e esclusivi scambi di dialogo.  
su la quinta generazione di sistemi, questi saranno capaci di iniziare a rispondere. Ma in un apprendimento per l’uomo, che ho in mente per l’educazione degli artisti, la telematica offre enormi opportunità. Diverso è il media ortodosso, i sistemi telematici sono diversi infatti da qualsiasi altra applicazione tecnologica per l’apprendimento.
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sulla quinta generazione di sistemi, questi saranno capaci di iniziare a rispondere. Ma in un apprendimento per l’uomo, che ho in mente per l’educazione degli artisti, la telematica offre enormi opportunità. Diverso è il media ortodosso, i sistemi telematici sono diversi infatti da qualsiasi altra applicazione tecnologica per l’apprendimento.
  
“Essi coinvolgono gruppi di interazione attraverso la tecnologia. E per mezzo di questa capacità  
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“Essi coinvolgono gruppi di interazione attraverso la tecnologia. E per mezzo di questa capacità interattiva essi non sono impersonali, autoritari o noiosi.
interattiva essi non sono impersonali, autoritari o noiosi.
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Montaigne avrebbe voluto essere anche in armonia, suppongo, con le descrizioni di Hazel Henderson sul networking nel mondo reale:
 
Montaigne avrebbe voluto essere anche in armonia, suppongo, con le descrizioni di Hazel Henderson sul networking nel mondo reale:
  
Al di là di tutti i nostri attuali fermenti sociali, le organizzazioni stanno lentamente imparando che sia loro che la nostra società per sopravvivere, avranno bisogno di riformulare le loro reti e ristrutturare le loro linee gerarchiche in maniera sempre meno piramidale. Tale partecipazione, flessibile, organica, e cybernetic design ora ha linee gerarchiche piramidali. Tale partecipazione, flessibile, organica, e cybernetic design ora è coinvolto nei cambiamenti  cataclismatici… Effettivamente lo organizzazioni definitive oramai esistono sebbene siano metafisiche. Essi sono molto spesso assegnati al networks… Alcuni teorici devono ancora studiare il network perché sono evanescenti, decadenti  e sfuggenti riguardo ai nuovi sbocchi, idee e apprendimenti.
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Al di là di tutti i nostri attuali fermenti sociali, le organizzazioni stanno lentamente imparando che sia loro che la nostra società per sopravvivere, avranno bisogno di riformulare le loro reti e ristrutturare le loro linee gerarchiche in maniera sempre meno piramidale. Tale partecipazione, flessibile, organica, e cybernetic design ora ha linee gerarchiche piramidali. Tale partecipazione, flessibile, organica, e cybernetic design ora è coinvolto nei cambiamenti  cataclismatici… Effettivamente le organizzazioni fondamentali oramai esistono sebbene siano metafisiche. Esse sono molto spesso affidate al networks… Alcuni teorici devono ancora studiare il network perché sono evanescenti, decadenti  e sfuggenti riguardo ai nuovi sbocchi, idee e apprendimenti.
  
  

Revisione 23:03, 5 Feb 2006

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Autore: ASCOTT ROY

Tratto da: H. GRUNDMANN, ed. Art + Telecommunication. Vancouver: The Western Front, pp. 25-67.

Titolo Originale: Art and Telematics: towards a network consciousness/Kunst und Telematik/L’Art et le Télématique.

Anno: 1984

ARTE E TELEMATICA: VERSO UN NETWORK DI CONOSCENZA




In California nella primavera del 1978 fui preso da grande entusiasmo per il Networking, ma 17 anni prima nel freddo dello studio londinese, dopo aver letto le opere di Norbert Wiener (1) e Ross Ashby (2) che illustrano lo scenario per un’arte creativa, avevo avuto l’intuizione che un approccio cibernetico all’arte sarebbe potuto, o almeno questa era la mia opinione, giungere ad un elevato grado di conoscenza.

Il lavoro, sia nell’ambito delle gallerie d’arte che in ambito universitario, sia in Inghilterra che all’estero, (soprattutto a Ealing, Londra e presso la OCA di Toronto), tentava di dare veste compiuta all’intuizione riguardo ad un approccio cibernetico all’arte che traspariva nella mia pubblicazione (3), ma nonostante questo, un elemento di fondamentale importanza mancava. Si trattava solo del fatto che l’accesso al computer non era di facile organizzazione, probabilmente difficile da raggiungersi per certi aspetti della realtà dell’epoca, ma in base alla mia esperienza personale, mancava qualche collegamento fra i computer e i mezzi di comunicazione. Ricordo molto bene come presso l’OCA a Toronto il programma strutturato su informazione, concetto, struttura, (un programma curriculare basato su questi elementi che introducono, in sostituzione della precedente struttura basata sulla divisione in dipartimenti e sunti vari, che era allora alla base di qualsiasi programma di educazione all’arte di tipo ortodosso), veniva ad essere ostacolato da eccessive interazioni. Così come può capitare che in alcuni uffici postali, nonostante l’affollamento agli sportelli, si insiste nel far completare qualsiasi tipo di transazione a mano. Mi rendevo conto che nella tecnologia allora disponibile veniva a mancare qualche elemento di fondamentale importanza.

In generale il concetto nella mia mente di un networking creativo globale basato su un programma di accostamento all’arte di tipo cibernetico era chiaro, ma solo 15 anni più tardi dopo che padroneggiavo a pieno il significato di sistema integrativo, sono riuscito ad approdare alla tecnologia che avrebbe potuto determinare quelle trasformazioni in ambito culturale che avevo con tanto entusiasmo anticipato.

Se tutto ciò suona come indebitamento autobiografico e personale per una prova scritta sull’arte e le telecomunicazioni non so cosa farci. Networking di per sé sottintende implicazioni di tipo personale. Ma per far proprio un tipo di tecnologia del tutto nuova non è necessario saperci mettere le mani.

Mi occorsero 18 mesi per ottenere i fondi ed accedere ad un sistema di Networking. Nel 1980 grazie ad una borsa di studio della N.E.A. a Washington D.C. e a una conferenza sull’infomedia del NOTEPAD del computer di Jacque Vallee, ho avviato la mia prima Networking internazionale utilizzando portali a un gruppo di artisti in California, New York e nel Galles perché partecipassero a titolo collettivo a generare idee dai loro singoli studi. Uno del gruppo, Don Burgy, scelse di portare il suo terminale ovunque si trasferisse e di accedere alla rete da quel punto.

Le possibilità date da questo mezzo cominciarono a manifestarsi. Più tardi quello stesso anno mi aggregai a un gruppo di scienziati nel SATURN ENCOUNTER un convegno sulla globalizzazione dell’uso del computer nello spazio elettronico che accompagnava il lancio da parte della N.A.S.A. della navicella Voyager su Saturno.


Negli ultimi 3 anni ho continuato ad interagire attraverso il mio terminal con artisti in Australia, Europa, Nord America 1 o 2 volte alla settimana attraverso I.P. Sharp’s ARTBOX. Sono sempre entusiasta del sistema e francamente non mi aspetto che l’accesso al Networking e la possibilità di scambiarsi idee, progetti, intuizioni, sogni o semplici pettegolezzi, sia esaltante più di tanto, ma di fatto posso assicurare che tutto questo si trasforma come un’assuefazione a cui non si può rinunciare. È stato Don Burgy nel primo progetto, che con il suo 26° intervento confidò:


Un utente avverte fin dalla prima volta un senso di connessione a comunità chiusa, come se fosse improbabile un incontro faccia a faccia. Per quelle persone che non sono coinvolte nel Networking, è difficile immaginare come un mezzo basato sull’uso del computer possa trasformarsi in qualcosa di conviviale e amichevole o come lavorando davanti a un computer possa portare legami fra esseri umani a livelli significativi. Il termine stesso Information Tecnology suona come qualcosa di freddo e di abbastanza alienante qualcosa che può ricordare le facciate di alcune istituzioni Kafkaesque.

In effetti proprio l’inverso è vero e i networking mediati dal computer, secondo me, offrono la possibilità di una specie di convialità di tipo planetario e di creatività che nessun altro mezzo di comunicazione è in grado di portare a termine. Una ragione può essere data dal fatto che il Networking permette, in un certo senso, di uscire dal nostro corpo connettendo la mente a una specie di mare al di fuori del tempo. È una condizione più precisa di quella di chi si trova in mezzo all’oceano. Una sensazione che Jung descrive quando teorizza l’inconscio collettivo e questo perché si correla con qualcosa di più delle sensazioni con particolari idee e associazioni. Queste idee, generate come sono da diverse località disperse, che sono contestualizzate da contesti culturali e assai più diverse, che vengono mediate attraverso una serie di individui che logicamente sono uno diverso dall’altro, possono dar vita a importanti stratificazioni a livelli di significati e di duplicazioni. Networking ha come prodotto interconnessioni di immaginazioni che conferiscono al termine pensiero associativo la più ampia interpretazione possibile.


In questa fase di sviluppo tecnologico con la disseminazione telematica di testi, molto più avanzata e senz’altro molto più economica del Networking interattivo di immagine, sono significative le osservazioni di Roland Barthes:


In particolar modo, Jacques Vallee, un pioniere con Robert Jhonsen del FORUM, sistema di consultazione computerizzata sviluppata all’Istituto del Futuro, e principalmente nel campo delle applicazioni tecnologiche del networking al commercio, industria ed educazione, ha bisogno di sottolineare l’unicità del mezzo:

“Conferenza tramite computer è il primo mezzo di interazione umana che usa il computer come sua base di supporto. Il telefono è basato su una semplice conoscenza di correnti elettriche. Radio e televisione usano onde elettromagnetiche.


Nel contesto della tessitura e del collegamento delle menti, durante il Saturn Encounter Project ha fissato i seguenti punti:

“In ogni altro mezzo (e precisamente nelle meravigliose immagini televisive di Saturno inviateci dalla navetta spaziale Voyager) il senso del tempo e dello spazio è ancora presente. Non è così nelle conferenze computerizzate dal quale noi veramente colleghiamo menti di qualsiasi luogo essi siano, e il senso del tempo si perde rapidamente nel gruppo che interagisce e dal quale trascende.(10).






Qui non si traccia la storia della telematica (informatica applicata alla comunicazione), anche se essa è un eccessivo conciso storico appianato alla relativamente recente emergenza di queste due parti componenti - telecomunicazione e computer. Ma non è ciò che voglio mostrare, o proporre – questa è la convergenza di queste due, con la stessa energia esplosiva dei media, costituendo un cambio di paradigma nella nostra cultura, e senza uno stupido ottimismo, io spero che sia l’inizio di un enorme salto di qualità per le conoscenze umane. Certamente non sono solo nel pensare questo e propongo di citare una varietà di scritti tratti da una varietà di discipline che collettivamente contribuiscono a una visione del futuro delle condizioni umane che è piuttosto speranzoso. Allo stesso tempo, vorrei provare a metterlo in chiaro per l’arte, telematica, mentre l’esistenza del prodotto di considerevole innovazione tecnologica, ugualmente può essere visto inoltrato un estetico di partecipazione e connessione implicita nello sviluppo non trasformato nell’arte praticata durante questo secolo. In verità, ciò costituisce in molti casi un ritorno ai valori espressi nella cultura del passato remoto.








Il testo dei telematici è intrecciato e distribuito, il discorso ha una forma che ci permette di avere un non nome. Non è parlare, né scrivere allo stesso modo in cui avviene nel libro. Lo scrittore è distribuito, significa cioè che è negoziato – ma può essere ancora oggetto di desiderio. Seguendo il pensiero di Foucault, networking può essere considerato come una volontà di raggiungere la verità al di là della sua forma, diffondendola ovunque e in maniera invisibile, promettendo di superare questo sistema eliminando il controllo e i limiti della conversazione.



Nel 1978 il rapporto del Presidente della Francia, Simon Nora attira l’attenzione sull’inevitabile espansione del networking:

Oggi ogni consumatore di elettricità può ottenere istantaneamente la quantità di energia elettrica di cui necessita senza preoccuparsi da dove viene o di quanto costa. Con ogni probabilità si presume che lo stesso avverrà nel futuro per la telematica. In passato le prime connessioni sono state già realizzate, in futuro il networking si diffonderà tramite osmosi… pertanto, entro breve tempo, il dibattito sarà focalizzato sulla interconnettibilità… nel passato, i limiti nei giochi per computer erano limitati – erano commerciali, industriali o militari. Oggi, con gli elaboratori di dati divulganti in una illimitata vastità di piccole macchine, la società si immerge nella sua rete scomparendo dietro un network con infinite diramazioni. (11).

Ho considerato ambiziosi alcuni esperimenti correntemente realizzati in videotel interattivi. Per esempio quello realizzato in Canada, dove SaskTel ha conseguito le sue prove di esploratore, usando Telidon per collegare una piccola ma disseminata comunità in Saskatchewan, o il cablaggio di Velisie (una comunità urbana fuori Parigi) interessante per la presenza di una completa gamma di sistemi interattivi. Ma basta diffondere solo l’ordinaria posta mattutina per dare un esempio di proliferazione di telematica commerciale.



Comunque possiamo aspettarci in accordo con l’espansione del networking la proliferazione di entrambi i corpi di regolamentazione: locale e internazionale; il discorso telematico, per la sua particolare natura, è meno soggetto al controllo. Per gli artisti, esso è out-of-body, asincrono, distribuito, interattivo e di qualità semanticamente stratificata, meno vulnerabile agli obblighi culturali rispetto ai primitivi modi di espressione.










“ La vista dell’arte rinascimentale è sistematicamente piazzata fuori dall’intelaiatura dell’esperienza. Una piazza è sempre e comunque nella sua piazza. L’istantaneo mondo dell’informazione elettronica dei media coinvolge tutti noi, tutti in una volta.





Il network computerizzato è un’altra parte del luogo d’incontro, un’area elettronica per un lavoro creativo.


La maggior parte delle condotte, di transazioni, negoziazione di uguale interconnessione può essere capita in termini di "table top". Esso è un compatto luogo d’incontro, un microcosmo di grandi campi di interazione, Claude Levi-Strauss ha studiato in modo particolare la struttura dei testi mitologici dei primi popoli americani. "The table top" e la forma delle richieste di scambio costituiscono un processo etico verso l’unificazione dell’inno della vita dell’uomo e l’esternazione del mondo della natura. Nella nostra cultura egli mette in evidenza, che siamo stati semplicemente coinvolti con un controllo del lavoro esterno dove gli eventi della natura e delle altre persone sono state come una continua minaccia rimasta impressa. Ci sono alcune connessioni fra l’insistente verticalizzazione della visione dell’arte e l’aggressiva, alienante posizione della società?


“Essi coinvolgono gruppi di interazione attraverso la tecnologia. E per mezzo di questa capacità interattiva essi non sono impersonali, autoritari o noiosi.




Egli intuì ciò per l’esponenziale rapidità di informazione elaborate e per lo sviluppo delle telecomunicazioni globali. Il confronto fra il networking planetario e l’apparizione degli organismi multicellulari un bilione di anni fa, prende la sua teoria da questo punto:

“ come le comunicazioni networks aumentano, noi ci estenderemo al punto in cui bilioni di informazioni saranno scambiate attraverso i networks e ogni volta si potranno creare modelli di connessione a livello globale, simili a quelli presenti nel cervello umano… Lo sviluppo di ognuna delle tecnologie coinvolte accelera il progresso nelle altre. Gli effetti dell’incrocio catalizzante di queste tecnologie ci suggerisce che noi siamo nel mezzo di una fase di sviluppo che non ha precedenti.(20).

Tuttavia questa prospettiva potrebbe sembrare esagerata, possono sorgere dubbi sul fatto che l’ingaggio di menti creative nei sistemi telematici sia in grado di produrre umane consapevolezze trasformando la nostra cultura.


Montaigne avrebbe voluto essere anche in armonia, suppongo, con le descrizioni di Hazel Henderson sul networking nel mondo reale:

Al di là di tutti i nostri attuali fermenti sociali, le organizzazioni stanno lentamente imparando che sia loro che la nostra società per sopravvivere, avranno bisogno di riformulare le loro reti e ristrutturare le loro linee gerarchiche in maniera sempre meno piramidale. Tale partecipazione, flessibile, organica, e cybernetic design ora ha linee gerarchiche piramidali. Tale partecipazione, flessibile, organica, e cybernetic design ora è coinvolto nei cambiamenti cataclismatici… Effettivamente le organizzazioni fondamentali oramai esistono sebbene siano metafisiche. Esse sono molto spesso affidate al networks… Alcuni teorici devono ancora studiare il network perché sono evanescenti, decadenti e sfuggenti riguardo ai nuovi sbocchi, idee e apprendimenti.


In questa sede ho concentrato nella natura del networking, nella sua struttura telematica, opportunità e possibili conseguenze culturali, soprattutto citando esempi di contenuto specifico o di progetti artistici specifici del medium. Questo perché, interagendo il testo o con l’immagine, il dato specifico generato può essere capito solo nella totalità dell’esperienza trasversale.

Lavorare sull’interfaccia del network, su una console con tastiera, VDU, stampante o plotter è appagante per i sensi: il ritmo della stampante, lo srotolamento della carta, il bagliore del CRT, la nascosta silenziosa precisione del software, l’immacolata delicata sensibilità della tastiera, il ronzante e squillante bip del segnale di controllo, può indurre gli stati d’animo ad avere entusiastiche emozioni o una meditata tranquillità. Lo spazio elettronico del video dal quale fuoriescono testo e immagine è una nuova porzione di spazio, non è però tutta quella progettata per lo spazio del film o l’illusionario spazio fotografico. Esso è più etereo e metafisico della pittura, sebbene non meno palpabile. Esso riunisce in uno schermo bidimensionale, ma la sua profondità è infinita. Con un software appropriato il testo può essere decomposto, disassemblato, ridoppiato, invertito, ritirato, schiacciato, allungato, rimosso, rinominato, tagliato, spaccato, contorto. Il campo del testo è un mosaico, ma, se ornato di arabeschi, può suscitare confusione per l’eternità. Essi hanno bisogno di essere non iniziati e non finiti al testo. Può essere generato da una molteplicità di partecipanti, o essere trasferito privatamente a un interlocutore stabilito. Lo spazio è negoziato, conduce a interrogazioni.

Esso è un insolito medium in cui errori di input, come un’impacciata battitura o uno sbaglio di inserimento di materiale estraneo, sono tuttavia istantaneamente accettati e corretti dai collaboratori nel network; certamente come, quando state lavorando completamente soli, voi non solo accettate errori ma trovate così spesso dentro loro nuovi prodotti, idee di sviluppo totalmente inaspettate. C’è tuttavia questo senso di comunione, la presenza della collaborazione di tutti e tutta pressappoco vostra, sebbene in un altro spazio, lo spazio telematico, è presente in silenzio a meno che invitati attraverso un programma di condivisione.



L’uso creativo del network crea i loro organismi. Il lavoro non è mai in uno stato di completamento, come potrebbe esserlo? La telematica è un mezzo decentralizzante; la sua metafora è che di una trama o rete non c’è un centro, o gerarchia, ne sommità ne fondo. Essa rompe i confini non solo in un individuo di corte vedute ma nelle istituzioni, territori e vaste zone. Impegnarsi nella comunicazione telematica significa essere in una volta sola in ogni luogo e in nessun luogo. In questo è sovversiva. Essa sovverte l’idea di scrittore limitato al singolo individuo. Essa sovverte l’idea di possesso individuale del lavoro di immaginazione. Essa rimpiazza le persone giuste e attacca le istituzioni della culturali dell’insegnamento con una scuola invisibile e un museo fluttuante, la crescita di essa è sempre in espansione includendo nuove possibilità della mente e nuove manifestazioni della realtà.