Art in the electronic networks

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Autore: Broeckmann Andreas

Tratto da: http://www.medialounge.net/lounge/workspace/nettime/DOCS/zkp321/DOCS/1/25(1).htm

Titolo Originale:Art in th electronic networks

Anno: 1996

Art in the electronic networks


Data d’invio Giovedì 17 Ottobre 1996 ore 15:35:29 +0100

L'arte nelle reti elettroniche

Andreas Broeckmann, V2_Organisation Rotterdam

Negli ultimi 12 mesi siamo stati testimoni della trasformazione delle reti elettroniche dalla seconda alla terza generazione di utenti.<



Estetica di rete


Mi piacerebbe iniziare dal richiamare la nozione di estetica come il tema del discorso critico a proposito dell’arte. L’estetica ha preso, specialmente attraverso l‘accezione moderna di essa, una certa connotazione formale. Anche se nel discorso moderno essa non mira necessariamente alla bellezza od al sublime, in ogni caso è legata a principi artistici formali ed è direttamente connessa alla nozione dell’autonomia dell’arte. Come quelle moderne concezioni che si allontano, riacquisiamo un significato dell’arte che la mostra in dialogo ed in relazione interdipendente con la scienza, la tecnologia e lo sviluppo sociale e come è storicamente determinato dobbiamo rivalutare il modo in cui particolari decisioni artistiche emergono e l’impatto che possono avere. Ciò che segue è un indagine nell’estetica dell’arte contemporanea che è sia etica e politica così come ha dimensioni formali e soggettive. Essa chiede la posizione, il vettore o la traiettoria che particolari lavori o gruppi di lavoro stanno portando avanti.



Dall’altra parte le reti elettroniche formano uno spazio pubblico con dimensioni politiche, commerciali e culturali e sarà importante per gli artisti e i media attivisti reclamare parti di questo nuovo spazio per attività indipendenti e non commerciali. Noi siamo correntemente ancora in un periodo di transizione e le vie che le reti prenderanno dipenderà in qualche modo dal come in cui le usiamo e sviluppiamo. Non dovremmo essere troppo ottimisti la larghezza di banda è correntemente venduta alle compagnie commerciali e sarà simile alla storia della televisione,ci saranno solo limitate possibilità per gli artisti e ed i creatori indipendenti di fare uso delle agevolazione che ci sono. Ma ancora dovremmo continuare ad imparare ad interpretare la rete come una macchina per produrre ed usarla in modi diversi e creativi.

Mi piacerebbe proporre tre parametri chiave dell’attività artistica sulle reti elettroniche: creatività collettiva, opera indipendente, e comunicazione interpersonale. Vorrei introdurre brevemente questi tre concetti e discuterli in relazione al numero di progetti di net art che, credo, sono di esempio. Questi progetti che piaccia o no dovranno essere visti come attuali, utili e sufficienti o ulteriori categorie dovranno essere sviluppate per un’adeguata analisi di questi progetti.

Creatività collettiva





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Operatori indipendenti


Dietro la delegazione dell’operazione al visitatore /utente vediamo anche i progetti i cui le decisioni sul processo creativo sono delegate al computer stesso o ad altri software più o meno intelligenti, qualche volta chiamati anche knowbots. Possono organizzare attivamente certi dai che raccolgono ed ordinano in accordo con le regole che gli sono state date. Inoltre ci sono dei computer operanti che imparano dai risultati della loro stessa attività dal loro ambiente o dal loro agire.

Per gli artisti questi computer operanti posero il cambiamento di comportamento del sistema che prenderà decisioni definitive in processi che sono non intuitivi e non intenzionali., entrambi sono categorie cruciali nella moderna interpretazione dell’arte. Queste questioni sono proposte dal progetto Tierra iniziato da Tom Ray che testa il confine disciplinare tra l’informatica e la biologia. Ray escogitò un piccolo e semplice pezzo di codice di computer che, in accordo con lui, agisce come un organismo artificiale e che esiste in un ambiente digitale come internet dove possono muoversi intorno uccidersi a vicenda ma anche procreare e perciò sviluppare nuovi e più complessi e più autosufficienti forme di vita artificiale. così un tipo di processo evolutivo è partito fra questi organismi che possono condurci verso forme di vita digitale inimmaginabili. Il progetto è interessante per la comunità d’arte elettronica perché esso determina la relazione critica tra l’uomo e la macchina, tra azione umana e l’abilita di far partire processi generativi che non dipendono più dall’intervento umano.

Come una categoria estetica, l’operato indipendente si relaziona a progetti che usano l’intelligenza artificiale o la vita artificiale, o entrambe simultaneamente, che sembrano determinate dall’operato delle macchine telematiche indipendentemente dall’intervento umano- E’ discutibile, se questo può essere descritto come una forma di autonomia, o se il fatto che l’operato sia ancora programmato dagli uomini la rende dipendente, è essa stressa esteticizzata che significa che una qualità estetica o l’abbondanza deriva dall’impressione di una macchina che agisce indipendentemente.

Comunicazioni interpersonali


La posta elettronica gioca, dai primi giorni della Rete, un ruolo importante come mezzo di comunicazione per uno scambio informale tra la comunità scientifica, un ruolo che continua ad avere tra la prima e la seconda generazione di utenti della rete. Molte persone della comunità artistica hanno avuto il loro primo approccio attraverso una delle reti locali, come il Bulletin board system (BBS), che un semplice modo per piccoli gruppi locali di connettersi, scambiarsi informazioni e discutere su argomenti più o meno utili. Internet continua ad avere come uno dei suoi importanti compiti di far nascere o di far aumentare la comunicazione tra persone reali con corpi reali. Questo è un punto importante da fare perché alcune delle visioni dei futurologi sembrano implicare che tutti esisteremo presto nel cyberspazio come avatars senza soggetto, piuttosto che le persone nel mondo che qualche volta vanno online. La rete forma un canale per la comunicazione tra persone collegando il tempo in cui non siamo insieme nello stesso luogo. Essa connette anche le persone che non si incontreranno mai, e qualche partecipante ai gruppi di discussione sono andati on record descrivendo come la vita reale si incontra con le loro discussioni online, partner ed amici furono più che in disaccordo. Ancora, rimane un forte desiderio per le persone di avere qualche incontro, e io ho un sentore che la qualità della vita reale , incontri fisici non andranno lontano così tanto come i nostri corpi sono le macchine desideranti che essi sono.



I progetti di netart


Chiedere cos’è che gli artisti stanno facendo sulle reti elettroniche è una domanda impossibile. E’ quasi come pensare che tu stia chiedendo cosa succeda nella scena delle gallerie d’arte internazionale dove ci sono gallerie indipendenti e commerciali, pittori e scultori, artisti concettuali e performer di ogni denominazione. Ho scelto di parlare di una piccola selezione di lavori che possono dare l’idea del range di possibilità che esistono, e forse anche di qualcuna delle limitazioni. Vedrò qualche sito sul web e li discuterò in relazione alle categorie già delineate.



Il Daniela Alina Plewe’s project Muser's Service è stato online nel WWW sin dal Novembre 1995. E’ una struttura di rete basata sul computer di concetti ed associazioni che sono intercollegate ad una grande varietà di operazioni logiche. Gli utenti possono aggiungere nuovi concetti al reticolato archivio, specificare le loro proprietà e definire i collegamenti tra concetti nuovi o già esistenti L’imput iniziale degli artisti e dei primi utenti si è progressivamente esteso e il servizio rappresenta ora una struttura complessa che l’utente può disegnare per un riflessiva sessione aiutata dal computer.

Una richiesta al servizio è supportata da una semplice interfaccia che chiede all’utente di fare le scelte necessarie: cos’è il concetto di partenza (per esempio la civilizzazione) cos’è l’obbiettivo (per esempio la passione) e quali sono i metodi preferiti di associazione (per esempio la congiunzione, la disgiunzione, l’identità, la rima, la convenzione). Il processo del computer li richiede e, dopo pochi secondi, salta fuori con un testo che rappresenta una possibile traccia attraverso la struttura di rete dei concetti e dei competenti collegamenti. Il testo risultante è basato su una semplice, rimossa sintassi che offre una serie di predicati così come collegamenti sorpresa di concetti che attraverso la traccia selezionata.

Il Muser’s service usa la rete come una forma di accesso e come uno strumento per creare strutture associative transpersonali, E’ perciò collegata alla nozione di creatività collettiva così come all’operato indipendente del computer. Il computer registra ed organizza le informazioni sulle associazioni in un modo pre-programmato che non è controllabile dall’utente perciò il suo imput (di lei o di lui) contribuisce in maniera cruciale all’attuale conformazione del concetto di lavoro di rete. Il Muser’s service produce un risultato che è , allo stesso tempo, il risultato di un’operazione algoritmica e basato su un’intuizione collettiva degli utenti.

Un collisione similare di macchine ed azione umana su di un lato, e la creatività collettiva da un altro, è articolata da seiko Mikami’s Molecular clinic, un progetto che chiede agli utenti di collezionare molecole artificiali da un sito che le mostra in un ambiente virtuale di larga complessità visuale ed organica. Insieme alle molecole ogni utente può scaricare software che permette una deliberata manipolazione delle molecole collezionate. Come le molecole sono rilasciate ambiente virtuale iniziano a comportarsi in un nuovo modo in accordo alle proprietà recentemente acquisite attraverso la manipolazione, creando nuove forme e configurazioni organiche artificiali.

Il progetto inglese Technosphere ha un approccio comparabile alla relazione tra l’uomo e la macchina, ma aggiunge una dimensione forte di interazione sociale e di impegno personale che non gioca un ruolo nel Molecular clinic. Technospere offre agli utenti la possibilità di creare in piccolo un animale virtuale che è equipaggiato con certe proprietà pseudo-biologiche e che, dopo che è stato creato e contrassegnato con l’indirizzo email del creatore rilasciato in un ambiente virtuale dove inizia ad interagire con altri animali virtuali. L’interazione di queste esosfere artificiali non può essere influenzata dall’utente, ma è determinata da algoritmi che simulano funzioni come il mangiare, l’accoppiarsi il procreare il cacciare, il fuggire, l’uccidere ed il morire.

Come caratteristica speciale le bestie mandano messaggi email ai loro creatori umani quando accadono dei fatti importanti nella loro vira, come quando fanno l’amore, quando danno vita ad un sobbalzo , o quando sono uccise. Il progetto è ancora in fase di sviluppo ed il team di technosfere spera che possano lanciare la nuova versione al più tardi nel 1996, quando gli utenti saranno capaci di prendere scattare un’istantanea delle bestie nel loro ambiente naturale o contribuire a disegnare l’habitat virtuale. L’apparente successo di tecnosfere sembra sia direttamente correlato al fatto che, attraverso il significato dei messaggi email, gli utenti si mantengono un continuo ed almeno emotivo legame con le loro bestie e perciò con il progetto.
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La questione è più apparente nel processon Crossing che Satcey Spiegel e Rodney Hoinkes hanno presentato nel simulatore Rotterdam Harbour nel novembre del 1995. Usando l’ambiente virtuale a 360 gradi del simulatore di Harbour, hanno costruito la rappresentazione di un mondo tridimensionale che è inteso come una metafora visualizzativa o spaziale per il WWW. Stando sulla piattaforma del simulatore con un gruppo di persone, uno stava navigando attraverso uno spazio virtuale in cui uno potrebbe visitare i siti web selezionati guidando la nave virtuale dentro la loro rappresentazione. Il risultato fu un’esperienza alquanto sublime ed altamente evocativa di qualcosa che potrebbe essere afferrato fortemente in uno spazio fisico e navigando attraverso uno spazio virtuale che ti porta verso un sito web reale contenente informazioni digitali verso ciò che devi riferire non solo sullo schermo di un computer, ma in un intorno che circonda. La referenza in questo lavoro, come in qualche altro, alla nozione del sublime non può essere un accidente. Mentre nel diciottesimo e diciannovesimo secolo gli effetti romantici dei paesaggi pitturati o del sublime furono usati per esprimere la relazione problematica tra gli uomini e la natura, ultimamente un’esperienza di alienazione, questo potrebbe essere ora trasposto verso la relazione non risolta tra gli uomini e i loro strumenti tecnici e gli ambienti.

Un progetto che si rivelò per investigare questioni antropologiche a proposito la profetica funzione della tecnologia negli ambienti naturali è l’uovo di Internet del gruppo di artisti Netband. L’idea è costruire un’installazione robotica in cui da uovo reale può essere covato un pollo che viene fuori dall’uovo può essere portata con se e custodita meccanicamente. L’installazione robotica può essere solo controllata da internet dove gli utenti hanno varie opportunità di interfacciarsi e comunicare con il pollo. Il progetto pone la questione non solo se è possibile creare un ambiente completamente automatizzato, controllato in un ambiente remoto per un essere umano, ma anche, ed in maniera più cruciale qual è la relazione tra l’essere vivente e la macchina, quale operazione mediata è, e se un senso di responsabilità emergerà negli utenti che sono attualmente responsabili della sopravvivenza e del buon andamento del pollo.


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Renga: http://renga.ntticc.or.jp/hub.htm
AIDS Coperta: http://www.aidscoperta.org/
Tierra: http://www.hip.atr.co.jp/~ray/tierra/tierra.html
WBI: http://www.westbank.org/cgi-bin/westbank?Smoke/CWBH/home.html
Idea Futures: http://if.arc.ab.ca/IF.shtml
Siberian Deal: http://www.t0.or.at/~siberian
Muser’s Service: http://domini.zkm.de/muser.html
Molecular Clinic: http://202.33.36.83/molecular_clinic/artlab_bionet/
Technosphere:http://194.80.30.14/technosphere/index.html
DWTKS: http://www.v2.nl:80/n5m/people/krcf.html
Crossings: http://www.v2.nl/DEAF/exposition/crossings.html
Egg of the Internet: http://www.Desk.nl/~netband
V2_Organisation: http://www.v2.nl/
V2_East: http://www.v2.nl/east/east.html
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Rotterdam, 17 October 1996


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