Arte nucleare: differenze tra le versioni

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Partendo forse dai presupposti dello Spazialismo, di cui '''[[Fontana Lucio]]''' è il principale interprete, '''[[Baj Enrico]]''' e '''[[Dangelo Sergio]]''' pubblicano a Milano nel 1951 il Manifesto tecnico della Pittura Nucleare.<br><br>
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Nel Manifesto della Pittura Nucleare, lanciato a Bruxelles in occasione della mostra alla Galleria Apollo nel febbraio del 1952 si legge: i Nucleari vogliono abbattere tutti gli "ismi" di una pittura che cade invariabilmente nell'accademismo. Vogliono reinventare la Pittura. A questi primi due si aggiungono poi Gianni Dova, Gianni Bertini e Mario Colucci. <br><br>
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I Nucleari furono preceduti dagli Eaisti, un gruppo di pittori e poeti livornesi, guidati dal pittore Voltolino Fontani, che dell'Eaismo fu l'ideatore. Si legge nel Manifesto dell'Eaismo, stilato nel 1948, che l'Eaismo vuole riportare l'arte a riattingere i suoi supremi valori, cioè ad esprimere con essenzialità ed intimità la nostra presenza nel mondo...Si chiama Eaismo, cioè movimento dell'Era Atomica (E, A, ismo) perché la scoperta dell'energia atomica è riguardata dagli Eaisti come l'acquisizione di un principio capace di rivoluzionare la nostra concezione dell'universo, e quindi di alterare quell'equilibrio sentimentale morale che in essa trovava il suo appoggio... L'Eaismo propone perciò all'indagine artistica un nuovo contenuto, invitando gli artisti a saggiare la consistenza e solidità dei miti della nostra pericolante umanità, convinto com'è della necessità che l'arte riprenda contatto con la realtà della vita ed i suoi sentimenti con impegno e sincerità; e propone altresì, su un piano tecnico, di esprimere i risultati lirici e figurativi di quell'indagine con essenzialità, sinteticità ed intuibilità". Ma gli Eaisti non si limitavano alle trovate teniche dei Nucleari e al loro intento di riprodurre sulla tela le radiazioni atomiche: il loro messaggio si allargava al campo etico-civile, quando esortavano l'umanità a prendere le distanze da certi traguardi del progresso, compresa l'energia atomica e le sue drammatiche potenzialità.<br><br>
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Gli Eaisti Voltolino Fontani, Marcello Landi, Angiolo Sirio Pellegrini, Aldo Neri e Guido Favati si inserirono nel dibattito sorto a metà degli anni Cinquanta sul diritto di primogenitura della pittura atomica, iniziato da Baj contro Dalì, che si dichiarava il precursore della pittura nucleare;
  
 
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Il movimento si opponeva all'arte astratta e concreta, promuovendo una teoria che poneva l'atomo al centro delle sue riflessioni.
 
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==Bibliografia:==
 
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* Baj Enrico, ''Opere 1951-2001'', editore Skira.
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* Baj Enrico, ''Opere 1951-2003'', editore Skira.
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Versione attuale delle 18:41, 18 Set 2009

Genere o movimento artistico

Arte nucleare.

Personaggi o Gruppi

Baj Enrico, Dangelo Sergio.

Anno:

1951

Luogo:

Bruxelles, Belgio.

Storia:

Partendo forse dai presupposti dello Spazialismo, di cui Fontana Lucio è il principale interprete, Baj Enrico e Dangelo Sergio pubblicano a Milano nel 1951 il Manifesto tecnico della Pittura Nucleare.

Nel Manifesto della Pittura Nucleare, lanciato a Bruxelles in occasione della mostra alla Galleria Apollo nel febbraio del 1952 si legge: i Nucleari vogliono abbattere tutti gli "ismi" di una pittura che cade invariabilmente nell'accademismo. Vogliono reinventare la Pittura. A questi primi due si aggiungono poi Gianni Dova, Gianni Bertini e Mario Colucci.

I Nucleari furono preceduti dagli Eaisti, un gruppo di pittori e poeti livornesi, guidati dal pittore Voltolino Fontani, che dell'Eaismo fu l'ideatore. Si legge nel Manifesto dell'Eaismo, stilato nel 1948, che l'Eaismo vuole riportare l'arte a riattingere i suoi supremi valori, cioè ad esprimere con essenzialità ed intimità la nostra presenza nel mondo...Si chiama Eaismo, cioè movimento dell'Era Atomica (E, A, ismo) perché la scoperta dell'energia atomica è riguardata dagli Eaisti come l'acquisizione di un principio capace di rivoluzionare la nostra concezione dell'universo, e quindi di alterare quell'equilibrio sentimentale morale che in essa trovava il suo appoggio... L'Eaismo propone perciò all'indagine artistica un nuovo contenuto, invitando gli artisti a saggiare la consistenza e solidità dei miti della nostra pericolante umanità, convinto com'è della necessità che l'arte riprenda contatto con la realtà della vita ed i suoi sentimenti con impegno e sincerità; e propone altresì, su un piano tecnico, di esprimere i risultati lirici e figurativi di quell'indagine con essenzialità, sinteticità ed intuibilità". Ma gli Eaisti non si limitavano alle trovate teniche dei Nucleari e al loro intento di riprodurre sulla tela le radiazioni atomiche: il loro messaggio si allargava al campo etico-civile, quando esortavano l'umanità a prendere le distanze da certi traguardi del progresso, compresa l'energia atomica e le sue drammatiche potenzialità.

Gli Eaisti Voltolino Fontani, Marcello Landi, Angiolo Sirio Pellegrini, Aldo Neri e Guido Favati si inserirono nel dibattito sorto a metà degli anni Cinquanta sul diritto di primogenitura della pittura atomica, iniziato da Baj contro Dalì, che si dichiarava il precursore della pittura nucleare;

Poetica:

Il movimento si opponeva all'arte astratta e concreta, promuovendo una teoria che poneva l'atomo al centro delle sue riflessioni.

Opere:


Correlazioni:


Bibliografia:

  • Baj Enrico, Opere 1951-2001, editore Skira.
  • Baj Enrico, Opere 1951-2003, editore Skira.

Webliografia: