Atkinson Terry

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Terry Atkinson è un artista e teorico dell’arte nato a Thirnscoe nel 1939, che per anni si è occupato attivamente di promuovere l’arte, facendo l’insegnante in scuole prestigiose e non, e ha prodotto molte opere di carattere politico-critico.

Atkinson Terry

Cognome Nome / Pseudonimo / Denominazione:

Atkinson Terry

Biografia:

Terry Atkinson è un artista e teorico dell’arte nato a Thurnscoe, nello Yorkshire (Inghilterra) nel 1939.
Già dall'età di ventiquattro anni lo vediamo impegnato attivamente nel campo dell’arte: nel 1963 infatti, insieme ai colleghi John Bowstead, Roger Jeffs e Bernard Jennings, del gruppo d’arte occidentale contemporanea Fine-Artz. Nel 1967 iniziò a lavorare come insegnante di arte presso la Scuola d’Arte di Coventry, producendo nel frattempo opere concettuali, talvolta in collaborazione con Michael Baldwin. E proprio insieme a quest’ultimo, a Harold Hurrel e David Bainbridge (suo collega alla Coventry) formerà un nuovo gruppo di arte contemporanea, la Art & Language, che avrà una grande influenza sugli artisti non solo nel Regno Unito, ma anche negli Stati Uniti. Si può infatti affermare che la sua attività abbia influenzato molte generazioni di giovani artisti inglesi e non, sia grazie alla sua attività di insegnante, sia grazie alle sue opere.
Accanto alla continua produzione di opere, Atkinson ha seguito un’intensa attività editoriale attraverso la pubblicazione di saggi, articoli e scritti, collaborando assieme alla stampa nazionale ed internazionale, nei maggiori giornali dagli anni ’70 in poi.
Nel 1973 cessa la sua attività di insegnante a Coventry e l’anno successivo, nel 1974, lascia anche il gruppo Art & Language. Da questo momento in poi Atkinson inizierà ad esporre col proprio nome in molte città di tutta Europa, Canada e in America. Alcune delle sue mostre personali maggiori si sono tenute presso: Whitechapel Art Gallery (1983), Gimpel Fils (1985-1991) e Stampa Galery di Basilea. Ha inoltre esposto in collettive presso: Documenta 5 (1972), Museum of Modern Art di New York (1970), Biennale di Venezia (1984), Irish Museum of Modern Art (1991). Nel 1985 è stato nominato per il Turner Prize.
Dal 1977 sino al 2002 fu assistente presso l’università di Leeds, dove l’anno successivo ha continuato a lavorare sino tuttora ricoprendo la carica di Research Fellow, oltre ad essere attivo presso la Leamington Spa, dove vive attualmente con la moglie, Sue Atkinson, anch'essa artista con la quale Terry ha spesso collaborato.[1]

Sito web:

Poetica:

<<Se il lavoro che ho fatto negli ultimi 40 anni […] ha un problema caratteristico che l’attraversa, è che si preoccupa di fare una critica d’arte, piuttosto che una celebrazione di essa.>>[2] Così scrive Atkinson nell’opuscolo che accompagna la mostra di circa sessanta dei suoi lavori tra dipinti, disegni, assemblaggi e costruzioni, a cura di Artemis Potamianou.
Il lavoro di Atkinson mette in crisi la tradizionale concezione estetica dell'arte, essendo fortemente critico sia verso le comuni convenzioni del fare arte – come quelle inerenti il concetto di bellezza e di competenza tecnica – sia verso la funzione che il sistema dell'arte tradizionale attribuisce all’artista.
Tra gli aspetti importanti del suo lavoro insieme al gruppo Art & Language vi è l'affermazione che l’arte non presuppone solo uno spettatore attivo, ma anche un artista attivo consapevole di un dato insieme di scambi tra artista-opera-fruitore. Questo è un approccio che rifiuta l’ideologia della spontaneità in arte, promuovendone uno più teorico. L'obiettivo, ad esempio, è stato sempre quello di sconfiggere la presunta trasparenza del testo, che non deve più essere "letto" come tale, ma interpretato con l'ausilio del lettore-fruitore.
Michael Baldwin, i cui primi scritti erano collegati con la filosofia analitica, ha sostenuto l'opacità come un valore positivo. Questo concetto, che è venuto fuori alla fine del 1960 e nei primi anni '70, è ora considerato come una forma degradata di filosofia. Poco dopo, Art & Language abbandonata la teoria in favore della "miscegenation", e la loro filosofia originaria ha finito per prendere mano nella mano i testi delle canzoni. Essi hanno capito i vantaggi del pragmatismo: fanno spesso riferimento a se stessi come burattini. Quello che dicono o scrivono non è quello che pensano, ma quello che sono spinti a esprimere. Quindi, Art & Language non esiste più come una voce unificata, ma come molto di più. E 'più di una cassa di risonanza: qualsiasi messaggio inserito in loro, provoca gravi rischi di distorsione del messaggio stesso. E se scrivono, non è per il beneficio di poter essere chiari, come si potrebbe normalmente desumere. Prendiamo, per esempio, la recente pubblicazione di un volume contenente i loro scritti, Art & Language Writings (2006), per capire il senso di ciò. Saggi e teorie si mescolano con canzoni rock-and-roll, mostre e recensioni di libri, libretti per l'opera e interviste con gli artisti. Mantenere il tutto perfettamente collegato è come vivere con un continuo ed assordante rumore. Nessun "testo" ti può aiutare.

Atkinson non è conosciuto solo per il lavoro concettuale svolto con il gruppo Art & Language, ma anche per quello fatto attraverso dipinti e disegni a tema politico, strategicamente rivolti a un pubblico scelto.
In questo tipo di opere esamina la prima guerra mondiale, le armi nucleari e la situazione in Irlanda del Nord. La sua posizione critica è visibile nel modo in cui affronta a testa alta i modelli artistici stereotipati, ad esempio nelle sue opere le ideologie di espressione ed abilità artistica sono disturbate da metodi di disegno volutamente pasticciati. I titoli acerbi e contorti dell’artista e i testi allegati alle opere agiscono allo stesso modo, per intervenire rompendo le sottigliezze della comune pratica artistica: l’artista rifiuta di assecondare la convinzione che le opere d’arte parlino al di sopra ed oltre le parole.
Atkinson descrive il mondo dell’arte odierno come una sorta di palude dove non vi è, a disposizione del nuovo artista, la modalità di operare secondo le proprie convinzioni, ed esso rimane quindi in balia delle mode artistiche, ed è determinato dalle molto influenti forze di mercato. Ma Atkinson non si limita a predicare questo concetto, bensì lo attua nel suo percorso artistico atttraverso un percorso fortemente critico che esamina il territorio e la struttura su cui l’arte contemporanea resta e prospera attraverso il mercato e gli investimenti.
Nel 1980, a seguito della realizzazione delle opere sulla prima guerra mondiale e di una serie di dipinti sul turismo, sul ritratto di famiglia e in generale sulla problematica della pittura storica, Atkinson fa un corposo lavoro in cui illustra la situazione politica dell’Irlanda del Nord. Il considerevole numero di opere della serie (molte di esse mostrate solo recentemente) ha ribadito quanto sia politicizzata la pratica artistica di Atkinson, sin dai giorni dell’Art & Language; Atkinson continua ad interrogare le strutture materiali e filosofiche sulle quali la sua arte, ma in genera qualsiasi altra impresa artistica, dipende.

Opere:

Atkinson Terry, Map not to indicate, 1967
  • Map not to indicate, 1967

Linotipo su carta
http://www.tate.org.uk/art/artworks/art-language-terry-atkinson-map-to-not-indicate-p01357
"Map not to indicate" è una di una serie di tre stampe create dal collettivo Art & Language, che giocano con la convenzione di marcare i confini geografici del mondo. Il titolo esteso riporta tutte le aree geografiche che gli artisti hanno rimosso dalla mappa. Solo Iowa e Kentucky sono delineati ed etichettati, ma, come isole galleggianti, perdono rilevanza geografica, come fossero ormai lontane dal loro punto di riferimento cartografico fermo.




Atkinson Terry, Temperature Show, 1967
  • Temperature Show, 1967

Stampa alla gelatina d'argento
http://archives.carre.pagesperso-orange.fr/Art-Language.html
Questa fotografia stampata in gelatina d'argento è firmato da entrambi gli artisti Atkinson e Baldwin, sul retro, ed è datata 1966-1967. E' realizzata attraverso raggi infrarossi che raffigurano un suolo riscaldato. <<[...]Non rappresentano la prospettiva di una ingenua riduzione fenomenistica di un costrutto della temperatura. [...] Allo stesso tempo, qualcuno potrebbe essere tentato di psicologizzare il rapporto tra apparecchi (dove rilevante) e costrutto, tra foto e apparecchi (dove rilevante ecc.). Il fatto che le immagini siano molto scarse, forse parentetiche, minimizza il significato proporzionale di tale riduzione.

Può essere facile visualizzare l'incompatibilità categorica di un linguaggio fenomenale e fisico come una sorta di complementarietà. Se questo è ciò per cui esistono le immagini, è piuttosto debole. L'esclusività reciproca delle cornici concettuali fenomenali e fisiche deve essere esplicitata dalla logica (semiotica) delle rispettive categorie e non come una formulazione di una caratteristica del mondo. Presumibilmente, le immagini comportano termini fenomenici, ma le condizioni fisiche dei costrutti di temperatura (dichiarazioni) e termini fenomenici dell'immagine sono in grado di essere collegati con le regole di corrispondenza. Le regole sarebbero crociatamene categoriche. Esse dovrebbero essere formulate in un metalinguaggio (semantico-pragmatico) semiotico.

Il significato pittorico-emotivo che fornisce un sapore particolare per i concetti fisici è cognitivamente irrilevante ai dispositivi di dichiarazione in quanto tali. Ciò che è importante è la questione del locus logico di termini fenomenali nella struttura di termini affini, che rappresenta il luogo di un dato quale tra i qualia più o meno simili nelle rispettive modalità - e il luogo di una modalità tra le altre - tutte uguali forse.>>[3]



Atkinson Terry, Enola Gay, part., 1988-1992
  • Enola Gay Works, 1988-1992

Vernice metallica su pannello di legno
http://www.galleriamelesi.com/terry-atkinson.php
Questa serie di opere costituisce un ciclo che ha impegnato l’artista inglese tra il 1988 ed il 1992.
Siamo di fronte alla dimensione più strettamente concettuale della sua produzione e ricerca, dove Atkinson mostra una qualità ed un rigore di pensiero non così frequentemente riscontrabili. La scelta impegnativa è stata quella di utilizzare, nella realizzazione delle opere, un monocromo radicale, costituito da tinte pastello dal forte impatto visivo sul fruitore. Queste zone monocrome uniformi sono un cielo astratto che accoglie il volo dell’Enola Gay, il bombardiere B29 della USAF che ha sganciato la prima bomba atomica della storia, su Hiroshima, nel 1945. L’aereo appare come un lontano oggetto astratto, che avanza verso il compimento della missione, o dopo la sua conclusione, direttamente indirizzato allo spettatore.
Gli anni di produzione dell’opera coincidono con quegli stessi anni in cui il mondo vedeva disgregarsi il blocco sovietico e la fine dell’incubo di una possibile guerra nucleare; queste opere non hanno un carattere solamente politico, ma assecondano il concettualismo sottile dell’artista per rappresentare anche un’arte sociale, storiografica, comune. Atkinson apre dunque con questa produzione una riflessione che, lanciata in avanti dalla schiettezza del suo linguaggio raffigurativo, a non soffermarsi alla semplice superficialità degli eventi catastrofici dell’uomo, e non ad un semplice accaduto, ma a dilatare la mente nello spazio e nel tempo che parte dall'uomo primitivo e avanza lo sguardo su di un futuro indecifrabile.
L’opera, che mostra un immagine tanto buia e dolorosa contestualizzata in un’arte astratta, sottolinea per Atkinson che il Modernismo è un prodotto degli e per gli stessi responsabili di armi quali, nello specifico, le bombe atomiche.



ART & LANGUAGE, Michael BALDWIN & Terry ATKINSON, Map of an area of dimensions 12" x 12" indicating 2,304 1/4 inches, 1967
  • Map of an area of dimensions 12" x 12" indicating 2,304 1/4 inches, 1937

Stampa tipografica nera su cartoncino bianco
http://archives.carre.pagesperso-orange.fr/Art-Language-Map.jpg





Elenco esposizioni:

  • Stampa Galery di Basilea
  • Museum of Modern Art di New York (1970)
  • Documenta 5, Kassel, Germania (1972)
  • Xème Biennale Internationale d’Art, Palais de L’Europe, Menton, France (1974)
  • Museum of Modern Art, Oxford (1974)
  • Documenta 7, Kassel, Germania (1982)
  • Musée d’Art Moderne, Tolona (1982)
  • Whitechapel Art Gallery (1983)
  • Biennale di Venezia (1984)
  • Tate Gallery, London (1985)
  • Gimpel Fils (1985-1991)
  • Irish Museum of Modern Art (1991)
  • ICA, London (1991)
  • Documenta 10, Kassel, Germania (1997)
  • MoMA PS1, New York (1999)
  • Centro De Arte Contemporáneo (CAC) Málaga (2004)
  • Migrosmuseum fur Gegenwartskunst, Zurigo (2012)
  • Museu d’Art Contemporani di Barcellona (MACBA) (2014)


Esposizioni Art & Language:

  • Art Language Press - The Lecher System - Galerie Daniel Templon, Paris (1971)
  • Art & Language - Lisson Gallery, London (1973)
  • Art & Language: proceedings I-VI - Kunstmuseum Luzern, Lucerne (1974)
  • Art & Language - Lisson Gallery, London (1974)
  • Art & Language - Lisson Gallery, London (1975)
  • Art & Language, 1966 - 1975 - Modern Art Oxford, Oxford (1975)
  • Art & Language At The Ica - Institute of Contemporary Arts, London (1975)
  • Art & Language - Lisson Gallery, London (1978)
  • Art & Language: Painted by mouth - De Vleeshal, Middelburg (1982)
  • Art & Language - Lisson Gallery, London (1983)
  • Art & Language - Lisson Gallery, London (1987)
  • Art & Language - Lisson Gallery, London (1988)
  • Art & Language - Galerie Max Hetzler - Cologne, Cologne (1989)
  • Art & Language - Lisson Gallery, London (1991)
  • Art & Language: Paintings 1987-91 - Institute of Contemporary Arts, London (1991)
  • Art & Language - Jeu de Paume, Paris (1993)
  • Art & Language - Lisson Gallery, London (1994)
  • Art & Language - Kunst Halle Sankt Gallen, St. Gallen (1996)
  • The Artist Out of Work: Art & Language 1972-1981 - MoMA PS1, New York City, NY (1999)
  • 15 Essays - Mulier Mulier Gallery, Knokke-Heist (2001)
  • Art & Language - Too dark to read - LaM - Lille Métropole musée d'art moderne, d'art contemporain et d'art brut, Villeneuve d'Ascq (2002)
  • Blurting in A & L online - ZKM | Zentrum für Kunst und Medientechnologie Karlsruhe, Karlsruhe (2002)
  • Art and Language: Mother, Father; Monday - Lisson Gallery, London (2002)
  • Art & Language - Migros Museum für Gegenwartskunst, Zurich (2003)
  • art&language - Mulier Mulier Gallery, Knokke-Heist (2004)
  • Art & Language - CAC Centro de Arte Contemporáneo Málaga, Málaga (2004)
  • Art & Language - Hard to say when - Lisson Gallery, London (2005)
  • Art & Language - Mulier Mulier Gallery, Knokke-Heist (2006)
  • Art & Language - Distrito 4 Contemporary Art Gallery, Madrid (2007)
  • Now They Are Surrounded, Reconfigured - London Metropolitan University, London (2007)
  • art & language - works 1965-78 , 2007-2008 - Mulier Mulier Gallery, Knokke-Heist (2008)
  • brouillages/blurrings . Works on paper - Galerie Thaddaeus Ropac - Paris, Paris (2008)
  • Art & Language - Works on Paper - Galerie Thaddaeus Ropac - Salzburg, Salzburg (2009)
  • Art & Language - EMMA - Espoo Museum of Modern Art, Espoo (2009)
  • Art & Language - recent works - Distrito 4 Contemporary Art Gallery, Madrid (2009)
  • Art & Language - Rhona Hoffman Gallery, Chicago, IL (2010)
  • Art & Language - Portraits and a Dream / 52-54 Bell Street - Lisson Gallery, London (2010)
  • A Place to Work - Galerie Grita Insam, Vienna (2011)
  • Art & Language: Letters to The Red Krayola - Galerie Kadel Willborn - Düsseldorf, Dusseldorf (2013)
  • Art & Language – Nobody Spoke - Lisson Gallery, London (2014)
  • Art & Language Incompleto - Colección Philippe Méaille - Museu d´Art Contemporani de Barcelona - MACBA, Barcelona (2014)

File multimediali:

Video:

Audio:

Altro:

Augmented reality:

Latitudine:

Longitudine:

Link verso portali di augmented reality

Bibliografia:

Webliografia:

Note:

  1. http://www.frieze.com/issue/review/terry_atkinson/
  2. http://www.frieze.com/issue/review/terry_atkinson/
  3. http://archives.carre.pagesperso-orange.fr/Art_Language-Temp-Text.jpg

Tipo di scheda:

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