Barilli Renato

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Personaggio

Barilli Renato


Biografia

Barilli Renato, critico e storico letterario e d'arte italiano nasce a Bologna nel 1935. Insegna estetica e storia dell'arte all'Università di Bologna. Ha preso parte alla neoavanguardia degli anni Sessanta, culminata nel "Gruppo 63". Come critico letterario, si è occupato, tra l'altro, del nouveau roman francese, della narrativa italiana contemporanea e delle ultime tendenze della poesia d'avanguardia. Come critico d'arte, ha storicizzato le esperienze d'avanguardia, dalla pop art alla body art. Particolarmente interessato alla ricerca artistica di avanguardia, è stato tra i primi studiosi italiani a soffermare l’attenzione sul rapporto tra arte e tecnologia, e in particolare tra arte e computer. Nel 1996 ha pubblicato l'imponente saggio "L'alba del contemporaneo. L'arte europea da Fùssli a Delacroix", dove analizza in maniera chiara e dettagliata alcune delle figure più importanti dell'arte moderna e contemporanea. In "Comicità di Kafka" (1999), invece, dà un'interpretazione freudiana delle opere del celebre scrittore tedesco. Nel 1999 ha curato, in collaborazione con Tonino Sicoli, il catalogo della mostra di Mimmo Rotella, tenutasi a Rende, e ha pubblicato "L'azione e l'estasi", dove illustra la storia delle neoavanguardie degli anni Sessanta. Nel 2004 ha dato alle stampe "Dal Boccaccio al Verga". Nel 2005 ha pubblicato "Bergson. Il filosofo del software". Ha inoltre curato numerose e importanti mostre d'arte, specie a Milano e a Bologna.


Il pensiero

Barilli: "Il rapporto arte e tecnologia. Un rapporto, che proprio per la sua importanza, deve nutrirsi di ragioni profonde, di affinità a lungo raggio, di sintonie capaci di coinvolgere il meglio di ciascuno dei due ambiti chiamati al confronto, e non consistere in una meccanica assunzione di prestiti esteriori." Barilli descrive l’immagine elettronica come “un sistema compositivo ottenuto con un numero discreto di impulsi luminosi, i cosiddetti pixel, allineati in file regolari come in un ben ordito pallottoliere, e quindi tanto simili a due procedimenti ben noti nella storia dell’arte: i lontani mosaici ravennati o bizantini e i vicini dipinti della stagione divisionista. In effetti il "mosaico elettronico" recupera alcune proprietà del suo lontano progenitore, tra cui la tendenza a ridurre la profondità, a comporre in superficie, evidenziando i contorni e le superfici. Confrontando il procedimento grafico e pittorico con quello della computer art, Barilli sottolinea che "un processo di stilizzazione astrattiva, e quindi anche decorativa è sempre immanente alla grafica ottenuta col computer; e quindi il segno non può attingere il grado di drammaticità che conosceva, poniamo, il dripping pollockiano; ma non è detto che questo sia un male, un tale connotato ci riporta ancora una volta, alle origini della contemporaneità, al divisionismo seuratiano, che era sempre accompagnato da un coefficiente ornamentale, e viveva in simbiosi col gusto dell’astrazione simbolica." Ancora Barilli: "…fascino di quel colore particolarissimo emanante dai pixel; quel colore-luce, che tale è in senso letterale e fisico […]. Ma soprattutto, la computer graphic gode del bene inestimabile del movimento, ponendo la più valida candidatura a essere considerata come la più autentica arte cinetica del nostro tempo."

Opere

Volumi d’arte

  • Dubuffet materiologo, Bologna, Alfa, 1962, trad. fr. ivi
  • L’Informale e altri scritti di arte contemporanea, Milano, Scheiwiller, 1964
  • Moreni dipinge oggetti, Bologna, Alfa, 1966
  • Il Liberty, Milano, F.lli Fabbri (collana Elite), 1966
  • Il Simbolismo in Francia, Milano, F.lli Fabbri (collana I mensili), 1967
  • I Preraffaelliti, Milano, F.lli Fabbri (collana I mensili), 1967
  • Il Simbolismo, Milano, F.lli Fabbri, (collana “L’ arte moderna”, vol. II; varie edizioni a varie date, anche con diversa fascicolazione)
  • Novecento, in Capolavori della scultura, nn. 11 e 12, Milano, F.lli Fabbri, 1968, trad. fr. Paris, Celiv, 1992
  • Dall’oggetto e comportamento, Roma, Ellegi, 1971
  • Dubuffet oggetto e progetto. Il ciclo dell’Hourloupe, Milano, F.lli Fabbri, 1976 (trad. fr. Torino, Pozzo, 1976)
  • L’arte in Italia nel secondo dopoguerra, Bologna, Il Mulino, 1979
  • Informale oggetto comportamento, Milano, Feltrinelli, 1979 (terza ed. 2006)
  • L’arte contemporanea, Milano, Feltrinelli 1984, (trad. in spagnolo El arte contemporaneo, Bogotà, Editorial Norma, 1998; seconda ed. ampliata, 2005)
  • Il ciclo del postmoderno, Milano, Feltrinelli, 1987
  • Luigi Mainolfi, Torino, Il Quadrante, 1988
  • L’alba del contemporaneo, Milano, Feltrinelli, 1996 (seconda ed. 2008)
  • Enzo Esposito, Milano, Agrifoglio, 1998
  • Maniera moderna e manierismo, Milano, Feltrinelli, 2004
  • Prima e dopo il Duemila, Milano, Feltrinelli, 2006
  • Storia dell’arte contemporanea in Italia, Torino, Bollati Boringhieri, 2007