Barthes Roland: differenze tra le versioni
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Nasce a Cherbourg (Manche) nel 1915. | Nasce a Cherbourg (Manche) nel 1915. | ||
Dopo la morte del padre, sottotenente di vascello, in un combattimento navale nel 1916, con la madre, Henriette Binger Barthes, si trasferisce a Bayonne dove trascorre gli anni della sua infanzia. | Dopo la morte del padre, sottotenente di vascello, in un combattimento navale nel 1916, con la madre, Henriette Binger Barthes, si trasferisce a Bayonne dove trascorre gli anni della sua infanzia. | ||
− | Nel 1924 madre e figlio vanno a vivere a Parigi. Nel 1927 Henriette | + | Nel 1924 madre e figlio vanno a vivere a Parigi. Nel 1927 Henriette dÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂ alla luce un bambino illegittimo, Michel Salzado. Quando i nonni rifiutano di dare ulteriore aiuto finanziario alla madre, Henriette mantiene la famiglia lavorando come rilegatrice. |
Barthes studia alla Sorbona la letteratura classica, la tragedia greca, la grammatica e la filologia, conseguendo la laurea in Letteratura classica (1939) e Grammatica e Filologia (1943). | Barthes studia alla Sorbona la letteratura classica, la tragedia greca, la grammatica e la filologia, conseguendo la laurea in Letteratura classica (1939) e Grammatica e Filologia (1943). | ||
− | Nel 1934 contrae la tubercolosi e viene ricoverato diverse volte dal 1934 al 1935 e di nuovo dal 1942 al 1946. Le numerose ricadute gli impediscono di effettuare la sua ricerca di laurea, ma durante questo periodo fa della lettura la sua principale | + | Nel 1934 contrae la tubercolosi e viene ricoverato diverse volte dal 1934 al 1935 e di nuovo dal 1942 al 1946. Le numerose ricadute gli impediscono di effettuare la sua ricerca di laurea, ma durante questo periodo fa della lettura la sua principale attivitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂ , fonda un troupe teatrale e comincia a scrivere. |
− | Barthes | + | Barthes ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè insegnante a Biarritz (1939), Bayonne (1939-40), Parigi (1942-46), all'istituto francese Bucarest, in Romania (1948-49), universitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàdi Alessandria, in Egitto (1949-50) e dal 1962 direttore dei corsi all'Ecole pratique des hautes ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂétudes. Innamorato della musica e della letteratura intraprende gli studi di linguistica (1950) e lessicologia(1952). A seguito di alcune riflessioni su Marx, Sartre, Lacan e Bretch, nel 1953 pubblica alcune riflessioni sulla mitologia sociale. Nel 1976 insegna al CollÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂége de France. |
− | Nel corso della sua vita scrive 17 libri e collabora a numerosi periodici, tra cui | + | Nel corso della sua vita scrive 17 libri e collabora a numerosi periodici, tra cui ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂëEspritÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂû e ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂëTel QuelÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂû. I suoi scritti hanno avuto molto sÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂéguito sia in Francia che all'estero. |
− | Barthes ha sviluppato una vasta teoria semiologica, che si pone come obiettivo principale quello di spiegare le grandi | + | Barthes ha sviluppato una vasta teoria semiologica, che si pone come obiettivo principale quello di spiegare le grandi unitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂ di significato, proponendo un criterio di lettura che interroghi e analizzi il testo. |
− | Le opere dell'ultimo decennio mettono in evidenza sempre di | + | Le opere dell'ultimo decennio mettono in evidenza sempre di piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù l'aspetto soggettivo e letterario che, in dialettica con la tensione oggettiva e scientifica della sua cultura critica, forniscono risultati particolarmente ricchi e suggestivi. |
Muore a Parigi nel 1980, in un incidente stradale, mentre a Milano lo attendeva un convegno su Stendhal. | Muore a Parigi nel 1980, in un incidente stradale, mentre a Milano lo attendeva un convegno su Stendhal. | ||
==Opere== | ==Opere== | ||
− | *Nel 1956 riunisce in ''[[Mythologie des textes]]'' riunisce alcuni saggi pubblicati negli anni precedenti e teorizza sulla potenza ideologica dell'immagine, una riflessione semiologica sui miti consumistici della | + | *Nel 1956 riunisce in ''[[Mythologie des textes]]'' riunisce alcuni saggi pubblicati negli anni precedenti e teorizza sulla potenza ideologica dell'immagine, una riflessione semiologica sui miti consumistici della societÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂ di massa e dello spettacolo. |
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*Nel 1970 l'opera ''[[S/Z]]'' esprime tutto il nichilismo di Barthes nei confronti delle teorie strutturaliste d'interpretazione univoca del testo in favore di una visione maggiormente polisemica, differenziale e di scambio tra autore e lettore. | *Nel 1970 l'opera ''[[S/Z]]'' esprime tutto il nichilismo di Barthes nei confronti delle teorie strutturaliste d'interpretazione univoca del testo in favore di una visione maggiormente polisemica, differenziale e di scambio tra autore e lettore. | ||
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Anche Barthes approfondisce questo terreno con passione semiologica e, in particolare, il significato del corpo "sdoppiato"nell'immagine. | Anche Barthes approfondisce questo terreno con passione semiologica e, in particolare, il significato del corpo "sdoppiato"nell'immagine. | ||
− | Egli afferma a proposito della fotografia: "Essa dice: questo, | + | Egli afferma a proposito della fotografia: "Essa dice: questo, ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè proprio questo, ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè esattamente cosÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂì! Ma non dice nient'altro". Eppure il senso profondo della fotografia va ben oltre l'apparente semplicitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàdella sottile apparenza della pellicola. Essa contiene tutte le contraddizioni che stanno alla base della modernitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂà. Non a caso egli parla della "Follia profonda della Fotografia" intendendo con questa definizione quella specie di allucinazione imbarazzante che assale ciascuno nel riconoscersi in un'immagine, che, nel suo essere esterno, non appartiene al soggetto eppure ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè il soggetto stesso. Una specie di "dissociazione dell'identitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂà" che conduce al desiderio di cambiare, di essere qualcosa in piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù che un'unica forma. |
− | La fotografia per Barthes | + | La fotografia per Barthes ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè un paradosso di similitudine e diversitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂà, una terra di mezzo dai confini indefiniti dove si generano nuovi caratteri ereditari. |
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− | il termine dal linguaggio informatico. La | + | il termine dal linguaggio informatico. La capacitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàdi riconoscere nell'immagine una miriade di livelli di significato, interattivi nella misura in cui chi l'osserva ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè chiamato a interpretarla, anticipa i tempi, attualissimi, del multisimbolismo (spesso eccessivo) della televisione/televenditrice e di internet sempre piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù spot. |
Una educazione all'immagine assai importante per i nostri giorni. | Una educazione all'immagine assai importante per i nostri giorni. | ||
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− | Il suo atteggiamento spiazzante, interdisciplinare e controcorrente nei confronti dell'analisi di svariate sfaccettature del mondo moderno lo conducono a delle intuizioni mai banali. La sua semiologia parte da una descrizione del reale per arrivare alla teorizzazione della | + | Il suo atteggiamento spiazzante, interdisciplinare e controcorrente nei confronti dell'analisi di svariate sfaccettature del mondo moderno lo conducono a delle intuizioni mai banali. La sua semiologia parte da una descrizione del reale per arrivare alla teorizzazione della societÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂ . Egli vede ogni elemento del vissuto dell'uomo come un universo simbolico polisemico e complesso, frutto dell'ambiente e del contesto sociale. |
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Un progetto di ampio respiro, il suo, che faceva di Barthes, per dirla con le parole di Mounin, uno "psicanalista sociale". | Un progetto di ampio respiro, il suo, che faceva di Barthes, per dirla con le parole di Mounin, uno "psicanalista sociale". | ||
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Barthes Roland Semiologo, scrittore e critico francese. I suoi scritti sulla semiologia hanno fatto dello strutturalismo uno dei principali movimenti intellettuali del ventesimo secolo.
Biografia
Nasce a Cherbourg (Manche) nel 1915. Dopo la morte del padre, sottotenente di vascello, in un combattimento navale nel 1916, con la madre, Henriette Binger Barthes, si trasferisce a Bayonne dove trascorre gli anni della sua infanzia. Nel 1924 madre e figlio vanno a vivere a Parigi. Nel 1927 Henriette dÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂ alla luce un bambino illegittimo, Michel Salzado. Quando i nonni rifiutano di dare ulteriore aiuto finanziario alla madre, Henriette mantiene la famiglia lavorando come rilegatrice.
Barthes studia alla Sorbona la letteratura classica, la tragedia greca, la grammatica e la filologia, conseguendo la laurea in Letteratura classica (1939) e Grammatica e Filologia (1943).
Nel 1934 contrae la tubercolosi e viene ricoverato diverse volte dal 1934 al 1935 e di nuovo dal 1942 al 1946. Le numerose ricadute gli impediscono di effettuare la sua ricerca di laurea, ma durante questo periodo fa della lettura la sua principale attivitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂ , fonda un troupe teatrale e comincia a scrivere.
Barthes ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè insegnante a Biarritz (1939), Bayonne (1939-40), Parigi (1942-46), all'istituto francese Bucarest, in Romania (1948-49), universitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàdi Alessandria, in Egitto (1949-50) e dal 1962 direttore dei corsi all'Ecole pratique des hautes ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂétudes. Innamorato della musica e della letteratura intraprende gli studi di linguistica (1950) e lessicologia(1952). A seguito di alcune riflessioni su Marx, Sartre, Lacan e Bretch, nel 1953 pubblica alcune riflessioni sulla mitologia sociale. Nel 1976 insegna al CollÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂége de France.
Nel corso della sua vita scrive 17 libri e collabora a numerosi periodici, tra cui ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂëEspritÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂû e ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂëTel QuelÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂû. I suoi scritti hanno avuto molto sÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂéguito sia in Francia che all'estero. Barthes ha sviluppato una vasta teoria semiologica, che si pone come obiettivo principale quello di spiegare le grandi unitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàdi significato, proponendo un criterio di lettura che interroghi e analizzi il testo.
Le opere dell'ultimo decennio mettono in evidenza sempre di piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù l'aspetto soggettivo e letterario che, in dialettica con la tensione oggettiva e scientifica della sua cultura critica, forniscono risultati particolarmente ricchi e suggestivi. Muore a Parigi nel 1980, in un incidente stradale, mentre a Milano lo attendeva un convegno su Stendhal.
Opere
- Nel 1956 riunisce in Mythologie des textes riunisce alcuni saggi pubblicati negli anni precedenti e teorizza sulla potenza ideologica dell'immagine, una riflessione semiologica sui miti consumistici della societÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂ di massa e dello spettacolo.
- Nel 1964 scrive ElÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂéments di sÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂémiologie, in cui, prendendo spunto dalla semiologia di Saussure, egli esplica l'urgenza di ampliare, e strutturare, il campo di analisi della semiologia, sperando di fornire "un ordine provvisorio all 'eterogenea massa di fatti significativi".
- In Le systÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂème de la mode del 1967 Barthes compie una ricerca sulla moda femminile attraverso la decodificazione dei testi e delle immagini delle riviste di settore in voga in quel periodo. Del resto l'abito per Barthes ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè "maschera del corpo" e al tempo stesso sua significazione, oggetto complessamente legato alla persona che lo indossa e primissimo referente nelle relazioni umane.
- Nel La mort de l'auteur del 1968 Barthes sancisce la libertÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàdel lettore di fronte al testo: l'autore ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè morto, cosÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂì il lettore ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè libero di gestire a suo piacimento i processi di significato del testo, senza riguardo per i significanti.
- Nel 1970 l'opera S/Z esprime tutto il nichilismo di Barthes nei confronti delle teorie strutturaliste d'interpretazione univoca del testo in favore di una visione maggiormente polisemica, differenziale e di scambio tra autore e lettore.
- La chambe claire del 1980 ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè dedicata alla questione dell'estetica della fotografia e apporta un contributo approfondito e originale. Quest'opera si inserisce in un periodo in cui il corpo diviene, grazie alla Body Art, non solo sempre piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù oggetto di analisi e compiacimento, ma anche vero e proprio linguaggio, mezzo espressivo con altissime potenzialitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂà, sgombro da perbenismi e pudori tipici dei decenni precedenti.
Anche Barthes approfondisce questo terreno con passione semiologica e, in particolare, il significato del corpo "sdoppiato"nell'immagine. Egli afferma a proposito della fotografia: "Essa dice: questo, ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè proprio questo, ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè esattamente cosÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂì! Ma non dice nient'altro". Eppure il senso profondo della fotografia va ben oltre l'apparente semplicitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàdella sottile apparenza della pellicola. Essa contiene tutte le contraddizioni che stanno alla base della modernitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂà. Non a caso egli parla della "Follia profonda della Fotografia" intendendo con questa definizione quella specie di allucinazione imbarazzante che assale ciascuno nel riconoscersi in un'immagine, che, nel suo essere esterno, non appartiene al soggetto eppure ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè il soggetto stesso. Una specie di "dissociazione dell'identitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂà" che conduce al desiderio di cambiare, di essere qualcosa in piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù che un'unica forma. La fotografia per Barthes ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè un paradosso di similitudine e diversitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂà, una terra di mezzo dai confini indefiniti dove si generano nuovi caratteri ereditari. Barthes distingue due modi opposti di leggere la fotografia: da una parte lo studium cioÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè l'analisi, l'interesse generico per tutto ciÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò che concerne l'immagine. Dall'altra il punctum: un interesse ai limiti del morboso, differente per ognuno di noi, spesso frustrata dall'inafferabilitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàdell'attimo catturato. La completezza e la sagacia con le quali ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè stato affrontato da Barthes il tema dell'immagine e, nello specifico, dell'immagine fotografica, rende il lettore sicuramente cosciente di una caratteristica intrinseca della fotografia:la sua "ipertestualitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂà", si potrebbe dire, mutuando il termine dal linguaggio informatico. La capacitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàdi riconoscere nell'immagine una miriade di livelli di significato, interattivi nella misura in cui chi l'osserva ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè chiamato a interpretarla, anticipa i tempi, attualissimi, del multisimbolismo (spesso eccessivo) della televisione/televenditrice e di internet sempre piÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂù spot. Una educazione all'immagine assai importante per i nostri giorni.
Musei
Bibliografia
-Abbagnano N., Storia della filosofia, vol. IV. La filosofia contemporanea, UTET, Torino 1994.
-Pieroni A., Leggere la fotografia, EDUP, Roma 2003
Sito Web
http://lafrusta.homestead.com/pro_barthes.html
Poetica
"L'immagine mi cattura, mi rapisce, mi incolla alla rappresentazione e per quanto io sia seduto lontano dallo schermo, incollo il naso fino a schiacciarlo a quell'altro immaginario nel quale mi identifico narcisisticamente. E' questa colla a fondare la naturalitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàdella scena del film per quanto irreale possa essere. Solo l'immagine ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè vicina, solo l'immagine ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè vera." (Roland Barthes)
Scrittore, semiologo, filosofo, critico e anche pittore, Barthes ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè stato un autore estremamente eclettico. Ha scritto sul cinema, sul teatro, sulla letteratura, sulla musica, sulla fotografia, sulle arti figurative, ma anche sui fenomeni culturali di massa, mantenendo costante una fervida curiositÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàintellettuale e un impegno ideologico e politico di altissimo profilo.
Il suo atteggiamento spiazzante, interdisciplinare e controcorrente nei confronti dell'analisi di svariate sfaccettature del mondo moderno lo conducono a delle intuizioni mai banali. La sua semiologia parte da una descrizione del reale per arrivare alla teorizzazione della societÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂ . Egli vede ogni elemento del vissuto dell'uomo come un universo simbolico polisemico e complesso, frutto dell'ambiente e del contesto sociale.
In questa foresta di segni, la lingua veicola i valori culturali e ideologici della societÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàdi cui ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè parte, oltre a essere modellata sulle esigenze comunicative dei suoi parlanti (o scriventi). Tuttavia egli non si ferma all'analisi del linguaggio esplicito e codificato, ma scandaglia, con sorprendente luciditÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂà, tutti i metalinguaggi a esso connessi, potenziali ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàmbiti indipendenti di studio. Le sue ricerche riguardano tutti i discorsi che afferiscono non solo a ciÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò che ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè detto ma anche a ciÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò che ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè sottinteso: ciÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂò che contiene l'immagine, l'abito, la musica e come questi tutti questi elementi diventano parte integrante dell'esperienza. Chi esperisce non ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè passivo ma ÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂè chiamato in prima istanza a essere cosciente delle immense possibilitÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂÃÂàche ha innanzi.
Un progetto di ampio respiro, il suo, che faceva di Barthes, per dirla con le parole di Mounin, uno "psicanalista sociale".
Webliografia
http://www.kirjasto.sci.fi/rbarthes.htm
http://www.mondoweb.it/cesgraf/rivista23_2.htm
http://www.letteratour.it/teorie/A05postst01.htm#roland
http://lgxserver.uniba.it/lei/rassegna/021215.htm
http://www.adrianopiacentini.it/Barthes.htm
http://www.cassero.it/show.php?217
http://www.marxists.org/reference/subject/philosophy/works/fr/barthes.htm
http://www.comune.torino.it/museiscuola/risorse/tandemfoto.htm