Bey Hakim: differenze tra le versioni

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=='''Personaggio o gruppo:'''== Hakim Bey
  
 
'''Bey Hakim, nome originale Lamborn Wilion Peter'''
 
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=== Biografia: ===
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=='''Biografia:'''==
della sua vita privata si conosce ben poco, per molti anni è stato conosciuto solo sotto il nome del suo pseudonimo Hakim Bey, mentre il suo vero nome è Lamborn Wilson Peter. Sappiamo che ha vissuto in india e che è stato scacciato per motivi politici e che adesso non ha una ubicazione fissa. Ha raggiunto la fama con la pubblicazione del suo libro, probabilmente il più famoso, T.A.Z. nei primi anni ’90. Sembra quasi che Hakim Bey viva in rete visto che in essa ci sono moltissimi siti dedicati a lui, dove è anche possibile trovare i suoi testi che non sono forniti di copyrigh.
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Parliamo ora di Peter Lamborn Wilson, meglio noto con lo pseudonimo di Hakim Bey.
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Espulso dall’India per motivi politici, ora vagante fra un albergo di Chinatown, l’Irlanda e una roulotte nelle paludi nel New Jersey, Bey è forse l’ultimo autentico guru della cultura antagonista. Un ruolo cui hanno sicuramente contribuito le sue passioni, intellettuali sicuramente più che quelle ideologiche, conoscitore delle culture islamiche meno ortodosse, la sua fama ha conosciuto una vera e propria esplosione mediatica a partire dai primi anni ’90, poco dopo la pubblicazione di quello che è certamente il suo libro più noto, .
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Dal testo di Bruce Sterling «Isole nella rete», il salto dalle isole nella realtà è breve.  
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Secondo Bey, in un mondo interamente occupato dai confini degli stati-nazione, il potere ha bisogno di «cartografare» il territorio, di tracciare delle mappe per esercitare il suo dominio. Ma le mappe, per quanto esatte non sono mai perfette. Tra queste e la realtà si aprono così dei buchi, delle falle, dei quid-spazio temporali incontrollati in cui le Taz possono fiorire. Sono questi momenti di festa, di gioiosa convivialità, in cui riscoprire il gusto della gratuità e del dono reciproco, ma anche azioni improvvise di rottura e sabotaggio. Per questo la Taz è sempre in movimento e scompare con la stessa facilità con cui appare, prima di essere tracciata dagli apparati psico-polizieschi. Accanto e intrecciata a questo tipo di riflessione, scorre la critica del Media, come strumento che oggettivizza la realtà, e la costruisce su una sola dimensione, impedendo un accesso diretto all’esperienza e alla comunicazione interpersonale. Alla comunicazione verticale, Media-ta e alienata, Bey soprattutto nei Saggi sull'immediatismo contrappone una comunicazione orizzontale, immediata, basata sul contatto fisico diretto.
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La chiave della creazione di una TAZ è ciò che Bey chiama terrorismo poetico. Una azione non violenta comparabile al potere di un atto terroristico, con l'eccezione che un atto di terrorismo poetico comporta solo un cambiamento nella coscienza delle persone
  
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=='''Poetica:'''==
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-rete che viene da lui denominata fotorecettore. Hakim bey usa questa parola in generale per riferirsi alla struttura orizzontale non gerarchica. La parola contatore-rete la userà invece per determinare l’uso illegale e clandestino del fotorecettore.Per molti anni non si conosceva il suo vero nome perché non voleva essere manipolato dai media ai quali propone anche una critica perché secondo lui il metodo mediatico impedisce un accesso diretto con l’esperienza, secondo Bey si necessita anche di una comunicazione immediata a contatto diretto e per questo si deve capire se la mediazione è utile per arrivare all’esperienza diretta o se invece ci allontana da questo.
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Definire una TAZ non è semplice, visto che la sua nascita come dirompente intuizione politica parte proprio dall’esigenza di spiazzare, depistare, confondere, i media capitalisti. Quegli stessi sempre pronti a gettarsi avidamente su ogni manifestazione di socialità non omologata per normalizzarla, trasformandola in puro trend, in moda assolutamente innocua rispetto allo status quo.
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Semplificando una TAZ può essere vista come un’isola, non necessariamente fisica, di territorio liberato dalle logiche di dominio economico e mentale capitalista.
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Un rifugio, come le isole del Mar dei Caraibi lo erano per i pirati, per sfuggire ai condizionamenti e ai diktat mentali ed economici imposti dall’Impero delle Merci.
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Uno spazio mentale, più che un posto, dove fuggire, allontanandosi dalle necessità indotte e dai condizionamenti, spiazzando così il nemico scomparendo dalla sua vista.
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Una TAZ può apparire, e rapidamente dissolversi, sulla rete Internet come in un Centro Sociale Occupato, in una comunità di agricoltori biologici come fra gli squatter di una metropoli.
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È temporanea per non essere distrutta o normalizzata, ma anche scelta ideologica di rinuncia al confronto diretto col Capitale.
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Una contrapposizione considerata perdente in partenza, vista la sproporzione delle forze in campo.
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La TAZ è d'accordo con gli hacker perche vuole entrare in esistenza -in parte -attraverso la rete, anche attraverso la mediazione della Rete.
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La TAZ per sua stessa natura si impossessa di ogni mezzo ottenibile per realizzarsi -verrà alla luce sia in una caverna che in una città Spaziale -ma soprattutto vivrà, ora o appena possibile, in forma sospetta o sgangherata quanto si voglia, spontaneamente, senza riguardi per l'ideologia o l'anti- ideologia.
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Il pensiero di Hakim Bey prende corpo alla metà degli anni 80 con l’espandersi della rete telematica e l’uscita dei primi testi Cyberpunk.
  
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=='''Opere:'''== *The Winter Calligraphy of Ustad Selim, & Other Poems (1975)
=== Sito web: === http://www.gyw.com/hakimbey/
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*Science and Technology in Islam (1976) (with Leonard Harrow)
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*Traditional Modes of Contemplation & Action (1977) (editor, with Yusuf Ibish)
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*Nasir-I Khusraw: 40 Poems from the Divan (1977) (translator and editor, with Gholam Reza Aavani)
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*Kings of Love: The Poetry and History of the Nimatullahi Sufi Order of Iran (1978) (translator and editor, with Nasrollah Pourjavady)
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*Angels (1980, 1994)
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*Weaver of Tales: Persian Picture Rugs (1980) (with Karl Schlamminger)
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*Loving Boys: Semiotext(e) Special (1980) (editor, as Hakim Bey)
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*Crowstone: The Chronicles of Qamar (1983) (as Hakim Bey)
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*CHAOS: The Broadsheets of Ontological Anarchism (1985) (as Hakim Bey)
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*Semiotext(e) USA (1987) (co-editor, with Jim Fleming)
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*Scandal: Essays in Islamic Heresy (1988)
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*The Drunken Universe: An Anthology of Persian Sufi Poetry (1988) (translator and editor, with Nasrollah Pourjavady)
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*Semiotext(e) SF (1989) (co-editor, with Rudy Rucker and Robert Anton Wilson)
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*TAZ: The Temporary Autonomous Zone, Ontological Anarchy, Poetic Terrorism (1991) (as Hakim Bey; incorporates full text of CHAOS)
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*Immediatism (1992, 1994) (as Hakim Bey; originally published as Radio Sermonettes)
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*Aimless Wandering: Chuang Tzu's Chaos Linguistics (1993) (as Hakim Bey)
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*Sacred Drift: Essays on the Margins of Islam (1993)
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*The Little Book of Angel Wisdom (1993, 1997)
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*O Tribe That Loves Boys: The Poetry of Abu Nuwas (1993) (translator and editor, as Hakim Bey)
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*Pirate Utopias (1995, 2003)
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*Millennium (1996) (as Hakim Bey)
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*"Shower of Stars" Dream & Book: The Initiatic Dream in Sufism and Taoism (1996)
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*Escape from the Nineteenth Century (1998)
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*Wild Children (1998) (co-editor, with Dave Mandl)
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*Avant Gardening: Ecological Struggle in the City & the World (1999) (co-editor, with Bill Weinberg)
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*Ploughing the Clouds: The Search for Irish Soma (1999)
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rain queer (2005)
  
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=='''Sito web:'''== http://www.gyw.com/hakimbey/
  
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http://www.t0.or.at/hakimbey/hakimbey.htm,
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http://www.rivistaindipendenza.org/ecolo-cultuanta/hakim_bey.htm,
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http://www.hermetic.com/bey/taz_cont.html,
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http://ordanomade.kyuzz.org/teknobar.htm,
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Reality: Beyond the New Physics;Against Legalization.
 
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Crisis of MeaningThe Anti-Caliph.  
 
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Revisione 11:26, 15 Feb 2006

Bey Hakim

==Personaggio o gruppo:== Hakim Bey

Bey Hakim, nome originale Lamborn Wilion Peter

Biografia:

Parliamo ora di Peter Lamborn Wilson, meglio noto con lo pseudonimo di Hakim Bey.

Dal testo di Bruce Sterling «Isole nella rete», il salto dalle isole nella realtà è breve. Secondo Bey, in un mondo interamente occupato dai confini degli stati-nazione, il potere ha bisogno di «cartografare» il territorio, di tracciare delle mappe per esercitare il suo dominio. Ma le mappe, per quanto esatte non sono mai perfette. Tra queste e la realtà si aprono così dei buchi, delle falle, dei quid-spazio temporali incontrollati in cui le Taz possono fiorire. Sono questi momenti di festa, di gioiosa convivialità, in cui riscoprire il gusto della gratuità e del dono reciproco, ma anche azioni improvvise di rottura e sabotaggio. Per questo la Taz è sempre in movimento e scompare con la stessa facilità con cui appare, prima di essere tracciata dagli apparati psico-polizieschi. Accanto e intrecciata a questo tipo di riflessione, scorre la critica del Media, come strumento che oggettivizza la realtà, e la costruisce su una sola dimensione, impedendo un accesso diretto all’esperienza e alla comunicazione interpersonale. Alla comunicazione verticale, Media-ta e alienata, Bey soprattutto nei Saggi sull'immediatismo contrappone una comunicazione orizzontale, immediata, basata sul contatto fisico diretto. La chiave della creazione di una TAZ è ciò che Bey chiama terrorismo poetico. Una azione non violenta comparabile al potere di un atto terroristico, con l'eccezione che un atto di terrorismo poetico comporta solo un cambiamento nella coscienza delle persone

Poetica:

Definire una TAZ non è semplice, visto che la sua nascita come dirompente intuizione politica parte proprio dall’esigenza di spiazzare, depistare, confondere, i media capitalisti. Quegli stessi sempre pronti a gettarsi avidamente su ogni manifestazione di socialità non omologata per normalizzarla, trasformandola in puro trend, in moda assolutamente innocua rispetto allo status quo. Semplificando una TAZ può essere vista come un’isola, non necessariamente fisica, di territorio liberato dalle logiche di dominio economico e mentale capitalista. Un rifugio, come le isole del Mar dei Caraibi lo erano per i pirati, per sfuggire ai condizionamenti e ai diktat mentali ed economici imposti dall’Impero delle Merci. Uno spazio mentale, più che un posto, dove fuggire, allontanandosi dalle necessità indotte e dai condizionamenti, spiazzando così il nemico scomparendo dalla sua vista. Una TAZ può apparire, e rapidamente dissolversi, sulla rete Internet come in un Centro Sociale Occupato, in una comunità di agricoltori biologici come fra gli squatter di una metropoli. È temporanea per non essere distrutta o normalizzata, ma anche scelta ideologica di rinuncia al confronto diretto col Capitale. Una contrapposizione considerata perdente in partenza, vista la sproporzione delle forze in campo. La TAZ è d'accordo con gli hacker perche vuole entrare in esistenza -in parte -attraverso la rete, anche attraverso la mediazione della Rete. La TAZ per sua stessa natura si impossessa di ogni mezzo ottenibile per realizzarsi -verrà alla luce sia in una caverna che in una città Spaziale -ma soprattutto vivrà, ora o appena possibile, in forma sospetta o sgangherata quanto si voglia, spontaneamente, senza riguardi per l'ideologia o l'anti- ideologia. Il pensiero di Hakim Bey prende corpo alla metà degli anni 80 con l’espandersi della rete telematica e l’uscita dei primi testi Cyberpunk.

==Opere:== *The Winter Calligraphy of Ustad Selim, & Other Poems (1975)

  • Science and Technology in Islam (1976) (with Leonard Harrow)
  • Traditional Modes of Contemplation & Action (1977) (editor, with Yusuf Ibish)
  • Nasir-I Khusraw: 40 Poems from the Divan (1977) (translator and editor, with Gholam Reza Aavani)
  • Kings of Love: The Poetry and History of the Nimatullahi Sufi Order of Iran (1978) (translator and editor, with Nasrollah Pourjavady)
  • Angels (1980, 1994)
  • Weaver of Tales: Persian Picture Rugs (1980) (with Karl Schlamminger)
  • Loving Boys: Semiotext(e) Special (1980) (editor, as Hakim Bey)
  • Crowstone: The Chronicles of Qamar (1983) (as Hakim Bey)
  • CHAOS: The Broadsheets of Ontological Anarchism (1985) (as Hakim Bey)
  • Semiotext(e) USA (1987) (co-editor, with Jim Fleming)
  • Scandal: Essays in Islamic Heresy (1988)
  • The Drunken Universe: An Anthology of Persian Sufi Poetry (1988) (translator and editor, with Nasrollah Pourjavady)
  • Semiotext(e) SF (1989) (co-editor, with Rudy Rucker and Robert Anton Wilson)
  • TAZ: The Temporary Autonomous Zone, Ontological Anarchy, Poetic Terrorism (1991) (as Hakim Bey; incorporates full text of CHAOS)
  • Immediatism (1992, 1994) (as Hakim Bey; originally published as Radio Sermonettes)
  • Aimless Wandering: Chuang Tzu's Chaos Linguistics (1993) (as Hakim Bey)
  • Sacred Drift: Essays on the Margins of Islam (1993)
  • The Little Book of Angel Wisdom (1993, 1997)
  • O Tribe That Loves Boys: The Poetry of Abu Nuwas (1993) (translator and editor, as Hakim Bey)
  • Pirate Utopias (1995, 2003)
  • Millennium (1996) (as Hakim Bey)
  • "Shower of Stars" Dream & Book: The Initiatic Dream in Sufism and Taoism (1996)
  • Escape from the Nineteenth Century (1998)
  • Wild Children (1998) (co-editor, with Dave Mandl)
  • Avant Gardening: Ecological Struggle in the City & the World (1999) (co-editor, with Bill Weinberg)
  • Ploughing the Clouds: The Search for Irish Soma (1999)

rain queer (2005)


==Sito web:== http://www.gyw.com/hakimbey/

Webliografia:

http://www.t0.or.at/hakimbey/hakimbey.htm, http://www.rivistaindipendenza.org/ecolo-cultuanta/hakim_bey.htm, http://www.hermetic.com/bey/taz_cont.html, http://ordanomade.kyuzz.org/teknobar.htm, http://ordanomade.kyuzz.org/hackim1.htm, http://archives.econ.utah.edu/archives/aut-op-sy/1997m06/msg00054.htm, http://www.shake.it/utopie.html, http://www.shake.it/taz.html,

bibliografia come Hakim Bey:

Temporary Autonomous Zone;

The Radio Sermonettes;

The Jubilee Saints Project;

Permanent Autonomous Zone;

The NoGoZone;

The Periodic Autonomous Zone;

The Evil Eye;

Sijil: The Triple Rose of the Adept Chamber;

Sijil of the Fatimid Order;

Mailorder Mysticism;

The Information War, taken from CTHEORY;

Bey's Criminial Bee, a live lecture from San Francisco;

Boundary Violations;

The Occult Assault on Institutions;

The Palimpsest;

Manifesto of the Black Thorn League;

Primitives and Extropians;

Tong Aesthetics;

The Utopian Blues;

The Architectonality of Psychogeographicism or The Hieroglyphics of Driftwork;

The Obelisk,;

Seduction of the Cyber Zombies;

Overcoming Tourism;

Obsessive Love;

The Ontological Status of Conspiracy Theory;

Islam and Eugenics;

The Lemonade Ocean & Modern Times;

Quantum Mechanics & Chaos Theory: Anarchist Meditations on N. Herbert's Quantum;

Reality: Beyond the New Physics;Against Legalization.

bibliografia come Lamborn Wilson Peter:

Media Creed For The Fin De Siecle;

Islam and the Internet;

Against Multiculturalism ;

Cybernetics & Entheogenics:

From Cyberspace to Neurospace:

Media-Space! Opening Speech: Globalism, Tribalism and Autonomy - A discussion between Peter Lamborn Wilson and Konrad Becker:

Irish Soma:

Introduction to the Sufi Path:

The Caravan of Summer:

A Network of Castles;

Secrets of the Assassins;Ayahuasca Reading;

Crisis of MeaningThe Anti-Caliph.