Beyond interface - net art e arte nella rete I e II: differenze tra le versioni

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è l’applicazione delle nostre scoperte, riformulando il concetto originale, sd
 
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Questa esposizione on-line presenta una semplice affermazione. Esiste dell’arte che è creata per '''''' Dopodiché, essa si complica molto velocemente. '''Beyond Interface'''
  
In Holy Fire di Bruce Sterling, gli artisti digitali del 21° secolo non sono più net-artsiti
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In Holy Fire di '''Bruce Sterling''', gli artisti digitali del 21° secolo non sono più net-artisti o ibridi. Essi sono semplicemente artigiani. E in Interface Culture, '''Steven Johnson''' si riferisce ad una fusione simile, una sorta di vocazione: “Gli artigiani della cultura dell’interfaccia…sono diventati una qualche nuova fusione di artista e ingegnere - esperti d’interfaccia''''''
  
  

Revisione 17:54, 10 Gen 2006

Autore: Steve Dietz
Tratto da: http://www.archimuse.com/mw98/beyondinterface/dietz_bi.html
Titolo Originale: Beyond Interface: net art and Art on the Net II
Traduzione di: Donato caleo
Anno: 1998

Beyond interface (oltre l'interfaccia) - net art e Arte nella Rete I e II


L'effetto di una rivoluzione scientifica determinata da nuove idee è quello di spiegare fenomeni noti in maniera diversa. L'effetto di una rivoluzione scientifica determinata da nuovi strumenti è quello di scoprire fenomeni nuovi che dovranno essere spiegati. --Freeman Dyson, Imagined Worlds b e y o n d i n t e r f a c e : net art and Art on the Net II è l’applicazione delle nostre scoperte, riformulando il concetto originale, sd




Beyond Interface presenta il lavoro di un gruppo di artisti, designers, codificatori, architetti e scrittori che lavorano con la rete. Allo scopo di incorporare sia la capacità collaborativa sia la necessità di filtraggio della rete, diamo anche una serie di risposte ad ognuno dei progetti selezionati, nello sforzo di costruire un contesto allargato per il lavoro in particolare e la net art in generale. In più, i partecipanti ad un forum on line potranno aggiungere i loro commenti sul materiale illustrativo Postato sul sito Web Museums & the Web il gennaio 1998 Riveduto aprile 1998 b e y o n d . i n t e r f a c e : net art and Art on the Net II [sostituzioni di parole enfatizzate] David Antin*_


Il video è divenuto, come John Baldessari una volta predisse, come una matita --David A.Ross

Spia contro Spia: net art e net.art La net.art non può essere considerata in nessun modo una dottrina sistematica, comunque essa costituisce una scuola --Vuk Cosic

Il termine net.art, per esempio, per molti dei praticanti è uno scherzo e un imbroglio. Tuttavia, in qualche modo è stato preso seriamente --Heath Bunting


--Robert Adrian



Necessario e Sufficiente



Invece, abbiamo combinato una filosofia duchampiana modificata—è net art se l’artista intende che lo sia—con una prospettiva utente-finale—non importa quanto la rete fosse integrale al progetto, se una connessione network da sola non era sufficiente[ ], allora non lo si faceva. Il primo rammarico di questa condizione recente è che essa ha precluso molte affascinanti esperienze performative, on line e in tempo reale che non funzionano davvero in maniera asincrona. Dovevi essere là, allora, e non abbiamo visto un’enorme differenza tra la documentazione di un tale evento e la documentazione di un’ esposizione di pittura, sebbene i due eventi originali siano ovviamente molto differenti. Ecco in pratica come funzionava. Tornando ad Antin, c’era anche un costrutto teoretico che si celava sullo sfondo.

Ho due cose da dire. La prima, quando parliamo di video art, che questa nozione è obsoleta, ma guardate, ciò che accade qui a Liverpool e a Manchester, è un grande festival di specifica video art. Esso raccoglie ancora molto denaro, un sacco di gente e notevole attenzione. E parlando di net art in tutti questi dibattiti la gente scrive net.art. Questo, più che altro, rimanda al nome di un file piuttosto che a un nuovo –ismo. E penso che sia molto importante perché il termine net.art include molta autoironia verso il nome esatto. Anche quando parliamo di net.art e di arte in rete alcune persone dicono che dovremmo sbarazzarci della nozione esatta di arte e che dobbiamo realizzare qualcosa che non sia relazionato al sistema dell’arte, etc. Penso che questo sia del tutto impossibile, specialmente in rete, a causa del sistema a hyperlink. Qualsiasi cosa tu faccia può essere posta in un contesto artistico e può essere collegata ad istituzioni artistiche, siti relativi all’arte. --Alexei Shulgin


[...] J8~g#|\;Net. Art{-^s1 [...]

Quindi, il testo non era molto interessante. Ma il termine che esso aveva indirettamente portato in vita era già in uso a quel tempo. Mi dispiace per i futuri storici della net.art – non abbiamo più il proclama. È andato perduto, assieme ad altri dati preziosi, l’estate scorsa a seguito del tragico crash dell’hard disk di Igor. Mi piace molto questa strana storia, perché è un illustrazione perfetta del fatto che il mondo in cui viviamo è più ricco di tutte le nostre idee al suo riguardo. Alexei http://www.factory.org/nettime/archive/0282.html .....moscow wwwart centre...... http://sunsite.cs.msu.su/wwwart

  • distribuito via nettime-l : vietato l’uso commerciale senza permessi
  • è una mailing lista chiusa e noderata per il net criticism,
  • filtraggio di testo collaborativo e politiche culturali della rete
  • informazioni: majordomo@is.in-berlin.de e "info nettime" nel corpo del messaggio
  • URL: http://www.desk.nl/~nettime/ contatti: nettime-owner@is.in-berlin.de

Il meta medium I computer sia producono il materiale che sperimentiamo sia ci permettono di accedevi. Il computer è un linguaggio macchina. …Turino definiva semplicemente il computer come una macchina che poteva essere qualsiasi macchina. Poteva essere ciò perché era programmabile—come tale, operando simbolicamente su cose simboliche. Questo universo di forme simboliche include il computer stesso, e l’aspetto ricorrente del medium è ciò che conduce al suo potere tecnologico e dunque sociale. Parafrasando Turing, il computer è il medium che piò essere qualsiasi medium --Simon Biggs** Ciò che si aggira per la net art è solo parzialmente la mutabilità che ne è alla base. Diversamente dal video, non esiste una TV Grande Fratello che getta un ombra sulla rete. Se il computer è il meta medium, allora la rete è il vettore onnipresente. Si sta incorporando in ogni aspetto delle nostre vite, dai tostapane alla TV, e sta contagiando ogni industria maggiore, dall’elettricità fino a Hollywood. Combinate un medium infinitamente malleabile con un istantaneità onnivora e avrete qualcosa che può essere unico ma che non è facile identificare: net art

Seguire i leader: gli artisti L'effetto di una rivoluzione scientifica determinata da nuove idee è quello di spiegare fenomeni noti in maniera diversa. L'effetto di una rivoluzione scientifica determinata da nuovi strumenti è quello di scoprire fenomeni nuovi che dovranno essere spiegati. --Freeman Dyson, Imagined Worlds


Mentre la cultura nerd riconosce il punto di partenza della condizione umana, la sua speranza non è espressione ma esperienza. Per la nuova cultura, un giro nella realtà virtuale è molto più importante che ricordare Proust --Kevin Kelly, "The Third Culture"

net.art I net.artisti sono i più rigorosi circa la necessità della rete di implementare il loro lavoro. Collaborazione, processo, sistemi aperti. Questi termini sono tutti descrittivi la net.art, oltre che ad essere stati cinti da qualche teorizzazione seriosa. I paragoni sono spesso portati con il Dada, il Fluxus, l’arte concettuale—e sempre discussa. Non diversamente dal lavoro di questi altri gruppi, l’arte net.art è a volte la più difficile da apprezzare nei termini delle nostre comprensioni più tradizionali dell’arte. Guardate, ad esempio, la discussione che si è prodotta tra il comitato esecutivo a causa del desktop IS di Shulgin. Identificare progetti specifici non rende l’immagine più completa della net.art, e irational.org di Bunting, easylife.org di Shulgin, e altri siti che servono alcuni degli specifici Progetti Homework, sono tutti costellazioni importanti di attività. d a n i e l g a r c i a a n d u j a r . technologies to the people®

b o o k c h i n / s h u l g i n / s u z u k i / 7 - 1 1 . homework

h e a t h b u n t i n g . own, be owned or remain invisible.

a l e x e i s h u l g i n . desktop is

--Joachim Blank

Narrativa


m a r k a m e r i k a . grammatron

c o h e n / f r a n k / i p p o l i t o . agree to disagree online

o l i a l i a l i n a . my boyfriend came back from the war

m e l i n d a r a c k h a m . line

a n n e t t e w e i n t r a u b . pedestrian


Laura Miller, NYT Book Review


Simon Biggs

Socio-Culturale

m a r g a r e t c r a n e / j o n w i n e t . general hospital

g u i l l e r m o g o m e z - p e n a . temple of confessions

l i s a h u t t o n . cyber*babes

Quasi tutti i giudizi sulla cultura digitale – specialmente quelli espressi in anni recenti da giornalisti, politici, intellettuali, e altri spaventati guardiani dell’ordine esistente – sono assolutamente errati. Internet si rivela, non è un terreno fertile per la disconnessione, la frammentazione, la paranoia e l’apatia. I cittadini digitali non sono alienati, ne dalle altre persone ne dalle istituzioni civiche. Essi non ignorano i funzionamenti interni dei nostri sistemi, ne sono indifferenti alle questioni politiche e sociali con cui la nostra società deve confrontarsi. Pittosto, il mondo online include molti dei cittadini più informati e partecipativi che abbiamo mai avuto o che è probabile avere. --Jon Katz Biografico

u d i a l o n i . re-u-man

r o b b i n m u r p h y . project tumbleweed

c a r y p e p p e r m i n t . temporal Illuminations In senso tecnico, ’hypomnemata potrebbero essere libri contabili, registri pubblici, agende personali che servono come promemoria. Il loro uso come libri di vita, guide di comportamento, sembra essere diventato una cosa ricorrente tra un intero pubblico colto. Dentro di essi uno ha immesso preventivi, frammenti di lavori, esempi, e azioni alle quali sia stato testimone o che delle quali abbia letto il resoconto, riflessioni o ragionamenti che abbia ascoltato o che gli siano venuti in mente. Essi hanno costituito una memoria materiale di cose lette, udite, o pensate, presentandole perciò come un tesoro accumulato per la rilettura e la meditazione a posteriori. Inoltre essi hanno formato un materiale grezzo per la scrittura di trattati più sistematici nei quali sono stati presi argomenti e significati con cui lottare contro qualche difetto (come l’ira, l’invidia, il pettegolezzo, l’adulazione) o superare qualche circostanza difficile (un lutto, un esilio, una rovina, un disonore) Da un intervista a Michel Foucault per saperne di più circa hypomnemata vedi Robbin Murphy Strumenti

i / o / d . i/o/d 4: "the web stalker"

p l u m b d e s i g n . plumb design visual thesaurus

È piacevole trovare nuove metafore visive per l’interpretazione dei dati della rete. Ritengo che in Beyond Interface questi due progetti Web stanno proprio facendo questo. Guardare oltre la superficie della rete per ridefinire i componenti elementari dell’ambiente interconnesso, la materia grezza che è parte della nuova interfaccia. --Susan Hazan

Oggetti Digitali

j o h n f . s i m o n j r . . every icon

Un oggetto è composto sia dai dati che descrive sia dal codice che opera su di esso. Quindi, ogni oggetto ha al suo interno tutto ciò che gli occorre per funzionare riguardo i suoi compiti. Se un oggetto deve essere disegnato lo disegnerà esso stesso. L’oggetto conterrà il proprio codice per sapere come fare ciò, non avrà bisogno di riferirsi a, o di essere interpretato da, nessun programma esterno. --Simon Biggs

Performance Le performance Real-Time che usano la rete, come le serie Franklin Furnace o Adrift sono un lido sempre più significativo dell’arte basata sulla rete. Per Beyond Interface, tuttavia, abbiamo deciso che dopo la documentazione del fatto dei persino straordinari sforzi orientati alla rete non necessariamente si muoveva verso l’interessante net art (preso a sé). Anologico-Ibrido Dall’altro lato, entrambe i progetti di Goldberg e di Fujihata, anche se—in realtà perché—hanno una componente mondiale, sono esperienze straordinariamente mobili attraverso la rete. Sembra credibile che con lavori come questi che mostrano la via, in futuro non avermo solo web cams "real live video" per surfare. Piuttosto il contrario. Dato che i costi dei dispositivi digitali che possono interagire con il mondo analogico scendono e le loro capacità aumentano , le possibilità per l’invenzione artistica sembrano illimitate. m a s a k i f u j i h a t a . light on the net

k e n g o l d b e r g . memento mori


Paul Saffo

Arte interattiva L’idea di una pratica artistica autonoma, che replichi se stessa è difficile persino da immaginare, lasciamo stare da accettare. Tuttavia, entrambi questi progetti puntano verso un lido di arte basata sulla rete e sul computer che non se ne andrà. Dato che le nostre vite, che ci se ne renda conto o no, arrivano a comunicare sempre più con una comunicazione macchina a macchina (pensate all’approvazione della vostra carta di credito), gli artisti interverranno. Questi sono progetti affascinanti. s i m o n b i g g s . the great wall of china

p a u l v a n o u s e . persistent data confidante Il termine interattività può essere usato per riferirsi a quei lavori che presentano qualche forma di sollecito per il lettore, dove quel sollecito causa che il contenuto del lavoro sia modificato. Un approccio simile è in marcato contrasto con il carattere inerte del lavoro navigabile in maniera non lineare Simon Biggs On Navigation and Interactivity: interactive work Interfacciatori e Artigiani Non c’è molto, che io sappia, da dire qui. Per me, il team artistico jodi e Piotr Szyhalski sono veramente artigiani digitali che parlano attraverso l’interfaccia con una tale scioltezza che è impossibile immaginarli fare la stessa cosa in qualsiasi altro medium. E creano dell’arte fantastica. j o d i . jodi.org

p i o t r s z y h a l s k i . the final analysis

b e y o n d i n t e r f a c e I Note

  • David Antin, "Video: The Distinctive Features of the Medium," Video Art, ed. Ira Schneider and Beryl Korot. New York: Harcourt Brace Jovanovich, 1976, p. 174* David Antin, "Video: The Distinctive Features of the Medium," Video Art, ed. Ira Schneider and Beryl Korot. New York: Harcourt Brace Jovanovich, 1976, p. 174.
    • Simon Biggs, "Multimedia, CD-ROM, and the Net," in Clicking In, Lynn Hershman, ed., p. 320

Links Robert Adrian net.art on nettime http://www.ljudmila.org/nettime/zkp4/37.htm Simon Biggs On Navigation and Interactivity http://www.easynet.co.uk/simonbiggs/navigation.htm Joachim Blank What is netart ;-)? http://www.ljudmila.org/nettime/zkp4/41.htm Josephine Bosma <nettime> Ljubljana interview with Heath Bunting http://www.factory.org/nettime/archive/0680.html Vuk Cosic The net.artists http://www.factory.org/nettime/archive-1996/0218.html Net.art per se http://www.ljudmila.org/naps/ Jon Katz The Digital Citizen http://www.hotwired.com/special/citizen/ Armin Medosch Interview with Alexeij E.Shulgin: Balancing between Art and Communication, East and West http://www01.heise.de/tp/english/special/ku/6173/1.html Laura Miller http://www.nytimes.com/books/98/03/15/bookend/bookend.html http://www.nytimes.com/books/98/03/15/bookend/bookend.html nettime discussion list archives http://www.factory.org/nettime/ Paul Saffo Sensors: The Next Wave of Infotech Innovation http://www.iftf.org/sensors/sensors.html ZKP4 http://www.ljudmila.org/nettime/zkp4 s t e v e . d i e t z