Bravo Manuel Alvarez: differenze tra le versioni

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Image:Hcb1.jpg|[[Hyères, Francia, 1932]]
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Image:buena fama.jpg|[[La buena fama durmiendo, Francia, 1932]]
 
Image:Hcb2.jpg|[[Dietro la Gare Saint-Lazare, Parigi, 1932]]
 
Image:Hcb2.jpg|[[Dietro la Gare Saint-Lazare, Parigi, 1932]]
 
Image:Hcb3.jpg |[[Sulle rive della Marna, Francia, 1938]]
 
Image:Hcb3.jpg |[[Sulle rive della Marna, Francia, 1938]]

Revisione 15:22, 1 Mar 2007

Manuel Alvarez Bravo

Personaggio o Gruppo:

Manuel Alvarez Bravo, ( 4 Febbraio 1902- 19 Ottobre 2002 ), fotografo simbolo del Messico.

Biografia:

Manuel Alvarez Bravo nasce nel 1902 a Città del Messico da Manuel Alvarez Garcìa e Soledad Bravo. Figlio d'arte, eredita la passione per la pittura e la fotografia dal padre. A soli dodici anni abbandona il corso di studi regolare per lavorare come contabile al Dipartimento del Tesoro, chiamato ad aiutare la patria durante la Rivoluzione Messicana. Segue i corsi serali di Musica e Arte presso l'Accademia di San Carlos. Nel 1915 circa inizia a sperimentare con una macchina fotografica avuta in prestito dal padre di un amico, sviluppando le pellicole in una camera oscura di fortuna realizzata in casa. Il 1923 segna il vero incontro con la fotografia: Alvarez Bravo conosce infatti il fotografo tedesco Hugo Brehme, che lo convince a comprarsi un proprio apparecchio fotografico. Nel 1925 sposa Lola Martinez de Anda, che diventerà ella stessa fotografa e dalla quale avrà un figlio che seguirà le stesse orme dei genitori. All'inizio si dedica alla fotografia pittorialista, ritraendo conoscenti, ma presto la abbandona e rinnega, attratto da quel clima culturale ed artistico che permeava il Messico in quegli anni. Nel 1927 conosce Tina Modotti, grazie alla quale ritrae i pittori muralisti, e che lo convincerà nel '31 ad abbandonare del tutto il lavoro statale per diventare fotografo a tempo pieno. Gli anni '20-'30 sono per il Messico un periodo di grande fermento sociale ed artistico ed Alvarez Bravo ha la possibilità di conoscere e collaborare con figure di spicco del panorama messicano e non solo: frequenta e collabora con Frances Toor, Sergei Eisenstein, Luis Buñuel, Henri Cartier-Bresson e André Breton . Nel frattempo insegna fotografia alla Scuola Centrale di Arti Plastiche, e nel 1932 ottiene la sua prima mostra personale. Dopo un breve periodo negli Stati Uniti torna in Messico. Negli anni '40-'50 la fama di Alvarez Bravo è ormai consolidata, e lui si dedica ad una quantità di progetti:insegna fotografia e fa il cameraman al Sindacato dei Lavoratori della Produzione Cinematografica, apre un negozio di atrrezzature fotografiche, insegna all’Istituto Cinematografico Messicano e al Centro Universitario di Studi Cinematografici. Avrà intanto altre due mogli: Doris Heydin e Colette Urbachtel, fotografa e sua collaboratrice. Riceve nelgi anni a seguire molti riconoscimenti, tra cui il Premio Sourasky nel 1974 e il Master of Photography Award dell’International Center for Photography di New York nel 1987. Passa gli ultimi anni della sua vita a Coyoacàn, vecchia città coloniale ormai entrata a far parte di Città del Messico, dove muore a 100 anni nel 2002.

La Poetica:

"Fotografare è riconoscere nello stesso istante e in una frazione di secondo un evento e il rigoroso assetto delle forme percepite con lo sguardo che esprimono e significano tale evento. E' porre sulla stessa linea di mira la mente, gli occhi e il cuore. E' un modo di vivere." Questa frase dello stesso Cartier-Bresson esprime pienamente quella che sarà la poetica della sua vita. Il suo sguardo si posa leggero e trasparente sopra ogni cosa, senza privilegiare nulla ma rimanendo sempre aperto a tutto, capace così di cogliere quei momenti in cui mente, occhi e cuore si trovano allineati. Le sue fotografie sono in fondo delle istantanee quasi casuali, lontane dalle messe in scena, che il suo sguardo da pittore riusciva però a rendere in una perfetta armonia di linee e forme, luci e ombre. La sua è un arte senza artificio, un surrealismo fotografico che ritrae il mondo senza divenirne caricatura.

Opere:

Bibliografia :

  • 2003, AA.VV., De quoi s'agit-il? Henri Cartier-Bresson, Gallimard - Bibliothèque Nationale de France
  • 2003, Cartier-Bresson, H., Paris à vue d'œil , Seuil
  • 2001, Assouline, P., Henri Cartier-Bresson - L'Oeil du siècle, Gallimard
  • 1999, Gombrich, E.H. (a cura di), Tête à Tête. I ritratti di Henri Cartier-Bresson, Leonardo Arte
  • 1999, Cartier-Bresson, H., Henri Cartier-Bresson. Per la libertà di stampa, EGA-Edizioni Gruppo Abele
  • 1998, Cartier-Bresson, H., Gli Europei, Peliti Associati
  • 1997, Cartier-Bresson, H., A proposito di Parigi, Peliti Associati
  • 1997, Macé, G., L'Imaginaire d'après nature , Fata Morgana
  • 1995, Montier, J.-P., L'Art sans art d'Henri Cartier-Bresson, Flammarion, Paris
  • 1987, Pieyre de Mandiargues e Scianna, F. (testi di), HENRI CARTIER-BRESSON. Ritratti: 1928-1982, Fabbri Editori, I Grandi Fotografi, Milano
  • 1987, Galassi, G., Henri Cartier-Bresson: The Early Work, The Museum of Modern Art, New York


Webliografia: