Calle Sophie

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Calle Sophie

Sophie Calle, artista francese contemporanea concettuale e narrativa, sceglie come soggetti episodi di vita reale: esplora l’animo umano, ne sorveglia le reazioni con investigazioni concrete compiute su di sé e su altri, per poi creare un’opera d’arte che unisce foto,video, narrazione e a volte spettacolo.

Biografia

Sophie Calle nata a Parigi il 9 ottobre 1953, dopo un'adolescenza impegnata nella politica, nel 1973 decide di partire e girare il mondo. Nel 1978 ritorna nella sua città e si dedica alla fotografia, alla quale si era appassionata durante il lungo viaggio, ma la sua vita è cambiata : lei stessa racconta che , al ritorno a Parigi, si trova senza amici, senza lavoro e senza niente da fare. Inizia allora ad osservare le persone con una curiosità che diventa ossessione, ancor prima che arte : le sue produzioni sono il risultato di queste ricerche . Alla fine degli anni ’70 inizia a scrivere i Journaux intimes dove esterna i suoi pensieri e le proprie riflessioni corredandole anche con immagini. La prima opera che la inserisce nel mondo dell’arte è Les Dormeurs’’ (1979), che ha presentato nel 1980 all'XI Biennale de Paris. Manifestation International des jeunes artistes’’ al Musée d'Art Moderne di Parigi. L’opera successiva è ‘’Suite Vènitienne’’ (1980), ), un’installazione composta di foto e testi, un metodo che diventa poi il suo stile, la sua griffe , il suo ‘’marque de fabrique’’. La sua tecnica è originale anche se, secondo alcuni critici, segue la corrente artistica degli anni ’70, Narrative Art: anche lei stessa peraltro una volta ha detto: “Je suis une artiste narrative”. Prosegue, con questo suo metodo personale, nella produzione di una serie di opere come ‘’L’Hotel’’ e ‘’La Filature’’ del 1981, ‘’Le Carnet d’Addresse’’s (1983), ‘’Les Ange’’ (1984) ‘’Les Aveugles’’ (1986), ‘’Les Tombes’’ (1990), ‘’Fantome’’ (1989-1991) e altre. Dal 1988 al 2003 intraprende lavori autobiografici, come quello sul dolore , ‘’Autobiographies’’ e’’Douleur exquise’’. Un momento particolare nel 1992 si inserisce nella sua vita artistica: il matrimonio con Greg Shepard avvenuto durante le riprese del film ‘’No Sex Last Night’’, un breve flash nella sua vita, terminato col divorzio soltanto dopo un anno. La sua attività artistica prosegue poi intensamente tra Parigi e New York, con produzione di opere, come Gotham Handbook (1994), ‘’Le Régime chromatique’’ (1997) e ‘’Des journées entières sous le signe du B, du C, du W’’(1998) e con varie collaborazioni una delle quali particolarmente interessante, dal 1994 al 1998, con lo scrittore americano Paul Auster. Paul Auster si ispira a Sophie Calle per il personaggio di Maria nel romanzo ‘’Leviathan’’ e Sophie si immedesima in Maria , in un gioco di identità che si muove tra finzione e realtà. Un evento molto importante nella vita dell’artista è l’incarico assegnatole come rappresentante della Francia nel Padiglione francese della 52.ma Biennale d’Arte Contemporanea di Venezia , nel 2007. E’ stata particolarmente originale la sua scelta, che da dieci anni i francesi delegavano all’artista designato, del commissario che avrebbe collaborato nell’allestimento del Padiglione. Di solito in questi anni venivano scelti come curatori i più noti critici d’arte, ma S. C. stravolge la consuetudine e, in seguito a concorso bandito tramite un giornale parigino, sceglie l’ artista Daniel Burin, creando così un Padiglione che sarà opera di due artisti a confronto. Daniel Burin è un pittore e scultore esperto di installazioni architettoniche, conosce bene l’architettura e gli spazi dello stesso Padiglione ,nel quale ha esposto nel 1986: ha sempre espresso la sua disistima per i curatori di mostre: già nel’72 nel catalogo di Documenta 5 di Kassel denunciava la tendenza a fare come soggetto dell’esposizione non le opere,ma l’esposizione stessa. Particolare impressione emotiva ha prodotta l’opera presentata alla Biennale dal titolo “Take care of yourself, prenez soin de vous, cuidate mucho” in italiano ‘’Prenditi cura di te’’. La cosa strana è che i suoi libri e i titoli delle sue opere non sono mai stati tradotti in italiano. La mostra si compone di fotografie, testi, video e installazioni con le voci delle 107 donne invitate a leggere il messaggio di addio che un uomo, per la fine di un amore, ha inviato a Sophie Calle: un coro di 107 donne che combattono le parole false dell’uomo con senso di complicità e soddisfazione , presente anche sul volto di Sophie sistemata in disparte, quasi nascosta ma coinvolta e partecipe alla lettura corale del messaggio. Si susseguono nel Padiglione francese 107 figure femminili, che esprimono con video e foto, con i loro volti e le loro parole, reazioni diverse a questo addio : tra queste, Jeanne Moreau, Miranda Richardson, Emanuelle Laborit, la pornostar Ovidie e l’attrice comica italiana Luciana Littizzetto, che commenta il messaggio in modo esilarante, mentre sta in cucina pelando le cipolle. In uno spazio completamente buio del Padiglione sono proiettati inoltre contemporaneamente due video che mostrano , a confronto, due ballerine, una indiana ed una occidentale che esprimono con movimenti i loro sentimenti per la fine di un amore ed una differente percezione del dolore della separazione. ‘’ Prenez soin de vous’’é anche il titolo di un prestigioso volume firmato da Sophie Calle, che vuole essere la versione dell’allestimento al Padiglione francese della Biennale. Non si può trascurare infine il racconto col video presentato, in contemporanea, al padiglione italiano della Biennale, degli ultimi giorni di vita della madre, struggente per i sottili e graduali passaggi dalla vita alla morte.

Poetica

La poetica di Sophie Calle, già si delinea nella descrizione della sua biografia, la sua vita si trasmette nelle opere , vive e crea in simbiosi, l’artista è narratore, regista e attore, dalla sua vita nascono le opere, che coinvolgono in modo arbitrario anche altre persone, senza alcun riguardo per la loro vita privata . Dà molto rilievo alla propria vita intima ,su cui gioca , racconta e che diventa il filo conduttore delle sue opere: la propria interiorità viene esposta al pubblico in modo provocatorio, senza alcun riguardo per i segreti della sua anima: come potrebbe sentire la necessità del rispetto della vita privata altrui? Ha peraltro una personalità originale, ricca di idee, di progetti realizzati poi in modo multimediale con narrativa, video ,foto, interviste e spettacolo, che l’ha fatta conoscere come artista, ammirare come personaggio e considerare come un simbolo dell’arte contemporanea.

opere

  • Les Dormeurs (1979)
  • Suite vénitienne (1980)
  • Le Bronx (1980)
  • L'Hôtel (1981)
  • La Filature (1981)
  • Le Carnet d'Adresses (1983)
  • Les Anges (1984)
  • Anatoli (1984)
  • Les Aveugles (1986)
  • Les Tombes (1990)
  • Fantômes (1989-1991)
  • Last Seen (1991)
  • La Couleur aveugle (1991)
  • No Sex Last Night (1992)
  • Le Rituel d'anniversaire (1980-1993)
  • Gotham Handbook (1994)
  • L'Erouv de Jérusalem (1996)
  • Souvenir de Berlin-Est (1996)
  • Le Régime chromatique (1997)
  • Des journées entières sous le signe du B, du C, du W (1998)
  • Douleur exquise (1984-2003)
  • Autobiographies (1988-2003)
  • Vingt ans après (2001)
  • Voyage en Californie (2003)
  • Une jeune femme disparaît (2003)
  • Unfinished (2003)
  • Prenez soin de vous (2007)
  • Pas pu saisir la mort (2007)

Pubblicazioni

  • Visionaire No 55: Surprise

Visionaire Publishing –November 2008

  • Double Game

Violette Editions – September 2007

  • Take Care of Yourself

Actes Sud-August 2007

  • Appointment

di Sophie Calle –Thames § Hudson – July 2005


Mostre

  • Mostra Sophie Calle:’’’M'as-tu vue’’’ ?, Parigi, Centre Georges Pompidou, 19 novembre 2003-15 marzo 2004,
  • 52.ma Biennale d’Arte Contemporanea di Venezia , 2007.
     * Ben Vautier et la langue française / Sophie Calle – Livres d’artiste
        Bologna 2008


Webliografia

        *http://www.libreria universitaria.it