Capa Robert

Tratto da EduEDA
Versione del 1 Mar 2007 alle 19:16 di Sara Maggi (Discussione | contributi) (La Poetica:)

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Manuel Alvarez Bravo

Personaggio o Gruppo:

Robert Capa è in realtà lo pseudonimo di Endre Ernö Friedmann ( 22 Ottobre 1913 - 25 Maggio 1954 ), fotoreporter di fama mondiale.

Biografia:

Endre Ernö Friedmann nasce nel 1913 a Budapest da famiglia ebrea. Costretto a emigrare nel 1931 si reca a Berlino, dove inizia a lavorare per l'agenzia Dephot dopo un periodo di studi giornalistici. Qui diviene assistente di Felix Man e, dopo poco, ottiene i primi incarichi. Con lo'ascesa del fascimo è costretto di nuovo ad emigrare e si trasferisce a Vienna, Budapest e infine a Parigi, dove conosce altri fotografi (come '''Henri Cartier Bresson''' e David "Chim" Seymour) e Gerda Pohorylles( in seguito Taro), di cui si innamora e con cui va a vivere e lavora. Proprio con la Taro decidono, per lavoro, di creare una società composta da loro due e da un fantomatico fotoreporter: Robert Capa, le cui foto sono in realtà scattate da Friedman. Nel 1936 Capa e la Taro si recano in Spagna, dove documentano la guerra civile. Separatisi, Capa torna a Parigi mentre la Taro rimane in Spagna dove, il 25 Settembre del 1936, muore a causa di un carro armato. Nel 1938 si reca in Cina, ma poco dopo torna in Spagna a documentare la definitiva vittoria di Franco; nello stesso anno la rivista "Picture Post" lo nomina "miglior fotografo di guerra". Negli anni a seguire e fino al 1947 si reca prima negli Stati Uniti, dove collabora con "Life", poi si dirige verso l'Europa per documentare le imprese degli Alleati: segue così la liberazione della Sicilia, lo sbarco ad Anzio ed il D-Day. Si trova a Parigi quando viene dichiarata la vittoria, e nel frattempo ha conosciuto ed iniziato una relazione con Ingrid Bergman che però non durerà a lungo. Nel 1947 fonda la "Magnum Photos" assieme a Henri Cartier-Bresson, David "Chim" Seymour, George Rodger e William Vandivert. Nel 1948 Capa è in Israele. Nel 1954, mentre è in missione in Indocina, muore a causa di una mina antiuomo.

La Poetica:

Tutte le fotografie di Capa sono in bianco e nero, scattate usando macchine compatte e leggere come la Leica. La cosa che probabilmente lo caratterizza di più è il continuo accavallarsi e fondersi della documentazione e dell'immedesimazione. Per Capa, non era possibile documentare la realtà se non ne eri partecipe: per questo, nella sua attività di fotoreporter di guerra,(ha seguito ben cinque guerre: civile spagnola, seconda guerra mondiale, Cina, prima guerra arabo-israeliana e Indocina, ha cercato di vivere in prima persona gli avvenimenti, accollandosi il rischio conseguente. Capa seguì infatti tutti gli addestramenti dei soldati, unendosi a loro e diventando persino più esperto di alcuni. Il suo sguardo ironico, il sorriso beffardo, sono forse segno di un carattere portato a rischiare, a sfidare la vita e la professione di fotografo. Diceva del suo lavoro: "Il corrispondente di guerra ha in mano la posta in gioco, cioè la vita, e la può puntare su questo o quel cavallo, oppure rimettersela in tasca all’ultimo minuto. Io sono un giocatore d’azzardo." Questo, forse, è il riassunto di tutta la sua poetica.

Opere:

Bibliografia :

Webliografia: