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Generi e Movimenti
 
Generi e Movimenti
[[L' idea di post-modernità]]
 
 
Testo: dalla società post- industriale alla società post-moderna
 
Autore: krishan Kumar
 
 
L' idea di post-modernità
 
 
Tutti gli ambiti della società sono caratterizzati da un continuo mutamento più o meno casuale e privo di direzione. I confini che li separano sono dissolti, ma il risultato non è un' integrazione neo-primitivista, bensì una condizione di frammentazione post-mmoderna.
 
Se c'è un settor o quanto meno un discorso che i post-modernisti privilegiano, si tratta di quello culturale. E forse è per questo che, nella letteratura sull' argomento, si incontra più spesso il post-modernismo che non la post-modernità. Ciò suggerisce- cosa in larga misura vera- come il primo impulso all' elaborazione della teoria post-moderna sia venuta dalla sfera culturale, e il suo principale bersaglio non fosse la modernità in generale, ma il modernismo. Sono stati gli autori (e i mass-media) che lo hanno ripreso successivamente a servirsene per dichiarare post-moderni ambiti della vita sociale sempre più estesi.
 
L' elaborazione della teoria post-moderna è segnalata, inoltre, dall' incorporazione di elementi di altre teorie, originariamente sviluppati in altri contesti. Una delle prime idee ad essere assorbita è statmettere in na quella di società post-industriale, in genere associata alla figura di Daniel Bell. Il suo scopo è mettere in evidenza il ruoo chiave della conoscenza nella società post-moderna, anche se i post-modernisti guardano ad essa in una luce piuttosto differente da quella profondamente modernista e razionae di Bell. Nè partecipano all' euforia che caratterizza la maggioranza delle analisi della società dell' informazione- quella di Bell inclusa-, sebbene di tale teoria condividano la tesi dell' importanza dei computer e delle nuove forme di comunicazione. Anche il post-fordismo occupa un posto importante nella teoria post-moderna, in particolare la sua insistenza sul decentramento e la dispersione delle imprese e la nuova importanza del luogo.
 
La teoria post-moderna è tanto esageratamente eclettica nelle suoe fonti quanto sintetica e persino sincretica nelle suoe esspressioni. é una delle ragioni del suo successo; ma anche la causa delle straordinarie difficoltà che si incontrano a cercare nel verificarla o valutarla nel modo consueto, e persino di analizzarla criticamente. Le analisi scrupolose della corrispondenza tra teoria e realtà sono contemplate con un sorriso ironico. Considerate tutt' altro che errori logici, la contraddizione e la circolarità sono in realtà celebrate, almeno in alcune versioni.
 
Sulla plausibilità e fondatezza delle sue tesi intorno alla società contemporanea bisogna porci domande sociologiche: la teoria post-moderna è vera? é possibile che si debba rispondere anche a domande politico morali, a proposito di attegiamenti e delle intenzioni dei difensori del post-moderno.
 
 
2. Origini e sviluppo.
 
 
Ecco cosa scrive Charles Jencks, uno dei più emineti profeti dell' " epoca post-moderna" e uno dei suoi più ardenti catechizzatori.
 
 
L' epoca post-moderna è un' epoca di scelta incessante. é un' epoca in cui, poichè tutte le tradizioni sembrano avere un qualche fondamento, nessuna ortodossia può essere abbracciata senza imbarazzo e ironia. Che sia così è in parte una conseguenza di quello che viene chiamata l' esplosione delle informazioni, l' avvento della conoscenza organizzata, della comunicazione globale e della cibernetica.  Non sono solo i ricchi a diventare collezionisti, viaggiatori eclettici nel tempo difronte a una sovrabbondanza di scelte, ma praticamente ogni cittadino. Il pluralismo, l' "ismo" della nostra epoca, è sia un grande problema sia una grande oppurtunità : dove Ognuno diventa un cosmopolita e Ognuna una Persona liberata, la confusione e l' ansietà diventano gli stati mentali dominanti e costituiscono il surrogato di una forma condivisa di cultura di massa. é il prezzo che paghiamo  per l' ingresso all' epoca post-moderna, tanto  opprimente quanto la monotomia, il dogmatismo e la povetrà dell' epoca moderna. Ma, nonostante i tanti tentativi compiuti in Iran e altrove, non è possibile tornare a una cultura precedente e al sistema produttivo industriale, imporre una religione fondamentalista o anche un' ortodossia modernista. Ora che sono emersi, il sistema di comunicazione globale e la forma di produzione cibernetica creano la loro stessa necessità e sono, a meno di una guerra nucleare, irreversibili (Jencks 1989, p.7)
 
 
Questa presentazione è utile per diverse ragioni. Mostra chiaramente la sovrapposizione fra teorie del post-moderno e teorie della società dell' informazione. L' insistenza sulla scelta e il pluralismo rimanda a uno dei principi centrali del post-forismo. Ma la cosa più importante è che Jencks afferma in modo chiaro che il post-modernismo è in primo luogo una risposta al modernismo culturale. Con il suo ecclettismo accoglie la tradizione, o perlomeno le tradizioni, anzichè respingerle spavaldamente come il modernismo. Alla "Tradizione del Nuovo"  subentra la " combinazione di molte trdizioni", "una straordinaria sintesi di tradizioni".
 
L' era del post-modernismo in architettura e in urbanistica: caratterizzato da quell' eclettismo e pluralismo, quella commistione e fusione, spesso vivace e ironica, di traduzioni diverse che molte considerano il tratto tipico del post-modernismo in generale. Spesso l' atmosfera è teatrale e spettacolare; la città considerata un palcoscenico, un luogo per il divertimento e l' esercizio dell' immaginazione, oltre che un sistema funzionale di produzione e consumo. é un luogo della fantasia; incarna non solo la " funzione ma anche la finzione". Gli esempi più spesso citati,molti di questi negli Stati Uniti, comprendono il centro commerciale Faneuil Hall di Boston; il complesso, anch' esso affacciato sull' aqua, di Harbor place a Baltimora; la piazza d' Italia di new Orleans; la neue Staatsgalerie di Stoccarda; il nuovo Museo d' Orsay di Parigi. Più in generale, e con più arguia, ciò che gli architetti post-modernisti come Robert Venturi hanno celebrato è il "populismo estetico" di Disneyland e il "populismo urbano" di Las Vegas (Jencks 1989,pp. 16-19; Hall 1988, pp. 347-51; Harvey 1989, pp. 59-60, 66-98; Jamson 1992, pp. 39-44).
 
Molti autori scelgono di rappresentare il post-modernismo attraverso l' architettura non solo perchè mostra la più chiara reazione al modernismo, ma anche perchè rappresenta le caratteristiche del post-modernismo nella forma più concreta. é la maniera e il luogo in cui la maggioranza delle persone ha più probabilità di incontrare il nuovo modo di vedere le cose nella sua vita quotidiana. E anche questa ordinarietà sarebbe importante. Con i suoi edifici e disegni, l' architettura post-modernista cerca di abbattere le distinzioni moderniste tra cultura " alta" e "bassa", tra arte "d'elite" e di "massa". Anzichè imporre dispoticamente un unico gusto, riconosce la pluralità delle "culture del gusto", i cui bisogni cerca di soddisfare offrendo una molteplicità di stili. Si presume non solo che persone diverse desiderino oggetti diversi, ma che gli stessi individui vogliano, in momenti diversi, cose differenti.
 
Un analogo impulso alla "democratizzazione" era all' opera in molti dei movimenti culturali degli anni sessanta. Non sorprende, dunque, scoprire che il termine di post-modernismo è entrato nell' uso per la prima volta con la critica culturale di quegli anni. Anzichè dalla fiducia nel progresso e nella ragione dell' età moderna, il periodo post-moderno è caratterizzato dall' irrazionalità, indeterminatezza e anarchia delle credenze e dei sentimenti, riconducibili all' avvento della "società e della cultura di massa" dei nostri tempi.
 
 
Per i difensori del modernismo- Irving Howe e Clement Greenberg, per esempio- il post-modernismo rappresentava la capitolaione al kitsch e alla mercificazione. La "controcultura" degli anni sessanta ha alzato entusiasticamente la bandiera del post-modernismo. La pop art e la musica pop, la "nouvelle vague" nel cinema, il "nouveau roman" in letteratura, l' "happening" e il raduno, la dimostrazione di massa e la contestazione, la coltivazione della sensibilità attraverso il sesso e le droghe anzichè la contemplazione estetica o lo studio, la celebrazione delle rivendicazioni del 2principio del piacere" rispetto a quelle del "principio di realtà":è in tutti questi modi che la controcoltura ha attaccato quello che considerava il mondo elitario, esoterico e autoritario del modernismo.
 
L' esempio più significativo di tutti è quello di Jean-francois Lyotard, uno dei padri fondatori del post-modernismo. Lyotard respinge vigorosamente molte delle più note presentazioni della nuova corrente, tra cui anche quella di Jencks. Secondo Lyotard, la sperimentazione, il rifiuto del conforto e della consolazione del realismo e dell' arte figurativa, rappresenta l' essenza del post-modernismo. ma da tale tesi deriva, più o meno che il post-modernismo coinciderebbe con la teoria dell' avanguardia- uno dei principali concetti del modernismo come riconosce lo stesso Lyotard. E tuttavia, a suo avviso, il modernismo si sarebbe lasciato irrigidire, burocratizzare e commercializzare; non lascia più alcuna sfida, non minaccia, come invece dovrebbe. Il post.modernismo non ripudia ne imita il passato; lo ricupera ed espande per "arricchire" il presente. Se fosse semplicemente un problema di cultura, di sviluppi artistici, potremmo- almeno in quanto sociologi- decidere di lasciare l' intera questione agli specialisti, se non ai programmi televisivi notturni trasmessi da qualche canale cuturale.
 
Ciò che continua a rendere tali dibattiti rilevanti e interessanti è che sono parte di una discussione molto più ampia sull' attuale condizione e sulla direzione futura delle società industriali.
 
 
3. Cultura post-moderna e società post-moderna.
 
 
é probabile che la questione sia, per alcuni, formulata in modo inproprio. Per quanto non neghino che i cambiamenti culturali di cui si occupano siano in qualche modo connessi a cambiamenti della società, preferiscono riservare il termine di post.moderno- che in genere scrivono senza trattino- esclusivamente alla sfera culturale. La cultura post-moderna iene quindi ricondotta a qualche nuoa orma di ocietà- e il termine priiligiato è la cultura della società post-industriale.
 
Così, la "condizione post- moderna", che è il tema dello studio di Lyotard, indica la "condizione del sapere" nel presente, lo stato post-moderno della cultura, che a sua volta è legato alla nascita di una società post-industriale.
 
Nella sua forma post-moderna la conoscenza non è solo un' estrusione culturale della società post-industriale; è un aspetto della "società del sapere".
 
Anche Paolo Portoghesi lega strettamente il concetto di post.modernismo all' " età di informazione resa possibile dalla "tecnologia elettronica"; le stesse caratteristiche dell' architettura post-modernista sarebbero definite dalla nuova realtà "organica" creata dalla griglia delle informazioni e delle comunicazioni. Tale architettura riflette la società dell' informazione perchè è un' "architettura della comunicazione".
 

Revisione 18:10, 4 Feb 2006

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