Caverna dell'antimateria: differenze tra le versioni

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L'opera di Galizzio nasce per essere collocata in uno spazio e farsi ambiente(un proto-[[Environment]]),fino a coprire tutte le superfici per andare in contro a quel concetto di "situazione costruita" che si fondano sull'individuazione di desideri precisi sotto la direzione di un regista.
 
L'opera di Galizzio nasce per essere collocata in uno spazio e farsi ambiente(un proto-[[Environment]]),fino a coprire tutte le superfici per andare in contro a quel concetto di "situazione costruita" che si fondano sull'individuazione di desideri precisi sotto la direzione di un regista.
 
Viene esposta alla galleria Drouin di Parigi del 1959 dopo due anni di lavoro,e lo spazio si smaterializza sotto la totale presenza dei rotoli dipinti che lo invadono su tutti i lati(mura,soffitto,pavimento),"la pittura satura lo spazio e fà posto all'uomo al suo interno",è uno spazio metaforico che crea una  realtà provvisoria,un anti-mondo dove è possibile conoscere e interrogare le presenze della nuova forma che nasce dalle ceneri dell'informale.
 
Viene esposta alla galleria Drouin di Parigi del 1959 dopo due anni di lavoro,e lo spazio si smaterializza sotto la totale presenza dei rotoli dipinti che lo invadono su tutti i lati(mura,soffitto,pavimento),"la pittura satura lo spazio e fà posto all'uomo al suo interno",è uno spazio metaforico che crea una  realtà provvisoria,un anti-mondo dove è possibile conoscere e interrogare le presenze della nuova forma che nasce dalle ceneri dell'informale.
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Revisione 13:32, 21 Lug 2009

==Titolo:== Caverna dell'antimateria

==Anno:== 1959 d.c.

==Luogo:== Parigi (France)

==Autore:== Pinot Gallizio

Descrizione:

La Caverna dell'antimateria è l'opera più importante del pittore piemontese Pinot Gallizio e della sua pratica situazionista chiamata "Pittura Industriale",un vero e proprio detournement"oggetto concreto e teorico,che nella sua estensione in rotoli vendibili a metro inflaziona il concetto stesso di valore artistico".

La pittura industriale vive nel paradosso della svalutazione del gesto artistico,creativo, ripetuto e ricreato all'infinito,in una serialità che tende a mettere in luce la qualità principale della società moderna,la produzione e il consumo,qualità che se applicata al mondo dell'arte mette in crisi il sistema di cose. Superfici aggettanti il cui valore non risiede nella qualità pittorica ma nella quantità d'uso,nell'essere sempre disponibile per creare nuove situazioni.Con Gallizio il gesto informale perde la sua aura di eccezionalità per diventare stereotipo,riciclaggio di un gesto,recupero di una pratica da eseguire.Da qui il tema della spersonalizzazione dell'artista(che nella caverna assume proporzioni gigantesche)nella società industriale che con i suoi modelli di produzione,macchinizza e standardizza il sistema degli oggetti e delle cose che ci circondano(anche la creatività degli individui),quindi opere come oggetti,alla portata di tutti,democratizzate nel loro sistema di produzione omologato e continuo in antitesi col culto del feticcio artistico in vendita nelle gallerie o esposto alle varie bi/triennali d'arte.

L'opera di Galizzio nasce per essere collocata in uno spazio e farsi ambiente(un proto-Environment),fino a coprire tutte le superfici per andare in contro a quel concetto di "situazione costruita" che si fondano sull'individuazione di desideri precisi sotto la direzione di un regista. Viene esposta alla galleria Drouin di Parigi del 1959 dopo due anni di lavoro,e lo spazio si smaterializza sotto la totale presenza dei rotoli dipinti che lo invadono su tutti i lati(mura,soffitto,pavimento),"la pittura satura lo spazio e fà posto all'uomo al suo interno",è uno spazio metaforico che crea una realtà provvisoria,un anti-mondo dove è possibile conoscere e interrogare le presenze della nuova forma che nasce dalle ceneri dell'informale.