Cibernetica: differenze tra le versioni

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Dall’ingl. Cybernetics, dal gr. Kybernēticòs, agg. di Kybernē’tēs “pilota, nocchiero”
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Ripercorrendo la storia di questo termine, troviamo una prima impronta nell’età classica, quando Platone parlando di “governare” fa riferimento al governo di carri e navi, ma anche di popoli. Un termine quindi che si lega fortemente al concetto di politica (governare e guidare uno stato).
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Viene troppo spesso ed erroneamente pensata come la scienza dell'automazione, e ciò in virtù del forte legame che si stabilì fin dall'inizio tra questa disciplina e la robotica. In realtà chi si interessa di cibernetica sa che essa ha un orizzonte assai più vasto. Questa disciplina infatti attraversa molteplici campi di ricerca, viene utilizzata nel corso dell’800 da alcuni autori francesi in senso sociologico.
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Malgrado nella sua storia abbia assunto diversi significati oggi con “cibernetica” si intende un nuovo ramo della scienza applicata che mira a riprodurre le operazioni del cervello umano in complessi meccanici ed elettronici. Il moderno significato nasce durante la seconda guerra mondiale e risale al progetto di un meccanismo di puntamento per artiglieria antiaerea condotto da Wiener Norbert e dall'ingegnere Julian Bigelow. Wiener Norbert adopera per la prima volta il concetto di cibernetica nel 1948, nell’ambito di questo progetto.
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Il problema a cui devono sopperire gli scienziati Wiener e Bigelow deriva dalla necessità di lanciare un proiettile non su un bersaglio fisso ma che può muoversi a grande velocità e con moto arbitrario. Da qui l’idea di elaborare un sistema nel quale il proiettile viene lanciato non direttamente sul bersaglio, ma in un punto antecedente la traiettoria. Era necessario quindi uno strumento di prevsione dei movimenti dell’aereo ed un sistema di controllo che mi anticipasse i movimenti dell’aereo. A tale proposito risultano essenziali gli studi condotti da Wiener, sulla tecnica del controllo e del cosiddetto principio del feed-back (retroazione).
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Negli organismi viventi il cervello si autocontrolla correggendo tutte le possibili deviazioni; ciò è possibile in quanto ad ogni momento, nel corso di un’azione, informazioni circa l’inadeguatezza dell’azione vengono trasmesse indietro al cervello appunto attraverso un sistema di impulsi retroattivi o feed-backs. Controlli di questo tipo presiedono a tutte le attività dell’organismo.

Revisione 15:45, 23 Gen 2007

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Dall’ingl. Cybernetics, dal gr. Kybernēticòs, agg. di Kybernē’tēs “pilota, nocchiero”

Ripercorrendo la storia di questo termine, troviamo una prima impronta nell’età classica, quando Platone parlando di “governare” fa riferimento al governo di carri e navi, ma anche di popoli. Un termine quindi che si lega fortemente al concetto di politica (governare e guidare uno stato). Viene troppo spesso ed erroneamente pensata come la scienza dell'automazione, e ciò in virtù del forte legame che si stabilì fin dall'inizio tra questa disciplina e la robotica. In realtà chi si interessa di cibernetica sa che essa ha un orizzonte assai più vasto. Questa disciplina infatti attraversa molteplici campi di ricerca, viene utilizzata nel corso dell’800 da alcuni autori francesi in senso sociologico.

Malgrado nella sua storia abbia assunto diversi significati oggi con “cibernetica” si intende un nuovo ramo della scienza applicata che mira a riprodurre le operazioni del cervello umano in complessi meccanici ed elettronici. Il moderno significato nasce durante la seconda guerra mondiale e risale al progetto di un meccanismo di puntamento per artiglieria antiaerea condotto da Wiener Norbert e dall'ingegnere Julian Bigelow. Wiener Norbert adopera per la prima volta il concetto di cibernetica nel 1948, nell’ambito di questo progetto. Il problema a cui devono sopperire gli scienziati Wiener e Bigelow deriva dalla necessità di lanciare un proiettile non su un bersaglio fisso ma che può muoversi a grande velocità e con moto arbitrario. Da qui l’idea di elaborare un sistema nel quale il proiettile viene lanciato non direttamente sul bersaglio, ma in un punto antecedente la traiettoria. Era necessario quindi uno strumento di prevsione dei movimenti dell’aereo ed un sistema di controllo che mi anticipasse i movimenti dell’aereo. A tale proposito risultano essenziali gli studi condotti da Wiener, sulla tecnica del controllo e del cosiddetto principio del feed-back (retroazione).

Negli organismi viventi il cervello si autocontrolla correggendo tutte le possibili deviazioni; ciò è possibile in quanto ad ogni momento, nel corso di un’azione, informazioni circa l’inadeguatezza dell’azione vengono trasmesse indietro al cervello appunto attraverso un sistema di impulsi retroattivi o feed-backs. Controlli di questo tipo presiedono a tutte le attività dell’organismo.