Community Memory Project

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File:Cmleopolds2.jpg

==Personaggio o gruppo:== Community Memory Project

==Biografia:== Il Community Memory Project (Cmp) è la prima comunità virtuale con basi sociali, progettata nel 1971 e realizzata a San Francisco nel 1973.

Lee Felsenstein è uno dei fondatori del Community Memory. Facilitare le comunicazioni tra persone interessanti della zona, fornire un sistema sofisticato di teleconferenze gratuito o a basso costo e proporre la posta elettronica alle masse sono state alcune delle caratteristiche delle prime comunità virtuali il cui obiettivo era di favorire la costruzione di un universo aperto. Il Community Memory Project non voleva semplicemente essere un database per raccogliere i saperi della comunità. La possibilità per ognuno di contribuire a un progetto collettivo dava nuova sostanza all’idea di autogestione sviluppata nelle aree di movimento. Il Community Memory project, da molti fu definito come il primo embrione di rete civica. Il primo terminale del Community Memory project viene installato a Berkeley nell’agosto del 1973, nel negozio di dischi Leopold, all'interno una scatola di cartone che lo proteggeva da caffè e sigarette: l'idea è che i computer vadano "incontro alla gente". L'impegno di Felsenstein è sempre stato teso a portare i computer fuori dalle cattedrali dei laboratori di informatica, per dare a tutti l'opportunità di poter "mettere le mani" su un calcolatore. Nel 1975 a causa dei problemi tecnici del computer, della mancanza di fondi e dell’esaurimento delle energie delle persone, il Community Memory chiude, sebbene l’esperimento stava funzionando benissimo.

==Poetica:== Un sistema di comunicazione che educava la gente a prendere contatto con gli altri sulla base di interessi condivisi, senza dover sottostare al giudizio di una terza parte, : l'idea è che i computer vadano "incontro alla gente".

Opere:

  • Nell’agosto del 1973, viene installato a Berkeley il primo terminale del Community Memory project.
  • Nel 1975 a causa dei problemi tecnici del computer, della mancanza di fondi e dell’esaurimento delle energie delle persone, il Community Memory chiude, sebbene l’esperimento stava funzionando benissimo.

Sito web:

http://www.well.com/~szpak/cm/

Bibliografia:

"Hacktivism, la libertà nelle maglie della rete" di Tommaso Tozzi e Arturo di Corinto, 2002, Edizioni Manifesto libri.

Webliografia:

http://www.ecn.org/wikiartpedia/index.php/Hacktivism_e_l'arte_delle_reti http://www.strano.net/news/felsen.htm http://www.hackerart.org/storia/hacktivism/3_4_1.htm http://oldeee.see.ed.ac.uk/online/internaut/internaut-01/comm.html http://www.sfgate.com/cgi-bin/article.cgi?file=/gate/archive/2001/12/13/commmem.DTL