Cybernetic Serendipity: differenze tra le versioni

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Gli anni sessanta sono stati anni importanti di ricerca e dibattito sul rapporto tra arte, scienza e tecnologia. Nel 1968 a segnare l’inizio di un nuovo tipo di espressione artistica fu una mostra chiamata Ciberbetic Serendipity: The Computer And The Art  che si tenne presso l’Institute Of Contemporary Art (ICA) di Londra: nuove possibilità creative erano alla portata degli artisti e il lavoro di sperimentazione da fare era enorme. La mostra fece da spartiacque con la cultura analogica.  
 
Gli anni sessanta sono stati anni importanti di ricerca e dibattito sul rapporto tra arte, scienza e tecnologia. Nel 1968 a segnare l’inizio di un nuovo tipo di espressione artistica fu una mostra chiamata Ciberbetic Serendipity: The Computer And The Art  che si tenne presso l’Institute Of Contemporary Art (ICA) di Londra: nuove possibilità creative erano alla portata degli artisti e il lavoro di sperimentazione da fare era enorme. La mostra fece da spartiacque con la cultura analogica.  
  
La selezione di opere curata da Jasia Reichardt attraversava i movimenti dell’[[Arte cinetica|arte cinetica]], dell’[[Arte programmata|arte programmata]], di [[Fluxus|Fluxus]] e contestualizzava l’avvento della [[Computer Art]] con lo scopo di dimostrare non l’estraneità della tecnologia al dibattito delle avanguardie artistiche dell’epoca ma la sua trasversalità e  la sua carica culturale innovativa ed originale. In quell’occasione 325 artisti da tutto il mondo furono invitati ad esporre i propri lavori. Tra questi vi erano [[alcuni tra i primi sperimentatori]] delle potenzialità estetiche delle tecnologie elettroniche ed informatiche. La mostra ebbe un insolita rilevanza di pubblico: oltre 60 mila persone la visitarono, e malgrado qualche commento negativo di qualche critico impaurito, divenne un evento di riferimento.
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La selezione di opere curata da Jasia Reichardt attraversava i movimenti dell’[[Arte cinetica|arte cinetica]], dell’[[Arte programmata|arte programmata]], di [[Fluxus|Fluxus]] e contestualizzava l’avvento della [[Computer Art]] con lo scopo di dimostrare non l’estraneità della tecnologia al dibattito delle avanguardie artistiche dell’epoca ma la sua trasversalità e  la sua carica culturale innovativa ed originale. In quell’occasione 325 artisti da tutto il mondo furono invitati ad esporre i propri lavori. Tra questi vi erano [[Scratch Code - mostra|alcuni tra i primi sperimentatori]] delle potenzialità estetiche delle tecnologie elettroniche ed informatiche. La mostra ebbe un insolita rilevanza di pubblico: oltre 60 mila persone la visitarono, e malgrado qualche commento negativo di qualche critico impaurito, divenne un evento di riferimento.
 
La mostra dette un notevole impulso alla conoscenza di nuove forme artistiche come la [[Il Software e' controllato dalla mente. Prendine una parte|Generative Art]] e la Computing Art.
 
La mostra dette un notevole impulso alla conoscenza di nuove forme artistiche come la [[Il Software e' controllato dalla mente. Prendine una parte|Generative Art]] e la Computing Art.
  

Revisione 10:44, 11 Mag 2015

Cibernetic serendipity.GIF

Titolo:

Cybernetic Serendipity

Autore:

Reichardt Jasia

Anno:

1968 d.c.

Luogo:

Sito web:

Descrizione:

Gli anni sessanta sono stati anni importanti di ricerca e dibattito sul rapporto tra arte, scienza e tecnologia. Nel 1968 a segnare l’inizio di un nuovo tipo di espressione artistica fu una mostra chiamata Ciberbetic Serendipity: The Computer And The Art che si tenne presso l’Institute Of Contemporary Art (ICA) di Londra: nuove possibilità creative erano alla portata degli artisti e il lavoro di sperimentazione da fare era enorme. La mostra fece da spartiacque con la cultura analogica.

La selezione di opere curata da Jasia Reichardt attraversava i movimenti dell’arte cinetica, dell’arte programmata, di Fluxus e contestualizzava l’avvento della Computer Art con lo scopo di dimostrare non l’estraneità della tecnologia al dibattito delle avanguardie artistiche dell’epoca ma la sua trasversalità e la sua carica culturale innovativa ed originale. In quell’occasione 325 artisti da tutto il mondo furono invitati ad esporre i propri lavori. Tra questi vi erano alcuni tra i primi sperimentatori delle potenzialità estetiche delle tecnologie elettroniche ed informatiche. La mostra ebbe un insolita rilevanza di pubblico: oltre 60 mila persone la visitarono, e malgrado qualche commento negativo di qualche critico impaurito, divenne un evento di riferimento. La mostra dette un notevole impulso alla conoscenza di nuove forme artistiche come la Generative Art e la Computing Art.

Collezione:

Genere artistico di riferimento:

Bibliografia:

Webliografia:

http://www.medienkunstnetz.de/exhibitions/serendipity/

http://www.abusedmedia.it/diario/articoli-arte-generativa/scratch-code-1968/

http://marynowsky.wordpress.com/2006/07/26/cybernetic-serendipity-london-1968/

http://www.digicult.it/it/digimag/issue-007/italiano-1950-1970-scratch-code/


Note: