D.I.N.A.

Tratto da EduEDA
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Digital_is_not_analog


www.d-i-n-a.net è un circo itinerante dedicato alla cultura di rete, alla net.art e all'uso tattico e imprevisto dei nuovi media.

Articolato in un ciclo di incontri, festival e seminari con i protagonisti della net.culture internazionale, Digital is not analog ha piantato le sue tende a Bologna nel 2000 e 2001, per poi migrare a Barcellona (ottobre 2001) e approdare a Milano.


Lo fa con esponenti di rilievo della scena internazionale: Andy Bilchbaum e Mike Bonanno degli Yes men e Matthew Fuller del collettivo londinese i/o/d, i milanesi Epidemic e la romana Macchina del progetto id_runners. I quattro gruppi o individualità operano in settori apparentemente diversi eppur collegati, dalla performace politica sospesa tra rete e realtà, alla critica del software come artefatto culturale, al gioco identitario in internet.

Parlare di net.art significa innanzitutto sgombrare il campo da alcuni equivoci che comunemente si associano a questa pratica.

Innanzitutto l'equazione tra web art e net.art.

La web art si limita ad utilizzare il web come mezzo di illustrazione e distribuzione di opere o oggetti fruibili anche indipendentemente da internet. La prova del nove, la si fa scaricando l'intera struttura di un sito di web art, trasferendola su un cd-rom e osservando come la fruizione dell' "opera" stessa non vari se non per la diversa allocazione dei files (nel caso del sito i files saranno su un server remoto, nel caso del cd-rom su un disco locale). La web art esiste dunque indipendentemente dal supporto che la veicola (sito, cd-rom, floppy disk, dvd, ecc).

Invece parliamo di net.art, e cioè di un'arte, o di una pratica, che può esistere solo attraverso Internet. una pratica che può essere sintetizzata come "l'arte di fare network" e che sostituisce le opere con le operazioni, la rappresentazione con l'innesco di nuovi circuiti comunicativi e di senso.


La net.art dunque, funziona solo in rete e prende la rete o il "mito della rete" come tema.

Ha spesso a che vedere con concetti strutturali: un gruppo o un individuo progetta un sistema che può essere espanso da altre persone. Non è infatti un caso se un sistema operativo aperto e modificabile come Linux, abbia vinto il premio della categoria net.art ad Ars Electronica nel 1999. Linux non è forse nato con uno scopo estetico, tuttavia il fatto che sia stato premiato proietta la net.art oltre i limiti dell'arte tradizionale, in un dominio molto più accessibile a tutti coloro che mettono le mani sulla tecnologia.


Tra le operazioni di net.art possono infatti essere incluse le sperimentazioni più diverse. Mailing list, web ring di siti collegati, browser alternativi a quelli standard, il plagio di siti, il dirottamento dai motori di ricerca, dell'e-mail e dei mille protocolli e canali di comunicazione di cui è fatta la rete.

Digital_is_not_analog.01 è stata quindi un'occasione di incontro unica per conoscere alcuni fra i principali esponenti del panorama culturale e artistico contemporaneo della net culture. Si è proposta infatti come momento di ricognizione sulle produzioni artistiche contemporanee, ancora poco conosciute in Italia, e caratterizzate da nuove modalità produttive e da nuovi codici interpretativi, che si allontanano dai tradizionali principi estetici per confrontarsi invece con le pratiche comunicative dei nuovi media e delle tecnologie dell'informazioni.

I protagonisti di questa nuova scena artistica hanno mostrato inoltre come la net culture sia una scena composta da personalità molto diverse tra loro per provenienza culturale e geografica, che spesso condividono però spirito e obiettivi, dando vita ad una rete di collaborazioni e confonti in grado di esprimere in modo nuovo le implicazioni culturali emerse con la diffusione dei nuovi media di rete.

L'incontro è stato ricco di presentazioni di opere di net.art e progetti di software artistico, momenti di discussione, performance musicali e installazioni. Il programma di Digital_is_not_analog.01 ha riflesso infatti la pluralità di ricerche ed interventi che caratterizzano il panorama internazionale della net culture.

Alcuni si confrontano con le nuove modalità di sviluppo di software libero, affrontando l'argomento dal punto di vista della manipolazione creativa, come Adrian Ward, delle implicazioni teoriche e politiche, come nel caso di Florian Cramer, o della sperimentazione sui diversi media, come per Jaromil. L'inglese Nullpointer ha presentato Webtracer, un software di navigazione della rete in grado di produrre visualizzazioni inconsuete delle sessioni di navigazione.

Sempre in merito alla rappresentazione dei flussi di dati, un altro ospite, il direttore tecnico di Rhizome.org Alex Galloway, sta attualmente realizzando un progetto chiamato Carnivore -dal software dell'FBI con lo stesso nome - che utilizza la tecnologia del "packet sniffing" (intercettazione di dati) per creare vivide rappresentazioni di flussi di dati.

Fra i progetti più esplicitamente vicini alla net.art, c'è stata molta curiosità per l'intervento della poliedrica Netochka Nezvanova e per il lavoro di net.artista di Domiziana Giordano.

Altrettanto interessanti sono i progetti plagiaristi di Amy Alexander, la testimonianza dei padri fondatori del plagiarismo sonoro, i Negativland, e le pratiche di attivismo anti-corporation di Rtmark, un gruppo di attivisti americani organizzati come società che supporta progetti diretti a contrastare le multinazionali.

I Surveillance Camera Players hanno illustrato la loro singolare attività di performer, che si svolge davanti a telecamere a circuito chiuso e a sistemi di sorveglianza, mentre Retroyou ha fatto giocare con i suoi videogiochi modificati. In anteprima italiana a Digital_is_not_analog, inoltre, la prima mostra dedicata ai computer virus, a cura del gruppo Epidemic, e il concerto della prima cyberpunk rock band al mondo, 386DX