Dennett Daniel

Tratto da EduEDA
Jump to: navigation, search
Daniel Dennett

Personaggio:

Dennett Daniel

Biografia:

Daniel Clement Dennett (nato il 28 Marzo 1942) è un importante filosofo americano. Le sue ricerche includono principalmente la filosofia della mente, la filosofia della scienza ed in particolare tratta gli studi relativi all’evoluzione biologica e alla scienza cognitiva. Nel 1963 Dennett si laurea in filosofia alla Harvard University. Nel 1965 completa il suo dottorato in filosofia all’Università di Oxford dove lavora con il famoso filosofo Gilbert Ryle. Attualmente (Agosto 2005) Dennett insegna come professore di filosofia e lavora come co-direttore del centro di studi cognitivi alla Tufts University. Nel 2001 ottiene il Jean Nicod Prize. Nel 1987 è eletto presidente all’Accademia americana di arti e scienze. Nel 1985 è il co-fondatore e il co-direttore del Curricular Software Studio alla Tufts University. Dennett è autore di molti libri sull’evoluzione e la coscienza. È il principale esponente della teoria conosciuta con il nome di darwinismo neurale. Dennett è anche conosciuto per le sue argomentazioni contro i qualia, affermando che il concetto è così confuso da non poter essere usato o compreso in nessun modo non contraddittorio e per questo non costituisce un valido rifiuto del fisicalismo. Questo argomento viene presentato in maniera più approfondita nel suo testo Consciousness Explained

Sito web:

http://ase.tufts.edu/cogstud/~ddennett.htm

Poetica:

Dennett è approdato alla filosofia della mente passando attraverso un'accurata indagine sul concetto di intenzionalità, ovvero la peculiare caratteristica di alcune attività mentali (pensiero, coscienza, comprensione), messa in luce già da Brentano. Secondo Dennett l'intenzionalità si basa su nozioni che possono essere definite pseudospiegazioni, poiché le convinzioni, i desideri o gli atti volitivi a cui essa fa riferimento non costituiscono la vera causa del comportamento umano, ma sono semplici etichette per descrivere e prevedere il comportamento stesso. L'intenzionalità, che deriva dalla psicologia del senso comune, non rappresenta un adeguato concetto esplicativo dal momento che non può fare a meno di evocare una sorta di homunculus (deriva dalla concezione di Cartesio), posto alla base del nostro agire intenzionale e cosciente. L'unico modo per eliminare l'homunculus è quello di ignorare la soggettività dell'individuo concentrando la nostra attenzione sulla struttura reale del cervello. Successivamente Dennett affronta il tema della coscienza muovendosi in una prospettiva chiaramente funzionalistica. Egli non ritiene che ci sia una sostanziale differenza tra il modo di operare di un calcolatore e quello del cervello umano. In entrambi i casi si tratta di sistemi fisici composti da un certo numero di sottosistemi. Non ha importanza il tipo di materiale con cui tali sistemi sono costruiti, ma la funzione che essi svolgono. La qualità dell'essere coscienti, per Dennett, deriva unicamente da un certo tipo di organizzazione funzionale e non dal fatto che si abbia a che fare con un cervello organico piuttosto che con un cervello costituito da un calcolatore elettronico. Egli non trova una differenza sostanziale tra le due realizzazioni, essendo le loro attitudini legate all'insieme dei processi fisici che si svolgono in esse e non al materiale con cui sono costruiti. Non c'è altro da considerare, poiché le esperienze coscienti si identificano totalmente con gli eventi portatori di informazione al loro interno. Dennett, inoltre, conia il termine heterophenomenology (la fenomenologia dell’altro, del diverso) per descrivere un’ esplicita terza persona, un approccio scientifico agli studi sulla coscienza. Consiste nell’applicare il metodo scientifico con un’inclinazione antropologica combinando le relazioni del soggetto con se stesso a tutto ciò che può essere utilizzato per determinare il loro stato mentale.

Opere:

Brainstorms : Philosophical Essays on Mind and Psychology (1987)

Consciousness Explained (1992)

The Mind's I (1982)

Bibliografia:

D.C. Dennett, Contenuto e coscienza, 1969, tr.it. Il Mulino, Bologna, 1992;

Id.,D.R.Hofstadter, The Mind's I (L'io della mente, tr.it. Adelphi, Milano 1982);

Id., L'atteggiamento intenzionale, 1987, tr.it. Il Mulino, Bologna, 1993;

Id., Brainstorms: Philosophical Essays on Mind and Psychology, 1987, tr.it. Adelphi, Milano 1989;

Id., Coscienza. Che cosa è? , tr.it. Rizzoli, Milano, 1993

Id, Consciousness Explained, The Penguin Press, 1992

Id.,Brainchildren: Essays on Designing Minds (Representation and Mind,(MIT Press), 1998

Webliografia:

http://en.wikipedia.org/wiki/Daniel_Dennett

http://www.edge.org/3rd_culture/bios/dennett.html

http://ase.tufts.edu/cogstud/pubpage.htm