Digital Territories

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Territori Digitali

DEAF96: Introduzione

Autore: Adriaansens Alex

Titolo originale: Digital Territories

Data di creazione: 01 Sep 1996

Collegato all’evento: festival DEAF96 [1996]


Territori Digitali

“Lo sviluppo dell’Architettura è un’ attività importante che si fonde nella società, riunendo molte correnti in un unico orientamento. In termini classici, l’architettura è una sintesi socialmente significativa della tradizionale antitesi tra: pubblico/privato, arte/scienza, e capitale/forza lavoro. Finchè la società è dominata da istituzioni di potere che per la loro esistenza necessitano di un fondamento esterno a loro stessi (il diritto divino dei re, il patto sociale), è necessario che l’architettura monumentale incarni la conoscenza oggettiva.


DEAF96 riguarda la relazione e l’interazione tra la città e le reti di computer come spazi sociali, culturali, economici e politici: la città con la sua architettura, infrastruttura spesso impostata gerarchicamente e con le sue comunità locali (quartieri, distretti) strutturate geograficamente e le reti con le loro comunità virtuali e le loro strutture eterogenee e non gerarchiche.

Territori


In contemporanea con l’aumento delle grandi città industriali vediamo una forte frammentazione della città e della comunità urbana. La frammentazione di un mondo visto in senso generale è iniziata molto tempo prima con la nascita della scienza moderna.<
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Da questo punto di vista la città è una matrice variabile di strutture e relazioni. Queste si esprimono nell’infrastruttura, nell’architettura e nel design della città che costituiscono tra loro il territorio dello sviluppo urbano. È diventato un campo di forza con i centri di gravità in costante cambiamento ed un nucleo scarsamente definito, ancor più un ipertesto in cui le connessioni temporanee esistono tra molti punti e molti sviluppi. Un mondo di variabili con complessità e possibilità come la sua struttura di fondo.

Accelerazione e reti

Le persone sono connesse nel tempo e nello spazio. I loro rapporti sono modellati dall'organizzazione e dall'esperienza del tempo e dello spazio. La radio e la televisione hanno cambiato questo drasticamente, collocando l'individuo in un contesto totalmente diverso, in un mondo che sta venendo verso di noi senza il bisogno di muoverci. Il "luogo ed il tempo" che formano il contesto dei suoni e delle immagini che ci arrivano attraverso i media non sono lo stesso "tempo e luogo" che il telespettatore/ascoltatore sperimenta. Le reti accelerano questo processo, portandolo agli ambienti virtuali delle reti digitali senza tempo e senza spazio. Qui, il contesto di parole, immagini e suoni sembra essere stato completamente perso.

L’impatto delle reti è sentito nella separazione dell’esperienza individuale del luogo e del tempo. Ciò lascia l’individuo in un mondo frammentato con una struttura complessa e ridefinisce la strada dove avviene l’esperienza individuale. L’individuo è divenuto sia ricevitore che trasmettitore, cambiando costantemente tra molte frequenze, in una matrice continuamente variabile di connessioni tra i frammenti. Qui l’articolazione dell’esperienza e della percezione del tempo e dello spazio dell’individuo sono discontinue.

La scienza e le arti, come espresso tra gli altri nel (immagine)linguaggio e nei media, sono gli strumenti con cui ricostruire questa realtà spesso frammentata.

Instabilità e reti

Quasi quotidianamente leggiamo di compagnie che investono nelle infrastrutture della comunicazione, e nelle reti come Internet. Le reti via cavo sono acquistate da società che vedono un futuro dorato davanti. Potenzialmente, il mercato è enorme. Internet porta milioni di consumatori vicino a chi può comprare personalmente servizi su misura senza lasciare le loro case. Attualmente, le società stanno dando rilievo all'infrastruttura e dirigono la funzionalità economica così da allargare questo mercato ed ignorare nell’insieme le conseguenze sociali e culturali di questo mezzo.

Gli anni passati hanno visto l’emergere di molte interfacce che, o attraverso Internet o diversamente, sono progettate per offrire l'accessibilità e la funzionalità ai mondi virtuali.
L’enfasi è sul comfort delle interfacce e sulla rimozione di ostacoli inerenti alla tecnologia. Gli aspetti che sono caratteristici della tecnologia elettronica, come l'ammontare di instabilità che provoca negli ambienti dove è applicata, non sono considerati in alcun modo come qualità positive. Non sono inclusi nel design delle interfacce e dei mondi virtuali. Ogni eventualità ed ogni disfunzionalità che noi distinguiamo dalla realtà è evitata così da creare ambienti dove l’esperienza ed il pericolo sono quasi banditi.


Sono questi I mondi virtuali che noi realmente vogliamo? Mondi che sono stati completamente svuotati per il bene della funzionalità e della comodità? La tecnologia non deve essere considerata come un sistema autonomo pienamente controllabile, ma deve essere vista all’interno del contesto dove opera; tutti i legami sociali, politici e culturali all’interno dei quali gli utenti agiscono e in cui coincidenza e instabilità sono elementi importanti.

Inestricabilmente unite al deisgn, l’accessibilità e la funzionalità dei mondi virtuali rappresentano il problema di quali metafore utilizzare. La città e la casa sono entrambe metafore che si incontrano spesso nei siti web. Indubbiamente hanno un significato strategico riguardo alla struttura di Internet. Ma in termini più generali si riferiscono a una struttura organizzativa che è storicamente caratterizzata da una visone moderna della città e della casa all’interno della quale, realizzando un ambiente costruibile e controllabile, la struttura organizzativa deriva principalmente dall’organizzazione geografica e dalla limitazione dell’individuo.

La rete è composta dai mezzi di comunicazione e dalle differenti forme di interazione comunicativa tra le persone e tra le persone e le organizzazioni. Non ha un orientamento geografico e non può essere progettata in un senso geometrico. Nelle reti una varietà di metafore viene usata per i mondi virtuali in costruzione, ma le reti stesse possono essere viste anche come metafore. La metafora della rete ci mostra che è cambiata un’intuizione nel modo in cui il nostro mondo è organizzato e nel modo in cui noi operiamo come individui in esso. L’uso di questa metafora indica che le intuizioni stanno cambiando in campi come lo studio del cervello, la robotica, l’economia, la progettazione urbana e altri progetti scientifici e culturali che si stanno sviluppando oggi. Questa metafora comprende concetti come eterogeneità, non-gerarchia, coincidenza e instabilità.
Questi concetti non sono nuovi, ma si stanno radicalizzando nell’interazione tra i mondi analogici e digitali e influenzano il modo in cui noi pensiamo e organizziamo le reti.

Poiché questi concetti correntemente hanno un fondamento teorico, devono eventualmente essere perfezionati con modelli e applicazioni pratiche. Quali siano le possibili conseguenze per l’organizzazione del nostro ambiente e per la funzione dell’individuo in questo ambiente, è un problema che valuteranno gli artisti e gli scienziati che sono presenti al DEAF96. Senza dubbio questa questione sarà ampiamente affrontata nel discutere dei tanti progetti concreti e delle presentazioni.


Roy Ascott, catalogue Prix Ars Electronica 1995)