Discussione:Arte partecipativa

Tratto da EduEDA
Versione del 26 Dic 2014 alle 18:35 di Cristina (Discussione | contributi) (Bibliografia:)

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Arte partecipativa, genere artistico in cui la presenza dello spettatore diviene di fondamentale importanza per la realizzazione stessa dell'opera d'arte. Questa definizione comprende una serie di pratiche artistiche che spaziano dall'attivismo, alle arti socialmente impegnate e a quelle pubbliche.

Argomento:

Arte partecipativa

Descrizione:

L'aspetto centrale dell'arte partecipativa è appunto la partecipazione attiva dello spettatore, le opere che ne derivano si possono esprimere all'interno di una forma d'arte specifica come le arti visive, la musica o il teatro. Oppure possono essere interdisciplinari includendo una collaborazione che attraversa diversi ambiti artistici. L'opera d'arte prodotta può assumere varie forme, per la sua natura collaborativa potrebbe essere la realizzazione di un evento, oppure una situazione o una performance piuttosto che la produzione fisica di un oggetto. Le varie interazioni che si manifestano in questi incontri in genere sono documentate attraverso fotografie, video o testi questo per mantenere traccia di opere che hanno la caratteristica di non perdurare nel tempo.

L'origine dell'arte partecipativa la si può ricondurre ai movimenti d'avanguardia e in particolare al movimento DADA, al costruttivismo e al surrealismo. Gli esponenti di queste correnti artistiche hanno iniziato a porsi il problema dell'originalità e della paternità dell'opera d'arte contestando anche il ruolo passivo dello spettatore. Intorno agli anni '60 gli sconvolgimenti sociali, politici e culturali hanno portato alla formazione di nuove forme artistiche come l'Arte concettuale, Fluxus e il situazionismo. Inoltre lo sviluppo di nuove tecnologie nel campo della comunicazione ha permesso una sempre più interazione fra artista e spettatore ponendo piano piano le due figure sullo stesso piano e eliminando quindi ogni sorta di gerarchia. Il rapporto che si crea tra l'opera e il pubblico è l'elemento centrale di queste pratiche artistiche. Alcune opere d'arte prendono vita anche senza l'intervento diretto dell'artista, coinvolgendo i partecipanti a eseguire una serie di istruzioni. Queste istruzioni possono essere comunicate attraverso diversi media come la fotografia, il video, il testo, la performance, il suono, la scultura e l'installazione.

Gli artisti fluxus respingono l'idea dell'oggetto d'arte permanente e della figura dell'artista vista come professionista. Vedono l'opera d'arte non come un oggetto finito ma come un'esperienza che prende forma in un determinato periodo di tempo fondata sulla performance o su esperimenti teatrali. Si interessano alla potenziale trasformazione dell'arte attraverso la collaborazione e la partecipazione incoraggiando gli spettatori ad interagire e realizzando quindi opere d'arte di libera interpretazione in varie forme che includono perfomance, pubblicazioni, eventi, e ambienti costruiti per coinvolgere interamente lo spettatore. Queste iniziative hanno la caratteristica del workshop dove l'artista svolge il ruolo di moderatore coinvolgendo il pubblico in discussioni filosofiche sul significato di arte. Le opere spesso assumono la forma di incontri, manifestazioni pubbliche e sculture sociali per cui il significato delle operazioni deriva dall'impegno collettivo dei partecipanti. L'obiettivo comune di fluxus, happenings e eventi situazionisti è quello di sviluppare una nuova sintesi tra politica e arte, dove l'attivismo politico si intreccia con la pratica artistica di strada eliminando la distinzione fra arte e vita quotidiana.

La crisi economica e le questioni politiche degli anni '80 sommati agli effetti del capitalismo e al suo impatto sulle strutture comunitarie hanno determinato una crescente consapevolezza sul potere dell'arte pensata come mezzo per affrontare questioni sociali. Da questo scenario si sono formate diverse Community Art, istituzioni che considerano l'arte come mezzo per affrontare questioni sociali coinvolgendo individui che spesso son emarginati socialmente ed economicamente dalla società. I progetti che prendono vita nelle Community Art in genere sono a livello locale dove la consultazione e la partecipazione sono aspetti fondamentali e imperativi delle iniziative artistiche.

Alla fine degli anni '90 i concetti di partecipazione si sono estesi a una nuova generazione di artisti identificati sotto il nome di Arte relazionale o Estetica relazionale. Questo termine è stato coniato dal curatore francese Nicolas Bourriaud per descrivere una serie di pratiche artistiche che interessano la rete di relazioni umane e il contesto sociale in cui si manifestano. L'arte ralzionale prende la forma di incontri, feste, giochi, piattaforme di discussione e altri tipi di eventi sociali. In questo contesto il punto centrale si focalizza sull'uso dell'opera d'arte. E' considerata arte lo scambio di informazioni fra l'artista e lo spettatore.

Sempre secondo Bourriaud la generazione di artisti del ventunesimo secolo interpreta la globalizzazione culturale immersa in nuovi modi di comunicazione, grazie all'incremento dei viaggi e delle migrazioni culturali che hanno incentivato rapidi mutamenti nello stile di vita. Questo ha dato vita a una dimensione nuova detta Altermodern e fa riferimento proprio al fatto di come gli artisti reagiscono alle implicazioni del contesto globale grazie alla rapida accelerazione delle comunicazioni in tempo reale.

Bibliografia:

  • Artificial Hells, Participatory Art and the Politics of Spectatorship, Claire Bishop, Verso, New York, 2012

Webliografia: