Discussione:Costa Giacomo: differenze tra le versioni

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'''Costa Giacomo''' nasce nel 1970, inizia gli studi al Liceo Classico, che poi lascerà per dedicarsi all'attività di motocrossista e in seguito si appassionerà totalmente alla fotografia. Nel corso degli anni vedremo come il suo genere fotografico muterà e arriverà a quello che oggi è il suo mondo.
  
 
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Revisione 11:34, 27 Apr 2014

Costa Giacomo nasce nel 1970, inizia gli studi al Liceo Classico, che poi lascerà per dedicarsi all'attività di motocrossista e in seguito si appassionerà totalmente alla fotografia. Nel corso degli anni vedremo come il suo genere fotografico muterà e arriverà a quello che oggi è il suo mondo.

Giacomo Costa

Cognome Nome / Pseudonimo / Denominazione:

Giacomo Costa

Biografia:

Giacomo Costa nasce nell’Ottobre del 1970 a Firenze. Studia al Liceo Classico, che poi lascerà per dedicarsi all’attività di motocrossista. Più tardi si innamorerà dell’alpinismo e degli ambienti di montagna, trasferendosi da Firenze a Courmayeur. Qui inizia a fotografare lo scenario alpino che le circonda, cogliendone gli aspetti più interessanti, le luci, i colori e le forme.
Purtroppo, chiamato dal servizio civile, è costretto a tornare a Firenze, dove per lui si prospetterà un periodo di profonda crisi, che poi supererà.
Inizialmente Costa comincia a fare i suoi primi esperimenti fotografici con la Polaroid, dedicandosi proprio allo studio di sé stesso. Realizza molti scatti di autoritratti, ricercando la propria sessualità e personalità.
Più tardi il suo linguaggio fotografico si evolve: scopre nuove tecniche di illuminazione per realizzare particolari effetti di luci sui soggetti, che gli sarà utile anche per le foto di alcune copertine di CD musicali.
Costa si distacca dalla fotografia commerciale per iniziare la sua ricerca nel mondo artistico, dove incontrerà il gallerista M. Margiacchi di Arezzo, con cui collaborerà, ottenendo la sua prima mostra personale. Inizialmente continua a sperimentare le sue tecniche fotografiche con la Polaroid, riuscendo a esporre le opere alla fiera di Bologna.
In seguito, Costa scopre le tecniche digitali iniziando la costruzione del suo mondo artistico, dal quale usciranno fuori paesaggi e costruzioni urbane dall'aspetto fantascientifico. Le prime opere digitali fanno parte del ciclo degli “Agglomerati”, che vengono esposte a Siracusa e alla mostra del “Cyberealismo”.
Il grande successo, ottenuto alle mostre di Londra e Milano, convincerà Photology ad iniziare una collaborazione e promozione dell'artista all'estero e in Italia. Costa partecipa alla Biennale di fotografia di Torino, alla Quadriennale di Roma, alla X Biennale dell'architettura di Venezia e realizza il sipario al teatro della Pergola di Firenze per uno spettacolo di P. Maccarinelli.
Nel 2010 espone a Sidney, poi in Germania, a New Orleans, New York e molte sue opere sono stabili al Museo Pecci di Prato e al Centre Pompidou di Parigi. Oltre alla partecipazione ad importanti mostre internazionali Costa continua a coltivare le sue passioni, come il motociclismo, la barca a vela, il giardinaggio e inizia a fare soccorso all’autodromo del Mugello. Nel 2009 scrive “The Chronicles of Time”, che raccoglie lo studio, di dodici anni, sulla città, osservata dal punto di vista metaforico.

Sito web:

www.giacomocosta.com

Poetica:

Giacomo Costa è un’ artista che analizza i comportamenti umani nei confronti dell’ambiente e ciò che questi hanno provocato nel corso degli anni. Purtroppo l’uomo è riuscito a rovinare lo spazio che ci circonda, senza tenere conto delle conseguenze irreversibili. Tale visione è comune a molti, ma non tutti riescono a vedere il disastro che l’uomo è riuscito a creare.
Costa ha interpretato e documentato questa visione catastrofica con opere fotografiche, sfruttando le nuove tecnologie della grafica digitale e cinematografica. L’autore costruisce ambienti e strutture architettoniche a carattere fantascientifico e utopico. Egli riesce a fondere insieme elementi naturali e artificiali in un’unica struttura, molto realistica, che rappresenta il frutto delle azioni umane.
Costa vuole raccontare un’altra realtà, una realtà nuova e peggiore, che ha preso il sopravvento su quella passata. Infatti l’artista unisce passato e presente al fine di creare una realtà futura, dove predominano l’urbanizzazione, il degrado e il cemento delle strutture. All’interno delle sue rappresentazioni ritroviamo spesso degli elementi ricorrenti come l’acqua, il ferro, la ruggine, la città, le dighe e la montagna, i quali vengono sfruttati come componenti scenografiche o soggetti principali.
Acqua

Tali elementi nascono dall’immaginario dell’artista e sta a lui collocarli, in base all’importanza che vuole dargli, all’interno delle sue opere, cercando di offrire spunti di riflessione e ampliare l’interpretazione dell’interlocutore.
Da un punto di vista oggettivo si ha la contaminazione tra natura e ambiente urbano, nel quale prendono forza le architetture, sovrastando gli armoniosi paesaggi bucolici. Grazie alle sue capacità tecniche, utilizzando i software della grafica, Costa riesce a realizzare scenari apocalittici in cui il cemento ha il sopravvento sulla natura e l’uomo ne è al di fuori, non compare mai all’interno della scena. Questo perché l’artista non ha un buon giudizio sull’essere umano: egli sostiene che sia la città a rappresentare le persone, in quanto sono loro che hanno creato l’ambiente in cui vivono[1].
Gli ambienti che vengono creati vanno oltre l’immaginario, ci sono tagli prospettici particolari, colori cupi e le strutture sembrano a dir poco impossibili, ma per quanto lo siano, Costa riesce a farli sembrare veri, come se costruisse un mondo fantascientifico e apocalittico. Le immagini che ci vengono proposte dall’artista rimandano ad una concezione di civiltà in rovina, quale è la nostra e alla fragilità del mondo. Le forme architettoniche sono pilotate dalla fantasia, senza porsi limiti razionali sulla loro costruzione e Costa cura meticolosamente ogni dettaglio, affinché queste possano sembrare reali.
L’immaginazione dell’artista viene guidata da un certo pessimismo, quindi gli scenari fotografici proiettano uno sguardo negativo sul mondo, però sempre rigorosamente corretto a livello compositivo. Lo stesso Costa, in un’intervista, afferma di creare universi impossibili e realtà oltre l’immaginario, in quanto la sua visione del mondo è filtrata dalla televisione e da internet. Perciò la sua realtà è vista da un occhio falso, cioè velato da una comunicazione mediatica, influenzata dalla politica e dall’economia[2].

Nella mostra di Bologna, Costa espone il progetto “Traces” con immagini di paesaggi distrutti dall’uomo, dal suo comportamento irresponsabile nei confronti dell’ambiente. In questo progetto Costa introduce l’utilizzo della parola, che di solito non compare nei suoi lavori. L’entrata di questo nuovo elemento è il segno della consapevolezza dell’uomo, dei suoi atti volti alla distruzione. L’uomo ormai cosciente del danno fatto cerca di lasciare una testimonianza dei gesti più significativi, che hanno fatto la storia dell’uomo, ai futuri abitanti della Terra. Perciò la parola viene lasciata per altri come simbolo dei grandi successi compiuti dalla precedente generazione.

Opere:

“Agglomerati” 1996
“Architetture fuori controllo” 1999
“Landescape” 2000
“City and Scapes” 2003
“Atti metropolitani” 2006

Elenco esposizioni (anno, titolo, curatela, luogo, città):

“Clouds” Leopold Museum Wien, 2013
“Giacomo Costa” Principauté de Monaco, 2013
“Lecture” Iulm Roma e Saturn Store di Firenze, 2013
“Art Fair” Volta NY, Guidi & Shoen Arte Contemporanea di New York, 2013
“Traces” Bologna | Cubo centro Unipol Bologna-spazio arte, 2014

File multimediali:

Video:
[1]

Audio:

Altro:

Augmented reality:

Latitudine: 43.7731625

Longitudine: 11.2697448,18

Link verso portali di augmented reality

Bibliografia:

"The Chronicles of Time"

Webliografia:


www.giacomocosta.com
http://www.espoarte.net/toponews/traces-giacomo-costa-racconta-il-mondo-dopo-luomo-da-cubo-unipol-a-bologna/#.UymFQpvs6Ik
http://www.youtube.com/watch?v=1Eyz8S4NSKo
http://www.youtube.com/watch?v=o2p-6pB4dAK
http://www.youtube.com/watch?v=wp_01a8xtc4
http://www.aristocratic.com

Note:


  1. cit. Giacomo Costa
  2. cit. Giacomo Costa

Tipo di scheda:

InteractiveResource

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Voci correlate: