Discussione:Decrescita: differenze tra le versioni

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Questa ipotesi politica ed economica prende i suoi punti di riferimento dal pensiero dell'economista e filosofo francese Serge Latouche. Nell'immaginario collettivo la crescita è sempre stata sinonimo di benessere, più aumenta il PIL (prodotto interno lordo) più significa che l'economia di una nazione va bene e di conseguenza i suoi abitanti ne nutrono benefici. Ma il PIL calcola semplicemente il valore monetario delle merci ed è un indicatore riduttivo che non tiene conto di diversi fattori e questo metodo di analisi comporta una crescita sempre in aumento costante.  
 
Questa ipotesi politica ed economica prende i suoi punti di riferimento dal pensiero dell'economista e filosofo francese Serge Latouche. Nell'immaginario collettivo la crescita è sempre stata sinonimo di benessere, più aumenta il PIL (prodotto interno lordo) più significa che l'economia di una nazione va bene e di conseguenza i suoi abitanti ne nutrono benefici. Ma il PIL calcola semplicemente il valore monetario delle merci ed è un indicatore riduttivo che non tiene conto di diversi fattori e questo metodo di analisi comporta una crescita sempre in aumento costante.  
  
La decrescita mette in discussione questa idea di crescita illimitata e lo stesso Latouche promuove l'urgenza di un "cambio di paradigma" e la formazione di un nuovo tipo di economia sotenibile e cioè basata sui veri bisogni dell'uomo riducendo quelli inutili creati da un mercato che ha bisogno invece di aumentare i consumi per massimizzare i profitti. Oltre a un nuovo tipo di economia è necessaria un nuovo tipo di società che cambi radicalmente la mentalità basata sulla generazione di benessere nelle mani di pochi e di promuovere invece una maggio equita delle ricchezze ridistribuendo le risorse del pianeta tra tutti i suoi abitanti.
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La decrescita mette in discussione questa idea di crescita illimitata e lo stesso Latouche promuove l'urgenza di un "cambio di paradigma" da cui deriva la formazione di un nuovo tipo di economia sotenibile e cioè basata sui veri bisogni dell'uomo riducendo quelli inutili creati da un mercato che ha bisogno invece di aumentare i consumi per massimizzare i profitti. La teoria della decrescita quindi sostiene che l'ecosistema non è più in grado di sostenere i ritmi di questa economia. Mauro Bonaiuti altro importante sostenitore della decrescita sostiene che il progresso tecnologico ha portato a un utilizzo delle risorse più efficente però ne consegue comunque un maggiore consumo.
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Oltre a un nuovo tipo di economia è necessaria un nuovo tipo di società che cambi radicalmente la mentalità basata sulla generazione di benessere nelle mani di pochi e di promuovere invece una maggior equità delle ricchezze ridistribuendo le risorse del pianeta tra tutti i suoi abitanti.
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Serge Latouche è colui che ha reso credibile il progetto di una società basata sulla decrescita. ''"Non una società della recessione, come può pensare chi ragiona in maniera tradizionale, ma una società conviviale, pacifica, solidale"''.<ref>http://www.questotrentino.it/articolo/9861/serge_latouche_decrescere_per_reincantare_il_mondo.htm</ref> Bisogna in qualche modo decostruire l'immaginario economico che affligge i paesi industrializzati dell'Occidente perchè un'economia basata sul principio di crescità non è più sostenibile. Lo stesso concetto "sviluppo sostenibile" è ingannevole perchè rappresenta un tentativo di aggiungere alla crescita economica una componente ecologica. Ma lo sviluppo non è affidabile, nè vivibile e nè duraturo e la decrescita rappresenta ormai una necessità.
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Il primo passo secondo Latouche consiste nell'attuazione di un cambiamento radicale di mentalità che porta a vivere il mondo attraverso altri concetti. In secondo luogo invece elabora un vero e proprio programma nominato delle "Otto R":
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* Rivalutare i valori su cui viene organizzata la vita.
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* Riconcettualizzare o Reinquadrare i concetti di ricchezza e povertà oppure quelli di scarsità e abbondanza.
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* Ristrutturare e quindi adattare l'apparato di produzione ai nuovi valori.
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* Rilocalizzare significa produrre localmente i prodotti d'importanza primaria per le persone.
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* Ridistribuire le ricchezze del patrimonio naturale
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* Ridurre l'impatto della produzione sell'ecosistema
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* Riutilizzare utensili e prodotti per aumentare la durata di utilizzo
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* Riciclare e cioè ricavare da un oggetto ormai usurato le materie prime per produrne altri.
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Decrescita comunque non vuol dire recessione ma significa semplicemente la perdita di fiducia nello sviluppo e nel progresso. Non vuol dire nemmeno crescita negativa o regressione ma implica sostanzialmente una rinuncia a una continua crescita in un pianeta con risorse limitate. Per fare questo è necessaria una rivoluzione culturale ripensando la società con nuovi valori.
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Un principio fondamentale per la decrescita è il ritorno al localismo e quindi è necessaria una mentalità opposta alla globalizzazione. La stessa società dovrebbe essere formata da bioregioni autonome prima di tutto dal punto di vista alimentare e successivamente anche economico. Questo comporta una sorta di restaurazione dell'economia contadina che dovrà essere alla base dell'economia.
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Altro punto importante riguarda la limitazione del consumo soprattutto quello turistico che è l'emblema dello spreco. Difficile però stabilire i reali bisogni di una persona giudicando quali siano giusti e quali no.
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Terzo concetto di una società della decrescita è la riduzione della durata del tempo di lavoro
  
ed ha trovato molti seguaci dando vita a movimenti che hanno trovato spazio "nel mondo del volontariato eco-pacifista, del commercio equo e solidale, di certo pensiero cattolico e tra alcuni intellettuali ed economisti critici."<ref>http://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/parole/delleconomia/decrescita.html</ref> Spesso c'è chi manifesta preoccupazione di fronte a chi propone un tipo di economia basata sulla decrescita perchè si pensa che sia la promozone di unostile di vita basato sulla rinuncia e sulla miseria. Proprio per questo Latouche accompagna alla decrescita il termine serena nel suo "Petit traité de la décroissance sereine" è Maurizio Pallante la presenta invece come felice nel suo libro "La decrescita felice. La qualità della vita non dipende dal PIL".
 
  
 
==Descrizione:==
 
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Revisione 01:24, 16 Dic 2014


Argomento:

Decrescita nel suo significato generale significa diminuzione o inversione di crescita ma il concetto che si forma nei primi anni del nuovo secolo la intende come una "Concezione politica, economica e sociale che, mettendo in discussione radicalmente l’idea universalistica che la crescita trainata dalle economie sviluppate produca sempre e per tutti effetti positivi a lungo termine, propone un modello di sviluppo basato sulla riduzione dei consumi e sull’autoproduzione e autoconsumo dei beni."[1]

Questa ipotesi politica ed economica prende i suoi punti di riferimento dal pensiero dell'economista e filosofo francese Serge Latouche. Nell'immaginario collettivo la crescita è sempre stata sinonimo di benessere, più aumenta il PIL (prodotto interno lordo) più significa che l'economia di una nazione va bene e di conseguenza i suoi abitanti ne nutrono benefici. Ma il PIL calcola semplicemente il valore monetario delle merci ed è un indicatore riduttivo che non tiene conto di diversi fattori e questo metodo di analisi comporta una crescita sempre in aumento costante.

La decrescita mette in discussione questa idea di crescita illimitata e lo stesso Latouche promuove l'urgenza di un "cambio di paradigma" da cui deriva la formazione di un nuovo tipo di economia sotenibile e cioè basata sui veri bisogni dell'uomo riducendo quelli inutili creati da un mercato che ha bisogno invece di aumentare i consumi per massimizzare i profitti. La teoria della decrescita quindi sostiene che l'ecosistema non è più in grado di sostenere i ritmi di questa economia. Mauro Bonaiuti altro importante sostenitore della decrescita sostiene che il progresso tecnologico ha portato a un utilizzo delle risorse più efficente però ne consegue comunque un maggiore consumo.

Oltre a un nuovo tipo di economia è necessaria un nuovo tipo di società che cambi radicalmente la mentalità basata sulla generazione di benessere nelle mani di pochi e di promuovere invece una maggior equità delle ricchezze ridistribuendo le risorse del pianeta tra tutti i suoi abitanti.

Serge Latouche è colui che ha reso credibile il progetto di una società basata sulla decrescita. "Non una società della recessione, come può pensare chi ragiona in maniera tradizionale, ma una società conviviale, pacifica, solidale".[2] Bisogna in qualche modo decostruire l'immaginario economico che affligge i paesi industrializzati dell'Occidente perchè un'economia basata sul principio di crescità non è più sostenibile. Lo stesso concetto "sviluppo sostenibile" è ingannevole perchè rappresenta un tentativo di aggiungere alla crescita economica una componente ecologica. Ma lo sviluppo non è affidabile, nè vivibile e nè duraturo e la decrescita rappresenta ormai una necessità.

Il primo passo secondo Latouche consiste nell'attuazione di un cambiamento radicale di mentalità che porta a vivere il mondo attraverso altri concetti. In secondo luogo invece elabora un vero e proprio programma nominato delle "Otto R":

  • Rivalutare i valori su cui viene organizzata la vita.
  • Riconcettualizzare o Reinquadrare i concetti di ricchezza e povertà oppure quelli di scarsità e abbondanza.
  • Ristrutturare e quindi adattare l'apparato di produzione ai nuovi valori.
  • Rilocalizzare significa produrre localmente i prodotti d'importanza primaria per le persone.
  • Ridistribuire le ricchezze del patrimonio naturale
  • Ridurre l'impatto della produzione sell'ecosistema
  • Riutilizzare utensili e prodotti per aumentare la durata di utilizzo
  • Riciclare e cioè ricavare da un oggetto ormai usurato le materie prime per produrne altri.

Decrescita comunque non vuol dire recessione ma significa semplicemente la perdita di fiducia nello sviluppo e nel progresso. Non vuol dire nemmeno crescita negativa o regressione ma implica sostanzialmente una rinuncia a una continua crescita in un pianeta con risorse limitate. Per fare questo è necessaria una rivoluzione culturale ripensando la società con nuovi valori.

Un principio fondamentale per la decrescita è il ritorno al localismo e quindi è necessaria una mentalità opposta alla globalizzazione. La stessa società dovrebbe essere formata da bioregioni autonome prima di tutto dal punto di vista alimentare e successivamente anche economico. Questo comporta una sorta di restaurazione dell'economia contadina che dovrà essere alla base dell'economia.

Altro punto importante riguarda la limitazione del consumo soprattutto quello turistico che è l'emblema dello spreco. Difficile però stabilire i reali bisogni di una persona giudicando quali siano giusti e quali no.

Terzo concetto di una società della decrescita è la riduzione della durata del tempo di lavoro


Descrizione:

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Bibliografia:

Webliografia:

Note:

  1. http://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/parole/delleconomia/decrescita.html
  2. http://www.questotrentino.it/articolo/9861/serge_latouche_decrescere_per_reincantare_il_mondo.htm