Discussione:Dhomont Francis: differenze tra le versioni

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Nel momento in cui si elabora una composizione musicale nasce nella nostra immaginazione una rappresentazione mentale dello spazio. Francis Dhomont afferma che è "...essenziale per una buona lettura uditiva della composizione che quell’elemento (figura, trama, iterazione, cellula) venga percepito come proveniente da lontano per arrivare ad occupare progressivamente il primo piano...". Ecco che a una variazione di ampiezza del suono corrisponderà la simulazione di un movimento eseguito in profondità. L'aspetto visivo acquista un vero e proprio valore semantico perdendo il mero effetto decorativo.
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Altro approccio nella composizione musicale è quello di rendere i suoni distinti l'uno dall'altro senza sovrapporli. Per rendere possibile questo si attribuisce ad ognuno di loro "una localizzazione distinta nello spazio della stereofonia". Questa particolare tecnica ha il suo massimo effetto nell'ascolto binaurale.
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Le scoperte continue delle nuove tecnologie portano i musicisti a sperimentare le nuove possibilità offerte creando così nuove immagini di suono. La nozione di spazio del suono parte da una formazione sensibile, da una concezione di immagini mentali per poi diventare un elemento estetico-tecnologico. Come scrive Gaston Bachelard sull'immagine poetica in La poétique de l’espace  "l’immagine emerge nella coscienza come un prodotto diretto del cuore, dell’anima, dell’essere dell’uomo preso nella sua attualità". Proprio per questo considerato lo spazio un elemento sintattico del suono, tende ad essere definito nella progettazione che anticipa la composizione sonora vera e propria.
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La presentazione al pubblico dell'opera acusmatica è il fine fondamentale dopo il lungo lavoro di composizione.
  
 
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Revisione 15:06, 22 Ago 2014

Dhomont Francis è un pioniere della musica elettroacustica ed acusmatica. La sua vita trascorre per metà a Parigi e per metà a Montreal nel corso della quale sviluppa una particolare attitudine alla narrazione e al racconto di storie accattivanti attraverso la musica acusmatica. Alcuni esempi dei suoi lavori più significativi sono le parti del ciclo di opere Abissi: l'Album Sous le Regard d'un Soleil Noir (1981) e Foret Profonde (1996). Queste sono le opere più rappresentative di musica concreta capaci di oltrepassare i limiti del genere musicale per toccare il cuore.

Didascalia immagine relativa al soggetto

Cognome Nome / Pseudonimo / Denominazione:

Dhomont Francis

Biografia:

Dhomont nasce in Francia a Parigi nel 1926 e diventa un rappresentante della musica concreta attraversando in una prima fase il mondo della musica classica. Durante la guerra perde l'uso di un occhio e nel corso della convalescenza sviluppa una forte passione per la musica esercitandosi al pianoforte. I suoi maestri sono Ginette Waldmeier, Charles Koechlin e Nadia Boulanger. Dal 1944 al 1963 compone musiche per strumenti e per voce cercando di unire la musica modale con quella atonale. In questo primo periodo creativo prende parte a numerosi concerti con il gruppo Triptyque a Parigi.

Verso la fine degli anni 40 inizia a sperimentare i primi tentativi elettroacustici e grazie a un registratore Webster a filo magnetico scopre intuitivamente quella che Pierre Schaeffer denominerà musica concreta. Da quel momento decide di abbandonare la composizione strumentale per dedicarsi esclusivamente alla musica elettroacustica.

Nel 1951 lascia Parigi per stabilirsi nel sud della Francia, in Provenza e nel 1963 fonda il suo primo studio elettro-acustico. Qui si dedica completamente alla composizione acusmatica che comprende il suono generato da fonti invisibili. Diventa socio-fondatore e presidente dal 1975 al 1979 del Festival Musiques-Multipli a Saint-Rémy de Provence e nel 1979 riceve l'invito come ospite ricercatore presso l'Università di Montreal.

Nel 1982 l'opera Sous le Regard du Soleil Noir lo rende conosciuto a un pubblico più vasto e l'album diventa un classico del suo genere e fonte d'ispirazione per molti artisti. Il suo lavoro prosegue creando molte altre opere acusmatiche che giocano tra il suono e il significato. I migliori risultati li ottiene attraverso le sue narrazioni oniriche e “il cinema per l'orecchio”. Nel 1990 il suo lavoro cresce e diventa più suggestivo concludendosi con un pezzo di 60 minuti Foret Profonde un fantasioso viaggio nelle fiabe attraverso le opere di Bruno Bettelheim.

Oltre che compositore è molto attivo come teorico e scrive su diverse riviste di musica elettro-acustica (L'espace du Son, Circuit). Inoltre ha partecipato a programmi radiofonici per Radio-Canada e Radio-France, ha insegnato composizione elettro-acustica presso l'Università di Montreal influenzando notevolmente i compositori più giovani e di conseguenza i mondo locale, fondando poi la Comunità elettro-acustica Canadese. Tutto questo è nto grazie al suo interesse e all'analisi dei lavori di Pierre Schaeffer e ai suoi esperimenti sulla musica concreta che portarono Montreal ad essere un terreno fertile per lo sviluppo della musica acusmatica.

Ha ricevuto numerosi premi per il suo lavoro riconosciuto a livello internazionale, tra cui il Magistero della Musica Elettroacustica, Concorso Internazionale di Bourges nel 1988, e il Prix Ars Electronica nel 1992. Nel febbraio 2001 ha ricevuto un premio alla carriera dal Conseil des Arts et Lettres du Québec, un risultato notevole per un artista d'avanguardia.

Dopo il lungo soggiorno a Montreal si è ritirato ad Avignone in Francia.

Sito web:

Poetica:

Nel momento in cui si elabora una composizione musicale nasce nella nostra immaginazione una rappresentazione mentale dello spazio. Francis Dhomont afferma che è "...essenziale per una buona lettura uditiva della composizione che quell’elemento (figura, trama, iterazione, cellula) venga percepito come proveniente da lontano per arrivare ad occupare progressivamente il primo piano...". Ecco che a una variazione di ampiezza del suono corrisponderà la simulazione di un movimento eseguito in profondità. L'aspetto visivo acquista un vero e proprio valore semantico perdendo il mero effetto decorativo.

Altro approccio nella composizione musicale è quello di rendere i suoni distinti l'uno dall'altro senza sovrapporli. Per rendere possibile questo si attribuisce ad ognuno di loro "una localizzazione distinta nello spazio della stereofonia". Questa particolare tecnica ha il suo massimo effetto nell'ascolto binaurale.

Le scoperte continue delle nuove tecnologie portano i musicisti a sperimentare le nuove possibilità offerte creando così nuove immagini di suono. La nozione di spazio del suono parte da una formazione sensibile, da una concezione di immagini mentali per poi diventare un elemento estetico-tecnologico. Come scrive Gaston Bachelard sull'immagine poetica in La poétique de l’espace "l’immagine emerge nella coscienza come un prodotto diretto del cuore, dell’anima, dell’essere dell’uomo preso nella sua attualità". Proprio per questo considerato lo spazio un elemento sintattico del suono, tende ad essere definito nella progettazione che anticipa la composizione sonora vera e propria.

La presentazione al pubblico dell'opera acusmatica è il fine fondamentale dopo il lungo lavoro di composizione.

Opere:

Elenco esposizioni (anno, titolo, curatela, luogo, città):

File multimediali:

Video:

Audio:

Altro:

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Bibliografia:

Webliografia:

Note:

Tipo di scheda:

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