Discussione:Dix Otto

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Dix Otto è stato un pittore tedesco esponente di spicco del movimento Nuova Oggetività. Dipinse le sue opere più note durante gli anni della Repubblica di Weimar, incentrate su temi forti e rappresentate con crudezza e realismo.

Autoritratto con garofano, 1912

Cognome Nome / Pseudonimo / Denominazione:

Dix Otto

Biografia:

Nacque a Untermhaus presso Gera il 2 dicembre 1891 da una famiglia proletaria.
Nel 1910 si iscrisse alla Scuola d'Arti Decorative di Dresda, da cui uscì come ritrattista, ma già fin dalla giovane età, da inappagato appassionato d'arte, Otto frequentava molte gallerie e mostre di pittura.
Nel 1912 visitò, sempre a Dresda, una mostra di Vincent Van Gogh che lo colpi fortemente e fu determinante per il perfezionamento della sua pittura.
<<Allo scoppio della Grande Guerra Dix si arruolò nell'esercito come volontario. Combatté contro gli inglesi ed i francesi, sul Fronte occidentale, e contro i russi su quello orientale.>>[1]
L' esperienza al fronte lascerà tracce indelebili nella sua vita e lo renderanno un convinto pacifista e particolarmente sensibile alle ingiustizie e all'ipocrisia della società borghese del dopoguerra. La guerra inizia ad essere uno dei temi principali dei suoi lavori, proprio per rappresentare la tragedia delle essere umano e come protesta e coinvolgimento nell’ attività politica.
Al termine del grande conflitto, Otto rientrò a Dresda dove, nel 1919, aderì al gruppo espressionista della secessione di Dresda. Poco tempo dopo, con George Grosz, Rudolf Schlichter e John Heartfield, diede vita al gruppo dadaista tedesco , organizzando nel 1920 a Berlino la Prima Fiera Internazionale Dada.
Nel 1922 Dix si trasferirà a Düsseldorf, dove nella locale accademia affinò il suo stile puntando verso un realismo acuto e morale pieno di significati simbolici.
Il panorama artistico della Germania degli anni 20, segnata dalla sconfitta bellica e dalla nascita della Repubblica di Weimar, risulta molto vario. Tra l’Espressionismo e la provocazione Dada si misero in luce Otto Dix insieme a George Grosz e Max Beckmann, inaugurando nel 1925 una nuova pittura realistica nota come Nuova Oggettività. Questo realismo assunse subito un esplicito significato di denuncia, scegliendo temi i quali mirano ad attaccare la borghesia tedesca del tempo.
Nel 1927 venne chiamato ad insegnare all’ Accademia di Dresda.
Nel 1933, con l'avvento del nazismo, Dix , insieme ad altri pittori della Nuova Oggettività e di altri movimenti, fu considerato un artista degenerato, perdendo così il posto di professore all’Accademia e non potendo più esporre al pubblico le proprie opere, molte delle quali apparvero all'esposizione nazista dell’Arte degenerata mentre altre vennero distrutte.
Si rifugiò sul lago di Costanza, dove si dedicò all’attività paesaggistica evitando i temi sociali. Con lo scoppio della Seconda guerra mondiale, Dix ormai considerato un veterano della Grande Guerra, fu richiamato nell’esercito tedesco; venne catturato e internato dalle truppe francesi e poi rilasciato nel 1946.
Nel dopoguerra riprese la sua produzione artistica realizzando delle allegorie religiose e scene tragiche della guerra.
Morì a Singen, in Germania, il 25 luglio 1969.[2]

Sito web:

Sito ufficiale di Otto Dix

Poetica:

Ai suoi inizi Dix si ispirò ai quattrocentisti italiani. Nel dopoguerra la società tedesca era divisa tra chi aveva vissuto passivamente la guerra, rimanendo ferma nei suoi prestigi nobiliari e nelle sue ricchezze economiche, e chi l’aveva vissuta attivamente, rimanendo tristemente reciso fisicamente e nell’animo dall’evento: i reduci di guerra, mutilati e ormai impossibilitati a qualunque lavoro, un tempo eroi della patria, adesso feccia della società, rifiuto umano difficile da smaltire.
Queste problematiche inquietanti della vita e della cultura tedesca, trovarono in Dix, come nel suo amico Grosz e in altri, una partecipazione sofferente ed esasperata, quanto risoluta e chiara.
<<Servendosi delle precedenti esperienze espressionistiche miste a quelle dadaiste, e variamente neo primitive, cercò di dar vita a una pittura sociale,che mediante l'unità simultanea delle immagini spinte alla loro maggiore, spietata caratterizzazione, provocasse una visione crudele e immediata della realtà.>>[3] Esempio di emarginazione e disprezzo verso i reduci di guerra lo vediamo nell’opera Via Praga del 1920, in Invalidi di guerra che giocano a carte e ancora in Il venditore di fiammiferi del 1921.

Opere:

Via Praga, 1920, Stoccarda, Galerie der Stadt.
  • Via Praga, 1920 (Stoccarda, Galerie der Stadt)

Olio du tela
In Via Praga la figura centrale rappresenta un ex soldato mutilato che ha le gambe e il braccio sinistro sotituite da delle rozze protesi di legno. Intorno a lui la gente fugge via inorridita, come la donna in gonna rosa. Il reduce ormai impossibilitato a qualunque altra azione chiede l’elemosina, un gesto disperato evidenziato dallo sguardo spento e dall' indifferenza dell' uomo in primo piano.
[4]









  • Invalidi di guerra giocano a carte, 1920 ( Berlino,Neue Nationalgalerie)

Olio su tela
<<Dix crea un processo di storpiamento fisico al limite dell’inverosimile, relegato alle tre figure sedute al tavolo: nel pieno dell’impeto angosciante che può pervadere lo spettatore, le tre figure giocano divertite a carte, nonostante la privazione di gambe, braccia occhi, mascelle, fantasiosamente sostituite da protesi in legno o ferro.>>[5]

  • Il venditore di fiammiferi, 1921 (Stoccarda, Galerie der Stad)

Olio su tela
Il venditore seduto sui marciapiedi di Dresda viene allontanato ed abilmente schivato dalle persone probabilmente inorridite dalla visione di una realtà tanto sconvolgente e macabra, e disdegnato persino dal cane, che si serve di lui per i suoi bisogni.

Il bombardamento di Lens, 1924, Collezione Van de Velde, Anversa
  • Il bombardamento di Lens, 1924 (Collezione Van de Velde, Anversa)

Acquaforte
L' acquaforte mostra l' orrore della guerra nel centro urbano; il tutto è enfatizzato dai volti disperati degli abitanti che tentano di sfuggire dalla distruzione delle bombe lanciate dall’aeroplano.











  • Suicidio in trincea, 1924 (Collezione Van de Velde, Anversa)

Acquaforte
Dix rappresenta un soldato ormai morto che si è tolto la vita puntandosi il fucile alla testa.

Il ritratto di Sylvia Von Harden, 1926, Centre George Pompidou, Parigi.
  • Il ritratto di Sylvia Von Harden,1926 (Parigi, Centre George Pompidou)

Olio e tempera su tavola
Dix raffigura la sua visione del mondo attuale e della borghesia della citta. La giornalista Sylvia Von Harden ne è la degna rappresentante; icona di un nuovo arrivismo professionale, Sylvia è una donna affermata, dal pratico monocolo e dal moderno taglio corto di capelli; una donna che fuma e che non disdegna i piaceri della vita, dal cocktail alla sigaretta.











  • Trittico della metropoli,1928 (Stoccarda, Galerie der Stad)

Olio su tela

  • Trittico della guerra,1929 (Gemaldegalerie Neue Meister, Dresda)

Olio su tela

  • I sette peccati capitali,1933 (Staatliche Kunsthalle, Karlsruhe)

Olio su tela
Dix raffigura, tramite allegorie e simboli, i sette peccati capitali che portarono alla disfatta della Germania. Con questo quadro ebbe fine la sua produzione artistica di denuncia verso la società tedesca.

Elenco esposizioni (anno, titolo, curatela, luogo, città):

  • Arte Degenerata, 19 luglio 1937, Monaco di Baviera, Germania, curata da Joseph Goebbels
  • MoMa, Collezione Otto Dix, NeW York, Stati Uniti
  • Neue Nationalgalerie, Berlino, Germania
  • Kunstmuseum, Stoccarda, Germania
  • Fondazione Mazzotta, Milano, 28 marzo-29 giugno 1997

File multimediali:

Video:

Audio:

Altro:

Augmented reality:

Latitudine:

Longitudine:

Link verso portali di augmented reality

Bibliografia:

  • Philippe Dagen Annette Becker, Otto Dix. La guerra-Der krieg, 5 Continents Editions, 2003
  • Schmidt Johann-Karl, Otto Dix. Catalogo della mostra (Milano, 1997),Mazzotta,1997
  • Spanke D.;Buttner N., Otto Dix and the new objectivity, HATJE CANTZ VERLAG GMBH &, 2013
  • Eva Karcher, Otto Dix, Bonfini Press,1986

Webliografia:

Note:

  1. http://www.frammentiarte.it/dall%27Impressionismo/pittori%20espressionisti%20opere/21-00%20biografia%20di%20otto%20dix.htm
  2. http://it.wikipedia.org/wiki/Otto_Dix
  3. http://www.treccani.it/enciclopedia/otto-dix_%28Enciclopedia-Italiana%29/
  4. Il nuovo arte tra noi 5. Dal Postimpressionismo a oggi,Edizioni scolastiche Bruno Mondadori, a cura di Elena Damartini, Chiara Gatti, Elisabetta P.Villa
  5. http://svirgolettate.blogspot.it/2014/04/otto-dix-e-lorrore-della-guerra.html

Tipo di scheda:

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artisti, pittori

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