Discussione:Fomasi Stefano - Fake

Tratto da EduEDA
Jump to: navigation, search

Fomasi Stefano (7 Ottobre1971), in arte Stefano Fake, <<è un artista e video designer italiano, che realizza installazioni utilizzando video, film, fotografie, design, sculture e tecnologie interattive>>[1].

Stefano Fake

Cognome Nome / Pseudonimo / Denominazione:

Fomasi Stefano/ Stefano Fake

Biografia:

Intraprende gli studi di Scienze Politiche con l’intento di diventare regista televisivo o cinematografico. Stabilitosi a Firenze nel 1997, inizia a lavorare nel campo artistico allestendo le scenografie di Giancarlo Cauteruccio, regista teatrale italiano. Egli stesso si definisce “figlio d’arte” [2]del regista, grazie al quale Stefano Fomasi sviluppa un forte interesse per l'applicazione del linguaggio video nelle scenografie teatrali e nelle installazioni urbane.
Sentendosi sempre più legato al mondo dell’arte contemporanea, in particolare alle scenografie virtuali e alla video arte (influenzato dall’opere di Bill Viola, Matthew Barney, Pipillotti Rist, Gary Hill, Bruce Nauman, Vito Acconci, Nam June Paik, Studio Azzurro), decide di abbandonare l’idea di diventare regista; cominciando a sperimentare una nuova forma di arte digitale, a cui in seguito curatori, storici d’arte e giornalisti attribuiranno una effettiva valenza artistica.Tutto diviene un espediente per sperimentare[3].
Mentre con Cauteruccio il pubblico e il palcoscenico, l’azione e lo spettatore erano disposti su due binari (piani) divisi, Stefano Fake decide di rompere questa separazione, riprendendo le stesse tecnologie usate nelle scenografie teatrali ed inserendole all’interno di piccoli spazi, delle Scatole Immersive Artistiche, dove il pubblico non è solo spettatore ma diviene attore e protagonista dell’opera stessa.
L’artista cura personalmente il backstage dei suoi lavori, realizzando video che divengono gli unici documenti visivi delle sue opere (videoproiezioni, istallazioni, performance,..).
<<Nel 2001 fonda The Fake Factory, uno studio (la cui sede principale è situata a Firenze) specializzato nel video design, con il quale collaborano talentuosi videographers e visualmakers italiani>>[4]. Questo “Laboratorio” in pochi anni diventa un punto di riferimento nel contesto del video design internazionale, partecipando alla realizzazione di diverse centinaia di progetti(installazioni luminose architetturali, produzione video e televisiva, videoinstallazioni, scenografie video per teatro, sfilate di moda, ambienti visivi per musei, gallerie ed eventi culturali, produzione di dvd multisensoriali, opere di video arte), non solo per mostre o gallerie ma anche per riviste e grandi firme della moda (es. Ferragamo, Bulgari, Ermenegildo Zegna, Guess, INterni Mondadori), quelli che l’artista definisce : i “Nuovi Mecenati”[5] del campo artistico. La sua intenzione è di portare l’Espressionismo Astratto nella videoproiezione.
Nel 2005 The Fake Factory, prendendo ad esempio le opere di Studio Azzurro, realizza uno dei suoi primi 3D videomapping (videoproiezioni architetturali che ridisegnano con illusioni ottiche le facciate dei palazzi), questa tecnica verrà riutilizzata più volte dalla Factory: Piazza Campidoglio Roma, Castello Sforzesco Milano, Santo Spirito Firenze, Villa Ephrussi de Rotschild, Teatro della Pegola Firenze, Opera di Firenze.
<<Nel 2010 è stata inclusa nel prestigioso International Lighting Design Index, pubblicato dal Luminale di Francoforte>>[6].

Sito web:

http://stefanofake.com/

Poetica:

<<Tutto ciò che vedi è falso>>[7] questa la sintesi poetica dell’artista. Il Fake è una rappresentazione del mondo contemporaneo. Con l’inizio della rivoluzione digitale, la nascita d’identità informatiche, storytelling irreali, e lo sviluppo di una vera e propria realtà virtuale, il mondo, afferma l’artista,diventa sempre più inconsistente, il fake rappresenta appunto il falso, l’illusorietà della società odierna.[8]
FAKE FACTORY, oltre ad essere un chiaro rimando ad Andy Warhol e alla spettacolarizzazione pop dell’arte, significa letteralmente Laboratorio del falso. In questo studio sono creati dei “fakes”, poiché le opere essendo per lo più in formato digitale, non sono reali o tangibili e per questo si possono definire falsi[9]. La parola d’ordine è ironia, solo in questo modo si può comprendere la filosofia di Stefano Fake.
Il tema del falso viene inoltre ripreso da grandi esponenti dell’arte italiana, come Gian Lorenzo Bernini il quale affermava che: “l’arte sta nel far che il tutto sia finto, e paia vero”; e da un regista (studiato a fondo dall’artista): Federico Fellini, secondo il quale l’unico modo per ricostruire la realtà era attraverso il falso (Il regista infatti, ricostruiva tutte le sue scenografie all’interno dello Studio 5 di Cinecittà). Inoltre la vitalità di cui parlava Fellini è un altro elemento importante nella creazione dei fakes.
L’Arte Contemporanea per Stefano Fake è profondamente influenzata dalla multimedialità e dalla globalizzazione, i suoi lavori possono essere interpretati su piani diversi, come dissacrazione del ruolo dell’artista contemporaneo(l’artista che vive nel mondo immaginifico da cui scaturisce la creazione dell’opera d’arte) e critica della società moderna.[10]
Stimoli visivi a cui siamo costantemente sottoposti, vengono ripresi e rielaborati nell’opera dell’artista, vediamo chiare citazioni da film ed altri mezzi mediatici. Tra le pellicole che hanno maggiormente influenzato l’artista possiamo annoverare Strange Days, Matrix, Blade Runner; accomunati dall’idea di un mondo futuro che si svolge al di là del reale, come in un reticolato, un piano infinito o per meglio dire una matrice che svela una verità situata dietro la realtà (tutto ciò che vedi è falso). Stefano Fake trasmette la sua poetica principalmente attraverso lo strumento del video.
<<Video non è qualcosa che guardiamo unicamente, ma qualcosa di cui facciamo esperienza, che ha la capacità di riempire tutti i nostri sensi.>>[11]Cit. Stefano Fake.

Opere:

Stanza con Tv color, 2001
  • Stanza con Tv color, 2001

Installazione luminosa, video, Monitor TV, Casa Museo di Johann Wolfgang von Goethe, Weimar.
https://vimeo.com/28629131
In una stanza vuota un televisore trasmette 16milioni di colori in un loop di 30 minuti. L’intento è quello di rappresentare il potere del tubo catodico, che attraverso il colore riempie tutto l’ambiente, illuminando non solo la stanza ma anche gli spettatori, influenzando tutto ciò che lo circonda. Una critica e presa di coscienza del potere del mezzo televisivo, il quale modifica la percezione di tutto.

  • Inno a Kazimir, 2009

Video installazione, Festival della Creatività di Firenze.
https://vimeo.com/3579515
In questa Istallazione realizzata per il festival della creatività di Firenze, viene ripreso il tema della pittura astratta. L’opera rappresenta la mano anonima di un artista nel tentativo di ricreare, su una lavagna luminosa , la perfezione formale dei quadri di Kazimir Malevič (pittore russo dell’ astrattismo geometrico). Il quadro video appare ben diverso dal quadro reale, in particolare perché ha a diposizione un’ulteriore dimensione: quella temporale. Scopo dell’Inno è quello realizzare un’opera non assoluta ma basata sull’esperienza. La ricerca di una forma perfetta, il tentativo di arrivare alla perfezione, l’indagine artistica che in questo caso è destinata al fallimento.

  • Revelation Revolutionl, 2010
    Revelation Revolution, FakeFactory 2010

Museo Arte Contemporanea di Prato Luigi Pecci di Prato.
https://vimeo.com/32141509
Videoproiezione che mostra una rivisitazione del simbolo degli illuminati: l’occhio di una donna all’interno di una piramide, contornato da una luce quasi divina. L’occhio di ragazza sembra come osservare il pubblico dall’alto, l’artista in questo modo cerca di trattare con ironia un argomento molto discusso nell’attualità, come la massoneria e gli illuminati. Un simbolo che rappresenta una società controllata dall’occhio degli illuminati, qui viene presentato come un occhio femminile, bello, buono, quasi un dio ironico di cui l’uomo non deve temere. Argomenti che vengono presi troppo seriamente nel reale hanno nell’opera dell’artista una trasposizione ironica.

  • Real Smoke, fake Smoke, 2012

Video installazione, Milano.
http://vimeo.com/52270972
Video installazione, proiettata durante una sfilata di moda per il Milan Fashion week del 2012. Definita dall’artista come una stranezza estetica per spettacolizzare l’ambiente,[12] presentava all’interno della stanza (adibita a passerella) delle nuvole di fumo proiettate sul muro. Del falso fumo in un ambiente chiuso, per distrarre ed incuriosire il pubblico, rendendo unica anche l’esperienza della sfilata.

  • Everything You See is Fake, 2012

Mixed- media, Stazione Ceramica San Giovanni Valdarno
https://vimeo.com/44793841
Una sorta di personale di Stefano Fake , presenta:Ambienti Immersivi in cui la luce tridimensionale (erogata da apparecchi video) è protagonista assoluta, sculture estemporanee come “Sniffin’’ glue”, (un barattolo di Bostik lasciato aperto su un tavolo, in modo che il materiale ne fuoriesca permettendo allo spettatore di toccare l’oggetto, che al tatto sprigionava un forte odore di colla. Sniffin’ Glue è un chiaro riferimento ad Existence di Cronenberg, il bostik sembra essere un elemento biologico con cui il pubblico può giocare) e i Collages mixmediali realizzati con volti femminili della comunicazione pubblicitaria aggiungendo una video casetta o due dvd al posto degli occhi della modella. Il supporto magnetico, rappresenta il tema dello sguardo fortemente legato alla realtà virtuale. Prendono il posto degli occhi degli elementi che ne influenzano profondamente la visione; esibendo una ulteriore denuncia al potere del mezzo televisivo.

  • Mercato Centrale di Firenze: Mosaico Digitale, 2012

Flight Light Firenze Light Festival.
https://vimeo.com/67123869
Realizzato per il Festival della Luce di Firenze, sotto richiesta dello stesso Comune. Un mosaico digitale, una videoinstallazione realizzata all’interno del Mercato Centrale di Firenze; come per altri suoi lavori Stefano Fake ne realizza il backstage. Il Mercato Centrale completamente vuoto appare come una cattedrale spoglia al suo interno, sulle cui vetrate vengono proiettati mosaici digitali, dei pixel colorati, i quali mettono in risalto l’elemento suggestivo di un luogo che sembra quasi di culto.


Tuscan Soul
  • Tuscan Soul, 2013

Cava Michelangelo, Carrara.
https://vimeo.com/78273921
Questa videoproiezione promozionale viene proiettata sulla parete di marmo della cava usando la tecnica del 3D videomapping. La performance inizia con un’azione reale: il colpo di uno scalpello,i giunge quindi al fake, presentando la proiezione sulla parete, con immagini direttamente riconducibili al particolare tipo di marmo che si trova a Carrara. Opere dell’Arte Classica, Rinascimentale e Neoclassica realizzate con il marmo di Carrara (opere di Michelangelo, del Bernini, Tempi romani, ecc… ) prendono vita, attraverso delle illusioni ottiche/prospettiche. Il concetto base della scultura: togliere il superfluo per liberarne la bellezza nascosta, viene riproposto attraverso dei crolli fittizi della parete. Attuando una sintesi di arte Classica e Neoclassica, naturalmente fake, una materia altrimenti statica ed immobile si anima sotto gli occhi del pubblico.

  • Life is Full of Emotions, 2014

Audiovisual live performance.
https://vimeo.com/116209248
Varie location: Ponte Vecchio, la Pergola, Palazzo del Senato Milano, Residenz Museum Munchen, Casa della Cultura italiana Tokyo. Una performance caratterizzata da una proiezione video 3D che accompagna l’esibizione di Ludovico Einaudi, la musica si unisce alla video arte per ricreare una sensazione puramente estetica. A concludere l’esibizione viene proiettato su uno schermo d’acqua l’ologramma del prodotto. un profumo. L’arte in questo caso è usata come nuovo mezzo promozionale, in un certo senso una rielaborazione del concetto alla base della famosa zuppa Campbell di Andy Warhol.

Elenco esposizioni:

<<The Fake Factory ha realizzato visuals e curato videoinstallazioni per istituzioni pubbliche e private in contesti prestigiosi: Poste Italiane, Diesel, Braccialini, Levi’s, Biennale d’arte di Carrara, Felissimo Design House New York, Sketch Gallery Londra,, Moma New York, Tate Modern London, Ice Room Bordeaux, Palais de Tokyo Paris, Centre Pompidou Paris, Daikanayama Hillside Terrace Tokyo, Visionaire Club Berlino, Museo Pecci di Prato, Museo Nazionale RPC di Beijing, Billionaire Club Porto Cervo-Montecarlo-IsTanbul, Fairmont Luxury Hotels, Palazzo Reale Milano, Nokia, Swarovski, Guess, Le Notti Bianche di Roma e Firenze, Telecom Progetto Italia, Pitti Immagine Firenze, Castello Sforzesco Milano, Università degli Studi di Milano, Salone del Mobile di Bahia Salvador, Palazzo Ducale Sabbioneta, Festival di Ravello, Salone del Mobile di Milano, National Centre for Performing Arts di Beijing.>>[13]


File multimediali:

Video:

Audio:

Altro:

Augmented reality:

Latitudine:43.7794356

Longitudine:11.25554,17

Link verso portali di augmented reality

Bibliografia:

Webliografia:

Note:

  1. sito, stefanofake.com
  2. intervista a voce
  3. intervista a voce
  4. sito, stefanofake.com
  5. intervista a voce
  6. sito, stefanofake.com
  7. intervista a voce
  8. intervista a voce
  9. intervista a voce
  10. intervista a voce
  11. intervista a voce
  12. intervista a voce
  13. sito internet,stefanofake.com

Tipo di scheda:

InteractiveResource

Soggetto (categoria) da Thesaurus Pico Cultura Italia:

Videoartisti