Discussione:Kozlov Christine

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Christine kozlov (New York 1945 –Londra 2005 ) è stata un'artista concettuale americana.


Paula Ramsden, Ketrin Bigelou e Christine Kozlof in Struggle in New York (1976) by Zoran Popovic

Cognome Nome / Pseudonimo / Denominazione:

Biografia:

Christine Kozlov nasce a New York nel 1945.
Nel 1967 all'età di 22 anni, ancora studentessa presso la School of Visual Arts di New York, mette in mostra la sua opera "Composition for Audio Structures (Sound Structures)" nella Lannis Gallery.

Manifesto mostra Non Anthropomorphic Art by Four Young Artists

La mostra collettiva "Non Anthropomorphic Art by Four Young Artists" a cui partecipano nel 1967 Joseph Kosuth, Christine Kozlov, Michael Rinaldi e Ernest Rossi rappresenta un'importante passaggio nella storia dell'arte concettuale, così come la fondazione del Museum of Normal Art, allestito nei locali della Lannis Gallery da Christine Kozlov e Joseph Kosuth lo stesso anno.
Nel 1968 Christine Kozlov espone la sua opera "Practice Project", realizzata nel 1966, all'interno della mostra Language II alla Dwan Gallery.
Successivamente, espone parti della sua opera "Neurological Compilation: The Physical Mind since 1945" nell'esibizione "Twenty-six Contemporary Women Artists" nel museo Larry Aldrich a Ridgefield.
Sempre negli anni '60, la Kozlov partecipa regolarmente a mostre, fra cui "Fifteen People Present Their Favorite Book" nel Museum of Normal Art (1967),"One Month" di Seth Siegelaub (1969),"557,087" e "955,000" di Lucy Lippard.
Il critico d'arte Lucy Lippard è la prima a sottolineare, in un lavoro del 1967, il gesto di rifiuto così spesso presente nelle opere di Kozlov.
La Lippard diviene una sorta di promotrice dell'artista.
Nel 1971 Kozlow diviene membro della rivista Art and Language.[1]
L'artista continua ad esporre in modo più o meno regolare fino al 1973 data in cui diventa l'assistente di Robert Rauschenberg fino al 1979.
Viene coinvolta nella realizzazione del film "Mostly on Rauschenberg" mostrato alla Biennale di Venezia nel 1974.
Nello stesso anno, assieme al gruppo di Art and Language partecipa alla realizzazione dell'album "Corrected Slogans" in collaborazione con il gruppo rock sperimentale Red Krayola.
Nel 1996 partecipa al film "Struggle in New York" di Zoran Popovic.
Quando Art and Language si sciolse, la Kozlow, assieme a Mayo Thompson e alla loro figlia Marilyn, si stabilisce a Londra.
Negli anni seguenti le sue apparizioni in pubblico diventano sempre più rare.
Nel 1999 i suoi lavori appaiono alla mostra "Global Conceptualism" nel Queens Museum of Art a New York.
Nel 2004 si reca a Vienna per la mostra "Kurze Karrierer".
Muore a Londra, nel 2005.[2]

Sito web:

Poetica:

L'artista è stata una delle poche donne che si occupavano di arte concettuale, in un campo praticamente dominato dagli uomini.
Kozlov esamina il significato auto-referenziale del linguaggio, cercando spesso di eliminare l'aspetto narrativo delle sue opere. [3]
Già quando era studentessa, si nota in Kozlov l'intenzione di privare la pittura della sua soggettività e del suo carattere.
L'annullamento della rappresentazione, attuato tramite varie forme di negazione fu infatti, al centro dell'opera dell'artista a partire dalla metà degli anni '60. [4]
In una scritta di accompagnamento della sua opera Sound Structures la Kozlov afferma: <<Le strutture si interessano delle simmetrie, asimmetrie, progressioni o della loro logica intrinseca>>; con tale affermazione, la Kozlov rappresenta i concetti, sviluppati insieme a Kosuth, di una forma d'arte distinta dalla minimal art e dall'oggetto feticcio; ma va oltre, includendo procedure proto-concettuali, cioè l'enfatizzazione degli aspetti legati all'idea, a discapito di quelli legati agli aspetti materiali, elementi che erano già presenti nei lavori concettuali di John Cage, di Henry Flynt e di La Monte Young nel 1961. [5]
Dagli anni Settanta la Kozlov inizia a mostrare interesse verso il contenuto informativo delle sue opere.

Opere:

  • Practice Project , 1966
  • Composition for Audio Structures »Sound Structures« , 1967
Film Trasparente Nº 2, 1967
  • Film Trasparente Nº 2, 1967

http://www.fotolog.com/catalogodearte/48331732/
Assieme a Black Film, Kozlov crea pellicole non pensate per essere mostrate, bensì per essere esposte come oggetti.













Blank_Sheet_of_paper, 1968
  • 271 Blank Sheet of Paper Corresponding to 271 Days of Concept Rejected, 1968

Carta 28x21,5 x2,5 cm
L'opera, ad esclusione della prima pagina dove è presente il titolo, consiste in una pila di fogli bianchi per macchine da scrivere.
L'artista da importanza all'idea e non alla sua rappresentazione, l'uso dei fogli di carta delle macchine da scrivere è simbolo della comunicazione testuale tipica degli uffici.

  • Las Majas , 1968

L'artista riduce due celebri dipinti di Goya ad un testo, scritto di bianco su uno sfondo grigio, che può essere interpretato come una legenda, una formula o un nome.

  • Neurologico Compilation: The Phycal Mind since 1945 , 1969

Raccolta di testi di ricerca sul cervello, il progetto contiene nella prima parte una bibliografia sulla neuropatologia, neurofisica e neurochimica dal 1945 al 1961.
E' il suo più grande lavoro in larga scala.


Information: No Theory, 1970
  • Information: No Theory, 1970

http://straighttovideo.org/2011/10/information-no-theory-christine-kozlov-1970/
https://www.brooklynmuseum.org/exhibitions/six_years/uploads/Six_Years_checklist.pdf
Registratore, cassa plexiglas, microfono, circa 91,4 x 61 x 61 cm.;
registratore,52,4 x 43,2 x 24,8 centimetri.
Un registratore viene messo per registrare i suoni prodotti dall'ambiente, in un continuo loop, i suoni registrati vengono continuamente sovrascritti dai nuovi suoni, Kozlov prova che l'informazione è basata sul principio delle probabilità.




Elenco esposizioni (anno, titolo, curatela, luogo, città):

  • 1967,Non-Anthropomorphic Art by Four Young Artists, Lannis Gallery, New york.
  • 1967,Fifteen People Present Their Favorite Book, Museum of Normal Art, New york.
  • 1968,Language II, Dwan Gallery.
  • 1971,Twenty-six Contemporary Women Artists , Larry Aldrich Museum, Ridgefield.
  • 1999, Global Conceptualism,Queens Museum of Art, New york.

File multimediali:

Augmented reality:

Bibliografia:

  • Osborne Peter (a cura di), Arte concettuale, Phaidon, 2006
  • Alexander Alberro, Blake Stimson (ed.), Conceptual Art: A Critical Anthology, The MIT Press 2000, p. 6f.
  • Lucy Lippard, Six years: The dematerialization of the art object from 1966 to 1972, New York 1973, p. XIII.
  • Alexander Alberro, Conceptual art and the politics of publicity, The MIT Press 2003.
  • See Ann Goldstein, Anne Rorimer: Reconsidering the Object of Art: 1965–1975,The MIT Press 1995.
  • Anne Rorimer, New Art in the 60s and 70s: Redefining Reality, London 2001.
  • Charles Harrison, Essays on Art & Language, The MIT Press 2001, p.123f.

Webliografia:

Note:

  1. http://en.wikipedia.org/wiki/Art_%26_Language
  2. http://www.springerin.at/dyn/heft_text.php?textid=1768&lang=en
  3. http://www.teknemedia.net/pagine-gialle/artisti/christine_kozlov/dettaglio-mostra/42112.html
  4. Osborne Peter (a cura di), Arte concettuale, Phaidon, 2006
  5. http://www.springerin.at/dyn/heft_text.php?textid=1768&lang=en

Tipo di scheda:

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