Discussione:Land of Prayer: differenze tra le versioni

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Revisione 01:03, 3 Ago 2014

Titolo dell'opera seguito da un abstract di circa 3 righe di descrizione dell'opera www.edueda.net

File:Immagineopera.jpg
Didascalia immagine relativa all'opera

Titolo:

Land of Prayer

Autore:

Gianfranco D'Alonzo

Anno:

2011

Luogo:

rete, mostra, libro

Sito web:

Genere artistico di riferimento:

Descrizione:

Il progetto di Gianfranco D'Alonzo si focalizza sull'essenza dell'arte contemporanea vista come mezzo relazionale tra i vari territori che abitiamo: Internet in primis che permette interconnessioni e interazioni in maniera globale. Poi abbiamo la città, sede della mostra d'arte che resta l'elemento fondamentale in cui l'opera si manifesta e prende vita. Infine abbiamo il libro che accoglie le riflessioni con la dovuta distanza dell'esperienza “maturata” nel corso dello svolgersi dell'opera stessa. Da qui prende forma quindi la land, denominata appunto Land of Prayer (LOP), una piattaforma composta dagli elementi del trittico: la Rete, la Mostra nella Galleria d'arte e il Libro. In questa land si può trovare un territorio neutro adatto alla preghiera la cui religione non chiude e divide in base ai suoi dogmi, ma allarga e accoglie i vari modi di fare arte contemporanea.

Il libro documenta tutte le tre fasi del progetto dalla mostra fino ai contributi elaborati in rete grazie alla partecipazione di Alberto Abruzzese, Gabriella Dalesio, Emma Ercoli, Giovanni Fiorentino, Giuseppe Frazzetto, Cecilia Guida, Mario Pireddu, Marco Rinaldi, Franco Speroni, Vincenzo Susca, Antonia Tronti, Luisa Valeriani e Marco Vannini.

Il trittico Land of Prayer è a sua volta la seconda parte di un trittico più grande il cui primo elemento è stato un intervento d'arte chiamato “Jo em confesso” del 2003 avvenuto nella Lift Gallery di via Pasquale Toma a Roma, e il terzo elemento sarà Tears.

Importante chiarire che l'opera non segue una strategia chiusa, non è il risultato di cause ed effetti programmati. LOP è una land, un territorio che accoglie i mutamenti avvenuti nel corso degli eventi, una creatura che cresce e cambia a seconda degli eventi che accadono. LOP stabilisce una connessione con Jo em Confesso e traccia la strada al prossimo elemento futuro che prende l'aspetto di piattaforma piuttosto che di meccanismo, sede attiva di relazioni e non di automatismi. La piattaforma diventa zona di interferenze e di scambi collaborativi.

LOP non è una rappresentazione, non vengono prese in considerazione forme oggettive, e non si cerca di dargli un senso. LOP parla di modi di abitare e lavora e produce lo scarto grazie alla differenza di chi usufruisce dei vari elementi della Land. Il lettore del libro, il flaneur e il cibernauta costituiscono lo scarto, l'errore di un altro sistema. Ciascuno di loro ha svolto un ruolo inconsapevole e ha prodotto qualcosaltro senza vedersi al di fuori, senza la piena coscienza di sé.

Il libro è il momento in cui si inquadra l'accaduto e dove si manifesta un altro modo di essere. La pittura e la grafica rappresentano la sostanza del mondo in maniera differente. La pittura ha una struttura verticale e tende alla rappresentazione, mentre la grafica ha una struttura orizzontale e tende a raccogliere lo scarto perchè contiene i segni. In LOP l'orizzontalità non è una superficie delimitata ma una land costituita dai vari soggetti connessi al proprio ambito dei segni: il cibernauta è connesso al web, quanto il flaneur alla mostra, quanto il lettore al libro.

Il meccanismo generato da LOP è informe il che significa che non è un ordine alternativo né una rappresentazione confusa, ma è un processo in atto. Dove gli oggetti risultano segni perchè usciti dall'ambito strettamente linguistico delle tecniche artistiche per ricollocare la loro capacità di significato nel movimento che le cose determinano.

“Land of Prayer è una piattaforma complessa che annida un medium nelle pieghe dell'altro come un virus e produce l'annullamento della vista come momento fondativo dell'esperienza perchè si basa sulla connessione di più dispositivi.”

Grazie alla dimensione digitale, alla mostra e al libro si giunge a un processo di stratificazione che prendendo spunto da quella collettiva delle civiltà arcaiche arriva a manifestarsi in una connettività partecipativa e rituale della cultura digitale. Nella dimensione partecipativa dell'interattività si sperimenta il tentativo di trasformare le tracce depositate in un database in tracce virtuose che vanno a contribuire al processo di stratificazione del significato e di trasformazione dell'evento originario.

Collezione (o edizione):

Materia e tecnica:

Misure:

Numero esemplari:

Elenco esposizioni (anno, titolo, curatela, luogo, città):

Codice ISBN:

File multimediali:

Video:

Audio:

Altro:

Augmented reality:

Latitudine:

Longitudine:

Link verso portali di augmented reality

Bibliografia:

Webliografia:

Note:

Tipo di scheda:

InteractiveResource

Soggetto (categoria) da Thesaurus Pico Cultura Italia:

Soggetto (categoria, tags) a testo libero:

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