Discussione:Pasolini Pier Paolo: differenze tra le versioni

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Pasolini dichiara esplicitamente il suo concetto di poetica.
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Pasolini dichiara esplicitamente il suo concetto di poesia.Presidente, ci deve essere una filosofia abbastanza preciso, oggetto di marxista. Outlook di una personalità, ambiente, classe sociale, da cui è derivato, non può essere che ... Questo romanzo rappresentazione diverso e nuovo puro senso, ideologico o sociologico, per essere mediato dal carattere fisico dell'immediato ... in pratica, a seconda della prospettiva, imitando l'ambiente duro e assoluto "(Pier Paolo Pasolini un romanzo studio le nuove emissioni 1959) all'interno di un'ideologia unità letteraria di Pasolini che dà una risposta diversa alle esigenze tecniche poste dal romanzo e la poesia. In sostanza, lo scrittore ha bisogno. Il primo è quello di migliorare il carattere del discorso poetico di logica, razionalità, storicamente. Il secondo requisito è quello di uscire dal letto linguaggio quotidiano e strumenti, così come ottenere il linguaggio della poesia classica. Nel prenovecenteschi strumento, Pasolini e postermetismo mostrare la loro opposizione al neo-realismo. Vuole scrivere una poesia basata sulla percezione ideologica della realtà. La sua poesia è quella di ideologiche e personali polemiche, discussioni e memorie.
« Penso che il romanzo debba essere necessariamente oggettivo: l'autore borghese non ne ha forse gli strumenti, per farlo, perduti col senso della propria storicità, svaporati nella metastoria intimistico-stilistica. Essere oggettivo non significa però essere ottocentesco: al positivismo generico che presiedeva al realismo di quel secolo, si è ora sostituita una bella precisa filosofia, quella marxista. La visione oggettiva di un personaggio, di un ambiente, di una classe sociale, che ne deriva, non può essere che diversa e nuova... Il romanzo non può essere che pura rappresentazione: il significato ideologico o sociologico, deve essere mediato dalla fisicità più immediata...Personaggio in azione, paesaggio in funzione, violenta e assoluta mimesi ambientale »
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(Pier Paolo Pasolini da Inchiesta sul romanzo in Nuovi Argomenti 1959)
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All'interno di un'unica ideologia della letteratura sono differenti le risposte che Pasolini riguardo alle esigenze tecniche poste dal romanzo e dalla poesia. Le esigenze dello scrittore sono essenzialmente due. La prima è quella di recuperare al discorso poetico carattere di logicità, razionalità, storicità. La seconda esigenza è quella di uscire dalla dimensione piatta e strumentale della lingua quotidiana, così come dalla lingua poetica classicistica.
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Nel recuperare gli strumenti prenovecenteschi, Pasolini dimostra la sua opposizione al neorealismo e al postermetismo. Egli vuole fare poesia basandosi sulla percezione ideologica della realtà. La sua poesia è quella della polemica ideologica e personale, delle argomentazioni e delle perorazioni.
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Nel 1946 Pasolini lavorò a un romanzo autobiografico rimasto incompiuto intitolato dapprima "Pagine involontarie" e poi "Il romanzo di Narciso". In queste pagine l'autore descrive per la prima volta le sue esperienze omosessuali. Scrive di queste pagine Nico Naldini: "Prima di allora Pier Paolo non aveva mai descritto, se non per simboli ed ellissi, il suo eros e il suo dolore. Lo ha fatto con una sincerità che direi "musicale" dove anche l'ombra di una falsità avrebbe stonato.". Nello stesso anno uscirono, con la data del 1945, sulle "Edizioni dell'Academiuta", una breve raccolta di poesie intitolata I Diarii e, sulla rivista fiorentina Il Mondo, due poesie tratte dalla raccolta e scelte dallo stesso Montale. Isolato a Versuta (la casa di Casarsa era stata distrutta dai bombardamenti) Pasolini cercò di ristabilire i rapporti con il mondo letterario e scrisse a Gianfranco Contini per presentargli il progetto di trasformare lo Stroligùt da semplice foglio a rivista. In seguito alla visita fatta da Silvana Mauri, sorella di un suo amico e innamorata di Pasolini, a Versuta, si recò in agosto a Macugnaga dove risiedeva la famiglia Mauri, e approfittando dell'occasione si recò a Domodossola per incontrare Contini. Usciva nel frattempo a Lugano il bando del premio "Libera Stampa" e Contini, che era membro della giuria, sollecitò il giovane amico a inviare il dattiloscritto che gli aveva mostrato, L'usignolo della Chiesa Cattolica, con la seconda parte de Il pianto della rosa. L'operetta riceverà solamente una segnalazione ma intanto Pasolini uscì dal suo isolamento e, grazie anche al clima più sereno del dopoguerra, ricominciò a frequentare la compagnia dei ragazzi più grandi di Versuta. In ottobre Pasolini si recò a Roma dove fece la conoscenza di alcuni letterati che lo invitarono a collaborare alla "Fiera Letteraria" e nel maggio iniziò le prime pagine del diario intimo che chiamò Quaderni rossi perché scritti a mano su quaderni scolastici dalla copertina rossa. Completò inoltre il dramma in italiano in tre atti intitolato Il Cappellano e pubblicò, nelle Edizioni dell'Academiuta, la raccolta poetica, sempre in italiano, I Pianti. La loggia di San Giovanni, dove Pasolini affiggeva i suoi manifesti politici giovanili, prima d'essere espulso dal partito Il 26 gennaio del 1947 Pasolini scrisse sul quotidiano "Libertà" di Udine una dichiarazione che farà scalpore tra i politici comunisti che smentirono la sua iscrizione al PCI: «Noi, da parte nostra, siamo convinti che solo il comunismo attualmente sia in grado di fornire una nuova cultura "vera", una cultura che sia moralità, interpretazione intera dell'esistenza». Dopo la guerra Pasolini, che era stato a lungo indeciso sul campo in cui scendere, osservò le nuove esigenze di giustizia che erano nate nel rapporto tra il padrone e le varie categorie di diseredati e non ebbe dubbi sulla parte da cui voleva schierarsi. Cercò così di consolidare una prima infarinatura dottrinaria con la lettura di Karl Marx e soprattutto con i primi libri di Antonio Gramsci. Scriverà all'amica poetessa Giovanna Bemporad: <<''L'altro è sempre infinitamente meno importante dell'io ma sono gli altri che fanno la storia''>> Ed è pensando all'altro che nacque la decisione importante di aderire al comunismo. Progettò intanto di allargare la collaborazione della rivista dell'Academiuta alle altre letterature neolatine e fu messo in contatto, da Contini, con il poeta catalano in esilio Carles Cardó. Sempre a Contini inviò la raccolta completa delle sue poesie in friulano che per ora si intitolava Cjants di un muàrt, titolo che verrà cambiato in seguito in La meglio gioventù. Non riuscì però ad ottenere l'aiuto di nessun editore per pubblicare i versi. Malgrado queste delusioni letterarie egli si sentiva felice e scriverà agli amici: <<'' Sono sereno e anzi, in preda a un'avida e dionisiaca allegrezza''>>
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Revisione 14:10, 2 Mar 2015

Pasolini Pier Paolo regista, scrittore, poeta, intellettuale, giornalista, filosofo, militante marxista e appassionato antifascista, per le cui convinzioni e atteggiamenti non convenzionali ha perso la vita.

Pier Paolo Pasolini

Cognome Nome / Pseudonimo / Denominazione:

Pasolini Pier Paolo

Biografia:

<<Pier Paolo Pasolini nasce a Bologna nel 1922 da madre friulana e padre romagnolo. Tra il 1943 e 1949 si trova a vivere a Casarsa, in Friuli, paese natale della madre, dove è fuggito in seguito all’8 settembre. Fin da giovane dimostra il suo interesse per la cultura popolare e i dialetti italiani. Risale al 1942 la raccolta di poesie in friulano Poesie a Casarsa. Durante il suo periodo friulano fonda l’Academiuta de lenga friulana. Nel 1945 viene ucciso il fratello Guido, partigiano della brigata Osoppo. Nello stesso anno Pier Paolo Pasolini si laurea in lettere a Bologna. Nei primi anni dopo la guerra Pasolini si iscrive al PCI di Udine, da cui verrà però espulso nel 1949, a seguito di accuse di corruzione di minori ed atti osceni in luogo pubblico, che si riveleranno poi infondate.>> [1]
Nel 1950 si trasferisce con la madre a Roma. Nel 1953 lavora a un’antologia di poesia popolare per la casa editrice Guanda, e nel 1954 pubblica la sua raccolta di poesie in friulano, La meglio gioventù, con cui vince il premio “Giosuè Carducci”. Nello stesso anno collabora alla sceneggiatura del film La donna del fiume, avvicinandosi al cinema. Nel 1955 pubblica Ragazzi di vita, romanzo sulla vita dei ragazzi delle borgate romane, con cui è entrato in contatto dal suo arrivo nella capitale. Il libro ottiene un grande successo di pubblico, ma viene accusato di oscenità, a causa del tema della prostituzione maschile. Pasolini subisce, quindi, un processo per pornografia da cui verrà assolto, grazie anche alle testimonianze di intellettuali dell’epoca, come Giuseppe Ungaretti. Nello stesso anno fonda la rivista “Officina”. Nel 1957 esce la raccolta di poemetti Le ceneri di Gramsci, duramente criticato da intellettuali vicini al partito comunista, ad eccezione di Italo Calvino. Nel 1959 Pasolini conclude Una vita violenta, un romanzo ancora una volta incentrato sui ragazzi delle borgate, con risvolti politici - il protagonista della storia si considera inizialmente fascista, in seguito si avvicina ai democristiani e infine al PCI -. Negli anni ‘60 Pasolini passa al cinema: il suo esordio alla regia è il film Accattone (1961), trasposizione dei temi letterari di Ragazzi di vita e Una vita violenta. Altri film di questi anni da ricordare, di cui firma sempre la sceneggiatura, sono Mamma Roma (1962), Il vangelo secondo Matteo (1964), Uccellacci e uccellini (1965), Edipo re (1967), Teorema (1968) e Medea (1969). Nei primi anni ‘70 Pasolini si dedica al progetto cinematografico, chiamato “trittico della vita”, che comprende tre film: Il Decameron (1971), tratto dalle novelle di Boccaccio, I racconti di Canterbury (1972), tratti dall’opera di Chaucer, e infine Il fiore delle Mille e una notte (1974). A partire dal 1973 Pasolini incomincia a collaborare con il “Corriere della Sera”, con articoli di argomento politico e di costume, che verranno poi raccolti nel 1975 in Scritti corsari e nel postumo Lettere luterane (1976). Nel 1975 realizza quello che sarà il suo ultimo e più discusso film, Salò o le 120 giornate di Sodoma. Ispirato dall’opera del marchese de Sade, Pasolini ambienta le vicende del film nella Repubblica di Salò, dove quattro alti membri del partito rapiscono un gruppo di ragazzi e ragazze per soddisfare le loro perversioni sessuali. Nel novembre dello stesso anno (in un delitto che ancora ha molti lati oscuri...) Pier Paolo Pasolini viene ucciso all’Idroscalo di Ostia, vicino a Roma. Lo scrittore e regista venne percosso e travolto dalla sua stessa auto da Pino Pelosi, “ragazzo di vita”, che Pasolini aveva caricato in macchina. Nel 1992 esce postumo Petrolio, romanzo ideato nel 1972 e a cui Pasolini stava ancora lavorando nel ‘75.

Sito web:

Poetica:

Pasolini dichiara esplicitamente il suo concetto di poesia.Presidente, ci deve essere una filosofia abbastanza preciso, oggetto di marxista. Outlook di una personalità, ambiente, classe sociale, da cui è derivato, non può essere che ... Questo romanzo rappresentazione diverso e nuovo puro senso, ideologico o sociologico, per essere mediato dal carattere fisico dell'immediato ... in pratica, a seconda della prospettiva, imitando l'ambiente duro e assoluto "(Pier Paolo Pasolini un romanzo studio le nuove emissioni 1959) all'interno di un'ideologia unità letteraria di Pasolini che dà una risposta diversa alle esigenze tecniche poste dal romanzo e la poesia. In sostanza, lo scrittore ha bisogno. Il primo è quello di migliorare il carattere del discorso poetico di logica, razionalità, storicamente. Il secondo requisito è quello di uscire dal letto linguaggio quotidiano e strumenti, così come ottenere il linguaggio della poesia classica. Nel prenovecenteschi strumento, Pasolini e postermetismo mostrare la loro opposizione al neo-realismo. Vuole scrivere una poesia basata sulla percezione ideologica della realtà. La sua poesia è quella di ideologiche e personali polemiche, discussioni e memorie.

Opere:

es.

Guernica, 1937
  • Guernica, 1937

http://www.pablopicasso.org/guernica.jsp
Dopo mesi di ricerche Picasso individua il tema della sua opera geniale quando il 28 aprile la città basca di Guernica è rasa al suolo dai bombardamenti tedeschi.
Guernica viene esposta nel 1937 nel padiglione spagnolo dell'Esposizione interanzionale delle Arti e delle tecniche a Parigi.


Note:

  1. http://www.oilproject.org/lezione/pasolini-poesie-romanzi-2845.html

Bibliografia:

  • Bellezza Dario, Morte di Pasolini, Mondadori, Milano, 1995
  • Marco Antonio Bazzocchi, "Pier Paolo Pasolini", Bruno Mondadori, 1º gennaio 1998
  • Robert S. C. Gordon, "Pasolini: Forms of Subjectivity, Oxford, Oxford University", 1996
  • Serafino Murri, Pier Paolo Pasolini, Milano, Il Castoro, 1995

Webliografia: