Discussione:Pasolini Pier Paolo

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Cognome Nome / Pseudonimo / Denominazione:

Pasolini Pier Paolo

Biografia:

Pier Paolo Pasolini nasce a Bologna il 5 marzo 1922 da Carlo Alberto, ufficiale di fanteria di illustre famiglia ravennate, e da Susanna Colussi, insegnante elementare di Casarsa della Delizia in Friuli. Per tutta l'infanzia e l'adolescenza deve continuamente adattarsi ad ambienti nuovi a causa dei trasferimenti del padre in diverse città del Nord: Bologna, Parma, di nuovo Bologna, Belluno, Conegliano, Sacile, Idria, ancora Sacile, Cremona, Reggio Emilia e infine Bologna. A Belluno nel 1925 nasce il fratello Guido.

Pasolini scrive i primi versi a Sacile, ha sette anni. Frequenta il ginnasio a Reggio Emilia, il liceo a Bologna. Nel 1938 ha come professore di italiano al Liceo Galvani un poeta, Antonio Rinaldi, che legge in classe Rimbaud. Si iscrive alla facoltà di Lettere di Bologna, segue i corsi di Roberto Longhi (con questo suo "maestro" avrebbe voluto laurearsi).

Sito web:

Poetica:

Pasolini dichiara esplicitamente il suo concetto di poetica. « Penso che il romanzo debba essere necessariamente oggettivo: l'autore borghese non ne ha forse gli strumenti, per farlo, perduti col senso della propria storicità, svaporati nella metastoria intimistico-stilistica. Essere oggettivo non significa però essere ottocentesco: al positivismo generico che presiedeva al realismo di quel secolo, si è ora sostituita una bella precisa filosofia, quella marxista. La visione oggettiva di un personaggio, di un ambiente, di una classe sociale, che ne deriva, non può essere che diversa e nuova... Il romanzo non può essere che pura rappresentazione: il significato ideologico o sociologico, deve essere mediato dalla fisicità più immediata...Personaggio in azione, paesaggio in funzione, violenta e assoluta mimesi ambientale » (Pier Paolo Pasolini da Inchiesta sul romanzo in Nuovi Argomenti 1959) All'interno di un'unica ideologia della letteratura sono differenti le risposte che Pasolini dà riguardo alle esigenze tecniche poste dal romanzo e dalla poesia. Le esigenze dello scrittore sono essenzialmente due. La prima è quella di recuperare al discorso poetico carattere di logicità, razionalità, storicità. La seconda esigenza è quella di uscire dalla dimensione piatta e strumentale della lingua quotidiana, così come dalla lingua poetica classicistica. Nel recuperare gli strumenti prenovecenteschi, Pasolini dimostra la sua opposizione al neorealismo e al postermetismo. Egli vuole fare poesia basandosi sulla percezione ideologica della realtà. La sua poesia è quella della polemica ideologica e personale, delle argomentazioni e delle perorazioni.

Opere:

La sequenza del fiore di carta, episodio del film Amore e rabbia (1968) Porcile (1969) Medea (1969) Appunti per un'Orestiade africana (1970) Il Decameron (1971) Le mura di Sana'a (1971) I racconti di Canterbury (1972) Il fiore delle Mille e una notte (1974) Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975) Porno-Teo-Kolossal (1976) (incompiuto a causa della morte di Pasolini nel 1975)


Accattone (1961) Mamma Roma (1962) La ricotta, episodio del film Ro.Go.Pa.G. (1963) La rabbia (1963) Comizi d'amore (1964) Sopralluoghi in Palestina per il Vangelo secondo Matteo (1964) Il Vangelo secondo Matteo (1964) Uccellacci e uccellini (1965) La Terra vista dalla Luna, episodio del film Le streghe (1966) Che cosa sono le nuvole?, episodio del film Capriccio all'italiana (1967) Edipo re (1967) Appunti per un film sull'India (1968) Teorema (1968) La sequenza del fiore di carta, episodio del film Amore e rabbia (1968) Porcile (1969) Medea (1969) Appunti per un'Orestiade africana (1970) Il Decameron (1971) Le mura di Sana'a (1971) I racconti di Canterbury (1972) Il fiore delle Mille e una notte (1974) Salò o le 120 giornate di Sodoma (1975) Porno-Teo-Kolossal (1976) (incompiuto a causa della morte di Pasolini nel 1975) [edit]Sito web :

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Autore: Parmis Barariparki

==Personaggio:==

Pasolini Pier Paolo

Biografia:

Pier Paolo Pasolini nasce a Bologna il 5 marzo 1922 da Carlo Alberto, ufficiale di fanteria di illustre famiglia ravennate, e da Susanna Colussi, insegnante elementare di Casarsa della Delizia in Friuli. Per tutta l'infanzia e l'adolescenza deve continuamente adattarsi ad ambienti nuovi a causa dei trasferimenti del padre in diverse città del Nord: Bologna, Parma, di nuovo Bologna, Belluno, Conegliano, Sacile, Idria, ancora Sacile, Cremona, Reggio Emilia e infine Bologna. A Belluno nel 1925 nasce il fratello Guido.

Pasolini scrive i primi versi a Sacile, ha sette anni. Frequenta il ginnasio a Reggio Emilia, il liceo a Bologna. Nel 1938 ha come professore di italiano al Liceo Galvani un poeta, Antonio Rinaldi, che legge in classe Rimbaud. Si iscrive alla facoltà di Lettere di Bologna, segue i corsi di Roberto Longhi (con questo suo "maestro" avrebbe voluto laurearsi).

Poetica:

Nel mese di agosto scrisse la sceneggiatura per il film di Mauro Bolognini, Marisa la civetta, e contemporaneamente collaborò con Fellini alle Notti di Cabiria. Alternando il suo impegno di cineasta con quella di letterato, scrisse, in questo periodo, articoli di critica sul settimanale "Il Punto" (la prima recensione sarà per "La Bufera" di Montale) e assistette i nuovi giovani scrittori di "Officina", come Arbasino, Sanguineti e Alfredo Giuliani, che emergeranno in seguito nel Gruppo '63. Fece nuove amicizie tra le quali si annovera quella con Laura Betti, Adriana Asti, Enzo Siciliano, Ottiero Ottieri. Ispirato dalla crisi ideologica e politica in atto (il rapporto Kruscev al "XX Congresso" del Partito comunista sovietico aveva segnato il rovesciamento dell'epoca staliniana mettendo in evidenza il contrasto con quanto era successo in Polonia e in Ungheria – Rivolta di Pozna? - ) il 1956 sarà l'anno della stesura definitiva delle "Ceneri di Gramsci" e della prima bozza del romanzo Una vita violenta. Il dattiloscritto de Le ceneri di Gramsci, composto da undici poemetti scritti tra il 1951 e il 1956, venne spedito da Pasolini a Garzanti nell'agosto del 1957. L'opera, come già era successo per Ragazzi di vita, accese un contrastato dibattito critico ma ebbe un forte impatto sul pubblico che in quindici giorni esaurì la prima edizione. Al premio Viareggio, che si tenne nell'agosto di quell'anno, il libro venne premiato insieme al volume Poesie di Sandro Penna, e Quasi una vicenda, di Alberto Mondadori. Italo Calvino aveva già espresso, con dure parole, il suo giudizio nei confronti del disinteresse di alcuni critici marxisti sostenendo che per la prima volta "in un vasto componimento poetico viene espresso con una straordinaria riuscita nell'invenzione e nell'impiego dei mezzi formali, un conflitto di idee, una problematica culturale e morale di fronte a una concezione del mondo socialista". Collaborò intanto a "Vie Nuove" e a luglio, in veste di inviato speciale, si recò a Mosca al Festival della gioventù mentre presso l'editore Longanesi uscirono i versi de L'usignolo della Chiesa cattolica. Lavorò anche alacremente a "Una vita violenta", scrisse la sua prima autonoma sceneggiatura, "La notte brava", e collaborò con Bolognini a "Giovani mariti". Nel dicembre del 1958 terminò Una vita violenta che consegnerà all'editore Garzanti nel marzo del 1959 e, alla fine di un lungo lavoro di "autocensura" reso necessario soprattutto per un episodio considerato dall'editore pericoloso dal punto di vista politico, il libro uscirà a maggio dello stesso anno ma, come già successo per Ragazzi di vita, non otterrà né il premio Viareggio né quello Strega. Apprezzato e stimato comunque da una consistente gruppo di letterati otterrà il "premio Crotone" da una giuria composta da Ungaretti, Debenedetti, Moravia, Gadda e Bassani. Durante l'estate Pasolini fece un viaggio giornalistico lungo le coste italiane come inviato del mensile Successo e scrisse tre puntate dal titolo La lunga strada di sabbia. Tradusse l'Orestiade di Eschilo per la compagnia teatrale di Vittorio Gassman e riordinò i versi che compongono La religione del mio tempo. L'Azione cattolica nel frattempo aveva provveduto a sporgere denuncia "per oscenità" alla magistratura per "Una vita violenta", denuncia che verrà però subito archiviata. ==

Dal novembre del 1942 al maggio del 1943 collabora a «Il Setaccio» (rivista della Gil bolognese su cui pubblicano anche Mario Ricci, Fabio Mauri, Giovanna Bemporad, Luciano Serra, Sergio Telmon) con scritti, disegni, acquerelli. Nel luglio del 1942 esce Poesie a Casarsa, un volumetto di versi in friulano, edito a spese del ventenne Pasolini presso la Libreria Antiquaria di Mario Landi a Bologna. Mentre frequenta ancora l'università, alla fine del 1942, il giovane poeta è costretto a sfollare con la famiglia nel paese materno, Casarsa. Continua a comporre poesie in friulano ma contemporaneamente ne scrive moltissime anche in lingua italiana.

Per pochi giorni ai primi di settembre del 1943 Pasolini va sotto le armi a Livorno. L'8 settembre scappa e attraversa mezza Italia per rifugiarsi in Friuli. In questa occasione perde alcuni brevi capitoli su Carrà, De Pisis e Morandi, materiale preparatorio per una tesi in Storia dell'arte. Il fratello Guido, nel giugno del 1944, raggiunge i partigiani della brigata Osoppo‑Friuli sui monti della Carnia. Comunisti legati ai reparti di Tito lo trucideranno insieme ai suoi compagni, presumibilmente il 10 febbraio del '45. La famiglia ne apprende la morte molto più tardi.

Casarsa sta diventando sempre più pericolosa perché è uno snodo ferroviario importante che viene preso di mira frequentemente dai bombardamenti. Pier Paolo e Susanna decidono di trasferirsi in un paesino lontano dalla ferrovia, Versuta, e nel settembre madre e figlio organizzano una piccola scuola privata gratuita, dove Susanna insegna ai bambini delle elementari mentre Pier Paolo tiene le lezioni per gli studenti che non possono raggiungere le scuole di Pordenone o il ginnasio di Udine. Pasolini e alcuni giovani friulani suoi amici (Riccardo Castellani, Cesare Bortotto, Ovidio Colussi, Rico De Rocco e il cugino Nico Naldini) fondano il 18 febbraio 1945 l'Academiuta di lenga furlana. Carlo Alberto Pasolini torna dalla prigionia in Africa, profondamente provato nel fisico e nel morale.

Nel novembre del '45 Pasolini si laurea a pieni voti in Lettere a Bologna, con una tesi su Giovanni Pascoli: Antologia della lirica pascoliana (Introduzione e commenti). Il relatore è il professor Carlo Calcaterra. Al 1947 è databile l'iscrizione di Pasolini al Pci. Dal 1947 al 1949 insegna in una scuola media a Valvasone, un paesetto a dodici chilometri da Casarsa. Stende dei murali in lingua e in dialetto di contenuto apertamente o metaforicamente politico per e con i compagni della sezione comunista di San Giovanni di Casarsa, di cui è segretario (primavera‑estate 1949). Una denuncia per corruzione di minori e atti osceni in luogo pubblico scatena a Casarsa un putiferio. Il poeta è sospeso dall'insegnamento e il Pci lo espelle «per indegnità morale e politica». L'aria in Friuli è diventata ormai irrespirabile e ai primi di gennaio del 1950 Pasolini parte per Roma con la madre.

I primi anni nella Capitale sono molto difficili. Inizialmente abita a piazza Costaguti, al Portico d'Ottavia, poi va a vivere in borgata, vicino al carcere di Rebibbia, a Ponte Mammolo. Carlo Alberto raggiunge moglie e figlio nel 1951 proprio in occasione di questo trasferimento. Pochi mesi dopo l'arrivo a Roma inizia ad accumulare materiali per scrivere Ragazzi di vita. Nel 1951 conosce Sergio Citti con il quale instaurerà, oltre a una stretta amicizia, un rapporto professionale: scrivendo di lui lo definisce il suo «consulente parlante».

Alla fine del 1952 esce il ponderoso lavoro sulla poesia dialettale del Novecento, che ottiene consensi unanimi (con recensioni di E. Montale, E. Falqui, G. Vicari, F. Fortini, G. Bellonci). Nel 1955 Livio Garzanti edita Ragazzi di vita. Il romanzo innesca un acceso dibattito. Nell'estate il libro riceve l'importante premio Colombi Guidotti (presieduto da Giuseppe De Robertis). L'autore e l'editore vengono denunciati per oscenità. Si arriva all'assoluzione «perché il fatto non costituisce reato».Le ceneri di Gramsci, edito nel 1957, ottiene il premio Viareggio ex aequo con il volume Poesie di Sandro Penna. Con Sergio Citti nel 1957 lo scrittore sviluppa i dialoghi in romanesco per il film Le notti di Cabina di Federico Fellini. I lavori per il cinema si fanno sempre più frequenti.

Nel dicembre del 1958 si spegne Carlo Alberto Pasolini, per anni puntuale e sollecito, anche se ombroso, segretario del figlio. Nel 1959 Pasolini pubblica Una vita violenta. Esordisce nel cinema come regista tra il 1960 e il 1961. Nel 1961 il libro di poesie La religione del mio tempo ottiene il premio Chianciano. Nel maggio del 1962 esce, presso l'editore Garzanti, Il sogno di una cosa, un romanzo che racconta il Friuli e la sua gente, cominciato quattordici anni prima a Casarsa. Nel 1963 si istituisce uno dei tanti procedimenti penali contro di lui, forse il più clamoroso: è accusato di vilipendio alla religione di Stato a causa di alcune scene dell'episodio La ricotta; in prima istanza è dichiarato colpevole, più tardi sarà prosciolto per amnistia. Nello stesso anno Pasolini si trasferisce nel quartiere romano dell'Eur. La produzione poetica pasoliniana nata fra il 1961 e il 1964 viene raccolta nel volume Poesia in forma di rosa. Nel '65, in occasione del Festival di Pesaro, si discute sui linguaggio dei cinema. Partecipano ai dibattiti semiologi e studiosi italiani e stranieri (tra cui Roland Barthes), e Pasolini fa un'ampia relazione sul «cinema di poesia». Nel volume Empirismo eretico, pubblicato nel 1972, sono raccolti molti degli studi sulla lingua e sul cinema risalenti anche a questo periodo. Un'emorragia da ulcera nel marzo del 1966 costringe Paso­lini a letto; durante la convalescenza scrive sei tragedie in versi e il primo abbozzo di Teorema.

Nell'ottobre del 1966 il Festival di New York ospita i film Accattone e Uccellacci e uccellini e Pasolini fa il suo primo viaggio in America. Sta lavorando intorno al progetto del film su san Paolo e, suggestionato dall'ambiente e dal popolo americano, medita di trasferire l'azione da Roma a New York, situandola nell'attualità ma senza cambiare la storia. Il film tuttavia non verrà realizzato.

Dopo gli scontri sui viali di Valle Giulia fra studenti univer­sitari e polizia (marzo 1968), Pasolini scrive un pamphlet in versi, destinato a «Nuovi Argomenti», in cui simpatizza con i poliziotti, identificati come i veri proletari. Viene pubblicato mutilo su «L'Espresso» e sul contenuto di questa poesia – il cui titolo completo è Il Pci ai giovani! (Appunti in versi per una poesia in prosa seguiti da una «Apologia») – si scatena una polemica forse non ancora risolta. Nel numero di gennaio-marzo di «Nuovi Argomenti» esce uno scritto intitolato Manifesto per un nuovo teatro (Pasolini definisce il nuovo teatro «teatro di parola») e nel novembre, a Torino, lo scrittore tenta l'esperienza di regista teatrale portando in scena una delle sue tragedie, Orgia.

All'inizio del 1971 realizza insieme a militanti di «Lotta continua» il documentario 12 dicembre.

Trasumanar e organizzar è l'ultimo libro di poesie edito da Pasolini (aprile 1971). L'ultimo in lingua, perché nel '75 esce un volume che raccoglie due cicli di poesie friulane, La meglio gioventù, già pubblicato, e l'inedito Seconda forma de "La meglio gioventù", scritto nel 1974. Nel gennaio del 1973 è iniziata la collaborazione al «Corriere della Sera», "scandalosa" perché entra in tutte le questioni scottanti, affrontando Chiesa e potere. Nel 1975 Pasolini consegna all'editore Einaudi un testo, definito dall'autore «documento», intitolato La Divina Mimesis che uscirà postuma.

La notte tra il 1° e il 2 novembre 1975 Pier Paolo Pasolini muore assassinato in uno spiazzo polveroso e abbandonato all'Idroscalo di Ostia, vicino a Roma.

Il periodo della guerra:

Nel 1946 Pasolini lavorò a un romanzo autobiografico rimasto incompiuto intitolato dapprima "Pagine involontarie" e poi "Il romanzo di Narciso". In queste pagine l'autore descrive per la prima volta le sue esperienze omosessuali. Scrive di queste pagine Nico Naldini: "Prima di allora Pier Paolo non aveva mai descritto, se non per simboli ed ellissi, il suo eros e il suo dolore. Lo ha fatto con una sincerità che direi "musicale" dove anche l'ombra di una falsità avrebbe stonato.". Nello stesso anno uscirono, con la data del 1945, sulle "Edizioni dell'Academiuta", una breve raccolta di poesie intitolata I Diarii e, sulla rivista fiorentina Il Mondo, due poesie tratte dalla raccolta e scelte dallo stesso Montale. Isolato a Versuta (la casa di Casarsa era stata distrutta dai bombardamenti) Pasolini cercò di ristabilire i rapporti con il mondo letterario e scrisse a Gianfranco Contini per presentargli il progetto di trasformare lo Stroligùt da semplice foglio a rivista. In seguito alla visita fatta da Silvana Mauri, sorella di un suo amico e innamorata di Pasolini, a Versuta, si recò in agosto a Macugnaga dove risiedeva la famiglia Mauri, e approfittando dell'occasione si recò a Domodossola per incontrare Contini. Usciva nel frattempo a Lugano il bando del premio "Libera Stampa" e Contini, che era membro della giuria, sollecitò il giovane amico a inviare il dattiloscritto che gli aveva mostrato, L'usignolo della Chiesa Cattolica, con la seconda parte de Il pianto della rosa. L'operetta riceverà solamente una segnalazione ma intanto Pasolini uscì dal suo isolamento e, grazie anche al clima più sereno del dopoguerra, ricominciò a frequentare la compagnia dei ragazzi più grandi di Versuta. In ottobre Pasolini si recò a Roma dove fece la conoscenza di alcuni letterati che lo invitarono a collaborare alla "Fiera Letteraria" e nel maggio iniziò le prime pagine del diario intimo che chiamò Quaderni rossi perché scritti a mano su quaderni scolastici dalla copertina rossa. Completò inoltre il dramma in italiano in tre atti intitolato Il Cappellano e pubblicò, nelle Edizioni dell'Academiuta, la raccolta poetica, sempre in italiano, I Pianti. La loggia di San Giovanni, dove Pasolini affiggeva i suoi manifesti politici giovanili, prima d'essere espulso dal partito Il 26 gennaio del 1947 Pasolini scrisse sul quotidiano "Libertà" di Udine una dichiarazione che farà scalpore tra i politici comunisti che smentirono la sua iscrizione al PCI: «Noi, da parte nostra, siamo convinti che solo il comunismo attualmente sia in grado di fornire una nuova cultura "vera", una cultura che sia moralità, interpretazione intera dell'esistenza». Dopo la guerra Pasolini, che era stato a lungo indeciso sul campo in cui scendere, osservò le nuove esigenze di giustizia che erano nate nel rapporto tra il padrone e le varie categorie di diseredati e non ebbe dubbi sulla parte da cui voleva schierarsi. Cercò così di consolidare una prima infarinatura dottrinaria con la lettura di Karl Marx e soprattutto con i primi libri di Antonio Gramsci. Scriverà all'amica poetessa Giovanna Bemporad: « L'altro è sempre infinitamente meno importante dell'io ma sono gli altri che fanno la storia. » Ed è pensando all'altro che nacque la decisione importante di aderire al comunismo. Progettò intanto di allargare la collaborazione della rivista dell'Academiuta alle altre letterature neolatine e fu messo in contatto, da Contini, con il poeta catalano in esilio Carles Cardó. Sempre a Contini inviò la raccolta completa delle sue poesie in friulano che per ora si intitolava Cjants di un muàrt, titolo che verrà cambiato in seguito in La meglio gioventù. Non riuscì però ad ottenere l'aiuto di nessun editore per pubblicare i versi. Malgrado queste delusioni letterarie egli si sentiva felice e scriverà agli amici: « Sono sereno e anzi, in preda a un'avida e dionisiaca allegrezza. »

Gli anni del dopoguerra:

Nel 1946 Pasolini lavorò a un romanzo autobiografico rimasto incompiuto intitolato dapprima "Pagine involontarie" e poi "Il romanzo di Narciso". In queste pagine l'autore descrive per la prima volta le sue esperienze omosessuali. Scrive di queste pagine Nico Naldini: "Prima di allora Pier Paolo non aveva mai descritto, se non per simboli ed ellissi, il suo eros e il suo dolore. Lo ha fatto con una sincerità che direi "musicale" dove anche l'ombra di una falsità avrebbe stonato.". Nello stesso anno uscirono, con la data del 1945, sulle "Edizioni dell'Academiuta", una breve raccolta di poesie intitolata I Diarii e, sulla rivista fiorentina Il Mondo, due poesie tratte dalla raccolta e scelte dallo stesso Montale. Isolato a Versuta (la casa di Casarsa era stata distrutta dai bombardamenti) Pasolini cercò di ristabilire i rapporti con il mondo letterario e scrisse a Gianfranco Contini per presentargli il progetto di trasformare lo Stroligùt da semplice foglio a rivista. In seguito alla visita fatta da Silvana Mauri, sorella di un suo amico e innamorata di Pasolini, a Versuta, si recò in agosto a Macugnaga dove risiedeva la famiglia Mauri, e approfittando dell'occasione si recò a Domodossola per incontrare Contini. Usciva nel frattempo a Lugano il bando del premio "Libera Stampa" e Contini, che era membro della giuria, sollecitò il giovane amico a inviare il dattiloscritto che gli aveva mostrato, L'usignolo della Chiesa Cattolica, con la seconda parte de Il pianto della rosa. L'operetta riceverà solamente una segnalazione ma intanto Pasolini uscì dal suo isolamento e, grazie anche al clima più sereno del dopoguerra, ricominciò a frequentare la compagnia dei ragazzi più grandi di Versuta. In ottobre Pasolini si recò a Roma dove fece la conoscenza di alcuni letterati che lo invitarono a collaborare alla "Fiera Letteraria" e nel maggio iniziò le prime pagine del diario intimo che chiamò Quaderni rossi perché scritti a mano su quaderni scolastici dalla copertina rossa. Completò inoltre il dramma in italiano in tre atti intitolato Il Cappellano e pubblicò, nelle Edizioni dell'Academiuta, la raccolta poetica, sempre in italiano, I Pianti. La loggia di San Giovanni, dove Pasolini affiggeva i suoi manifesti politici giovanili, prima d'essere espulso dal partito Il 26 gennaio del 1947 Pasolini scrisse sul quotidiano "Libertà" di Udine una dichiarazione che farà scalpore tra i politici comunisti che smentirono la sua iscrizione al PCI: «Noi, da parte nostra, siamo convinti che solo il comunismo attualmente sia in grado di fornire una nuova cultura "vera", una cultura che sia moralità, interpretazione intera dell'esistenza». Dopo la guerra Pasolini, che era stato a lungo indeciso sul campo in cui scendere, osservò le nuove esigenze di giustizia che erano nate nel rapporto tra il padrone e le varie categorie di diseredati e non ebbe dubbi sulla parte da cui voleva schierarsi. Cercò così di consolidare una prima infarinatura dottrinaria con la lettura di Karl Marx e soprattutto con i primi libri di Antonio Gramsci. Scriverà all'amica poetessa Giovanna Bemporad: « L'altro è sempre infinitamente meno importante dell'io ma sono gli altri che fanno la storia. » Ed è pensando all'altro che nacque la decisione importante di aderire al comunismo. Progettò intanto di allargare la collaborazione della rivista dell'Academiuta alle altre letterature neolatine e fu messo in contatto, da Contini, con il poeta catalano in esilio Carles Cardó. Sempre a Contini inviò la raccolta completa delle sue poesie in friulano che per ora si intitolava Cjants di un muàrt, titolo che verrà cambiato in seguito in La meglio gioventù. Non riuscì però ad ottenere l'aiuto di nessun editore per pubblicare i versi. Malgrado queste delusioni letterarie egli si sentiva felice e scriverà agli amici: « Sono sereno e anzi, in preda a un'avida e dionisiaca allegrezza. »

Opere:

Sito web :

Bibliografia:

  • Guido Mazzon e Guido Bosticco, PPP. Il mondo non mi vuole più e non lo sa, Como-Pavia, Ibis Edizioni, 2012. ISBN 978-88-7164-379-3.
  • Elio Filippo Accrocca (a cura di), Ritratti su misura di scrittori italiani : notizie biografiche, confessioni, *bibliografie di poeti, narratori e critici, Venezia, Sodalizio del Libro, 1960, ISBN non esistente.
  • Dario Bellezza, Morte di Pasolini, Milano, Mondadori, 1995, ISBN 88-04-39449-8.
  • Marco Antonio Bazzocchi, Pier Paolo Pasolini, Bruno Mondadori, 1º gennaio 1998, ISBN 88-424-9460-7. URL consultato il 21 luglio 2013.
  • Laura Betti e Fernando Bandini (a cura di), Pasolini: cronaca giudiziaria, persecuzione, morte, Garzanti, 1978.
  • Franca Faldini, Goffredo Fofi (a cura di), L'avventurosa storia del cinema italiano, volume 2, 1960-1969, vol. 2, *Milano, Feltrinelli [1981], 2011, ISBN 978-88-95862-48-4.
  • Robert S. C. Gordon, Pasolini: Forms of Subjectivity, Oxford, Oxford University, 1996, ISBN 0-19-815905-6.
  • Serafino Murri, Pier Paolo Pasolini, Milano, Il Castoro, 1995, ISBN 88-8033-025-X.
  • Nico Naldini (a cura di), Lettere : 1940-1954 / Pier Paolo Pasolini, Torino, Einaudi, 1986, ISBN 88-06-59331-5.
  • Nico Naldini (a cura di), Lettere : 1955-1975 / Pier Paolo Pasolini, Torino, Einaudi, 1986, ISBN 88-06-59953-4.

Webliografia: