Discussione:Pettena Gianni: differenze tra le versioni

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Revisione 22:35, 11 Ott 2014

Pettena Gianni artista e architetto italiano è uno dei fondatori del movimento di Architettura radicale di cui fanno parte i collettivi Archizoom, Superstudio e UFO.

Gianni Pettena

Cognome Nome / Pseudonimo / Denominazione:

Pettena Gianni

Biografia:

Nasce nel 1940 a Bolzano e frequenta gli studi a Firenze nella facoltà di Architettura dove si laurea nel 1968. Insieme ad altri studenti Paolo Deganello, Andrea Branzi, Massimo Morozzi, Adolfo Natalini crea i presupposti che favoriscono la nascita del movimento Architettura radicale, basato sulla sperimentazione nel campo dell'architettura e del design che lo porteranno a realizzare mostre, installazioni, mobili, saggi critici e edifici sconfinando il suo ambito disciplinare e reinventando nuovi linguaggi espressivi.

Si definisce studente atipico in quanto mantiene sempre una sua posizione personale e autonoma con la convinzione del bisogno di operare in settori paralleli per ripensare il concetto di disciplina architettonica. Questo lo porta a coltivare rapporti più con il mondo della arti visive e a frequentare con minore partecipazione al dibattito interno dell'università.

Prima ancora di conseguire la laurea inizia l'attività sperimentale di '"design alternativo"' realizza quindi nel 1967 una serie di mobili creati "nella scala del luogo e non dell'uomo" di cui fa parte "Divano Rumble". Inoltre progetta delle installazioni che dialogano con il contesto urbano e che rappresentano "la vivacità del quotidiano in contrapposizione alla staticità dei luoghi della rappresentanza del potere". Tra queste si possono trovare le parole-oggetto in cartone e abbandonate all'usura del tempo "Carabinieri", "Milite Ignoto", "Grazia & Giustizia" del 1968 e successivamente "Laundry" una serie di panni stesi che attraversano piazza Duomo sempre a Firenze. Ancora nel 1968 allestisce una mostra di pittura "Dialogo Pettena-Arnolfo" e la considera una lezione di architettura in quanto lo stravolgimento dell'edificio rinascimentale comporta una volta rimosso una percezione della struttura e degli spazi più consapevole.

Nel 1971 viene invitato al Minneapolis College of Art and Design in qualità di artist-in-residence e successivamente nel 1972 alla University of Utah di Salt Lake City dando inizio alla carriera didattica e critica che lo porta a tenere conferenze e seminari in giro per il mondo. Qui continua a realizzare opere relazionate ai simboli delle istituzioni e della cultura come "Paper" e "Wereable chairs". In seguito si sofferma principalmente sull'aspetto ambientale e sull'accostamento di natura e architettura e da questa riflessione derivano gli edifici avvolti dal ghiaccio di Minneapolis "Ice 1" e "Ice2". Lo stesso spirito lo porta a creare la trilogia di Salt Lake City "Clay House/Tumbleweeds catcher/Red Line" utilizzando materiali naturali cosa del tutto anomala per un architetto comune.

La particolare attenzione agli aspetti naturali e ambientali resteranno una costante caratteristica della sua vivacità artistica e lo porteranno ad essere precursore della "green architecture" sviluppatasi molto tempo più tardi. Altro aspetto fondamentale del suo approccio metodologico è l'interdisciplinarietà che mette in atto anche durante gli incontri, come accade durante la lecture all'Architectural Association di Londra nel 1974 accompagnata musicalmente da Brian Eno, ribadendo il rapporto con la musica sperimentale che già in passato si era manifestato in collaborazioni con Giuseppe Chiari, Gelmetti Vittorio, con musicisti del Mev (Musica Elettronica Viva) e con Davide Mosconi.

Nel 1972 scrive il saggio "L'Anarchitetto" in forma non convenzionale attraverso un racconto, poesia visiva e diario fotografico assumendo esso stesso l'aspetto di una vera e propria opera di architettura. Lo scrivere resterà sempre essenziale e vitale per mantenere aperto il dibattito culturale anche quando il movimento radicale si esaurisce.

Rientrato in Italia si dedica sempre alla didattica cercando di diffondere le basi del modo di operare su un diverso approccio ambientale. Diventa nel 1973 uno dei fondatori della scuola Global Tools uno dei laboratori strategici per il movimento dell'Architettura Radicale dove costantemente tende a ribadire l'importanza dell'idividualità e del rifiuto di "ogni compromesso nei confronti della progettazione tradizionale".

Nel 1974 realizza "Marea" opera nata sull'osservazione dei fenomeni naturali e dalla trasformazione di elementi naturali vengono creati "Complementi di architettura" esposti alla Biennale di Venezia del 1978. L'interesse e l'attenzione costante per la natura e lo scenario ambientale lo porta a progettare "La mia casa all'Elba" nel 1978, un edificio in cui si usa quanto offerto dalla natura intaccandola il meno possibile e trattandola con rispetto e "leggerezza". Per il progetto del Nuovo Municipio di Canazei (1990-97) non demolisce quello storico del 1929 come l'amministrazione locale intendeva fare, ma lo esalta ristrutturandolo e affiancandogli un nuovo edificio quasi simmetrico che rispecchia una visione contemporanea dimostrando come passato e presente possano coesistere dialogando fra loro.

Nel 1983 realizza l'ultima versione dell'antologia critica "La città invisibile" sulle sperimentazioni avviate dall'Architettura Radicale, nella quale fornisce un'analisi utile a quelle generazioni che tuttora subiscono le influenze del movimento pur non avendolo vissuto. La sua ricerca di studio del paesaggio passa necessariamente quindi dalla valorizzazione delle componenti ambientali. Nel 1996 agli Uffizi organizza per la prima volta in Europa la mostra di F.L.Olmsted, il progettista del Central Park di New York. Sempre lo stesso anno ripropone alla Biennale di Venezia Architettura le tematiche del movimento radicale nella mostra e nella pubblicazione "Radicals" dove lo spirito diradicalità si estende all'architettura, alle installazioni, al design e all'ambiente.

Numerose mostre si susseguono dedicate all'architettura radicale tra il 2000 e il 2003, tra cui quelle al Palazzo delle Papesse di Siena promossa dal Frac Centre di Orléans, al Museum fur Angewandte Kunst di Colonia, al Institut d'art Contemporaine di Villeurbane, alla Kunstler haus di Vienna, al MUVIM di Valencia, al Centro Andaluz de Arte Contemporaneo di Siviglia, al Mamco di Ginevra. Nel 2002 gli viene dedicata una grande antologica "Gianni Pettena. Le métier de l'architect" ed è il primo architetto ad ottenerne una. Questo riconoscimento porta le sue opere ad essere sempre più ricercate e ad entrare in musei e in collezioni private.

Con l'esposizione "Radical Design" del 2004 il concetto di radicalità si esprime nel design e ne viene tracciato un percorso storico.

Nel 2007 e nel 2008 la Galleria Neoncampobase di Bologna espone in due occasioni i progetti di Pettena. Stessa cosa succede in rassegne internazionali come Manifesta del 2008 e The Death of the Audience" del 2009. Interrompe prematuramente l'insegnamento presso l'Università di Firenze per tenere i corsi di progettazione Architettonica presso la California State University dedicandosi a un minor numero di studenti più preparati e motivati.

Sito web:

http://www.giannipettena.it

Poetica:

"Gli artisti costruiscono e gli architetti disegnano" questo concetto è la base del pensiero di Pettena. Gli artisti prendono quindi il posto degli architetti proponendo linguaggi visuali che determinano una trasformazione dello spazio fisico. Questo comporta una revisione delle origini teoriche e pratiche nel campo dell'architettura che sconfina e apre la strada più a un linguaggio rivolto all'arte concettuale che semplicemente a un cambiamento della metodologia progettuale. Nel periodo universitario Pettena si rende conto che l'architettura è ridotta ad essere solo materia tecnica, basata sulla distribuzione di spazi resi abitabili e percorribili. Questo approccio alla disciplina risulta stretto all'artista e quindi scopre che per costruire il proprio pensiero spaziale esiste il design che permette di creare modelli in scala reale e non ridotta come l'architettura prevede. Mette quindi in pratica il suo primo esercizio e costruisce l'arredamento del suo loft con mani proprie. Da questa esperienza inizia quindi a progettare in scala maggiore.

Nel percorso artistico di Pettena si possono identificare due fasi. La prima intrapresa in Italia e portata avanti in territorio statunitense si pone come obiettivo la provocazione nei confronti di luoghi simbolo del potere e delle varie istituzioni culturali. Per cui nonostante alla base ci sia sempre la ricerca di uno studio ambientale il tentativo è di stravolgere lo scenario ordinario ed entrare in una forma di conflitto per abbattere le formalità e le convenzioni specifiche di determinati luoghi. Ecco che le conferenze diventano happening e le piazze si trasformano in stenditoi. Questi interventi originati da intenti polemici determinano azioni di disturbo che gradualmente svaniscono spostando l'interesse di Pettena, focalizzato sempre sulla lettura dell'ambiente, sull'accostamento di natura e architettura, "così da rinaturalizzare luoghi e materiali denaturati". Pettena matura il pensiero contro un'architettura che si oppone alla natura e che pretende di diventare il monumento dell'architetto che l'ha prodotta perchè questo comporta l'utilizzo di materiali meno degradabili possibili. E' importante il pensiero di un uomo non come lo si visualizza, visto che la natura a lungo andare vince sempre sulla biodegradabilità dell'uomo e alla lunga anche su quello che costruisce.

Inizia così la seconda fase che vede la creazione di edifici avvolti nel ghiaccio, di grattacieli cespugliosi e di case spalmate di creta. Pone particolare attenzione all'uso di materiali naturali che di solito è una metodologia lontana dalla formazione di architetto. Questo è il punto nevralgico dello stile di Pettena "egli intende ribadire la propria peculiarità, il proprio ruolo individuale, le caratteristiche di una ricerca personale che è espressione delle posizioni più estreme dell'area radicale, del rifiuto di ogni compromesso nei confronti della progettazione tradizionale come strumento e linguaggio di espressione artistica." Ne deriva una definizione di architetto contemporaneo del tutto nuova, capace di fare propri gli stimoli creativi di altre discipline e contesti artistici e dove la scelta operativa supera i limiti disciplinari.

Opere:

  • 1966, Tunnel sonoro
  • 1967, divano Rumble
  • 1967/68, Film 16mm The Pig (Carosello Italiano)
  • 1968, disegni Città future
  • 1968, Dialogo Pettena-Arnolfo
  • 1968, CARABINIERI
  • 1968, MILITE IGNOTO
  • 1968, GRAZIA&GIUSTIZIA
  • 1968, APPLAUSI
  • 1969, tavolo Babele
  • 1969/1971, lampade
  • 1969, Laundry, Campo Urbano, Como
  • 1971, Film super 8 Autostradale
  • 1971, Film 16mm Intens
  • 1971, ConcorsoTRIGON ‘71, Graz
  • 1971, Quarry
  • 1971, Falsa curva d'autostrada, Minnesota
  • 1971, PAPER/ Midwestern ocean
  • 1971, Wearable chairs
  • 1971, ICE I
  • 1971, Some call him pig, Minneapolis
  • 1972, ICE II
  • 1972, Film 16mm Random Movies
  • 1972, Clay house
  • 1972, Tumbleweeds catcher
  • 1972, Red Line
  • 1972/73, About non conscious architecture
  • 1973, Already seen portable landscape
  • 1973, Atta Unsar, Galleria Schema, Firenze
  • 1973, IO SONO LA SPIA
  • 1973, Spazio vuoto riservato a Gianni Pettena
  • 1973, Progetto d'architettura n°5, Triennale di Milano
  • 1974, Marea
  • 1977, Performance Fosforescente, Palazzo Grassi, Venezia
  • 1978, Complementi d'architettura, Biennale di Venezia
  • 1978, Testimonianza d'architettura
  • 1978/2012, La mia casa all'Elba, Viticcio, Isola d’Elba
  • 1979, Le isole abbandonate della Laguna
  • 1980, Allestimento mostra IL RITORNO DEI RE, S.M.Novella, Firenze
  • 1983, Allestimento mostra NANNUCCI, Palazzo Vecchio, Firenze
  • 1984, Sovrapposizioni
  • 1985, Case conquistate dal verde
  • 1985, Integrazioni, Expo Arte, Bari
  • 1985, Poltramaca, Salone del Mobile, Milano
  • 1985, divano Buon compleanno
  • 1986, poltrona OMBRA
  • 1987, Paesaggi della memoria
  • 1987, Mauretania e Lusitania
  • 1987, Stanza
  • 1988, Allestimento VISIONI D’AMBIENTE, Spedale degli Innocenti, Firenze
  • 1989, arazzo Itinerari Territori Mappe Recinti
  • 1989, tappeto Sprofondo
  • 1989, tappeto Compenetrazioni
  • 1990/97, Nuovo Municipio di Canazei, Canazei
  • 1991, divano Pick up
  • 1992, Studio per il restauro e la riconversione del Forte Inglese, Portoferraio, Isola d’Elba
  • 1995/2000, Restauro e riconversione dell’edificio storico Tonnara dell’Enfola , Enfola, Isola d’Elba
  • 1996, Mostra F.L.OLMSTED, Galleria degli Uffizi, Firenze
  • 1996, Mostra RADICALS, Padiglione Italia, Biennale di Venezia
  • 1997, anelli Architectures in Love
  • 1999, Breathing architecture (Branchia)
  • 2001, Archipensieri, Università di Cassino
  • 2002, Archipensieri II , Collezione Longo, Cassino
  • 2002, Il mestiere dell'architetto
  • 2002, Senna, Parigi
  • 2003, Cubo, Biennale di Valencia
  • 2004, Il mestiere dell'architetto II
  • 2005, Memorie, Ecole des Beaux Arts, Chateauroux
  • 2008, Archipensieri III,
  • 2008, Archipensieri IV
  • 2008, Espace vide réservé à Gianni Pettena, Contribution, Rennes
  • 2009, Cubo 2
  • 2009, Brano di città
  • 2009, Archipensieri V
  • 2009, Archipensieri VI , FIAC, Parigi
  • 2009, Forgiving architecture, Biennale di Atene
  • 2010, Archipensieri VII , PAC, Milano
  • 2011, La linea del tempo
  • 2011, Architecture forgiven by Nature
  • 2011, In absence of bodies, Stromerein Performance Festival, Zurigo
  • 2011, Human scale
  • 2012, Archipensierooooooo..
  • 2011, La mia scuola di architettura
  • 2012, Human Wall
  • 2012, Handmade, Collezione ALT, Alzano Lombardo
  • 2012, Breathing Architecture 2
  • 2012, Human Space
  • 2012, Materiali da costruzione
  • 2012, Progetti d'architettura
  • 2012, Mother Nature
  • 2012, Archipensiero 2 (Cubo 3)
  • 2012, Antologico...enciclopedico
  • 2012, Architecture Vs Nature
  • 2012, Strategia progettuale
  • 2012, Vive l'architecture
  • 2013, The game of architecture
  • 2013, Sogno d'estate

Elenco esposizioni (anno, titolo, curatela, luogo, città):

  • 1971, Minneapolis Institute of Arts (personale),
  • 1971, TRIGON, Graz, (I premio)
  • 1972, John Weber Gallery (personale), New York City
  • 1973, Royal College of Art, Londra
  • 1973, Galleria Schema (personale), Firenze
  • 1973, Progetto d'architettura n° 5, Triennale di Milano
  • 1978, Wind Architectures, Biennale di Venezia
  • 1979, THE ART OF PERFORMANCE, Palazzo Grassi, Venezia
  • 1980, IL TEMPO DEL MUSEO VENEZIA, Biennale di Venezia
  • 1984, Sovrapposizioni (personale), Galleria Speciale, Bari
  • 1985, Buon Compleanno (personale), Galleria Speciale, Bari
  • 1987, Il ritorno dell'arte, Castello Aragonese, Otranto
  • 1987, Mappe, Recinti, Territori, Itinerari, Galleria Megalopoli, Milano
  • 1990, Il Mondo 'SPECIALE', Groninger Museum, Groninga
  • 1996, Radicals. Architettura e Design 1960-1975, Biennale di Venezia, Padiglione Italia
  • 1996, Habitus Abito Abitare, Biennale di Firenze, Centro Arte Contemporanea Luigi Pecci, Prato
  • 1999, ARCHIPELAGO. Architettura sperimentale 1955-1999, Palazzo Fabroni, Pistoia
  • 2000, Radical Architecture, Museum fur Angewandte Kunst, Colonia (Germania)|Colonia
  • 2001, Architecture Radicale, Institut d’art Contemporaine, Frac Rhone-Alpes, Villeurbane (Lyon)
  • 2002, Gianni Pettena. Le métier de l’architect (personale/antologica), FRAC Centre, Orléans
  • 2003, Archipensieri (personale), Museo Fondazione Piaggio, Pontedera (Pisa)
  • 2003, Italie Radicale. Collection du Frac Centre, Frac Centre, Orléans
  • 2004, Radical Design. Ricerca e progetto dagli anni ’60 a oggi, Casa Masaccio, S.Giovanni Valdarno
  • 2005, New Experiments in Architecture, Art and the City, 1950-2005, Mori Art Museum, Tokyo
  • 2005, Gianni Pettena (personale), Collège Marcel Duchamp, Chateauroux
  • 2006, Future City. Experiment and Utopia in Architecture 1956-2006, Barbican Center, Londra
  • 2007, Gianni Pettena (personale), Galleria neon fdv, Milano
  • 2007/2008, Il Futuro del Futurismo, GAMeC, Bergamo
  • 2008, Gianni Pettena/Luca Trevisani. Sistemi binari 1., Neon Campobase,Bologna
  • 2008, Sguardo periferico e corpo collettivo, Museion, Bolzano
  • 2008, Principle Hope. Manifesta 07, Ex-Peterlini, Rovereto
  • 2009, Radici Radicali. Archizoom, Pettena, Superstudio, UFO, Galleria Il Ponte, Firenze/ Galleria Martano, Torino
  • 2009, Gianni Pettena (personale), Galleria Enrico Fornello, Prato, 29 aprile-29 maggio 2009
  • 2009, ReMap 2, Biennale di Atene
  • 2009, The death of the audience, Secession, Vienna
  • 2010, Ibrido. Genetica delle forme d’arte, PAC, Milano
  • 2010, Gianni Pettena. Acquisizioni per la collezione del museo, Centro Pecci, Prato
  • 2010/2011, Quali cose siamo, Triennale Design Museum, Milano
  • 2010, Die lebende Münze, HAU1, VI Biennale di Berlino
  • 2010, Italian genius now. Home sweet home, Padiglione Italia, Expo 2010, Shangai
  • 2011, Gianni Pettena. Vers une rétrospective, Galleria Mercier & Associés, Parigi
  • 2011, In absence of bodies, Stromerein Performance Festival, Zurigo
  • 2011/2012 Erre. Variations Labirintiques, Centre Pompidou, Metz
  • 2011, Totem and Taboo, Museum Quartier, Vienna
  • 2012, Gianni Pettena, Galleria Federico Luger/ Galleria Enrico Fornello, Milano
  • 2012, Radical City, Archivio di Stato, Torino
  • 2013, Vienna e dintorni. Abraham/Hollein/Peintner/Pettena/Pichler/Sottsass, Galleria Giovanni Bonelli, Milano
  • 2013, The Immigrants. Experiment 2, Biennale di Venezia 2013
  • 2013, Radical Minds – Radical Design, MUSA, Pietrasanta
  • 2013, Gianni Pettena. Forgiven by Nature, Utah Museum of Contemporary Arts, Salt Lake City
  • 2013, Portfolio d'oeuvres de la collection du Frac Centre, Gare d’ Austerlitz, Parigi
  • 2013, Gianni Pettena / Paper / Midwestern Ocean, Unité d’Habitation Le Corbusier di Briey-en-Forêt


File multimediali:

Video:

Audio:

Altro:

Augmented reality:

Latitudine:

Longitudine:

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Bibliografia:

  • 1973, L'anarchitetto, Guaraldi
  • 1981, Venturi, Rauch & Scott Brown, Electa
  • 1981, Richard Meier, Marsilio
  • 1982, Coates, Hadid, Lowe, Wilson, ed. APT Fiesole
  • 1982, Superstudio 1966-1982. Storie, figure, architettura, Electa
  • 1983, La città invisibile. Architettura sperimentale 1965/75, ed. Opera Universitaria Firenze 1
  • 1988, Hans Hollein. Opere 1966-1988, Ideabooks
  • 1992, Rodolfo Bonetto. Trent'anni di design, Ideabooks
  • 1996, Olmsted. L'origine del parco urbano e del parco naturale contemporaneo, Centro Di
  • 1996, Radicals. Architettura e Design 1960-1975, ed. La Biennale di Venezia
  • 1999, ARCHIPELAGO. Architettura sperimentale 1959-1999, maschietto&musolino 1999
  • 1999, SOTTSASS, maschietto&musolino
  • 1999, Casa Malaparte Capri, Le Lettere
  • 2001, Sottsass e Sottsass, Testo&Immagine
  • 2004, Radical Design . Ricerca e progetto dagli anni ’60 a oggi, M&M maschietto editore,
  • 2009, Design, arte ambientale, architettura: interrelazioni contemporanee, in ‘Radici Radicali’, Edizioni Galleria Il Ponte, Firenze
  • 2010, L’architettura ideale, in DOMUS 941
  • 2012, Architecture forgiven by nature, in l’ARCA International 109

Webliografia:

Note:

Tipo di scheda:

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Voci correlate:

Architettura Radicale, Archizoom, Superstudio, UFO