Discussione:Scrittura Elettronica

Tratto da EduEDA
Versione del 1 Dic 2014 alle 01:46 di Cristina (Discussione | contributi) (Descrizione:)

Jump to: navigation, search

Argomento:

Scrittura Elettronica

Descrizione:

La scrittura in generale fin dalla sua nascita ha come oggetto le parole e la sua funzione è quella di comunicare un pensiero, tenere a memoria qualcosa che non si vuole dimenticare e formare una sorta di riflessione perchè la scrittura permette di leggere e rileggere un dato pensiero.

Per esprimere i pensieri nel tempo e nello spazio sono stati usati dei segni grafici, la funzione primaria della scrittura è stata quella di rendere permanenti e conoscibili le leggi si ricordino i dieci comandamenti scolpiti su pietra oppure il codice di Hammurabi scolpito su una stele di marmo. I supporti di scrittura sono stati vari a seconda della funzione e del luogo dalla pietra al bronzo alla cera al papiro e infine alla carta. Gli strumenti allo stesso modo sono stati molto vari, dallo scalpello, allo stilo alla penna e al gesso.

Nella metà del '400 avviene il primo salto che porta a una grande rivoluzione, Johann Gutemberg inventa la stampa a caratteri mobili che permetterà la diffusione migliaia di libri non più scritti a mano ma stampati da una macchina. Nel 1823 Pietro Conti inventa la macchina da scrivere che determinò la fine del lavoro amanuense.

Un'altra grande rivoluzione avviene ne 1845 quando Samuel Morse inventa il telegrafo, un metodo di scrittura non più basato sulla carta ma sull'uso dell'elettricità come mezzo tecnico per scrivere utilizzando al posto delle parole il punto e la linea. Questa invenzone ha permesso una comunicazione veloce a lunghe distanze. Da questo momento il mondo diventa un villaggio globale grazie alla diffusione e alla rapidità delle notizie si è andata quindi a costituire la Società dell'informazione e alla base di tutto questo c'è l'utilizzo dell'energia elettrica come mezzo di scrittura.

La scrittura elettrica differisce da quella elettronica perchè mentre nella prima serve solo la corrente elettrica per emettere dei segnali nella seconda il messaggio passa attraverso dei materiali semiconduttori oppure nell'aria o nei gas inerti. La radio e la televisione sono un esempio di dispositivi elettronici. Anche il computer ne fa parte ed è l'unico che può trasmettere messaggi scritti anche se più che di scrittura elettronica bisogna cominciare a parlare di scrittura informatica.

Il computer è diverso da tutte le altre macchine elettroniche perchè a un dato input l'uscita corrisponde a un segnale digitale in codice binario i cui unici elementi sono lo 0 e l'1. Questi due simboli si chiamano BIT, ma l'uomo non comunica attraverso questi simboli ma lascia al computer il compito di conversione da linguaggio naturale a binario.

I dati digitali hanno la proprietà di essere riproducibili, duplicabili e accessibili su diversi supporti. La scrittura elettronica usa come supporti delle memorie che possono essere elettroniche, magnetiche e ottiche. Quelle elettroniche sono volatili perchè spariscono una volta scollegate dall'energia elettrica, quelle magnetiche sono cancellabili perche smagnetizzabili e quelle ottiche sono indelebili.

La registrazione di dati nella memoria di un computer è un vero e proprio modo di scrivere, l'alfabeto è quello dei BIT, l'inchiostro è il flusso di elettroni e il supporto è elettronico. Tutto questo ha permesso una nuova forma di editoria elettronica.

L'uomo adattandosi al mondo telematico ha imparato a lavorare senza l'utilizzo di supporti cartacei e a leggere testi digitali. Questo ha comportato la nascita dell'editoria elettronica e grazie allo sviluppo di reti via cavo i giornali hanno potuto essere trasmessi per poter essere stampati in paesi lontani. Alcuni studiosi trasmettono una visione positiva di questa galassia elettronica secondo la loro opinione infatti le parole dette unite a quelle scritte e a quelle virtuali hanno creato un'informazione eccessiva, satura causando un'opacizzazione del linguaggio e banalizzando il significato stesso dell'espressione verbale.

Questa innovazione tecnologica però ha portato degli indiscutibili elementi positivi che sono la maggiore quantità di informazioni disponibili, la democraticità del sapere e la nascita di nuove forme di scittura grazie a internet. Rheingold a questo proposito sostiene che "i membri delle comunità virtuali usano le parole sullo schermo per scambiarsi cortesie e dialogare, discutere di argomenti intellettuali, combinare affari, scambiarsi informazioni, dare e ricevere sostegno emotivo, fare progetti, stimolare la creatività, spettegolare, litigare, innamorarsi, trovare amici e perderli (...). Per milioni di persone che si sono fatte coinvolgere, la ricchezza e la vitalità delle culture legate al computer è affascinante, quasi al punto di dare assuefazione. Non esiste una singola monolitica subcultura online; semmai siamo di fronte ad un ecosistema di subculture, alcune frivole, altre serie" [1]

Il mondo della comunicazione ha subito tre rivoluzioni importanti: quella chirografica per l'invenzione della scrittura, quella gutemberghiana per l'invenzione della stampa e quella elettrica o elettronica per l'invenzione del telegrafo e dei dispositivi radiotelevisivi. Queste rivoluzioni hanno determinato una velocità sempre maggiore dell'informazione e ogni volta hanno provocato consensi o ostilità nella società. Quello che si può affermare con certezza però è che ogni rivoluzione non ha mai soppiantato il medium precedente infatti ancora si comunica oralmente, scrivendo oppure attraverso la stampa.

Il cambiamento dovuto all'introduzione dell'informatica nella comunicazione ha portato il testo fisico in uno stato di virtualità ma l'innovazione notevole si ha quando dal testo si passa all'ipertesto. Theodr Nelson ne dà una definizione già negli anni '60 affermando che l'ipertesto è un testo elettronico "costituito da una serie di brai di testo tra cui sono definiti dei collegamenti che consentono al lettore differenti cammini". Mentre un libro cartaceo ha ddei limiti ben precisi spaziali e strutturali, l'ipertesto presenta piuttosto è aperto ad ulteriori integrazioni esterne e non tende più ad essere autosufficiente. L'ipertesto è una rete di testi decentrati dove il lettore può muoversi liberamente.

La comunicazione in rete ha portato ad elaborare una sorta di convenzioni creative per esplicare al meglio il messaggio che si sta trasmettendo. Per esempio i caratteri maiuscoli stanno a significare un volume più alto nella voce mentre l'uso di asterischi pone l'enfasi su alcune parole. Inoltre la necessità di scrivere velocemente su di una tastiera ha incentivato l'uso di abbreviazioni che ha determinato la nascita di numerosi acronimi. Inoltre la formazione di un linguaggio prettamente elettronico individua l'esistenza di un ciberspazio, di una società della rete.

Bibliografia:

  • La parola nella galassia elettronica, Massimo Baldini, Donatella Marucci, Armando Editore, 2005

Webliografia:

inserire la webliografia principale relativa all'argomento trattato.

Note:

  1. http://books.google.it/books?id=ZOoxvsuIcZoC&pg=PA85&lpg=PA85&dq=primi+esperimenti+di+scrittura+elettronica&source=bl&ots=caU6Qxyg9E&sig=QPHpUn_C1uNVXbfuyPb-q6yZW6o&hl=it&sa=X&ei=SAl7VIKhNsXWapnjAg&ved=0CCYQ6AEwAQ#v=onepage&q=primi%20esperimenti%20di%20scrittura%20elettronica&f=false
[[categoria:]]