EXistenZ: differenze tra le versioni

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Allegra Geller aggiorna la figura dello scienziato, onnipresente nella filmografia di  Cronenberg, che, in qualità di uomo di scienza, per mania di grandezza o calcolo economico aspira ad una razionalità volta a dominare il corpo nel  tentativo di ottenerne la completa padronanza.
 
Allegra Geller aggiorna la figura dello scienziato, onnipresente nella filmografia di  Cronenberg, che, in qualità di uomo di scienza, per mania di grandezza o calcolo economico aspira ad una razionalità volta a dominare il corpo nel  tentativo di ottenerne la completa padronanza.
eXistenZ, ci propone una visione nuovamente "mutata"  del concetto di virtuale; se in Videodrome tutta la vicenda ruota attorno alla tematica della mutazione del corpo causata dal rapporto con le  nuove realtà tecnologiche dei mass-media, in questo film non c’è alcuna traccia di computers, televisori, o schermi. E’ la tecnologia stessa ad essere mutata fino a costituire un organismo a sè stante: il Pod.  Il gioco che Cronenberg descrive è quasi un organismo vivente, come la macchine da scrivere de Il pasto nudo (Naked Lunch, 1992),  fatto di muscoli, tessuti, liquidi organici; respira, si muove e reagisce agli stimoli.  
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eXistenZ, ci propone una visione nuovamente "mutata"  del concetto di virtuale; se in [[Videodrome]] tutta la vicenda ruota attorno alla tematica della mutazione del corpo causata dal rapporto con le  nuove realtà tecnologiche dei mass-media, in questo film non c’è alcuna traccia di computers, televisori, o schermi. E’ la tecnologia stessa ad essere mutata fino a costituire un organismo a sè stante: il Pod.  Il gioco che Cronenberg descrive è quasi un organismo vivente, come la macchine da scrivere de [[Il pasto nudo]] (Naked Lunch, 1992),  fatto di muscoli, tessuti, liquidi organici; respira, si muove e reagisce agli stimoli.  
  
 
Siamo nell’era dell’organico, se l’estetica di Crash era quella dell’uomo meccanizzato che prendeva in prestito dalla macchina il metallo per farsene sensuose protesi adesso è la macchina che desidera avvicinarsi all’umano nei  
 
Siamo nell’era dell’organico, se l’estetica di Crash era quella dell’uomo meccanizzato che prendeva in prestito dalla macchina il metallo per farsene sensuose protesi adesso è la macchina che desidera avvicinarsi all’umano nei  
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eXistenz non è un mondo di monitor e di bit, la carne sembra essersi ingoiata quell’universo asettico e impeccabile della macchina assimilandolo, facendolo proprio e nascondendolo nelle viscere, nel sangue, nell’ atmosfera unta e appiccicosa dell’organico .   
 
eXistenz non è un mondo di monitor e di bit, la carne sembra essersi ingoiata quell’universo asettico e impeccabile della macchina assimilandolo, facendolo proprio e nascondendolo nelle viscere, nel sangue, nell’ atmosfera unta e appiccicosa dell’organico .   
  
I corpi, nel cinema di Cronenberg, non possono essere dimenticati. Attraversati, contaminati, dilaniati, rivendicano sempre il dramma della loro presenza e della loro necessità. La preoccupazione del protagonista, conferma la cronenberghiana teoria secondo la quale ogni corpo rimosso deve tornare a farsi sentire, prima o poi. La carne e il sangue continuano la loro rivalsa invadendo il gioco sotto forma di disgustose prove fisiche: lo squartamento degli animali mutanti nella fabbrica di pod e la rivoltante degustazione degli stessi,  il contagio del pod che esplode liberando migliaia di spore; fino  all’ omicidio truculento del cameriere cinese realizzato per mezzo di una pistola fatta di carne esplicita autocitazione di Videodrome.
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I corpi, nel cinema di Cronenberg, non possono essere dimenticati. Attraversati, contaminati, dilaniati, rivendicano sempre il dramma della loro presenza e della loro necessità. La preoccupazione del protagonista, conferma la cronenberghiana teoria secondo la quale ogni corpo rimosso deve tornare a farsi sentire, prima o poi. La carne e il sangue continuano la loro rivalsa invadendo il gioco sotto forma di disgustose prove fisiche: lo squartamento degli animali mutanti nella fabbrica di pod e la rivoltante degustazione degli stessi,  il contagio del pod che esplode liberando migliaia di spore; fino  all’ omicidio truculento del cameriere cinese realizzato per mezzo di una pistola fatta di carne esplicita autocitazione di [[Videodrome]].
 
-1. S. Ruschdie, Versetti satanici, Mondatori, Milano 1994
 
-1. S. Ruschdie, Versetti satanici, Mondatori, Milano 1994
  

Revisione 21:49, 19 Feb 2006

Il corpo virtuale: eXistenZ


Il nome si scrive proprio così, con l’iniziale minuscola e le due consonati maiuscole; è uno dei personaggi del film a svelarcene la corretta grafia mentre scrive su una lavagna nera seguendo una pratica arcaica di scrittura manuale. L’iniziale maiuscola serve a indicare l’inizio di un qualcosa oppure per segnalare un nome proprio ma eXistenZ non ha identità certa, non ha principio determinato e probabilmente non ha neppure fine. La X è l’eterna incognita; siamo ancora nel gioco?. Questa è la domanda che si pongono i personaggi e che ossessiona lo spettatore, la risposta non ci è data, ogni punto di riferimento concreto è azzerato. eXistenZ è un enigma della percezione. La X e la Z rappresentano anche la riduzione alla bidimensionalità della tridimensionalità cartesiana, poiché manca la Y cioè la verticalità, l’altezza. E’ un gioco che deborda dal film, straripa dallo schermo; abbandona la sua dimensione spazio-temporale nel tentativo di invadere il mondo tangibile sostituendosi ad esso. Un gruppo di giovani viene convocato per provare eXistenZ, ultima invenzione della game designer Allegra Geller e realizzato grazie alla più avanzata tecnologia dei microchip e la bioingegneria genetica. Dotato di un pod da inserire nel sistema nervoso del giocatore tramite una bioporta situata nella schiena, è in grado di accedere ai ricordi del giocatore adattando la partita a quest’ultimo. Proprio mentre Allegra ne spiega il funzionamento, un uomo che si dichiara delle forze anti-eXistenZ le spara con una pistola fatta di carne e sangue danneggiando gravemente il game-pod. Ted, un addetto alla sicurezza, fugge con la donna, la quale, malgrado la sua iniziale avversione ad eXistenZ lo convince a farsi istallare una bioporta in modo da partecipare al gioco e salvarlo. Una volta entrati nel mondo virtuale i due si trovano in scenari aberranti, un allevamento di trote mutanti, una losca taverna, la sede di una compagnia che smercia bioporte. Ognuna di queste esperienze appare fittizia ed è impossibile capire quale frammento appartenga alla realtà o al gioco, anzi existenZ si rivela alla fine parte di un gioco più grande, transCendendenZ, nel quale non ci sono regole. Il mondo virtuale esplorato dai protagonisti è incapace di offrire un’evasione fantastica dalla realtà ma, come gran parte della tecnologia contemporanea, è votato ad una feticistica autoreferenzialità: chi gioca a eXistenZ non fa che immaginare proprio eXistenz, fantastica sulle infinite metamorfosi di questo strumento virtuale come se esso non fosse in grado di veicolare contenuti, bensì unicamente di rimandare a se stesso in quanto mezzo.

Allegra Geller aggiorna la figura dello scienziato, onnipresente nella filmografia di Cronenberg, che, in qualità di uomo di scienza, per mania di grandezza o calcolo economico aspira ad una razionalità volta a dominare il corpo nel tentativo di ottenerne la completa padronanza. eXistenZ, ci propone una visione nuovamente "mutata" del concetto di virtuale; se in Videodrome tutta la vicenda ruota attorno alla tematica della mutazione del corpo causata dal rapporto con le nuove realtà tecnologiche dei mass-media, in questo film non c’è alcuna traccia di computers, televisori, o schermi. E’ la tecnologia stessa ad essere mutata fino a costituire un organismo a sè stante: il Pod. Il gioco che Cronenberg descrive è quasi un organismo vivente, come la macchine da scrivere de Il pasto nudo (Naked Lunch, 1992), fatto di muscoli, tessuti, liquidi organici; respira, si muove e reagisce agli stimoli.

Siamo nell’era dell’organico, se l’estetica di Crash era quella dell’uomo meccanizzato che prendeva in prestito dalla macchina il metallo per farsene sensuose protesi adesso è la macchina che desidera avvicinarsi all’umano nei

eXistenz non è un mondo di monitor e di bit, la carne sembra essersi ingoiata quell’universo asettico e impeccabile della macchina assimilandolo, facendolo proprio e nascondendolo nelle viscere, nel sangue, nell’ atmosfera unta e appiccicosa dell’organico .

I corpi, nel cinema di Cronenberg, non possono essere dimenticati. Attraversati, contaminati, dilaniati, rivendicano sempre il dramma della loro presenza e della loro necessità. La preoccupazione del protagonista, conferma la cronenberghiana teoria secondo la quale ogni corpo rimosso deve tornare a farsi sentire, prima o poi. La carne e il sangue continuano la loro rivalsa invadendo il gioco sotto forma di disgustose prove fisiche: lo squartamento degli animali mutanti nella fabbrica di pod e la rivoltante degustazione degli stessi, il contagio del pod che esplode liberando migliaia di spore; fino all’ omicidio truculento del cameriere cinese realizzato per mezzo di una pistola fatta di carne esplicita autocitazione di Videodrome. -1. S. Ruschdie, Versetti satanici, Mondatori, Milano 1994

Bibliografia

-M. Canosa (a cura di), La bellezza interiore. Il Cinema di David Cronenberg, Le Mani, Genova, 1995

-G. Canova, David Croneneberg, Il Castoro, Milano, 2000

-J. Costello, Tutti i film di David Cronemberg, Lindau, Torino, 2001

-S. Grunberg, David Cronenberg, Shake, Milano, 1992

-M. Pecchioli, Effetto Cronenberg, Pendragon, Bologna, 1994