Electronic Civil Disobedience, Simulation, and the Public Sphere (di Steven Kurtz)

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Autore:

Critical Art Ensemble

Tratto da:

http://amsterdam.nettime.org/Lists-Archives/nettime-l-9901/msg00033.html

Titolo Originale:

Electronic Civil Disobedience, Simulation, and the Public Sphere

Traduzione di:

Anno:

1998 d.c.

Titolo originale:

Disubbidienza civile ed elettronica,simulazione e la sfera pubblica

Nel 1994, quando Critical Art Ensemble presentò per la prima volta l’idea e un possibile modello di disobbedienza civile elettronica (ECD) come un’altra opzione per la resistenza digitale, il collettivo non poteva sapere quali elementi fossero più fattibili e nemmeno quali elementi avrebbero richiesto una spiegazione ulteriore. Dopo quasi cinque anni di prove di ECD sul campo, portate avanti da diversi gruppi e singoli individui, le sue lacune informative sono diventate un po’ più ovvie e possiamo finalmente occuparcene. Di particolare interesse in questa saggio è il recente cambiamento di situazione che ha prodotto un modello di ECD nel quale predomina lo spettacolo pubblico sulla sovversione politica clandestina ed enfatizza l’azione simulata invece che l’azione diretta. CAE sostiene che queste tendenze sono poco opportune nelle ricerche generali sull’ECD. CAE crede anche che l’ECD sia un’attività clandestina che dovrebbe essere tenuta lontana dalla sfera pubblica/popolare (com’è la tradizione degli hackers) e dall’occhio dei media e che le tattiche di simulazione che sono correntemente usate dalle forze di resistenza sono solo parzialmente efficaci quando non controproducenti.


La disobbedienza civile nella sfera pubblica.

Quelli che hanno familiarità con il modo di imitare l’ECD di CAE, sanno che si tratta di un capovolgimento del modello di disobbedienza civile. Piuttosto che tentare di creare un movimento di massa di obiettori pubblici, CAE suggeriva un flusso decentralizzato di specifiche micro-organizzazione (cellule) che producesse correnti multiple e traiettorie per rallentare la velocità dell’economia politica capitalista. Questa proposta non andò mai bene agli attivisti più tradizionali. E recentemente persino Mark Dery (in entrambi Mute e World Art) criticò il modello perché ci sarebbero stati degli obiettivi e delle attività conflittuali tra le cellule.Al contrario, CAE, ritiene che i conflitti derivanti dalle diversità delle cellule, funzionerebbero come una forza invece che una debolezza. Questa diversità potrebbe dar luogo ad un dialogo tra una varietà di avvenimenti che potrebbero resistere alle strutture burocratiche e allo stesso tempo fornire uno spazio per eventi fortunati e invenzioni rivoluzionarie. Se la cultura della resistenza ha imparato qualcosa nei passati 150 anni è che il popolo unito è una falsità che costruisce solo nuove piattaforme esclusioniste creando pilastri burocratici e regimi semiotici che non possono rappresentare e agire per conto dei diversi bisogni e desideri degli individui entro segmenti sociali complessi (che diventano ibridi). La seconda inversione chiave del modello di CD era di mirare direttamente al cambiamento politico piuttosto che cercare di portare a termine questo compito indirettamente attraverso la manipolazione dei media. La posizione di CAE è ancora quella secondo la quale un approccio diretto è il più efficace. L’approccio indiretto della manipolazione dei media che usa uno spettacolo di disobbedienza ideato per richiamare la simpatia e l’appoggio del pubblico, è una proposta perdente. Gli anni 60 sono passati e non c’è nessuna corporazione o agenzia governativa che non sia perfettamente preparata a dare battaglia all’interno dei media. Questo è semplicemente un modo pratico per sprecare capitali. Da quando la fedeltà dei mass media è stata deviata verso lo status quo, da quando i canali radiofonici e la stampa sono in possesso di entità corporative, e da quando le strutture capitalistiche hanno enormi budgets destinati alle relazioni pubbliche, non c’è più possibilità che i gruppi attivisti possano superarli in questo campo. Un frammento isolato di informazioni qui e là non può sovvertire nessun processo di creazione di politiche o alterare l’opinione pubblica quando tutto il resto dei mass media manda il messaggio opposto. Qualsiasi opinione sovversiva si perde nello sbarramento dei media se l’opposizione non la cambia girandola a suo vantaggio. C’era un tempo in cui la CD e la manipolazione dei media combinate riuscivano a far crollare e a cambiare i regimi semiotici autoritari. Il movimento per i diritti civili ne è un esempio eccellente. I partecipanti al movimento, compresero che la guerra civile stava ancora portando avanti una battaglia sul piano ideologico e che per questo una regione geografica/sociale/politica poteva rivoltarsi contro un’altra. Le regioni dell’ovest e del nord degli USA sono avanzate non solo in termini di industrie, ma anche nei loro metodi di controllo pubblico (e particolarmente delle minoranze). La guerra civile aveva eliminato l’economia politica retrograda del sud ma aveva fallito nel cambiare la sua struttura ideologica (un elemento molto più difficile da cambiare) e quindi non aveva alterato i suoi meccanismi simbolici di controllo. Tutto quello che il movimento per i diritti civili aveva bisogno di fare era di attirare l’attenzione su questo insuccesso e le regioni settentrionali più moderne avrebbero forzato il sud a conformarsi con una posizione ideologica più compatibile con i bisogni socio-economici del capitale avanzato. Le immagini prodotte dagli atti di disobbedienza civile riuscirono a provocare offesa all’ideologia retro del sud e riaccese lo stato di guerra tra le regioni. Studenti volontari, organizzatori di comunità e finalmente agenzie di polizia federale e l’esercito (mobilitato dall’ufficio esecutivo) diventarono alleati e combatterono per il movimento. Allo stesso tempo i leaders dei diritti civili non erano del tutto innocenti riguardo a questa faccenda. Essi sapevano che le uniche politiche razziste che sarebbero cambiate sarebbero quelle non vigenti nel nord e che il razzismo non stava scomparendo, sarebbe soltanto stato trasformato in una forma più sottile di endocolonizzazione, che contrastava con il suo status dell’epoca, che si manifestava esplicitamente in un insieme di leggi segregazioniste. Proprio la convinzione generale degli afroamericani - che c’era uno spesso confine al di là del quale la politica non avrebbe più potuto andare – fu la chiave del rapido declino del movimento per i diritti civili e dell’ascesa del movimento per il potere nero. Sfortunatamente quest’ultimo non se la passò meglio con la sua campagna dei media perché mancava delle infrastrutture per supportare i suoi bisogni materiali. Come strumento di manipolazione dei media, la CD lavorò con successo nella causa del movimento per i diritti civili perché la dinamica storica del capitalismo aveva agito come fondamento per il suo successo. La storia era ancora eterogenea e la manifestazione normativa dell’ideologia capitalista era ancora uno spazio irregolare a livello nazionale ed internazionale. Ma cosa facciamo adesso noi, avendo raggiunto il punto in cui ideologie visibili e diversificate nell’ovest non esistono più e la storia non è altro che una costruzione omogenea che continuamente replica le vittorie capitaliste? Da dove originerà precisamente l’indignazione pubblica? Quale esercito, governo, o qualsiasi altra base di potere sosterranno coloro che perderanno il potere quando le relazioni endocoloniali di sfruttamento sono precisamente ciò che permette a queste agenzie di fiorire? Ecco perché CAE si è schierato per un confronto diretto attraverso la leva finanziaria ottenuto attraverso il blocco delle informazioni privatizzate. (poiché questa forma di informazione è l’oro del capitale più recente) L’appropriazione dei media non aiuta a minare un regime semiotico autoritario perché nessuna base di potere beneficia dall’ascolto di un messaggio alternativo, comunque appropriarsi di profitti attraverso il blocco delle informazioni manda un chiaro messaggio a qualunque istituzione capitalista – per essi può essere più economico cambiare politica piuttosto che difendere militarmente un regime semiotico sotto pressione. L'effettuazione di questa operazione è possibile nell’ambito virtuale e necessita di modestissimi investimenti per agire (rispetto a formare un esercito); tuttavia comunque tale resistenza richiede un’attività clandestina. . Attualmente, l'unica debole eccezione al rifiuto di (E)cd come mezzo per manipolare i mass-media si trova nei casi in cui la storia e l'ideologia non sono state omogeneizzate. . Queste tendono ad essere situazioni in cui un movimento di resistenza è in conflitto con un potere dominante che ancora è visto dal pancapitalismo come qualcosa di estraneo. Per esempio, il movimento democratico in Cina impiegò la CD e la manipolazione dei media con un discreto successo. L’indignazione fu generata, ma le rigide frontiere nazionali hanno evitato che si rendesse in qualche modo utile per il movimento, tranne che per l’assegnazione dell’asilo da parte dei paesi occidentali a coloro che dovettero abbandonare le autorità cinesi e per la generazione di una modesta pressione diplomatica sulla Cina. Anche in questo buon piano d'azione (ed in un modo molto simile a ciò che accadde nel movimento per i diritti civili), mentre l'ordine ideologico del pancapitalismo fu offeso, l'ordine economico occidentale si accorse che con la Cina aveva più somiglianze che differenze e quindi poco è stato fatto dall’ occidente ~offeso~ per sostenere il movimento democratico o per minare materialmente l'infrastruttura cinese.


ECD e simulazione

Nella fase iniziale dello sviluppo dei mezzi elettronici, Orson Welles ha dimostrato (forse casualmente) che la simulazione ha effetti materiali. La simulazione di una trasmissione radio di notizie che segnalava che gli alieni avevano invaso la terra ebbe l'effetto di causare un lieve panico fra coloro che furono attratti nella sala degli specchi emersa dall'implosione di finzione e non finzione generate dall’annuncio. Solo variando i gradi di plausibilità si mantenne in vita la verità della storia. Contemporaneamente, tutte le informazioni erano vere e tutte le informazioni erano false in quel momento storico di eruzione dell’iperreale. Abbiamo visto una ripetizione di questo racconto degli anni 90 a proposito della cultura della resistenza elettronica, ma con qualche piccola differenza. In un’aggiunta del 95 scritta per – ECD e altre idee impopolari – CAE notò che stava crescendo la paranoia tra le agenzie di sicurezza statunitensi per il controllo della resistenza elettronica. Stranamente queste agenzie si spaventarono della loro concezione di criminalità elettronica. Fu come quando Welles si spaventò del suo stesso annuncio radiofonico. In quel momento comico, CAE suggerì ironicamente che l’ECD stava avendo successo senza nemmeno averci provato e che solo l’annuncio che sarebbe stata messa in atto qualche forma di resistenza digitale, avrebbe avuto l’effetto di creare panico nelle agenzie di sicurezza ad un livello tale che l’obiettivo primario si sarebbe situato nell’iperrealtà delle costruzioni criminali e delle catastrofi virtuali. Questo è un’affermazione che CAE vorrebbe non si fosse mai fatta poiché alcuni attivisti l’hanno presa sul serio e stanno cercando di agire su di esso principalmente usando l’Web per produrre discussioni attiviste iperreali per soffiare nel fuoco della paranoia stato-corporazione. Nuovamente questa è una battaglia che sarà persa. Il panico e la paranoia dello stato saranno trasformate attraverso i mass media in paranoia pubblica che a sua volta andrà a rafforzare il potere dello stato. Negli USA il popolo dei votanti richiede sempre più dure sentenze per i criminali, più prigioni e più polizia ed è questa paranoia iperreale che porta voti ai politici paladini di “legge e ordine‿ per convertire queste correnti di opinione in ordini legislativi e governativi. Quante volte dovremo ancora vedere questo accadere? Dal Mccarthismo al timore di Reagan dell’Impero del Male, alla guerra alle droghe, ciò che ne è risultato è stato maggiori fondi per l’esercito, per la sicurezza, per le agenzie disciplinarie (con la piena connivenza di un pubblico votante impaurito e paranoico) e tutto ciò a sua volta ha stretto la cintura endocoloniale. Considerando che gli USA creano e espandono rapidamente in continuazione agenzie di sicurezza designate a contrastare la criminalità elettronica (e siccome queste agenzie non fanno differenza tra azioni motivate politicamente e criminalità a scopo di profitto), sembra un errore procurare ai vettori del potere mezzi sviluppati per conseguire l’appoggio del pubblico per una crescita militare come base per aumentare la legislazione nazionale ed internazionale a riguardo della gestione politica dei nuovi media elettronici. E’ difficile dire se le tattiche simulazioniste potrebbero essere usate in un modo più persuasivo. Visto che la CIA e l’FBI hanno usato queste tattiche per decenni, è facile individuare esempi che potrebbero essere capovolti. Un classico è il rovesciamento da parte della Cia del governo Arbenz in Guatemala per sostenere la United Fruit, proteggere gli interessi petroliferi e minare una democrazia con inclinazione a sinistra che legittimava il partito comunista all’interno della sfera di influenza degli USA! Per essere sicura la Cia costruì le sue infrastrutture operative usando il sabotaggio economico per creare subbuglio ma l’atto finale fu una sovversione elettronica. La Cia simulò una trasmissione radio di movimenti di truppe antigovernative intorno alla capitale. Dopo aver intercettato tali trasmissioni, il governo del Guatemala si convinse che un grande esercito di ribelli si era radunato e si stava preparando all’attacco. Al contrario il popolo sosteneva il governo in modo schiacciante e di ribelli esisteva solo una piccola fazione. Sfortunatamente gli ufficiali del governo si impaurirono e il governo cadde nel caos. L’FBI usò un simile mezzo di sovversione impiegando comunicazioni iperreali nel suo attacco alle Black Panthers. Come nell’intervento della Cia in Guatemala, la guerra informatica dell’FBI ebbe solide infrastrutture. Il bureau si era infiltrato nel partito delle Black Panthers vicino all’alto comando così venne a conoscenza della natura (e dei ruoli) delle lotte interne al partito. Esso aveva conseguito l’appoggio delle forze locali di sicurezza per bersagliare continuamente le sedi locali in giro per gli USA. Il tesoro del partito si esaurì a causa degli arresti persistenti dei membri da parte della polizia che intenzionalmente abusò del suo potere per svuotare i fondi del partito, forzando i membri a pagare continuamente cauzioni per i loro compagni detenuti. Date queste condizioni, la paranoia fu all’ordine del giorno delle Black Panthers e quando lo scisma tra le sedi locali di SF e di NY esplose, l’FBI vide un’opportunità perfetta per far implodere il partito. Come risultato di una campagna fatta di sole lettere scritte che soffiò sul fuoco della sfiducia tra la leadership dell’est e dell’ovest, il partito sprofondò tra le lotte interne. (la campagna dell’FBI consistette nella creazione e consegna di documenti fatti per sembrare originati dall’opposizione interna al partito che criticava specifici leaders e le loro politiche). Questo metodo potrebbe essere invertito e girato contro le agenzie autoritarie. La lotta che c’era già stata dentro e tra il governo e le istituzioni corporative le rendevano bersagli auto sovvenzionanti. L’infrastruttura militare ed economica che era necessaria per le operazioni negli esempi dati qui non è necessaria per le operazioni di ECD, poiché lo stato di guerra interno sta già avendo luogo. (data che la tendenza del capitale verso la predazione, la paura e la paranoia sono parte della vita quotidiana per quelli immersi dentro i vettori del potere, e quindi nessun dispendio di risorse è necessario per crearle, come fu necessario con la BPP) certamente, messaggi e-mail, lettere dirette e scritte con cura potrebbero avere un effetto implosivo (benchè non sia sicuro che ne seguirebbe un crollo completo) comunque le lezioni apprese da questi esempi classici di casi di tattiche di simulazione, devono essere capite e applicate. In primo luogo ed evidentemente, questa forma di resistenza dovrebbe essere celata. In secondo luogo, la sicura intelligenza in essi contenuta dovrebbe essere acquisita Questa è la cosa più problematica in questo genere di stratagemmi tattici, anche se non è impossibile trovare soluzioni. Per un utilizzo efficace delle tattiche di simulazione, i metodi ed i mezzi di ricerca, la raccolta di informazioni ed il reclutamento di informatori devono essere sviluppati. (CAE è disposto a scommettere che il prossimo documento sulla resistenza tratterà questo problema di intelligenza e la generazione di intelligenza dilettante.) Fino a che questo non accade, l'azione sovversiva sarà abbastanza inefficace. Attualmente, coloro che sono implicati in un metodo segreto completamente sviluppato possono solo agire tatticamente rispetto ai principi strategici di un'istituzione piuttosto che a situazioni specifiche e a relazioni. Ovviamente, una risposta tattica ad un'iniziativa strategica non ha significato. Con tutta probabilità tale azione non avrà l'effetto voluto e avviserà soltanto l'agenzia che è colpita per prepararsi per le potenziali pressioni esterne. Dobbiamo anche ricordare che la guerra delle informazioni simulazionista è soltanto una tattica distruttiva - è un modo per causare l'implosione istituzionale ed ha scarso valore produttivo in termini di ricostruzione politica. Per continuare con l'esempio del razzismo, le agenzie che hanno istituzionalizzato le politiche razziste (e che includono quasi ogni istituzione nel regime pancapitalista) non saranno cambiate da una guerra delle informazioni di logorio istituzionale. Il regime semiotico delle politiche razziste continuerà intoccato in altre istituzioni correlate attraverso i privilegi acquisiti effettuando tali politiche. Il CAE ancora insiste che le istituzioni provocatrici non si presenteranno produttivamente con gesti nichilistici, ma preferibilmente con la forzatura dei cambiamenti nel regime semiotico su una base istituzionale mentre lasciano l'infrastruttura materiale intatta per la reiscrizione.


Il problema del contenimento

Il controllo delle tendenze materialmente distruttive dell’iperrealtà ha altre conseguenze problematiche quando questi codici di distruzione sono applicati allo spettacolo. Ancora maggiore è il problema del contenimento. Se un'agenzia autoritaria crede di essere sotto attacco, o sotto la minaccia di attacco (catastrofe virtuale differita) e di essere alla ribalta per questo, agirà in modo imprevedibile. Essa può agire in un modo nocivo a se stessa, ma è probabile che agisca in un modo tale da compromettere elementi insospettabili della sfera pubblica. La presentazione al pubblico della formula forza l’agenzia minacciata ad affrontare una conseguenza più grave: per stare al passo con la velocità dell’ infosfera, deve agire rapidamente. L'esitazione, anche se per concedere tempo all’analisi ragionevole e alla riflessione, non è un'opzione. Nel mercato corrente delle pubbliche relazioni, successo ed fallimento sono implosi e tutte le azioni, quando sono rappresentate bene, risiedono nella sfera del successo iperreale e della vittoria. L'unica distinzione utile da fare è fra azione ed inerzia. L'inerzia è il segno della debolezza e dell’inettitudine. Presa in questo vettore ad alta velocità, un'agenzia minacciata si metterà in azione, cosa che sarà esplosiva (non implosiva). I capri espiatori saranno individuati e seguirà l'azione nociva per questi individui o popolazioni (il macrocosmo perfetto di questa serie di eventi è la politica estera degli USA e le azioni intraprese a suo favore). In altre parole, una volta che questa sequenza di distruzione fosse iniziata con la minaccia (sia virtuale che reale), le forze spesso incontrollate che sarebbero liberate non potrebbero essere contenute o riorientate dalla forza della resistenza. Questa incapacità di contenere l'esplosione collega questo modello (in effetti soltanto) al terrorismo. Non che gli attivisti stanno iniziando la pratica terrorista, poiché nessuno muore nell’iperrealtà, ma l'effetto di questa pratica può avere la stessa conseguenza del terrorismo, in quanto lo stato ed i vettori del potere corporativo contrattaccheranno con armi che hanno conseguenze materiali (e perfino mortali) distruttive. Ciò che è strano è che tale azione non sarebbe intrapresa a seguito della preoccupazione per l'infrastruttura, ma per il regime semiotico e l'immagine pubblica dell’entità nell’iperrealtà. In ogni caso, quando il pubblico viene messo al corrente di questa formula, la sequenza cambia drammaticamente. L'agenzia sotto pressione non dovrebbe agire rapidamente. Potrebbe avere tempo di investigare e quindi potere sferrare un colpo più chirurgico, perché il segno della debolezza (la percezione pubblica dell’inerzia) non dovrebbe danneggiare la rappresentazione pubblica che si era prefissa. In questo piano d'azione nel peggiore dei casi per gli attivisti, la risposta sarebbe di gran lunga più diretta e quindi le conseguenze tenderebbero a ricadere su coloro che realmente si sono assunti la responsabilità di iniziare l’azione. Se l'agenzia fosse ignara di essere sotto sovversione e accadesse un'implosione, il pubblico non verrebbe a sapere o non sentirebbe le conseguenze dirette (anche se sono probabili quelle indirette come la disoccupazione). Nell’uno o nell’altro caso, non ci sarebbe nessuna esplosione violenta di granate nel paesaggio della resistenza. Ovvero si attuerebbe il contenimento. Ciò che più interessa è che l'agenzia sotto pressione finanzierebbe l'attività di contenimento. Nessun'agenzia desidera dare notizia di essere in difficoltà finanziarie, che la sua sicurezza è stata violata, ecc. e quindi si conterrebbe. Tuttavia, se il pubblico è a conoscenza della questione, allora la probabilità del contenimento si volatilizza e le conseguenze diventano molto meno accettabili. Per questo motivo CAE continua a credere che tutti i modelli utili di ECD (a tutti gli effetti qualsiasi azione politica che non sia di coscienza o pedagogica) all'interno delle circostanze politiche attuali hanno in comune l'azione segreta e l’aborrimento dei mass-media come teatro d’azione.


Scrivendo il discorso su ECD

Dato il desiderio di mantenere i mass-media fuori dal discorso sull’ECD, il CAE ha ritenuto saggio chiudere con alcuni suggerimenti su come parlare semipubblicamente di che cosa dovrebbe essere discusso soltanto fra compagni fidati. Questo è un vecchio problema, così fortunatamente ci sono alcuni precedenti -- il più considerevole si rifà alla scuola di Francoforte. La sua strategia consisteva nello scrivere nello stile più compatto e più arcano immaginabile in modo che soltanto gli addetti potessero decifrarlo; in questo modo il discorso rimase fuori dalla sfera pubblica nella quale non divenne una risorsa per la cooptazione di mercato. Fortunatamente, non dobbiamo arrivare a tanto. La scrittura può essere chiara ed accessibile, ma dovrebbe essere fatta per resistere all'occhio dei media. Questo fortunatamente è facile da realizzare. Tutto ciò che è necessario è fare una copia falsa.~ Ecco perchè CAE parla in termini di modelli generali e casi ipotetici (e mai delle azioni specifiche). Per ovvi motivi non vorremmo rendere pubblici i dettagli , ma le generalità (modelli) non sono molto interessanti per la grande maggioranza dell’audience dei media popolari. I modelli sono libreschi e pesanti e in mezzo al bombardamento di immagini veloci dello spettacolo popolare, essi risultano semplicemente noiosi. Il CAE inoltre suggerisce di osservare analoghi storici di esempi di azioni tattiche, specialmente quelle che sono state attivate dai vettori di potere autoritari. Nessuno dei media popolari è particolarmente interessato nel parlare di periodi passati, ~ né sono interessati alle atrocità passate (tranne quelli perpetrate dai Nazisti). La discussione su tali soggetti non dà ai media niente di interessante da portare al pubblico. Questa strategia riporta alle questioni di costellazioni, di deviazioni, di appropriazioni, ecc. Usate ciò che è già disponibile, non date niente ai mezzi rapaci e l'unica opzione per la cooptazione a sinistra è il cannibalismo (quindi la proliferazione del retrò). Ora chiaramente è troppo tardi per fermare la cooptazione di ECD dei media. E’ già stato venduta per 15 minuti di fama e sta rifornendo un nuovo giro di cyberhype, ma gli e-attivisti possono fermare questa corrente di eventi mediali non fornendo più materiale. Possiamo anche ringraziare che l’ ECD e le altre forme di resistenza elettronica che ora sono state dematerializzate nel ronzio iperreale dell’attivismo~ sono solo più cyberfads che velocemente svaniranno sull’orizzonte tecnico, lasciando a coloro che ne sono coinvolti la continuazione del loro lavoro come di consueto.