Fadini Ubaldo

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Ubaldo Fadini (25 dicembre, 1954) insegna filosofia morale presso l’Università di Firenze. Fa parte dei comitati di redazione e dei comitati scientifici di alcune riviste, tra le quali “Aisthesis”, “Iride”, “Millepiani”, “Urban” ed è autore di numerosi saggi.

Ubaldo fadini

Cognome Nome:

Fadini Ubaldo

Biografia:

Ubaldo Fadini ha conseguito la laurea in filosofia presso la Facoltà di Lettere e Filosofia (Università di Firenze) il 28/11/1978, con voti 110 su 110 e lode, con una tesi su Benjamin Walter e l’unità di crisi e critica (Relatore: Prof. Paolo Rossi Monti; rell.: Prof. Ferruccio Masini e Prof. Michele Ciliberto) .
Nell’anno accademico 1980/81 gli è stata assegnata una borsa di studio del Ministero degli Affari Esteri della durata di dieci mesi (dal 1/10/1980 al 31/7/1981), per svolgere attività di ricerca presso l’Università di Erlangen (Germania): in particolare, si è occupato dell’opera complessiva di Arnold Gehlen in riferimento al dibattito, sviluppatosi soprattutto negli ultimi decenni, sul rapporto tra l’agire umano, antropologicamente determinato, e l’ordinamento moderno delle istituzioni. Successivamente gli è stato conferito un prolungamento della borsa di studio (da parte del Deutscher Akademischer Austauschdienst) dal 1/8/1981 al 31/7/1982. Nello svolgimento del suo programma di ricerca è stato seguito dai professori Manfred Riedel e Oswald Schwemmer.
Ha partecipato, a partire dal 1982, a numerosi convegni (presso Università e sedi di Fondazioni culturali), presentando relazioni e comunicazioni aventi come oggetto contenuti riferibili ad ambiti di Filosofia morale, Estetica, Filosofia teoretica e Storia della filosofia.
Dall’anno scolastico 1985/86 fino a quello 1992/93 è stato docente di ruolo, come vincitore di concorso, nelle scuole medie superiori (classe di concorso XLII, Filosofia e Scienze dell’Educazione).
A partire dall’anno accademico 1993/94 (fino al novembre 2002) è stato ricercatore (confermato dal novembre 1996), come vincitore di concorso, presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Firenze. Dall’anno accademico 1993/94 a quello 1997/98 ha tenuto seminari per gli insegnamenti di Estetica, Filosofia teoretica, Storia della filosofia. Negli anni accademici 1998/99, 1999/2000 e 2000/2001 ha coperto per affidamento l’insegnamento di Filosofia teoretica (Corso di Laurea in Scienze dell’Educazione, Facoltà di Scienze della Formazione, Università di Firenze).
Nel gennaio del 2001 sono stati approvati gli atti della commissione giudicatrice della valutazione comparativa a posti di professore universitario di ruolo di seconda fascia per il settore disciplinare M07D (Estetica) della Facoltà di scienze della Formazione, bandita dall’Università di Macerata, dai quali risulta idoneo.
Nell’anno accademico 2001-2002 ha coperto, sempre per affidamento, l’insegnamento di Estetica contemporanea (Corso di Laurea per Formatore Multimediale). Dal novembre 2002 è professore associato, confermato nel 2005, sempre all’interno della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Firenze, per il settore scientifico-disciplinare M-FIL/04 (Estetica).
Dal novembre 2010, il suo settore scientifico disciplinare è quello di M-FIL/03 (Filosofia morale).
Fa parte di numerose associazioni culturali ed è stato per molti anni condirettore del Seminario permanente di filosofia contemporanea presso l’Istituto Filosofico “Antonianum” (Padova). E’ stato ed è impegnato nei comitati scientifici e di redazione di più riviste filosofiche (per citarne alcune: “Fenomenologia e società”, “Iride”, “Iris”, “Millepiani”, “Officine Filosofiche”, “Millepiani/Urban”) e ha collaborato con numerose altre (da ricordare: “Atque”, “Aut aut”, “Cultura e scuola”, “Nuova Corrente”, “Paradigmi”, “Metaphorein”, “Intersezioni”, “Democrazia e diritto”, “Pubblic/azione”).


Passaggio di settore:

La richiesta di passaggio dal settore di Estetica al settore di Filosofia Morale è motivata sia sulla base del percorso della ricerca teorica, sia in riferimento ad una attività didattica che è stata in parte svolta, negli ultimi anni e all’interno della Facoltà di Scienze della Formazione (Università di Firenze), comprendendo l’ambito tematico dell’Antropologia filosofica novecentesca (ricordo qui il Corso di Laurea Interfacoltà di Scienze Etnoantropologiche, in cui ha tenuto per più anni accademici l’insegnamento di Antropologia filosofica).
Per quanto concerne il percorso della ricerca teorica, al suo processo di formazione intellettuale appartiene un periodo di studio (1980-1982) come borsista del Ministero degli Affari Esteri, presso l’Università di Erlangen (Repubblica Federale di Germania), che gli ha permesso di approfondire proprio l’indagine sull’antropologia filosofica tedesca, sotto la guida dei Prof. Manfred Riedel e Oswald Schwemmer, concentrandosi in particolare sull’opera di Arnold Gehlen, di cui è considerato ormai uno degli esperti più qualificati, a livello nazionale e internazionale (in virtù anche dell’apprezzamento manifestato nei confronti del suo lavoro, tra gli altri, da parte del Prof. K.-S. Rehberg).
Tale indagine si è poi concretizzata in numerosi saggi e libri, pervenendo a toccare altri temi e autori fondamentali dell’antropologia filosofica novecentesca, tra i quali spicca la figura di Helmuth Plessner: ricordando, a questo proposito, contributi apparsi su riviste importanti come “Intersezioni”, “Cultura e Scuola”, “Paradigmi”, “Aut aut”, per citarne soltanto alcune, e la pubblicazione della sua prima opera complessiva in italiano su Gehlen, finanziata dal C.N.R., del 1988: “Il corpo imprevisto. Filosofia, antropologia e tecnica in Arnold Gehlen”.
A ciò sono da aggiungere traduzioni di testi, sempre di quest’ultimo, come “Morale e ipermorale. Un’etica pluralistica”, da lui curata nel 2002. Per quanto riguarda l’attenzione rispetto all’opera di Plessner, viene qui menzionata, a titolo esemplificativo, la postfazione all’edizione italiana di “I gradi dell’organico. Introduzione all’antropologia filosofica” (2006).
Da ricordare è anche la “voce” sull’antropologia filosofica all’interno di “La Filosofia”, a cura di P. Rossi, Volume I, UTET (ora Garzanti), 1996. Da sottolineare è poi l’articolazione di alcuni temi dell’antropologia filosofica novecentesca in relazione a sviluppi estremamente significativi del pensiero filosofico e sociale tedesco degli ultimi cinquanta anni (rintracciabili all’interno delle indagini di T. W. Adorno e N. Luhmann). Altri volumi da lui pubblicati, collocabili all’interno della sfera di interesse dell’antropologia filosofica contemporanea, sono: “Configurazioni antropologiche. Esperienze e metamorfosi della soggettività moderna” (1991), “Principio metamorfosi. Verso un’antropologia dell’artificiale” (1999), “Sviluppo tecnologico e identità personale. Linee di antropologia della tecnica” (2000), “Soggetti a rischio. Fenomenologie del contemporaneo” (2004), “La vita eccentrica. Soggetti e saperi nel mondo della rete” (2009).
Un’altra linea di ricerca, è quella sviluppata negli ultimi anni, in relazione alla presenza di temi specifici di filosofia morale all’interno di alcuni percorsi della filosofia francese contemporanea. Ricordiamo, tra l’altro, testi centrati sull’opera e sulla figura di Gilles Deleuze, preso in considerazione soprattutto come interprete del pensiero spinoziano e nietzscheano, come “Deleuze plurale” (1998) e “Le mappe del possibile” (2007).
L’attenzione che gli è stata costantemente prestata, nel corso degli anni, da parte della comunità filosofica ha avuto anche la funzione di stimolare una ricerca sempre più rivolta al carattere complesso, antropologicamente ed eticamente significativo, del rapporto tra le nuove tecnologie dell’informazione e della comunicazione e la dimensione corporea del soggetto contemporaneo.

Sito web:

Poetica:

I temi di ricerca affrontati concernono alcuni sviluppi dell’antropologia filosofica [1]novecentesca, con particolare attenzione al suo presentarsi, negli ultimi anni, come antropologia del virtuale [2](o di determinati processi di tecnicizzazione del reale). Rispetto a tali sviluppi e a certi stimoli che da essi scaturiscono, si è iniziato a delineare una riflessione di taglio “etico” (e, in parte, pure “estetico”), in grado di cogliere il complicarsi odierno della relazione uomo/tecnica (alla luce soprattutto dell’affermarsi della “rete” come nuovo spazio antropologico, di collocazione di quell’umano sempre più coinvolto negli sviluppi delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazione).
L’autore chiama a raccolta linee di pensiero critico novecentesco [3](tra le altre: l’eredità teorica “francofortese”, il “differenzialismo” francese), ritenute spesso difficilmente affiancabili e ricomponibili, per tentare di cartografare quella soggettività contemporanea che viene messa sempre di più originalmente e interamente al lavoro, in tutte le sue determinazioni esistenziali.
E’ in quest’ottica, centrata in particolare sulla rilevazione della qualificazione della forza-lavoro, nel tempo d’affermazione del biocapitalismo[4], come “capitale variabile” e – insieme – come modalità di incorporazione di parti di “capitale fisso”, che si avverte l’esigenza di ri-vedere buona parte di ciò che è stato fin qui detto sul rapporto tra il “vivente” e il “positivo”, tra il “corpo” e la “tecnica”. Proprio a proposito del “positivo”, in una accezione più generale rispetto alla sua identificazione con l’“apparecchiatura” tecnologica attualmente a disposizione, si sottolinea anche l’importanza di una sua “soluzione” nel senso della realizzazione di mediazioni “altre” rispetto a quelle presenti, in grado di porsi come spazi di soddisfazione (di bisogni e desideri) sempre più ampi per tutto ciò che è movimento critico sullo scenario della società odierna. Sullo sfondo di tale considerazione, si delinea pure la fertilità della riflessione deleuziana sull’istituzione, meglio: su ciò che si muove, che si può muovere nell’istituzione stessa nel momento in cui essa viene agita nel passaggio “dal diritto alla politica”, in un processo di contestazione pratica delle identità date di potere.
Tra il 2008 e il 2011 la sua ricerca scientifica ha trattato in particolare alcuni sviluppi dell’antropologia filosofica novecentesca, nel momento in cui questi hanno influito sull’articolazione di percorsi di indagine che si possono riferire ad un ambito di antropologia della tecnica o, più in generale, di filosofia della tecnica. La delineazione di una “tecnocritica” all’altezza delle trasformazioni materiali delle società ad economia di conoscenza, già abbozzata in alcuni libri pubblicati nel 2000 e nel 2004[5], si è ulteriormente precisata in “La vita eccentrica. Soggetti e saperi nel mondo della rete” (Dedalo), pubblicato nel 2009, con una prefazione del Prof. Pietro Barcellona.
Accanto all’attenzione espressa nei confronti dei rapporti, sempre più complessi, tra l’antropologia filosofica ed elementi teorici significativi di filosofia della tecnica, si colloca anche la rilevazione dell’imporsi di questioni di carattere soprattutto etico, riferibili appunto a processi di forte tecnicizzazione dei contesti variegati di produzione e riproduzione dell’esistenza sociale umana. In quest’ottica, si segnalano numerosi saggi ed articoli pubblicati in diverse riviste, di rilevanza nazionale e internazionale (tra le altre, si ricordano “Iride”, “Iris”), all’interno dei quali la ricerca si amplia fino a toccare l’opera di studiosi come Paul Virilio, André Gorz e Felix Guattari. Non mancano poi articolazioni della ricerca in un senso che è possibile rinviare ad ambiti di cosiddetta “filosofia del lavoro”, rispetto ai quali si è concretizzata un’attività di collaborazione con il Prof. Franco Totaro (Università di Macerata), espressa anche da saggi, raccolti in volume, e partecipazioni a convegni scientifici (ad esempio, il convegno “Umano e post-umano. Confronto con l’antropologia tecnologica”, [6] che ha visto la partecipazione, tra gli altri, di studiosi di grande rilievo come Stefano Rodotà e Adriano Bompiani). Da ricordare è anche la partecipazione al convegno internazionale “Phenomenological Paths in Post-Modernity. A Comparison with the Phenomenology of Life of A.-T. Tymieniecka” [7]
Alla ricerca tesa soprattutto ad individuare collegamenti specifici tra un piano d’analisi di carattere antropologico (in senso filosofico) e un livello di riflessione etica (e “metaetica”), riferibile anche ai desideri, ai bisogni, ai progetti degli esseri umani, si collega uno sviluppo dell’indagine, già abbozzata in passato, su temi della cosiddetta “etica dell’immanenza”[8], così come la possiamo rinvenire in alcune delle opere più significative di Gilles Deleuze[9] e Michel Foucault[10]. In quest’ottica è da menzionare un altro volume, scritto in collaborazione con il dottor Stefano Berni: “Linee di fuga. Nietzsche, Foucault, Deleuze”, pubblicato dalla Firenze University Press, nel 2010, a cui è da aggiungere “Coscienza e realtà. Pensare il presente”, scritto con Fabio Bazzani, Roberta Lanfredini e Sergio Vitale (Clinamen), apparso sempre nel 2010. Accanto alle numerose occasioni di collaborazione istituzionale (partecipazione a Commissioni di Dottorato e a Consigli di Dottorato: Parma, Bologna, Firenze; rispetto a quest’ultima sede universitaria è da ricordare la partecipazione al Dottorato di Ricerca Informatica, Sistemi e Telecomunicazioni, indirizzo di “Tematica e Società dell’Informazione”, Facoltà di Ingegneria), con corrispondente ricaduta scientifica, sono da menzionare le partecipazioni a comitati di redazione e a comitati scientifici di numerose riviste, anche “on line”: “Iride”, “Iris”, “Officine filosofiche”, “Millepiani”, “Millepiani/Urban” e altre ancora.

Opere:

  • Principio metamorfosi. Verso un'antropologia dell'artificiale [11]
Principio metamorfosi. Verso un'antropologia dell'artificiale

E' una ricerca sul rapporto tra la dimensione corporea e mentale dell'uomo e il suo sempre più artificiale "mondo ambientale". L'orizzonte di riferimento del nostro presente è sempre più delineato dalla tecnica. L'antropologia filosofica sempre più avanzata ha proprio il merito di affermare con forza il legame dell'uomo con la tecnica fino a riproporre in termini innovativi la figura dell'uomo macchina. Considerare la tecnica come dimensione costitutiva dell'essere umano può aiutare a comprenderne meglio la sua sorprendente versatilità, il suo essere coinvolto in dinamiche di trasformazione radicale, di metamorfosi. E' infatti la metamorfosi la chiave di lettura del nostro tempo, poiché nelle sue molte figure, essa si rivela come un vero e proprio processo di innovazione che chiede all'uomo di lasciarsi attraversare dalle mutazioni di genere, di status, di identità.


  • Sviluppo tecnologico e identità personale. Linee di antropologia della tecnica [12]
Sviluppo tecnologico e identità personale. Linee di antropologia della tecnica

Rispetto ai processi odierni di iper-tecnicizzazione del contesto di vita si può sviluppare un'analisi che vede in essi uno dei fattori dell'incrinarsi del senso di identità personale, della difficoltà da parte del soggetto a fare dell'eccedenza percettiva, realizzata dai nuovi mezzi di telecomunicazione, un'occasione di autocoscienza autonoma e ben determinata: Paul Virilio è, ad esempio, uno degli esponenti più radicali di questa posizione. Ad essa si contrappone quella di Pierre Lévy, capace di articolare una teoria degli spazi antopologici rivolta ad esaltare l'incidenza dello sviluppo tecnologico sui processi di trasformazione dell'umano, dei suoi assetti e dei suoi piani di realizzazione.

  • Figure nel tempo. A partire da Deleuze/Bacon [13]
Figure nel tempo. A partire da Deleuze/Bacon

Il volume presenta, nella sua prima parte l'incontro tra il filosofo Gilles Deleuze e l'artista Francis Bacon. L'analisi dello studio di Deleuze, "Francis Bacon. Logica della sensazione", dedicato al pittore irlandese vuole mettere in scena una delle modalità essenziali dell'arte contemporanea, la discussione sulla possibilità o meno di raffigurare l'esistenza complessa, difficile, tormentata, dell'uomo contemporaneo e della sua realtà, anche negli aspetti più banali e apparentemente futili. Al centro del volume viene appunto presentata e analizzata la figura baconiana, la corporeità deformata e intimamente sconvolta nei suoi presunti equilibri e misure/proporzioni.

  • La vita eccentrica. Soggetti e saperi nel mondo della rete [14]
La vita eccentrica. Soggetti e saperi nel mondo della rete

L'importanza crescente della "rete" nella società contemporanea pone continui e inauditi problemi di interpretazione e di comprensione dell'agire umano. Una nuova comunicazione e un nuovo linguaggio che mettono in connessione milioni di esseri umani in uno spazio affatto diverso da quello fisico tradizionale e senza alcuna presenza della corporeità materiale dei parlanti. Un incremento inimmaginabile di informazioni provenienti da ogni parte che si depositano e si accumulano in siti accessibili attraverso semplici codici informatici. Una dilatazione senza precedenti delle possibilità di conoscenza e una flessibilità dei ruoli che trasforma la tradizionale distinzione tra lavoro e non-lavoro, tra tempo di vita e tempo mentale e che costringe a ripensare la nostra condizione di uomini. La rete è un universo senza confini e chi la frequenta è costantemente in bilico tra l'arricchimento delle competenze e delle possibilità, e l'alienazione in un'anomia dissipativa.

  • Il futuro incerto. Soggetti e istituzioni nella metamorfosi del contemporaneo [15]
Il futuro incerto. Soggetti e istituzioni nella metamorfosi del contemporaneo

Cercando di cartografare quella soggettività contemporanea che viene messa sempre di più originalmente e interamente al lavoro, in tutte le sue determinazioni esistenziali, l'autore chiama a raccolta alcune linee di pensiero critico novecentesco (tra le altre: l'eredità teorica "francofortese" e il "differenzialismo" francese), ritenute spesso difficilmente affiancabili e ricomponibili. E in quest'ottica, centrata in particolare sulla rilevazione della qualificazione della forza-lavoro, nel tempo d'affermazione del biocapitalismo, come "capitale variabile" e - insieme - come modalità di incorporazione di parti di "capitale fisso", che si avverte l'esigenza di rivedere buona parte di ciò che è stato fin qui detto sul rapporto tra il "vivente" e il "positivo", tra il "corpo" e la tecnica. Proprio a proposito del "positivo", in una accezione più generale rispetto alla sua identificazione con l'"apparecchiatura" tecnologica attualmente a disposizione, si sottolinea anche l'importanza di una sua "soluzione" nel senso della realizzazione di mediazioni "altre" rispetto a quelle presenti, in grado di porsi come spazi di soddisfazione (di bisogni e desideri) sempre più ampi per tutto ciò che è movimento critico sullo scenario della società odierna. Sullo sfondo di tale considerazione, si delinea pure la fertilità della riflessione deleuziana sull'istituzione, ovvero su ciò che si muove, che si può muovere nell'istituzione stessa...


  • Ubaldo Fadini Configurazioni antropologiche. Esperienze e metamorfosi della soggettività moderna, Liguori, Teorie e Oggetti della Filosofia, 1991
  • Ubaldo Fadini Deleuze plurale, Pendragon, Le Sfere, 1998.
  • Ubaldo Fadini Principio metamorfosi. Verso un’antropologia dell’artificiale, Mimesis, Eterotopie, 1999
  • Ubaldo Fadini Sviluppo tecnologico e identità personale. Linee di antropologia della tecnica, Dedalo, Strumenti/Scenari, 2000.
  • Ubaldo Fadini, Antonio Negri, Charles T. Wolfe (a cura di) Desiderio del mostro: dal circo al laboratorio alla politica, Roma, Manifestolibri 2001
  • Ubaldo Fadini Figure nel tempo. A partire da Deleuze/Bacon, Ombre Corte, Cartografie, 2003.
  • Ubaldo Fadini Soggetti a rischio. Fenomenologie del contemporaneo, Città Aperta, Saggi, 2004.
  • Ubaldo Fadini Le mappe del possibile. Per un’estetica della salute, Clinamen, Spiraculum, 2007.
  • Ubaldo Fadini Etica e morale nell’età del cyberspazio, in A. Fabris (a cura di), "Etica del virtuale” (“Annuario di Etica”, n.4), Vita e Pensiero, Milano, 2007.
  • Ubaldo Fadini Il futuro al lavoro. Formazione ed eccentricità – di Rete – della soggettività contemporanea, in L. Demichelis G. Leghissa (a cura di), “Biopolitiche del lavoro” , Mimesis, Milano-Udine, 2008.
  • Ubaldo Fadini Bunker. Figure della sparizione in P. Virilio, in F. Desideri, G. Matteucci, J. M. Schaffer, “Il fatto estetico. Tra emozione e cognizione" , ETS, Pisa, 2009.
  • Ubaldo Fadini La vita eccentrica. Soggetti e saperi nel mondo della rete, Dedalo, Strumenti/Scenari, 2009.
  • Ubaldo Fadini, Stefano Berni Linee di fuga. Nietzsche, Foucault, Deleuze, Firenze University Press, Studi e saggi, 2010.
  • Ubaldo Fadini, Silvano Cacciari Lessico Virilio. L’accelerazione della conoscenza, Felici Editore, Step, 2012
  • Ubaldo Fadini Il futuro incerto. Soggetti e istituzioni nella metamorfosi del contemporaneo, Ombre Corte, Culture, 2013


Articoli (Riviste):

  • La libertà di Deleuze - Iride n.51, 2007
  • Remarks on Art, Cyberspace and Sociality - Iris n.1, 2009

Recensioni libri:

  • a cura di autori come G. Mari, R. Escobar, G. Panella, A. Sartini


Conferenze

  • Gianni Vattimo, Pasquale Davide de Palma e Giuseppe Iannantuono (a cura di) "Il lavoro perduto e ritrovato" Interventi di Ubaldo Fadini, Alessio Gramolati, Giovanni Mari, Riccardo Del Punta e Gianni Vattimo, Palazzo Strozzi, Firenze, 18/02/2013
  • Ubaldo Fadini (Introduzione e coordinazione a cura di) "Carmelo Bene - riflessione a più voci sulla rilevanza artistica e filosofica della sua esperienza" interventi di studiosi e artisti come Fernando Dimichele, Francesco Luigi Panizzo, Fabio Treppiedi e Viviana Vacca, Caffè delle Murate, Firenze, 08/11/2012
  • Ubaldo Fadini (seminario a cura di), "Lineamenti di filosofia contemporanea" , ospite Andrea Sartini, Scienze della Formazione, Firenze 14/02/2012
  • Ubaldo Fadini "Neuro-habitat" - Crisalide XIX, Forlì (http://www.crisalidefestival.eu/)
  • Mario Ajazzi Mancini, Massimo Baldi e Ubaldo Fadini' "Attualità di Paul Celan" 17/06/2010
  • Tiziana Villani, Ubaldo Fadini, Stefano Righetti Museo Civiltà Villanoviana di Castenaso "Crisi di senso, vero dire e umorismo" ,Museo Civiltà Villanoviana, Castenaso, 07/05/2010
  • Elena Pulcini, Anna Scattigno, Ida Dominijanni, Ubaldo Fadini e Sergio Givone (presentazione del libro) "La cura del mondo. Paura e responsabilità dell'età globale" , Casa della creatività, Firenze, 11/04/2010
  • Beniamini Tartarini, Fabio Bazzani e Ubaldo Fadini (dibattito) "La verità del falso e la falsità del vero" (a partire dal libro "Il potere del falso"dibattito incentrato su), in collaborazione con l'Editrice Clinamen, "I martedì filsofici", 02/02/2010
  • Ubaldo Fadini, Francesco Galluzzi e Katia Rossi (presentazione) "N.35° Rivista Millepiani" , La Cité, Firenze, 09/12/2009

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Altro:

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Bibliografia:

Articoli su libro:

  • Il desiderio in America. Per una politica ad arcipelago. In: F. Vandoni, E. Redaelli, P. Pitasi (a cura di). Legge, desiderio, capitalismo. L'Anti-Edipo tra Lacan e Deleuze, Bruno Mondadori, Milano-Torino 2014, (pag. 26-42)
  • Sul principio Arcipelago. Appunti intorno ai motivi della scrittura e della morale. In: Sara Baranzoni. How shall I act? Per una filosofia della realtàKainos Edizioni, 2013, (pag. 51-65)
  • Interstizi. Figure d'incontro e metamorfosi delle soggettività. In: A. Bruzzone, P. Vignola (a cura di). Margini della filosofia contemporanea , Orthotes, Napoli-Salerno 2013, (pag. 353-368)
  • Figure e territori. Per un orientamento pratico della filosofia. In: Vari. Se la filosofia morirà sarà per assassinio. La macchina, i soggetti e il desiderio, Associazione Culturale Eterotopia, Milano 2013, (pag.55-68)
  • Cambio di marcia. Intro-versione dell'urbano. In: Autori vari. Se la filosofia morirà sarà per assassinio. La macchina, i soggetti e il desiderio, Associazione Culturale Eterotopia, Milano 2013 (pag. 59-68)
  • Deleuze al cinema. In: Marcello De Gregorio. Dall'immagine alla vita. Introduzione alla cinefilosofia di Gilles Deleuze, Aracne, Roma 2012 (pag. 13-18)
  • Trattare l'incertezza. Per una ecosofia critica. In: Vitolo, Russo. Pensare la crisi,Carocci, Roma 2012 (pag. 121-133)
  • La filosofia messa in mezzo. Tra antropologia e sociologia. M. Iofrida (a cura di). In: Crisi. Condizione e progetto, Mucchi, Modena 2012 (pag. 17-31)
  • Post (su) Edipo. In: G. Deleuze, F. Guattari. Macchine desideranti. Capitalismo e schizofrenia, Ombre corte, Verona 2012 (pag. 7-17)
  • Deleuze. Per uno "Spinoza con Masoch". In: G. Panella, S. Zanobetti. Il secolo che verrà. Epistemologia, letteratura, etica in Gilles Deleuze, Clinamen, Firenze 2012, (pag. 7-11)
  • Neuro Habitat. Senza nome e senza storia. In: U. Fadini e altri. Critica della ragione urbana. La città frattale tra progetto e abbandono, Associazione Culturale Eterotopia, Milano 2011 (pag. 29-41)
  • Corpo vivo, conoscenza e autonomia. Letture per far sì che la paura non mangi l'anima. In: U. Fadini e altri. Usciti dal futuro, Associazione Culturale Eterotopia, Milano 2011 (pag. 55-73)
  • Etica e politica in una prospettiva ecosofica. Soggetti e prassi sociale a partire da Félix Guattari e André Gorz. In: U. Fadini e altri. Ecosofia critica, Associazione Culturale Eterotopia, Milano 2010 (pag. 37-57)
  • Fare e disfare il viso. Metamorfosi dell'umano tra Canetti e Deleuze. D. Vinci (a cura di). In: Il volto nel pensiero contemporaneo, Il Pozzo di Giacobbe, Trapani 2010 (pag. 369-383)
  • Il filo rosso del materialismo antropologico. Un contributo anti-dogmatico a partire da Artaud e Spinoza. In: F. Bazzani, U. Fadini, R. Lanfredini, S. Vitale. Coscienza e realtà. Pensare il presente, Clinamen, Firenze 2010 (pag. 45-61)
  • Per una pragmatica dell'urbano: la filosofia della "città". In: U. Fadini e altri. Urbanmorfosi. Dalle periferie all'ecosistema globale, Associazione Culturale Eterotopia, Milano 2010 (pag. 35-46)
  • Tra Benjamin e Deleuze. Un passaggio attraverso Proust., S. Barbagallo (a cura di). In: La condizione transmoderna. Tecnologia, sapere, arte, Aracne, Roma2010 (pag. 127-140,)
  • Per una ripresa del pensiero critico storico-naturale. Attraverso Adorno. In: U. Fadini e altri. Vita, natura, soggetto, Firenze, Pagnini 2010 (pag. 31-48, )
  • Bunker. Figure della sparizione in P. Virilio. In: F. Desideri, G. Matteucci, J. M. Schaeffer. Il fatto estetico. Tra emozione e cognizione, ETS, Pisa 2009 (pag. 181-192)
  • Intensità urbane. A partire dallo sguardo metaforico di Walter Benjamin. In: U. Fadini e altri. L'esplosione urbana, Associazione Culturale Eterotopia, Milano 2009 (pag. 87-100)
  • Cartografie dell'affettività. Note su Gilles Deleuze. In: U. Fadini e altri. Il fuori della filosofia. Crisi di senso, vero dire e umorismo, Associazione Culturale Eterotopia, Milano 2009 (pag. 43-57)
  • Corpo, tecnica e lavoro. A partire dall'antropologia filosofica., F. Totaro (a cura di). In: Il lavoro come questione di senso, Edizioni Università, Macerata (eum), 2009 (pag. 217-232)
  • Strutturalismo/Poststrutturalismo. In: Autori vari. Manuale di base di storia della filosofia, Firenze University Press, Firenze 2009 (pag. 267-270)
  • Fuori dal mondo. L'impresa di esistere tra Gehlen e Adorno. In: U. Fadini e altri. Tecnometamorfosi della soggettività contemporanea, Associazione Culturale Eterotopia, Milano 2008 (pag. 58-73)
  • Formazione ed eccentricità - di Rete - della soggettività contemporanea. In: L. Demichelis, G. Leghissa. Biopolitiche del lavoro , Mimesis, Milano 2008 (pag. 227-244)
  • L'antropologia politica del lutto. A partire da Walter Benjamin. In: U.Fadini e altri. Per un'ecologia politica. Contro l'economia del valore, Associazione Culturale Eterotopia, Milano 2008 (pag. 39-52)
  • Tecnica, sensibilità e libertà. Sviluppi dell'antropologia filosofica. M. Bertodini (a cura di). In: La cultura politecnica 2, Bruno Mondadori, Milano 2007 (pag. 37-50)
  • Geografie del concetto ed esercizi di libertà nell'età della tecnica. In: U. Fadini e altri. Dis>senso. Per un'ecologia materialista, Associazione Culturale Eterotopia, Milano 2007 (pag. 53-63)
  • Etica e morale nell'età del cyberspazio. A. Fabris (a cura di). In: Etica del virtuale, Vita e Pensiero, Milano 2007 (pag. 47-58)
  • Amore e ambiente. Tra antropologia filosofica e teoria dei sistemi. In: U. Fadini e altri. Globalizzazione ed esperienze di vita, Associazione Culturale Eterotopia, Milano 2006 (pag. 87-97)
  • Cyberspazio e intelligenza collettiva. In: M. Ranieri. Formazione e cyberspazio. Divari e opportunità nel mondo della rete, ETS, Pisa 2006 (pag. 133-170)
  • "De homine". Percorsi dell'antropologia filosofica novecentesca. In: H. Plessner. I gradi dell'organico e l'uomo. Introduzione all'antropologia filosofica, Bollati Boringhieri, Torino 2006 (pag. 385-395)
  • Il "pratico paradossale". Trasformazioni della soggettività contemporanea. In: U. Fadini e altri. L'arte nell'era della producibilità digitale, Mimesis, Milano 2006 (pag. 157-169)
  • Scrivere e balbettare. L'affetto in Gilles Deleuze. In: U. Fadini e altri. Caosmos. Filosofia e tecnica nelle società di controllo, , Milano: Associazione Culturale Eterotopia, Milano 2006 (pag. 69-82)
  • Alla ricerca del mondo perduto. Sviluppi del pensiero del fuori. In: U. Fadini e altri. La catastrofe dell'immaginario. Ecosofia, estetica e politica, Associazione Culturale Eterotopia, Milano 2006 (pag. 41-53)
  • Imprese di salute. Tra letteratura e filosofia. In: U. Fadini e altri. Corpi al lavoro, DeriveApprodi, Roma 2005 (pag. 73-84)
  • Sviluppi eccentrici. Annotazioni su Plessner. In: U. Fadini e altri. Helmuth Plessner. Corporeità, natura e storia nell'antropologia filosofica, Rubbettino, Soveria Mannelli 2005 (pag. 67-80)
  • Arte e natura. Su alcuni propositi di Arnold Gehlen. In: U. Fadini e altri. Il paradigma antropologico di Arnold Gehlen, Mimesis, Milano, 2005 (pag. 153-164)
  • Tecnica e territorio. M. Bertoldini, (a cura di). In: La cultura politecnica, Bruno Mondadori, Milano 2004 (pag. 92-103)
  • Etica e velocità nell'età del postfordismo. In: U. Fadini e altri. Spazi nomadi, DeriveApprodi, Roma 2004 (pag. 97-112)
  • Soggetto cyborg. Attraverso Foucault. In: U. Fadini a altri. Moltiplicare Foucault. Vent'anni dopo, Associazione Culturale Eterotopia, Milano 2004 (pag. 197-209)
  • I piani di Deleuze e Guattari. In: G. Deleuze, F. Guattari. Macchine desideranti. Su capitalismo e schizofrenia, Ombre corte, Verona 2004 (pag. 7-20)
  • I piani di Deleuze e Guattari. In: G. Deleuze, F. Guattari. Macchine desideranti. Su capitalismo e schizofrenia, Ombre corte,Verona 2004 (pag. 7-20)
  • Lode del collettivo. Sul materialismo antropologico di Walter Benjamin. In: U. Fadini e altri. Nel tempo dell'adesso. Walter Benjamin tra storia, natura e artificio, Mimesis, Milano 2002 (pag. 45-52)
  • La libertà come apertura al futuro. Note di antropologia filosofica. In: U. Fadini e altri. Corpi e libertà. Trasformazioni antropologiche del presente, Associazione Culturale Eterotopia, Milano 2002 (pag. 41-58)
  • Arte e istituzioni. In: U. Fadini e altri. Arte e politica, Associazione Culturale Mimesis, Milano 2002 (pag. 147-149)
  • Attraverso il feticismo radicale. In: U. Fadini e altri. Progresso e feticismo. Ideologia e mercificazione dei corpi, degli affetti e delle relazioni nel tempo presente, Associazione Culturale Eterotopia, Milano 2002 (pag. 61-78)
  • Deleuze positivo. In: G. Deleuze. Istinto e istituzioni, Mimesis, Milano 2002 (pag. 7-14)
  • Esperienze del pathos. Attraverso Bataille. In: G. Bataille. La condizione del peccato, Mimesis, Milano 2002 (pag. 91-100)
  • Comprendere Benjamin. In: M. Pascucci. Il pensiero di Walter Benjamin. Un'introduzione, Parnaso, Trieste 2002 (pag. 10-15).
  • Morale in prospettiva antropologica. In: A. Gehlen. Morale e ipermorale. Un'etica pluralistica, Ombre corte, Verona 2001 (pag. 7-17)
  • Figure del corpo. Linee di antropologia filosofica. P. F. Firrao, (a cura di). In: La filosofia italiana in discussione, B. Mondadori, Milano 2001 (pag. 365-385)
  • Ricominciare da Benjamin. In: G. Di Michele. Tiri mancini. Walter Benjamin e la critica italiana, Mimesis, Milano 2000 (pag. 7-9)
  • Fuori programma. Virilio e la fenomenologia della soggezione. In: P. Virilio. La velocità di liberazione, Mimesis, Milano 2000 (pag. 179-190)
  • Credere al mondo. Questioni di divenire in Gilles Deleuze. In: G. Deleuze. Divenire molteplice, Ombre corte, Verona1999 (pag. VII-XIX)
  • Disegni del mutamento. In: AA.VV. Architettura della sparizione, architettura totale. Spaesamenti metropolitani, Associazione Culturale Mimesis, Milano1996 (pag. 59-69)

Contributo su rivista:

U. Fadini (2012). Istituzione e soggettività. Domande di soddisfazione. IRIDE, vol. 65, pp. 91-99, ISSN:1122-7893 Ubaldo Fadini (2012). Pensare la mediazione attraverso il cinismo. Tra Gehlen e Foucault. AUT AUT, vol. n.356, pp. 157-168, ISSN:0005-0601 U. Fadini (2012). I profughi del tempo. PROMETEO, vol. 118, pp. 52-57, ISSN:0394-1639 U. Fadini (2011). Una nota timida per una nota timidezza. Su scrittura e possesso in Ferruccio Masini. IL PORTOLANO, vol. 64-65, pp. 18-19, ISSN:1972-7321 U. Fadini (2010). The Specter of the Craftsman. IRIS, vol. n.4 (2010), pp. 507-511, ISSN:2036-3257 Accesso ONLINE all'editore U. Fadini (2010). Il filo del tempo. Sul modello del corpo in Gilles Deleuze. HUMANA.MENTE, vol. 14, pp. 161-177, ISSN:1972-1293 U. Fadini (2010). Metamorfosi di Canetti. IRIDE, vol. 61, pp. 557-574, ISSN:1122-7893 U. Fadini (2009). Karl Loewith e la questione antropologica: una premessa. IRIDE, vol. 58, pp. 577-578, ISSN:1122-7893 Articolo su Rivista U. Fadini (2009). Remarks on Art, Cyberspace and Sociality. IRIS, vol. 1, pp. 229-237, ISSN:2036-3257 . Fadini (2009). Lo spettro dell'artigiano. IRIDE, vol. 58, pp. 679-682, ISSN:1122-7893 U. Fadini (2007). L'affetto del fuori. Annotazioni a partire dal "Roussel" di Michel Foucault. BÉRÉNICE, vol. 38, pp. 77-87, ISSN:1128-7047

U. Fadini (2007). La libertà di Deleuze. IRIDE, vol. "Iride", pp. 293-302, ISSN:1122-7893 DOI  

U. FADINI (2004). RESPONSABILITÀ E CURA. ATTRAVERSO FOUCAULT. IRIDE, vol. 43, pp. 707-711, ISSN:1122-7893 U. Fadini (2004). Tempi di contrazione. QUADERNI DI SOCIOLOGIA, vol. 34, pp. 137-140, ISSN:0033-4952

U. Fadini (2003). Metamorfosi del nichilismo. La posizione dell'uomo nella post-histoire. DISCIPLINE FILOSOFICHE, vol. 1 (Anno XIII), pp. 275-291, ISSN:1591-9625
U. Fadini (2002). Ordine e passaggio. Tra Canetti e Deleuze-Guattari. NUOVA CORRENTE, vol. 129, pp. 115-136, ISSN:0029-6155

U. FADINI (2001). PROGRESSO E POST-HISTOIRE. DISCIPLINE FILOSOFICHE, vol. 1 (anno XI), pp. 181-191, ISSN:1591-9625

U. FADINI (2001). ANTROPOLOGIA DEL VIRTUALE E FILOSOFIA PRATICA. PARADIGMI, vol. 57, pp. 445-459, ISSN:1120-3404

Libri:

U. Fadini (2013). Il futuro incerto. Soggetti e istituzioni nella metamorfosi del contemporaneo. Verona: Ombre corte, ISBN:9788897522386

U. Fadini, S. Cacciari (2012). Lessico Virilio. L'accelerazione della conoscenza. Pisa: Editore Felici, ISBN:9788860195753

U. Fadini, S. Berni (2010). Linee di fuga. Firenze: Firenze University Press, ISBN:9788864530673 U. Fadini (2009). La vita eccentrica. Soggetti e saperi nel mondo della rete. Bari: Edizioni Dedalo, ISBN:9788822053794 U. FADINI (2007). Le mappe del possibile. Per un'estetica della salute. FIRENZE: Clinamen, ISBN:9788884101112 U. Fadini (2004). Soggetti a rischio. Fenomenologie del contemporaneo. Troina (Enna): Città Aperta Edizioni, ISBN:9788881371389 U. Fadini (2003). Figure nel tempo. A partire da Deleuze/Bacon. Verona: Ombre corte, ISBN:888700952X U. Fadini, G. Pascucci (1999). Immagine-desiderio. Contributo ad una genealogia del moderno. Milano: Mimesis, ISBN:8887231338 Monografia U. Fadini (1999). Principio metamorfosi. Verso un'antropologia dell'artificiale. Milano: Associazione Culturale Mimesis, ISBN:8887231281 U. FADINI (1998). DELEUZE PLURALE. PER UN PENSIERO NOMADE. BOLOGNA: PENDRAGON, ISBN:8886366809

U. Fadini (1991). Configurazioni antropologiche. Esperienze e metamorfosi della soggettività moderna. Napoli: Liguori

U. Fadini (1988). Il corpo imprevisto. Filosofia, antropologia e tecnica in Arnold Gehlen. Milano: F. Angeli, ISBN:8820430215


Curatela:

U. Fadini (a cura di) (2012). Presentazione all'edizione italiana. di J. Deigh, Milano: Apogeo, pp. ix-xii, U. Fadini (a cura di) (2004). Macchine desideranti. Su capitalismo e schizofrenia. di Deleuze, Guattari, Verona: Ombre corte, pp. 7-126 U. Fadini (a cura di) (2002). Istinti e istituzioni. di G. Deleuze, Milano: Mimesis, pp. 7-123

U. Fadini, A. Zanini (a cura di) (2001). Lessico postfordista. Dizionario di idee della mutazione. di U. Fadini, A. Zanini, Milano: Feltrinelli, pp. 11-359
U. Fadini, A. Negri, C. T. Wolfe (a cura di) (2001). Desiderio del mostro. Dal circo al laboratorio alla politica. di Fadini, Negri, Wolfe, Roma: Manifestolibri, pp. 7-253

U. Fadini (a cura di) (2000). La velocità di liberazione. di P. Virilio, Milano: Mimesis, pp. 7-190, U. Fadini (a cura di) (1999). Divenire molteplice. Nietzsche, Foucault ed altri intercessori. di G. Deleuze, Verona: Ombre corte, pp. VII-137 U. Fadini (a cura di) (1995). Desiderio di vita. Conversazioni sulle metamorfosi dell'umano. di Adorno Canetti Gehlen, Milano: Mimesis, pp. 7-107 U. Fadini (a cura di) (1995). L'odio di sé ebraico. di T. Lessing, Milano: Mimesis, pp. 7-90

U. Fadini (a cura di) (1990). Le stanze del labirinto. Saggi teorici e altri scritti. di F. Masini, Firenze: Ponte alle Grazie, pp. 6-207.
U. Fadini, V. Russo (a cura di) (1984). La civiltà maledetta. di T. Lessing, Napoli: Pironti, pp. 7-150.

Webliografia:

http://www.comune.scandicci.fi.it/rassegne/bancadati/20130218/SIH1026.PDF

Note:

  1. L'antropologia filosofica è quel settore della filosofia applicata che indaga sull'uomo (anthropos); ne imposta con la specificità del metodo filosofico la conoscenza; cura la ricerca e la sistematizzazione delle acquisizioni; indica le problematiche nuove e quelle ancora aperte o irrisolte (logos).
  2. L'antropologia del cyberspazio è un'area di studi facente parte delle scienze etnoantropologiche, sviluppatasi a partire dagli anni 1990, che studia le interrelazioni sociali mediate da strumenti informatici e gli aspetti culturali che in tale contesto si sviluppano.
  3. Il pensiero critico è un tipo di pensiero caratterizzato dai processi mentali di discernimento, analisi, e valutazione. Comprende processi di riflessione su aree tangibili ed intangilbili con l'intento di formare un giudizio solido che riconcilia l'evidenza scientifica con il senso comune
  4. Il biocapitalismo può essere definito come la messa a valore della materia biologica e del vissuto psichico degli individui.Il biocapitalismo oltrepassa l'idea dello sfruttamento del lavoratore salariato o precario per spingersi verso l'uso dell'essere umano come identità da manipolare a pagamento (chirurgia estetica), come vettore di mode monetizzabili (il fruitore di media e costrutti simbolici), come materia biologica da brevettare (ingegneria genetica), come vissuto da "riempire" e a cui trasferire senso (l'entertainment e l'industria culturale).
  5. “Sviluppo tecnologico e identità personale”, Dedalo; “Soggetti a rischio. Fenomenologie del contemporaneo”, Città Aperta Edizioni
  6. 19-20 ottobre 2011, Università di Macerata
  7. Roma, 13-15 gennaio 2011.
  8. immanenza è un concetto filosofico metafisico (antitetico a quello di trascendenza) che si riferisce alla qualità di ciò che è immanente, ossia ciò che risiede nell'essere, ha in sé il proprio principio e fine e, facendo parte dell'essenza di un soggetto, non può avere un'esistenza da questo separata.
  9. http://it.wikipedia.org/wiki/Gilles_Deleuze
  10. http://it.wikipedia.org/wiki/Michel_Foucault
  11. http://books.google.it/books?id=G8csedUQ-QUC&pg=PR4&hl=it&source=gbs_selected_pages&cad=3#v=onepage&q&f=false
    http://www.mimesisedizioni.it/Eterotopie/Principio-metamorfosi.html
  12. http://www.ibs.it/code/9788822053121/fadini-ubaldo/sviluppo-tecnologico-identita.html
  13. http://www.ibs.it/code/9788887009521/fadini-ubaldo/figure-nel-tempo.html
  14. http://www.ibs.it/code/9788822053794/fadini-ubaldo/vita-eccentrica-soggetti.html
  15. http://www.ibs.it/code/9788897522386/fadini-ubaldo/futuro-incerto-soggetti.html

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Deleuze Gilles, Benjamin Walter