Fashion Moda

Tratto da EduEDA
Jump to: navigation, search

Personaggio o Gruppo:

Fashion Moda

Biografia:

Fashion Moda non è una galleria d’arte, bensì un organizzazione artistica situata nella 2803 Third Avenue vicino alla 147th via del centro del South Bronx fondata nel 1979 da Stefan Eins, Joe Lewis e William Scott. Fashion Moda ha giocato un ruolo significativo nell’arte degli anni ’80, era un insieme di invenzioni scientifiche, un mix di tecnologia, arte e fantasia, ma soprattutto un ambiente di collaborazione e cooperazione tra artisti. Non era un rifugio nascosto come è facile pensare, ma un ampio spazio dedicato ad esposizioni e performance definito come un negozio vivace collocato su una strada dove erano presenti altri negozi vivaci. Come dice S. Eins “Qui l’artista crea la propria opera d’arte in un contesto dinamico”.

Foto di Lisa Kahane, 1982, esterno Fashion Moda.

Il quartiere di South Bronx permise a Fashion Moda di esplorare con molta libertà la questione su “Che cos’è l’arte” e “Come si può definire”. Ha incoraggiato quella produzione artistica separata dal mercato dell’arte contemporanea e soprattutto dalla formazione dell’arte accademica. L’inaugurazione che precedette l’apertura fu un successo sorprendente, immediato e inaspettato considerando il difficile impatto con il luogo, ma soprattutto che non fu un attrazione per i critici di Manhattan. Sei mesi dopo l’apertura l’artista Jenny Holzer creò per la facciata di Fashion Moda una serie di Truismi e raccontò tale episodio in una parte del suo testo chiamato “Sentence Philosophy” accompagnato da cassette e grandi foto a colori. Tutte le notti si organizzavano concerti e performance tra le quali è da includere anche l’esposizione di fotografie di musicisti Jazz,“The face of Jazz”, scattate dal fotografo Ray Ross.

John Feckner, “Danger Live Artists”, evento di Fashion Moda.

Fashion Moda organizzò insieme al gruppo Colab e ad ABC No Rio il Real Estate Show una mostra che raccoglieva i fermenti di un certo underground artistico Newyorkese sviluppatosi alla fine degli anni settanta. Le motivazioni che portarono alla realizzazione di tale mostra furono specificamente di tipo sociale, come lo furono per la mostra “Times Square Show”, nata sempre dalla collaborazione tra Fashion Moda e Colab, in cui, per alcuni aspetti su come fu propagandato il fenomeno, ci furono le premesse per lo sviluppo di gallerie, art club, negozi e fanzine collegate al movimento che prese il nome di “East Village”. Le riviste d'arte presentarono questa operazione in blocco, senza distinguere le reali conseguenze che un clima “chic” come quello artistico produce in una zona, dalle operazioni positive sul territorio urbano decisamente votate all'impegno sociale. Tra le tante operazioni di questo tipo, sono un esempio positivo le scritte polemiche di J. Fekner sui muri degli edifici semidistrutti.

Possiamo trovare un archivio su Fashion Moda nella Biblioteca dell’Università di New York, presentato direttamente da S. Eins e dagli altri organizzatori di Fashion Moda, che comprende approssimativamente 400 foto di esposizioni, articoli di giornale, recensioni, materiali relativi al contributo di Fashion Moda a Documenta 7 del 1982 e altri lavori di artisti come: Keith Haring, David Wojnarowicz, Jenny Holzer, Mark Kostabi, Joe Lewis, John Ahearn, Kenny Scharf, Richard Hambleton, Koor, Crash, Daze, Spank e molti altri. Anche la Galleria d’arte Lehman College possiede documenti a riguardo di Fashion Moda negli anni dal 1979 al 1983. Fashion Moda fu una sorta di trampolino di lancio anche per l’hip hop, movimento culturale noto come genere musicale. Il movimento ha probabilmente mosso i primi passi con il lavoro di DJ Kool Herc che, competendo con DJ Afrika Bambaataa, si dice abbia inventato il termine "hip hop" per descrivere la propria cultura. Cuore del movimento è stato il fenomeno dei Block Party: feste di strada, in cui i giovani afroamericani e portoricani interagivano suonando, ballando e cantando. Parallelamente il fenomeno del graffiti writing contribuì a creare un'identità comune in questi giovani che vedevano la città sia come spazio di vita sia come spazio di espressione. Fashion Moda chiuse nel 1993, ma la sua parte spirituale si distribuì in tutto il mondo ed è presente ancora oggi.

William Scott e Joe Lewis, Direttori di Fashion Moda, 1979.
Istallazioni a Fashion Moda.

Sito web:

Poetica:

L'obiettivo di Fashion Moda era quello di ricercare e riunire generi differenti di artisti in un ambiente di collaborazione e cooperazione tra di essi. Faceva parte di quei movimenti culturali degli anni '80 che facevano critica verso la politica, verso l'idea di fare politica, con lo scopo di realizzare forme di democrazia e di ideali di libertà. Movimento che viene definito come la "sinistra ", ma non la sinistra come schieramento politico, ma come impegno per la risoluzione di problematiche sociali e di ricerca del bene.

Opere:

  • Ross, Ray: "The Face of Jazz" luglio 1979.

Esposizione di fotografie di musicisti jazz.

  • Holzer, Jenny: “Truisms” maggio – giugno 1979.

Truismi, affissi alla facciata di Fashion Moda e in maniera anonima lungo le strade di Manhattan, consistevano in frasi significative e talvolta rivoluzionarie. Nel 1982 lampeggiavano su un cartellone pubblicitario a Time Square Show.

  • Wells, David: "Inventions",Luglio 1979.
  • Rupp, Christy: “Urban Animal” 1979.
  • Jane Dickson: "The City Maze" settembre – Ottobre 1980.
  • Wells, David: "Cranach Cutouts", maggio 1981.
  • Howland, Rebecca: "Brainwash" marzo – aprile 1981.

Tutte le notti si organizzavano concerti e performance.

Bibliografia:

  • Tozzi,Tommaso, Arte di opposizione - Stili di vita, situazioni e documenti degli anni Ottanta, Shake, Milano,2008.
  • Riemschneider, Burkhard/Grosenick Uta, Arte oggi, Taschen, 2002.

Webliografia: