Fluxus

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Genere o movimento artistico: Fluxus

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Personaggi o Gruppi

Allan Kaprow, Robert Raushemberg, John Cage, George Maciunas, Christo, Daniel Spoerri, Nam June Paik, Joseph Beyus, Yoko Ono, Wolf Vostell, Giuseppe Chiari.


Luogo

Primi eventi a New York, nel 1961, in occasione del concerto sperimentale Musica antica et nova promosso da George Maciunas e a Wiesbaden, in Germania. Poi Fluxus si diffonde geograficamente in tutto il mondo, dall’America all’Europa, dal Giappone alla Corea.


Storia

Il movimento Fluxus sorge tra il 1961 e il 1962. Il nome fu dato dall’artista lituano George Maciunas. Il primo evento Fluxus fu organizzato a Wiesbaden, in Germania. Si diffonde presto anche in Francia, Italia e Gran Bretagna. Inizialmente nasce da concerti sperimentali portando avanti la corrente internazionale che vedeva l’arte come "evento". Successivamente fu organizzato anche il festival “Fluxorum fluxus" allestito alla Kunstakadenie di Dusseldorf il 2 Febbraio del 1963 al quale parteciparono: George Maciunas, Nam June Paik, Emmet Williams, Dick Higgins, Wolf Volstell, Daniel Spoerri, John Cage, Yoko Ono e Silvano Busotti. Nel 1964 uscì il primo numero della rivista “CCV tre", organo ufficiale del gruppo diretto da George Maciunas e George Brecht. Nel 1991 ci fu una grande mostra a Venezia intitolata “Ubi fluxus ibi motus".

Fluxus in Germania

Negli anni ’70 e ’80, vennero a Berlino parecchi artisti (Artisti tedeschi come Tomas Schmit, Ludwig Gosewitz e il mail artist Robert Rehfeldt, che aveva portato avanti la sua stretta appartenenza con Fluxus, vi erano anche artisti appartenenti al circolo di Fluxus. Alcuni, come Robert Filliou, George Brecht, Daniel Spoerri, Takako Saito, Robin Page, Emmett Williams, Joe Jones, Ben Patterson e Al Hansen, si stabilirono in Germania per un lungo periodo. Altri, come Ben Vautier e Alison Knowles) per un breve soggiorno, grazie ad una borsa di studio concessa dal Berliner Künstlerprogramm del DAAD (Deutscher Akademischer Austauschdienst/Programma di Scambio Accademico Tedesco). Gli artisti di Fluxus, e quelli che si erano affiliati ad un certo punto della loro carriera al circolo, avevano insegnato nelle scuole d’arte tedesche: per esempio, Joseph Beuys, Dieter Roth e Nam June Paik di Düsseldorf, Daniel Spoerri, Robin Page e Ludwig Gosewitz a Monaco, Gerhard Rühm, Robert Filliou, Al Hansen e Henning Christiansen di Amburgo ed Emmett Williams di Berlino. Fanno parte del gruppo di Fluxus anche collezionisti, mecenati delle arti, editori, musei e gallerie che sostennero, seguirono da vicino e documentarono varie attività artistiche. Hanns Sohm aveva riunito nel suo archivio, che si trova ora nella Staatsgalerie Stuttgart, una delle collezioni più complete in Germania che documentavano l'Arte di Azione e Interdisciplinare. L’esibizione Fluxus in Germania dal 1962 al 1994, fu anche mostrata a Vilna, in Lituania, come tributo al lituano George Maciunas. L’esibizione include opere originali che fanno parte del primo periodo in cui era nato Fluxus e opere più tardive di artisti che avevano vissuto e lavorato in Germania o dove vivono tutt’oggi, oltre a materiale documentale, fotografie, inviti, manifesti, libri e cataloghi. La pubblicazione che accompagna l’esibizione tratta i diversi aspetti di Fluxus e la sua accettazione in Germania. L’inclusione di un filmato e di registrazioni sonore nell’esibizione permette allo spettatore di incontrare e scoprire ulteriori aspetti di Fluxus e quindi di farsi un’idea delle azioni, degli eventi del passato, nello spirito di John Cage. Il proprietario della galleria Jean-Pierre Wilhelm di Düsseldorf, il compositore Karlheinz Stockhausen e gli artisti Nam June Paik Mary Bauermeister, Haro Lauhus e Wolf Vostell di Colonia, Daniel Spoerri ed Emmet Williams di Darmstadt e Arthur Köpcke di Copenhagen contribuirono notevolmente all’espansione di Fluxus, partecipando intorno al 1960 a diversi concerti, eventi, letture ed esibizioni. Grazie alle loro attività e ai loro amici, in Germania si sviluppò un clima favorevole di sperimenti artistici associati ai movimenti d’avanguardia che risalgono ai primi anni del ventesimo secolo e che sfidarono, per la prima volta dalla fine della guerra, il regno dell’astrazione. Molti contatti stabiliti verso il 1960 costituirono le basi della collaborazione e spesso delle amicizie di lungo periodo tra gli artisti. Nam June Paik incontrò John Cage e compose il pezzo musicale di azione "Omaggio a John Cage", la cui presentazione alla Galleria 22 Düsseldorf e presso lo studio Mary Bauermeister di Colonia suscitò grande interesse. All’interno della composizione "Originale" di Stockhausen aveva rappresentato il suo pezzo d’azione "Simple". Paik incontrò Joseph Beuys a Düsseldorf e lavorò insieme a Wolf Vostell a Colonia. Vostell presentò l’esibizione "décollages collages" alla Galerie Haro Lauhus e nel 1962 iniziò a pubblicare la rivista dé-coll/age. Ben Patterson tenne concerti alla Galerie Haro Lauhus e allo studio Vostell e incontrò Robert Filliou a Parigi grazie a Daniel Spoerri. Filliou esibì le sue opere alla galleria Arthur Köpcke di Copenhagen, insieme alle opere di Dieter Roth ed Emmet Williams. Nel 1962, Köpcke incontrò Henning Christiansen. George Maciunas entrò a far parte di questa Rete di contatti e di attività fino a quando nell’inverno del 1960 si trasferì da New York a Wiesbaden per entrare a lavorare nell’Esercito americano e per perseguire, inoltre, i suoi piani di fare concerti e di pubblicare la rivista Fluxus. Grazie a Nam June Paik, Maciunas conobbe i proprietari della galleria, ovvero Jean Pierre Wilhelm e Rolf Jährling, che nel 1962 resero possibili le rappresentazioni di artisti che facevano parte del circolo di Maciunas alla Galerie Parnass a Wuppertal, nel Kammerspiele di Düsseldorf e al Museo Städtisches di Wiesbaden. Tra coloro che si esibirono nei concerti di Wiesbaden, ci furono anche George Maciunas, Nam June Paik, Wolf Vostell, Ben Schmit e Ludwig Gosewitz. La rete di contatti e attività che costituisce il fenomeno Fluxus si consolida soprattutto agli inizi del 1960, così come intorno all’anniversario dei compleanni nel 1972, 1982 e 1992. Si formarono importanti nodi prima a New York e nelle città tedesche di Darmstadt, Düsseldorf, Colonia, Wuppertal, Wiesbaden e Berlino. Si svilupparono forti legami con il Giappone e con Parigi, Amsterdam, Copenhagen, Londra, Stoccolma, Praga e Madrid. Gli artisti viaggiavano spesso tra questi luoghi, e utilizzavano la posta per scambiarsi idee, istruzioni per creare racconti ad effetto, piccoli collage e poemi, indirizzi, e date relative alle rappresentazioni di concerti e azioni. L’insieme degli artisti più o meno legati a Fluxus, indipendentemente dalla loro provenienza di tipo musicale, lingustica, di arte visiva o ballo, superarono le barriere della loro attività artistica. Fu Dick Higgins a coniare il termine Intermedia nel tentativo di caratterizzare le opere relative a Fluxus. In principio, possiamo descrivere Fluxus come l’insieme delle opere che hanno fondamentalmente una funzione intermediaria; la poesia visiva e le immagini poetiche, la musica d’azione, oltre ad Avvenimenti ed Eventi che creano affinità con la musica, la letteratura o l’arte visiva. L’attività di John Cage verso la fine degli anni ’50, sia a New York che in Germania, ebbe un’influenza artistica decisiva. Nelle sue composizioni e conferenze, così come nel suo ruolo di insegnante, Cage estese i confini della musica, orientandola verso il teatro e incoraggiando i suoi studenti a intraprendere gli stessi esperimenti. Nel 1958 la sua partecipazione ai cosiddetti Corsi delle Vacanze (Internationale Ferienkurse für Neue Musik) a Darmstadt e ai concerti che diede lo stesso anno alla radio nella Germania occidentale di Colonia e alla Galerie 22 di Jean-Pierre Wilhelm a Düsseldorf, costituirono punti importanti per l’espansione di Fluxus in Germania. Negli anni successivi, si svilupparono stretti contatti tra il circolo artistico di John Cage a New York e i giovani compositori interdisciplinari e artisti tedeschi

Poetica

Fluxus è un termine latino che significa flusso, quindi sta ad indicare un fenomeno in continuo mutamento, che non ha forma né luogo. Rifacendosi all’happening americano, Fluxus teorizza un modo di fare arte che è un fluire ininterrotto di situazioni, percezioni e molteplici esperienze estetiche e sperimentali. La caratteristica di Fluxus è l’intedisciplinarietà dei suoi eventi, che al suo interno possono contenere e inglobare svariate correnti artistiche, come per esempio la musica sperimentale, il noveau realism, la videoart, l’arte povera, il minimalismo e l’arte concettuale. Non è un gruppo unificato né ha un manifesto programmato, ma vuole piuttosto essere un insieme di individui, di artisti, che partecipano attivamente al movimento portando avanti le loro personali sperimentazioni. L’arte deve essere divertente, occuparsi di tutto ed essere accessibile a tutti, sosteneva Maciunas.


Opere

Tv Dè-coll/age di Wolf Vostell (1958). L’artista in quest’opera deforma e distrugge, in una performance/evento, un assembramento da lui appositamente creato, composto da brandelli di giornale, fotografie, ma anche di televisori accesi che trasmettono immagini. Quindi in quest’opera è importante sia la dimensione materica, sia quella performativa. Lo stesso artista spiega la sua poetica dicendo di voler attuare un’estetica del negativo, dove la distruzione e la deformazione sono il linguaggio sperimentale di un nuovo processo artistico.

Merce by Merce by Paik di Nam June Paik (1978) Questo video, della durata di trenta minuti, è diviso in due atti. Nel primo il protagonista, il ballerino e coreografo Merce Cunningham balla, e la sua danza è accostata ad immagini che ne rievocano il ritmo (i passi di un neonato, il traffico cittadino). Nella seconda parte Cunningham (con un’abile montaggio di vario materiale di repertorio) è invece accostato al nume tutelare di Fluxus, Marcel Duchamp, come in un tributo all’artista che più di ogni altro ha saputo ispirare tale movimento così articolato. Questo video è un ottimo esempio di come Fluxus riesce a mettere insieme artisti diversi in una girandola di trasformazioni (dada, danza e videoart) e a farli coesistere e collaborare come in una dimensione comune.

Untitled Event di John Cage, Merce Cunningham, David Tudor, Robert Rauschemberg, Mary Caroline Richards (1952) Questo evento è universalmente considerato come il precedente storico degli happening e dei concerti Fluxus. Si tenne al Black Mountain College e venne organizzato da Cage: David Tudor si impegnò in una performance al pianoforte mentre Cunningham improvvisò una danza. La poetessa Mary Caroline Richards declamò i suoi versi mentre in tutto l’ambiente circostante erano appesi i “Quadri Bianchi" di Rauschemberg. Durante l’evento furono anche proiettate delle immagini cinematografiche e alcuni attori tra il pubblico improvvisarono alcune battute. L’innovazione maggiore consisteva però nel fatto che il pubblico non fosse posizionato frontalmente rispetto all’evento, ma fosse libero di muoversi nella stanza in mezzo agli artisti e di interagire. Tale evento può essere considerato come la prima opera di arte multimediale, in quanto fece coesistere nel medesimo contesto artistico più linguaggi espressivi permettendo anche l’interattività dei fruitori dell’opera d’arte, che era diventata così aperta e soggetta ad una componente di casualità.

The Misfits. Thirty years of Fluxus di Lars Movin (1993). Questo straordinario documentario è una delle opere che meglio riesce a illustrare il lavoro e i protagonisti di trent’anni di Fluxus. Uno straordinario omaggio che vede protagonisti, tra gli altri, George Maciunas, John Cage e Nam June Paik. In quasi ottanta minuti di immagini si ripercorrono le provocazioni artistiche, gli eventi, le performance, i concerti e le intenzioni del movimento che ha cambiato per sempre la concezione dell’arte.

4,33 di John Cage (1952). Il musicista si siede al pianoforte, e per quattro minuti e trentatre secondi "suona" il silenzio. Rimane concentrato, proprio come fanno i musicisti di musica classica prima di iniziare i concerti, solo che lui non suona lo strumento, ma piuttosto è il mondo esterno dei suoni, aleatorio e casuale, che entra dentro di lui, dentro il suo mondo. Un pezzo estremo e innovativo allo stesso tempo, provocatorio ed estremamente concettuale; colmo di tutta l’ironia che caratterizzerà il movimento Fluxus. Il silenzio diventa musica per la prima volta nella storia, e con esso diventano musica anche i suoni casuali che ci circondano: il rumore di fondo della metropoli, i suoni della natura, la presenza delle altre persone attraverso i respiri impercettibili. E da quel giorno, dopo quella geniale performance d’artista, la musica non fu più la stessa.


In Memoriam To Adriano Olivetti(1962).Durante il primo concerto Fluxus a Wiesbaden, George Maciunas esegue il brano musicale che aveva la seguente partitura: <<Ogni performer sceglie un numero da un rotolo usato di carta da calcolatrice. Il performer si esibisce ogni volta che il numero compare in una riga. Ogni riga indica un battito di metronomo. Possibili azioni da fare ad ogni apparizione del numero: 1) togliersi o mettersi la bombetta 2) fare suoni con la bocca, labbra, lingua aprire e chiudere ombrelli, etc.>>


Correlazioni

I due numi tutelari di Fluxus sono Marcel Duchamp e John Cage. Storicamente possiamo considerare riferimenti di Fluxus il dadaismo e la poetica del ready made. Fluxus continua idealmente il percorso artistico iniziato dal movimento degli happenings del Black Mountain College. Al suo interno si sviluppano molteplici movimenti quali la videoart, la body art e la performance.


Bibliografia

"Fluxus in Italia", a cura di Caterina Gualco, il canneto editore, Genova, 2012

Vittorio Fagone, "Nam June Paik e il movimento Fluxus. Tra Europa e America, origini e sviluppi della videoarte", in NAM JUNE PAIK - Eine DATA base, Edition Cantz, 1993.

Catalogo della mostra "FLUXUS o del principio di indeterminazione" ed. Studio Leonardi / Caterina Gualco - Unimedia, Genova 1988.

Ubi Fluxus ibi Motus, Catalogo mostra, Milano, 1990

J.Cage, Silenzio, Milano, 1971 M.Kirby, Happening, Bari, 1968

Fluxus in Germany 1962-1994. Telaviv: Museum of Art, Catalogo, Centro per l’arte contemporanea "L. Pecci"

Webliografia

http://www.fluxus.org http://www.virtualart.it/correnti/fluxus.htm http://www.fluxusgenova.org/maciu.html http://www.arte.go.it/mostre/fluxus http://www.artnotart.com/fluxus/gmaciunas--.html http://www.fluxusgenova.org/solicon.html http://web.tiscali.it/ocra/flux50.html http://www.strano.net/town/music/fluxus.htm#George%20Maciunas http://www.fluxusheidelberg.org/index2.html