Fotografia Digitale

Tratto da EduEDA
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Per fotografia digitale non si intende solamente lo scatto di fotografie tramite l'utilizzo di fotocamere digitali, ma si intendono anche i procedimenti che portano alla creazione di immagini in formato digitale, pronte quindi per essere salvate su supporti di vario genere (ottico, elettronico o magnetico).

Metodi di acquisizione

I mezzi più comuni sono lo scanner (che consente di digitalizzare immagini partendo da un supporto cartaceo, da una diapositiva o da un negativo) e le fotocamere digitali (comprese le c.d. reflex digitali). Le immagini così ottenute possono essere salvate e quindi, volendo, modificate con l'uso del computer. I supporti più diffusi per l'immagazzinamento delle immagini al momento dello scatto con apparecchi ditali sono le memory card, da cui poi le immagini possono essere trasferite sul disco rigido del personal computer.

Schema cromatico di un CCD

Note sul funzionamento degli apparecchi fotografici digitali

Le macchine fotografiche digitali catturano le immagini grazie a dei sensori chiamati CCD (Charge Coupled Device), che trasformano i segnali luminosi in dati digitali. Questo tipo di sensore fu inventato nel 1969 dai Bell Laboratories e, al giorno d'oggi, è alla base del funzionamento dei dispositivi di acquisizione digitale. I CCD sono formati da una griglia di semiconduttori che accumulano una carica elettrica in rapporto all'intensità della carica elettromagnetica che li colpisce (la luce). Ogni elemento, una volta sollecitato, trasmette la propria carica ad un elemento a lui adiacente. Ogni CCD è diviso in pixel, ognuno dei quali cattura l'informazione riguardo al colore primario alla cui frequenza è sensibile. L'insieme dei pixel dei CCD ricrea quindi l'immagine catturata. Il numero di pixels orizzontali di un CCD moltiplicato per quelli verticali ci dice la risoluzione massima dell'immagine: ne segue che anche la dimensione fisica del CCD influisce sulla qualità dell'immagine, o meglio, sulla possibilità di riprodurre e ingrandire tale immagine. Generalmente le macchine fotografiche digitali compatte hanno un formato di 4:3 (per esempio 1600x1200) mentre le reflex digitali mantengono il classico rapporto fotografico di 3:2. Il CCD non è comunque l'unico attributo importante, in quanto se è vero che rappresenta il 'cervello' della fotocamera (ma è usato anche negli scanner e nelle videocamere) l' 'occhio' rimane pur sempre l'obiettivo.

Conseguenze dell'introduzione della fotografia digitale

Con l'avvento della fotografia digitale le possibilità artistiche della fotografia si sono certamente incrementate. Se prima per intervenire su un'immagine era necessario farlo per lo più in camera oscura, adesso è possibile farlo senza il bisogno di conoscere i metodi di sviluppo, ma semplicemente utilizzando dei software per la grafica ed il fotoritocco. Grazie alla fotografia digitale è infatti possibile trasferire immediatamente le immagini sul disco rigido e manipolarle al fine di ottenere effetti suggestivi, di correggere eventuali errori di esposizione o imperfezioni fisiche, creare proiezioni di fotografie o dvd, rendere più interessanti le presentazioni, creare web art in maniera più semplice e diretta. Ovviamente anche il settore della grafica ne ha tratto enormi vantaggi e preso spunto per nuovi modi fare grafica e pubblicità. Lavori come quelli di Glenn Feron (nel campo della fotografia di moda) o lavori come quelli di Francesco d'Isa sarebbero altrimenti impossibili.

Bibliografia

  • 2004, Borri,G.P., Fotografia digitale. Tecniche, trucchi e segreti, Fag
  • 2005, Ang, Tom, Fotografia digitale. Una guida completa. Edizione interamente aggiornata, Mondadori

Webliografia