Germania anno zero: differenze tra le versioni

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Germania anno zero
  
 
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Rossellini Roberto
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In questo film è affrontato il tema della fede ma in luce negativa. Il nazismo, cioè il male, è rappresentato nel suo aspetto di falsa verità ed incarnato in un maestro di scuola che incita un ragazzino berlinese ad uccidere il padre, invalido e quindi socialmente inutile. Il maestro si spaventerà delle conseguenze della sua predicazione e abbandona a sé stesso il ragazzino che smarrito si uccide.                                                                                                                               Ma con questo film il rapporto fra Rossellini ed il pubblico si interrompe: ciò che preme al regista è eliminare i rischi di pateticità facendo campeggiare la storia di un’anima innocente su uno sfondo nedo, crudo ed antispettacolare. L’audacia della storia di un patricidio ed un suicidio, resi ancora più forti data l’età del protagonista, mira ad attingere al tragico senza abbandonare il piano della cronaca contemporanea. Il Neorealismo non poteva trovare espressione più avanzata ma lo spettatore veniva sottoposto ad una tensione che non era in grado di sopportare.
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"Germania anno zero" è un film dedicato da Rossellini al figlio Romano, morto nell'agosto del 1946. Ancora una volta l'attenzione è puntata sulla sofferenza umana e sui perdenti, sconfitti da una vita che li costringe a scontare colpe altrui; attraverso un disperato finale, assieme ad una visione della vita tragica e priva di speranza, il regista chiude  la trilogia neorealista sulla guerra iniziata con "Roma città aperta" e proseguita con "Paisà". Ambientato a Berlino, città fantasma, subito dopo la caduta del Terzo Reich, il film narra la storia di Edmund Koeler, ragazzino di tredici anni.
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Come molti altri abitanti di questa città, ridotta ad un  cumulo silenzioso di macerie, Edmund si aggira per i palazzi distrutti in cerca di cibo.  
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Deve sfamare la famiglia, che non è in grado da sola, perchè il padre è costretto a letto da una grave invalidità e il fratello disertore  è ricercato come ex nazista, non possiede la tessera alimentare e grava interamente su Edmund; la sorella invece si guadagna favori e regali prostituendosi con i soldati delle truppe alleate.  
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La vita sembra sempre più inutile e triste, finché Edmund ritrova un suo vecchio maestro di scuola: un uomo ambiguo e cinico, che gli mette in testa un'insana teoria, per la quale i deboli sono costretti a soccombere per far posto ai più forti. Così Edmund, credendo nelle parole dell'uomo, avvelena il padre.  
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Ma dopo questo gesto, il maestro gli rifiuterà il suo conforto ed Edmund, distrutto dai sensi di colpa si ucciderà.
  
  
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[[categoria: Arte e scienza]]
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[[Categoria: Cinema]]
 
[[Categoria: Neorealismo]]
 
[[Categoria: Neorealismo]]

Versione attuale delle 00:36, 10 Feb 2010

Germania anno zero

Titolo

Germania anno zero

Anno

1947 d.C.

Luogo

Italia/Germania

Autore

Rossellini Roberto

Descrizione

"Germania anno zero" è un film dedicato da Rossellini al figlio Romano, morto nell'agosto del 1946. Ancora una volta l'attenzione è puntata sulla sofferenza umana e sui perdenti, sconfitti da una vita che li costringe a scontare colpe altrui; attraverso un disperato finale, assieme ad una visione della vita tragica e priva di speranza, il regista chiude la trilogia neorealista sulla guerra iniziata con "Roma città aperta" e proseguita con "Paisà". Ambientato a Berlino, città fantasma, subito dopo la caduta del Terzo Reich, il film narra la storia di Edmund Koeler, ragazzino di tredici anni. Come molti altri abitanti di questa città, ridotta ad un cumulo silenzioso di macerie, Edmund si aggira per i palazzi distrutti in cerca di cibo. Deve sfamare la famiglia, che non è in grado da sola, perchè il padre è costretto a letto da una grave invalidità e il fratello disertore è ricercato come ex nazista, non possiede la tessera alimentare e grava interamente su Edmund; la sorella invece si guadagna favori e regali prostituendosi con i soldati delle truppe alleate. La vita sembra sempre più inutile e triste, finché Edmund ritrova un suo vecchio maestro di scuola: un uomo ambiguo e cinico, che gli mette in testa un'insana teoria, per la quale i deboli sono costretti a soccombere per far posto ai più forti. Così Edmund, credendo nelle parole dell'uomo, avvelena il padre. Ma dopo questo gesto, il maestro gli rifiuterà il suo conforto ed Edmund, distrutto dai sensi di colpa si ucciderà.