Giaccari Luciano: differenze tra le versioni

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Revisione 15:56, 27 Giu 2006

Personaggio

Giaccari Luciano


Biografia

In Italia la storia del video ha in Luciano Giaccari, che ha coordinato, girato, lavorato con gli artisti di quel momento e anche oltre, proseguendo le iniziative dello Studio 970/02, un padre, un motore propulsore, un museo, come lui stesso ama definirsi. E’ il lavoro complessivo di Luciano Giaccari che, dagli avvii, distingue tra una possibilità di intervento direttamente strutturante e creativo e una possibilità di registrazione di performance ed eventi dove la presenza del nuovo mezzo tecnologico non è solo uno strumento di archiviazione, ma rispecchiamento attivo capace di una produzione linguistica originale. Giaccari opera a Varese, con frequenti spostamenti a Roma e a Milano, alla fine degli anni sessanta. Da quel periodo la sua presenza sulla scena del video in Italia è stata costante in una posizione che ha sempre rispecchiato questa duplice peculiarità di utilizzazione del mezzo elettronico. Il definitivo ordinamento e la pubblicazione di un catalogo ragionato dei tape raccolti da Giaccari in tutti questi anni metteranno a disposizione degli studiosi e del pubblico un materiale prezioso e per molti versi unico. Giaccari ha costruito questo lavoro con assiduità negli anni e con tempestività. La sua raccolta di avvenimenti non è completa, ma acutamente selettiva. L’archivio (conservato presso la Videoteca Giaccari) ragionato e selettivo che egli ha potuto e saputo raccogliere costituisce un patrimonio che, nel nostro paese, può considerarsi unico.



Sito web

Poetica

Il lavoro di Giaccari può essere diviso principalmente in due livelli: uno teoretico, l’altro pratico, dove il primo precede il secondo; anche se in un secondo tempo il livello pratico lo ha portato a riteorizzare sul video, continuamente: in una sorta di struttura circolare privo di inizio e fine. Sin dai primi anni, in concordanza con le più avanzate situazioni europee, Giaccari cerca di non restringere l’uso del video alla produzione di tape come opere originali. E’ molto attento a cogliere la portata del nuovo mezzo su diversi versanti. Il video non è solo una nuova area linguistica che allarga il complesso spazio delle arti visuali alla fine degli anni sessanta, ma è più sottilmente un luogo riflessivo di tutta l’esperienza artistica contemporanea.

Il lavoro di Giaccari non può essere considerato di pur e semplice archiviazione, ma di lettura intelligente e consapevole sempre affidata alle risorse del nuovo medium. Un momento quindi riflessivo e nello stesso tempo partecipe che merita oggi di essere considerato uno tra i luoghi eccentrici e vitali dove i percorsi della ricerca italiana e internazionale, i suoi tracciati sperimentali e innovativi sono riconoscibili e trattenuti nella stabilità continua della memori del video.


Giaccari: “La classificazione dei metodi di impiego si basava su due ipotesi fondamentali: nella prima l’artista ha un rapporto diretto con lo strumento, che usa per scopi creativi; nella seconda l’artista ha un rapporto mediato con lo strumento, che viene usato da altri sulla sua opera creativa e con finalità prevalentemente documentative o didattiche. Il videotape all’origine ha costituito il caso principale dell’uso diretto del mezzo da parte dell’artista. Nel videotape avviene una identificazione tra mezzo e l’opera, e il nastro magnetico costituisce il supporto m materiale della stessa così come la tela, la pietra, la foto, il film […].

Sempre nella classificazione di Giaccari rientrano anche tipologie come la videodocumentazione in tempo reale, che rappresenta il punto centrale della mediazione tra artista e mezzo televisivo, in cui altri usano lo strumento sul lavoro dell’artista. Essa nasce dall’esigenza di lasciare una memoria televisiva di avvenimenti come la performance, il concerto, lo spettacolo teatrale ecc. Il videoreportage, la videocritica e la videodidattica, come le videodocumentazioni, prevedono ipotesi di rapporto mediato tra artista e video e sono riconducibili in qualche modo al concetto di informazione e di critica.



Opere

Alcune delle opere





Video in bianco/nero della durata di 6’15’’.


  • Apologo 1. Così vorrei fare l’autobiografia. Apologo 2. Il moto del reazionario, 1972.

Video prodotto da Giaccari insieme ed in collaborazione con Luciano Fabro.


  • Happening sulla TV, 1972.

Video prodotto da Giaccari insieme ed in collaborazione con Giuseppe Chiari.


  • Autobiografogramma, 1972.

Video prodotto da Giaccari insieme ed in collaborazione con G.C.Maud.


  • Punto, Silbando, 1972.

Video prodotto da Giaccari insieme ed in collaborazione con Antonio Trotta.


  • Feed-back, 1972.

Video prodotto da Giaccari insieme ed in collaborazione con Franco Vaccari.


  • Sostituzione, 1972.

Video prodotto da Giaccari insieme ed in collaborazione con Germano Olivotto.


  • Untitled, 1972.

Video prodotto da Giaccari insieme ed in collaborazione con Hidetoshi Nagasawa.


  • Senza titolo, 1972.

Video prodotto da Giaccari insieme ed in collaborazione con Eliseo Mattiacci.


  • L’eroe da camera, 1972.

Video prodotto da Giaccari insieme ed in collaborazione con Vettor Pisani.


  • Romanzo in 625 righe, 1972.

Video prodotto da Giaccari insieme ed in collaborazione con Franco Ravedone.


  • Concerto per violino, 1973.

Video prodotto da Giaccari insieme ed in collaborazione con Franco Ravedone.


  • Illustration of Art, 1973.

Video prodotto da Giaccari insieme ed in collaborazione con Antonio Dias.


  • Igloo, 1973.

Video prodotto da Giaccari insieme ed in collaborazione con Mario Merz.


  • Apocalisse, 1973.

Video prodotto da Giaccari insieme ed in collaborazione con Mimmo Germanà.


  • Telecamere in posizione di parcheggio, 1973-74.

Video prodotto da Giaccari insieme ed in collaborazione con Emilio Prini.


  • La libertà ottiene l’impressione di un movimento più facile, 1974.

Video prodotto da Giaccari insieme ed in collaborazione con Francesco Clemente.


Bibliografia

  • 1989, L’immagine video, Fagone Vittorio, ed. Feltrinelli, Milano, pp. 166, 168-171.
  • 2002, Le icone fluttuanti, Madesani Angela, ed. Mondadori, Milano, pp. 88, 90-91, 95-96, 135, 158n.


Webliografia

http://www.hackerart.org/corsi/aba00/gasperi/capitoli.htm