Gollifer Sue

Tratto da EduEDA
Versione del 27 Nov 2009 alle 18:24 di Tommaso (Discussione | contributi)

(diff) ←Older revision | view current revision (diff) | Newer revision→ (diff)
Jump to: navigation, search
Gollifersue.jpg




Titolo

Gollifer Sue


Biografia

Sue Gollifer (nata nel 1944) è la principale professoressa d’Arte alla School of Arts and Communication della Facoltà d’Arte e Architettura all’University of Brighton, UK. Il Corso Principale, PG Dip Digital Media Arts and MA Printmaking and Professional Practice. La sua ricerca primaria è sull’impatto delle nuove tecnologie all’interno della pratica dell’opera d’arte ed ha presentato un numero di valutazioni e analisi su questo argomento alle maggiori conferenze internazionali. È stata un’artista/printmaker professionista per più di 30 anni, esibendo regolarmente i suoi lavori in tutto il mondo e le sue opere sono raccolte nelle maggiori collezioni pubbliche. È stata la curatrice di tutte le edizioni di ArCade (I-IV, 2003), mostre internazionali di pittura elettronica svolte in Inghilterra. Nel 2004, è stata nominata a presiedere all’ACM SIGGRAPH Art Gallery: Synaesthesia, a Los Angeles, Stati Uniti. È membro di molti comitati nazionali ed internazionali, compresi Director of The Design and Artists Copyright Agency, UK (DACS); The College Arts Association, USA, (CAA); Computers in Art and Design Education, (CADE). È nell’ Editorial Board of Digital Creativity, un giornale ed assistente editore e curatore della sezione visiva “Artists Space”, che esamina il lavoro degli artisti internazionali che usano la tecnologia digitale.

Sito web

Poetica

L’artista stessa racconta che il suo interesse verso la computer grafica è iniziato sin da quando ha partecipato alla mostra “Cybernetic Serendipity” nel 1968. In principio non è riuscita ad utilizzare il nuovo mezzo per problemi logistici quali il difficile accesso o la difficoltà della programmazione. Questa situazione cambia negli anni ’80 quando finalmente il computer diviene un mezzo più accessibile nella forma del pc. Questa nuova possibilità ha migliorato il suo modo di lavorare: prima per completare le sue opere aveva bisogno di fare calcoli matematici che la impiegavano per molto tempo, ed ora, tolta questa incombenza, si può dedicare solo e soltanto sull’aspetto creativo dell’immagine e del colore. Rispetto al suo modo di lavorare ed ai suoi temi lei stessa scrive: “Il mio lavoro si è sviluppato negli ultimi venti anni secondo un rigido programma di esperimenti formali, attraverso il quale set di relazioni tra forme, colori e toni sono evolse. In primis queste relazioni hanno avuto a che fare solo con la superficie del lavoro: illusioni di profondità o movimento sono state rese esplicite come illusioni, usando una griglia sistematica e mantenendo la simmetria del disegno complessivo. Più tardi, la prospettiva è stata incorporata nel lavoro, così che il piano poteva essere letto come una pittura di uno spazio in profondità, anche se mai come un luogo: lo spazio dipinto esiste solamente nel lavoro. Le più recenti stampe sono progettate per porre domande sulla superficie stessa. Le stampe sono fatte di carta, colorate. Se qualsiasi cosa è rappresentato su loro è tappezzato di colore, con pieghe, angoli e le sgualciture suggerirono, ma allo stesso tempo contraddicono la sistemazione dei colori, linee, e toni. L’intenzione, come sempre, è offrire un’arena dove l’occhio può essere incentivato e accomodato, mentre la mente può esercitare il suo diritto di proseguire, trattenere o rifiutare le illusioni che le sono state offerte”.

Opere

  • Untitled g2, 1999
Gollifersue1.jpg



















Bibliografia

Webliografia