Gothic Horror: differenze tra le versioni

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Il genere cinematografico Gothic Horror esiste da quando è nato il cinema ed ha affascinato sempre la gente. Come la definizione di gotico suggerisce, la parola può essere usata in modo impreciso per definire tutte le storie di orrore con determinate caratteristiche, come i sogni angoscianti, le atmosfere cupe e particolari, l'amore disperato e immortale e il romanticismo malinconico della morte.
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Cinema internazionale dagli anni 20 del 900 ad oggi
  
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Ciò che segue è una breve descrizione della storia del gothic horror e di alcuni classici del genere.  
 
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Nonostante la moralità vittoriana abbia impedito rigorosamente la pubblicazione di scritti erotici, il romanzo si vampiri Carmilla  di J. Sheridan Le Fanu era chiaramente una storia velata di amore lesbico. La storia era già stata portata in pellicola nel 1932 da Carl Dreyer - anche se il suo film '''''Vampyr''''', artistico, sognante e angosciante, poco aveva a che vedere col romanzo di Le Fanu. Molti remake di Carmilla apparvero sullo schermo durante gli anni sessanta e settanta, spesso dando risalto agli elementi erotici della storia ed all’eccitante presenza della vampira.  
 
Nonostante la moralità vittoriana abbia impedito rigorosamente la pubblicazione di scritti erotici, il romanzo si vampiri Carmilla  di J. Sheridan Le Fanu era chiaramente una storia velata di amore lesbico. La storia era già stata portata in pellicola nel 1932 da Carl Dreyer - anche se il suo film '''''Vampyr''''', artistico, sognante e angosciante, poco aveva a che vedere col romanzo di Le Fanu. Molti remake di Carmilla apparvero sullo schermo durante gli anni sessanta e settanta, spesso dando risalto agli elementi erotici della storia ed all’eccitante presenza della vampira.  
  
[[Image:Raven.jpg |left|frame|La Maschera del terrore (1963)]]La tendenza è nata all'inizio degli anni '60 con '''''Il sangue e la Rosa''''' di Roger Vadim e presto molti artisti europei come il francese Jean Rollin hanno diretto pellicole piene di sangue, zanne e donne nude. Tipici horror francesi, '''''Vampires del Le Frisson des''''' e '''''Requiem per un Vampire''''' erano pellicole visivamente belle con una storia misera se non inesistente. Anche la Hammer ha contribuito alla tendenza; in primo luogo con l’applaudito '''''il Bacio del Vampiro''''' ed inoltre con una serie di pellicole basate su Carmilla: '''''Gli amanti del Vampiro, Perso per un Vampiro''''' ed '''''i Gemelli della Malvagità''''' erano di buona qualità. La triologia fu un successo ed ha avuto una grande parte nella diffusione del genere.  
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[[Image:Raven.jpg |left|frame|La Maschera del Terrore (1963)]]La tendenza è nata all'inizio degli anni '60 con '''''Il sangue e la Rosa''''' di Roger Vadim e presto molti artisti europei come il francese Jean Rollin hanno diretto pellicole piene di sangue, zanne e donne nude. Tipici horror francesi, '''''Vampires del Le Frisson des''''' e '''''Requiem per un Vampire''''' erano pellicole visivamente belle con una storia misera se non inesistente. Anche la Hammer ha contribuito alla tendenza; in primo luogo con l’applaudito '''''il Bacio del Vampiro''''' ed inoltre con una serie di pellicole basate su Carmilla: '''''Gli amanti del Vampiro, Perso per un Vampiro''''' ed '''''i Gemelli della Malvagità''''' erano di buona qualità. La triologia fu un successo ed ha avuto una grande parte nella diffusione del genere.  
  
 
Contemporaneamente Roger Corman, indipendentemente, scriveva, produceva, dirigeva e presentava pellicole poco costose in gran numero. Si concentrava principalmente sugli oggetti che vendevano meglio: la fantascienza, film di mostri e, naturalmente, il gothic horror. Nel 1960, Corman ha iniziato una serie di trasposizioni filmiche dei romanzi di Edgar Allan Poe con '''''I Vivi e i Morti'''''. La maggior parte di questi presentava Vincent Price nella parte del nobile paranoico, ossessionato da antiche vendette di famiglia e dall’idea di essere sepolto vivo. Le storie erano perlopiù ambientate in tetri castelli e segrete traboccanti di arrugginiti strumenti di tortura (spesso venivano usati gli stessi set, semplicemente modificando la luce e la disposizione degli oggetti di scena).
 
Contemporaneamente Roger Corman, indipendentemente, scriveva, produceva, dirigeva e presentava pellicole poco costose in gran numero. Si concentrava principalmente sugli oggetti che vendevano meglio: la fantascienza, film di mostri e, naturalmente, il gothic horror. Nel 1960, Corman ha iniziato una serie di trasposizioni filmiche dei romanzi di Edgar Allan Poe con '''''I Vivi e i Morti'''''. La maggior parte di questi presentava Vincent Price nella parte del nobile paranoico, ossessionato da antiche vendette di famiglia e dall’idea di essere sepolto vivo. Le storie erano perlopiù ambientate in tetri castelli e segrete traboccanti di arrugginiti strumenti di tortura (spesso venivano usati gli stessi set, semplicemente modificando la luce e la disposizione degli oggetti di scena).
 
Anche se la serie è stata realizzata a basso budget ed alcune storie risultavano quasi indistinguibili dalle altre, persino i critici hanno dovuto ammettere che le pellicole sono intrise di elementi involontariamente comici. Spesso non sembravano nemmeno di serie b. Corman non era Ed Wood Jr., la sua visione unica e la superba ed ansiosa interpretazione di Price hanno alzato il pozzo ed il pendolo, La Maschera della Morte Rossa , La tomba di Ligeia ed altri classici ben lontano dalla serie B.  
 
Anche se la serie è stata realizzata a basso budget ed alcune storie risultavano quasi indistinguibili dalle altre, persino i critici hanno dovuto ammettere che le pellicole sono intrise di elementi involontariamente comici. Spesso non sembravano nemmeno di serie b. Corman non era Ed Wood Jr., la sua visione unica e la superba ed ansiosa interpretazione di Price hanno alzato il pozzo ed il pendolo, La Maschera della Morte Rossa , La tomba di Ligeia ed altri classici ben lontano dalla serie B.  
  
==Il Gothic Horror oggi==
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Si può discutere se il genere sia infine morto con venire dello splatter negli anni 80, sicuramente la presenza del genere gotico è oggi cosa rara. Naturalmente, ci sono alcune eccezioni.  
 
Si può discutere se il genere sia infine morto con venire dello splatter negli anni 80, sicuramente la presenza del genere gotico è oggi cosa rara. Naturalmente, ci sono alcune eccezioni.  
  
Alcune delle pellicole del Tim Burton, come '''''Batman''''' e '''''Batman il Ritorno''''', presentano atmosfere gotiche talmente forti da riuscire ad emergere anche in ambientazioni moderne se non addirittura futuristiche. Altre pellicole, come '''''Edward Mani di Forbice''''', sono invece più vicine allo spirtito gotico tradizionale. Questo stile “post-sembra essere presente in molte delle pellicole moderne - ''il Corvo''  ne è un esempio eccellente.  
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Alcune delle pellicole del Tim Burton, come '''''Batman''''' e '''''Batman il Ritorno''''', presentano atmosfere gotiche talmente forti da riuscire ad emergere anche in ambientazioni moderne se non addirittura futuristiche. Altre pellicole, come '''''Edward Mani di Forbice''''', sono invece più vicine allo spirtito gotico tradizionale. Questo stile "post-gotico" sembra essere presente in molte delle pellicole moderne - ''il Corvo''  ne è un esempio eccellente.  
  
 
La maggior parte dei racconti gotici tradizionali è stata riportata sullo schermo negli anni 90 - questa volta da registi rispettati e con produzioni ad alto budget. Sia '''''Dracula di Bram Stoker''''' di Francis Ford Coppola che da '''''Frankenstein di Mary Shelley''''' di  Kenneth Branagh hanno avuto la presunzione di ritenersi l’ultimo adattamento possibile dei rispettivi romanzi. Certo, sono tecnicamente perfetti, rimangono leali alle storie originali (anche se la pellicola di Coppola dà un po’ troppo risalto al tema dell’amore immortale) e presentano ambientazioni gotiche decisamente impressionanti. Almeno non hanno Tom Cruise nel proprio cast, come sarà invece per l’adattamento cinematografico di '''''Intervista col vampiro''''' di Anne Rice.
 
La maggior parte dei racconti gotici tradizionali è stata riportata sullo schermo negli anni 90 - questa volta da registi rispettati e con produzioni ad alto budget. Sia '''''Dracula di Bram Stoker''''' di Francis Ford Coppola che da '''''Frankenstein di Mary Shelley''''' di  Kenneth Branagh hanno avuto la presunzione di ritenersi l’ultimo adattamento possibile dei rispettivi romanzi. Certo, sono tecnicamente perfetti, rimangono leali alle storie originali (anche se la pellicola di Coppola dà un po’ troppo risalto al tema dell’amore immortale) e presentano ambientazioni gotiche decisamente impressionanti. Almeno non hanno Tom Cruise nel proprio cast, come sarà invece per l’adattamento cinematografico di '''''Intervista col vampiro''''' di Anne Rice.
  
==Filmografia==
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==Poetica:==
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Il genere cinematografico Gothic Horror esiste da quando è nato il cinema ed ha affascinato sempre la gente. Come la definizione di gotico suggerisce, la parola può essere usata in modo impreciso per definire tutte le storie di orrore con determinate caratteristiche, come i sogni angoscianti, le atmosfere cupe e particolari, l'amore disperato e immortale e il romanticismo malinconico della morte.
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==Filmografia:==
 
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* 1919 '''''"Il Gabinetto del dottor Caligari"''''' di '''Robert Wiene'''
 
* 1919 '''''"Il Gabinetto del dottor Caligari"''''' di '''Robert Wiene'''
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* 1994 '''''"Frankenstein di Mary Shelley"''''' di '''Kenneth Branagh'''
 
* 1994 '''''"Frankenstein di Mary Shelley"''''' di '''Kenneth Branagh'''
  
==Webliografia==
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==Webliografia:==
  
 
* http://www.student.oulu.fi/~sairwas/frameX/horror/
 
* http://www.student.oulu.fi/~sairwas/frameX/horror/

Versione attuale delle 08:19, 9 Ago 2012

La Maschera del Demonio (1989)

Genere o Movimento Artistico:

Genere cinematografico Gothic Horror

Luogo:

Cinema internazionale dagli anni 20 del 900 ad oggi

Storia e Opere:

Ciò che segue è una breve descrizione della storia del gothic horror e di alcuni classici del genere.

Il Gabinetto del dottor Caligari (1919)

Diretto da Robert Wiene nel 1919, il Gabinetto del dottor Caligari è una delle prime pellicole del genere. Anche se l'ambiente gotico più usuale è stato sostituito da atmosfere surreali, questa storia incredibilmente originale che parla di sogni, di follia, di amore e malvagità è tematicamente più vicina al gotico di quanto non lo siano molti film pieni di castelli infestati e cimiteri. E’ inoltre stata la pellicola che per prima ha introdotto il personaggio del medico pazzo al pubblico dell’orrore; il Gabinetto rimane un capolavoro insuperato a quasi novant’anni dalla sua uscita.

È abbastanza evidente che ci sono pochi temi più gotici dei vampiri. Sarebbe stato chiaro al mondo nel 1922, quando l’espressionista tedesco F. W. Murnau realizzò il primo adattamento in pellicola del romanzo Dracula di Bram Stoker. Anche se il conte è stato rinominato Orlok e la storia è stata ambientata a Brema anziché a Londra, l’uguaglianza di Nosferatu, eine Symphonie des Grauens , con il romanzo di Stoker era così evidente che ne susseguirono diversi problemi legali. Il conte fu interpretato da Max Schreck (il cui cognome in tedesco significa terrore) come un bestiale succhiasangue nonmorto. Nella storia, il vampiro può ottenere il riposo eterno solo se una donna virtuosa gli vorrà concedere il suo sangue spontaneamente; il vampiro diviene polvere in una scena leggendaria. Molti studiosi descrivono Nosferatu come la pellicola migliore mai realizzata nel genere del vampiri.

Dracula (1930)

Realizzato dieci anni più tardi, Dracula di Tod Browning ha dato al personaggio del conte un trattamento notevolmente differente - quello che ora chiamiamo “il Dracula classico„. Il Dracula di Bela Lugosi con l’elegante abito vittoriano ed il mantello nero e rosso di raso era più vicino ad un misterioso ed affascinante aristocratico che ad un mostro succhiasangue. Malgrado il fatto che nè la pellicola né il seguito La Figlia di Dracula, siano mai stati considerati capolavori, l’interpretazione immortale di Lugosi sarebbe stata copiata da molti, ma mai duplicata. Il maestro stesso si è talmente immedesimato nel suo personaggio da vivere gli ultimi anni della sua vita nel mondo fantastico dei suoi film, al punto di venire sepolto con addosso il mantello di Dracula.

La Moglie di Frankenstein (1935)

Subito dopo un altro romanzo gotico classico è stato trasformato in pellicola. Frankenstein di James Whale, del 1931, era una versione semplice e fruibile del più complesso romanzo di Mary Shelley, e tuttavia è riconosciuto come uno dei primi esempi di cinema gotico. L’immortale sequenza della resurrezione è una delle scene ricordate come migliori nella storia dell'horror. Nella pellicola, Boris Karloff riesce ad esprimere una quantità considerevole di emozioni attraverso la faccia deforme del mostro, specialmente nella scena (parzialmente tagliata) dove la creatura getta una giovane ragazza nel lago, pensando che galleggi come gli altri fiori. Il seguito, la Moglie di Frankenstein , era ancor più impressionante ed è diventato uno dei più rispettati film del genere.

Gli anni 60 e gli anni 70 furono, in molti sensi, l'età dorata del cinema dell’orrore. In Gran Bretagna, i leggendari Hammer Films hanno prodotto classici remake, basati spesso sulle storia classiche di Dracula, Frankenstein, lupi mannari e mummie. Figuravano spesso Christopher Lee nella parte del mostro e Peter Cushing in quella dell’eroe puro di cuore, alcune di queste pellicole sono di tema gotico tradizionale ed alcune hanno classiche ambientazioni gotiche. La gran maggioranza, tuttavia, presentava entrambe le caratteristiche.

La sbalorditiva serie di film su Dracula della Hammer, che parte con Dracula il Vampiro di Terence Fisher, ha posto la base per una nuova rinascita dei vampiri al cinema. Il maestrale ritratto del conte vampiro di Lee si basa sullo stiloso gentleman succhiasangue di Lugosi, con una ceta decadenza supplementare. Esisterà sempre una discussione su quale dei due attori abbia meglio interpretato il vero Dracula, ma senza dubbio i film della Hammer sono giudicati più spaventosi, più vicini al gotico e in generale meno vicini alla serie B delle pellicole di Lugosi.

Non erano solo i registi britannici a fare film gothic horror in Europa negli anni sessanta. Dopo che il genere infine si diffuse grazie alla Hammer durante gli anni 60, altri autori europei (particolarmente italiani e spagnoli) si sentirono liberi di realizzare proprie versioni senza doversi preoccupare per il loro successo. Anche se questi film hanno dovuto copiare per motivi di popolarità lo stile britannico, alcuni registi hanno mostrato talento genuino ed hanno creato propri classsici. Tra questi è da considerare soprattutto Mario Bava, un grande talento visivo, le cui pellicole sono impregnate di bellissimi elementi gotici. Molte di queste, come La Maschera del Demonio, da considerare come una delle pietre miliari del genere, avevano nel proprio cast Barbara Steele, che presto è stato riconosciuta come la regina dell'horror europeo.

Nonostante la moralità vittoriana abbia impedito rigorosamente la pubblicazione di scritti erotici, il romanzo si vampiri Carmilla di J. Sheridan Le Fanu era chiaramente una storia velata di amore lesbico. La storia era già stata portata in pellicola nel 1932 da Carl Dreyer - anche se il suo film Vampyr, artistico, sognante e angosciante, poco aveva a che vedere col romanzo di Le Fanu. Molti remake di Carmilla apparvero sullo schermo durante gli anni sessanta e settanta, spesso dando risalto agli elementi erotici della storia ed all’eccitante presenza della vampira.

La Maschera del Terrore (1963)
La tendenza è nata all'inizio degli anni '60 con Il sangue e la Rosa di Roger Vadim e presto molti artisti europei come il francese Jean Rollin hanno diretto pellicole piene di sangue, zanne e donne nude. Tipici horror francesi, Vampires del Le Frisson des e Requiem per un Vampire erano pellicole visivamente belle con una storia misera se non inesistente. Anche la Hammer ha contribuito alla tendenza; in primo luogo con l’applaudito il Bacio del Vampiro ed inoltre con una serie di pellicole basate su Carmilla: Gli amanti del Vampiro, Perso per un Vampiro ed i Gemelli della Malvagità erano di buona qualità. La triologia fu un successo ed ha avuto una grande parte nella diffusione del genere.

Contemporaneamente Roger Corman, indipendentemente, scriveva, produceva, dirigeva e presentava pellicole poco costose in gran numero. Si concentrava principalmente sugli oggetti che vendevano meglio: la fantascienza, film di mostri e, naturalmente, il gothic horror. Nel 1960, Corman ha iniziato una serie di trasposizioni filmiche dei romanzi di Edgar Allan Poe con I Vivi e i Morti. La maggior parte di questi presentava Vincent Price nella parte del nobile paranoico, ossessionato da antiche vendette di famiglia e dall’idea di essere sepolto vivo. Le storie erano perlopiù ambientate in tetri castelli e segrete traboccanti di arrugginiti strumenti di tortura (spesso venivano usati gli stessi set, semplicemente modificando la luce e la disposizione degli oggetti di scena). Anche se la serie è stata realizzata a basso budget ed alcune storie risultavano quasi indistinguibili dalle altre, persino i critici hanno dovuto ammettere che le pellicole sono intrise di elementi involontariamente comici. Spesso non sembravano nemmeno di serie b. Corman non era Ed Wood Jr., la sua visione unica e la superba ed ansiosa interpretazione di Price hanno alzato il pozzo ed il pendolo, La Maschera della Morte Rossa , La tomba di Ligeia ed altri classici ben lontano dalla serie B.

Il Gothic Horror oggi

Edward mani di Forbice (1992)

Si può discutere se il genere sia infine morto con venire dello splatter negli anni 80, sicuramente la presenza del genere gotico è oggi cosa rara. Naturalmente, ci sono alcune eccezioni.

Alcune delle pellicole del Tim Burton, come Batman e Batman il Ritorno, presentano atmosfere gotiche talmente forti da riuscire ad emergere anche in ambientazioni moderne se non addirittura futuristiche. Altre pellicole, come Edward Mani di Forbice, sono invece più vicine allo spirtito gotico tradizionale. Questo stile "post-gotico" sembra essere presente in molte delle pellicole moderne - il Corvo ne è un esempio eccellente.

La maggior parte dei racconti gotici tradizionali è stata riportata sullo schermo negli anni 90 - questa volta da registi rispettati e con produzioni ad alto budget. Sia Dracula di Bram Stoker di Francis Ford Coppola che da Frankenstein di Mary Shelley di Kenneth Branagh hanno avuto la presunzione di ritenersi l’ultimo adattamento possibile dei rispettivi romanzi. Certo, sono tecnicamente perfetti, rimangono leali alle storie originali (anche se la pellicola di Coppola dà un po’ troppo risalto al tema dell’amore immortale) e presentano ambientazioni gotiche decisamente impressionanti. Almeno non hanno Tom Cruise nel proprio cast, come sarà invece per l’adattamento cinematografico di Intervista col vampiro di Anne Rice.

Poetica:

Il genere cinematografico Gothic Horror esiste da quando è nato il cinema ed ha affascinato sempre la gente. Come la definizione di gotico suggerisce, la parola può essere usata in modo impreciso per definire tutte le storie di orrore con determinate caratteristiche, come i sogni angoscianti, le atmosfere cupe e particolari, l'amore disperato e immortale e il romanticismo malinconico della morte.

Filmografia:

Dracula di Bram Stoker(1992)
  • 1919 "Il Gabinetto del dottor Caligari" di Robert Wiene
  • 1922 "Nosferatu" di F. W. Murnau
  • 1930 "Dracula" di Tod Browning
  • 1931 "Frankenstein" di James Whale
  • 1932 "Vampyr" di Carl Dreyer
  • 1935 "La moglie di Frankenstein" di James Whale
  • 1958 "Dracula il Vampiro" di Terence Fisher
  • 1960 "Il Sangue e la Rosa" di Roger Vadim
  • 1958 "I Vivi e i Morti" di Roger Corman
  • 1989 "La maschera del Demonio" di Mario Bava
  • 1989 "Batman" di Tim Burton
  • 1990 "Edward Mani di Forbice" di Tim Burton
  • 1992 "Batman il Ritorno" di Tim Burton
  • 1992 "Dracula di Bram Stoker" di Francis Ford Coppola
  • 1994 "Il Corvo" di Alex Proyas
  • 1994 "Frankenstein di Mary Shelley" di Kenneth Branagh

Webliografia:

Correlazioni: Burton Tim